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Autore: F13    15/09/2011    4 recensioni
"Il viso di Azraphel era impagabile mentre si approcciava alle pagine del menù irradiando dubbio e perplessità, quasi stesse tenendo in mano la prima pagina di un trattato un babilonese antico da tradurre."
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Credo di essere in tremenda prostrazione mentale per aver scritto di questa fandom...
Storia nata a causa del OTPMeme;  Scritta per Dantah che mi ha promptato "PIZZA"
Sì, è stato blasfemo scriverla, abbiate pietà ç_ç


 

"Nel mondo di Crowley, le prenotazioni al ristorante erano disgrazie che colpivano gli altri"
 
Undici anni prima, Pagina 52

 



Un bicchiere colmo di un vino pregiato; imbottigliato prima del secolo e mezzo appena trascorsi, che nei minuti appena precedenti era stato solo una  Cocacola neonata; andò a coprire strategicamente il ghigno che si allargava sul volto del demone.

Il viso di Azraphel era impagabile mentre si approcciava alle pagine del menù irradiando dubbio e perplessità, quasi stesse tenendo in mano la prima pagina di un trattato un babilonese antico da tradurre.

No, probabilmente il paragone non calzava.
In quel caso Azraphel sarebbe stato raggiante; una pergamena ammuffita vergata in lingue astruse, più che essere a  disagio l’angelo avrebbe avvertito il bisogno di andare a farsi una cioccolata per dedicare il resto della serata a scoprire quale urgente informazione fosse sopravvissuta ai secoli e alla polvere.

Crowley non avrebbe saputo darsi una spiegazione ragionevole, ma il pensiero di qualunque tipo di carteggio ingiallito nel raggio d’azione del angelo riusciva ad annoiarlo quasi al punto di smorzare la sua attuale ilarità.
Quasi, perché se il cameriere nervoso, che occhieggiava il loro tavolo, si fosse avvicinato un'altra volta per prendere le ordinazioni, ottenendo in cambio solo la seccata richiesta di attendere ancora un momento da parte di Azraphel, a quel punto, Crowley si sarebbe ritenuto in pieno diritto di ricordare l’avvenimento al suo compagno per almeno un paio di secoli a venire. Infierendo ovviamente.

Effettivamente, forse, se Crowley non fosse stato un demone, avrebbe potuto provare una punta di compassione per la situazione in cui l’angelo si trovava.
Erano in un piccolo ristorante italiano, talmente tipico che la parola “stereotipo” poteva benissimo essere stata pensata osservando le tovaglie a scacchi rosse e bianche che coprivano i tavoli e le foto color seppia che ritraevano paesaggi rurali e scene campestri, oppure ascoltando la gracchiante melodia di un violino che riusciva a giungere fino a loro dalla sala accanto costellato da sporadiche frasi dai fortissimi accenti dialettali.  Il demone si era rammaricato di non aver trovato un locale le cui decorazioni comprendessero anche pomodori finti e trecce di cipolla attaccate alle pareti. Probabilmente,in quel caso, Azraphel sarebbe svenuto solo alla vista dell’arredamento.

Riappoggiò il bicchiere sul tavolo e, occhieggiando prima il cameriere e poi alla figura bionda davanti a lui, decise che era il momento per infierire un poco.

 

“Angelo quanto tempo ancora pensi di metterci per scegliere una pizza?


 Azraphel; che ancora occhieggiava i quattro fogli di carta plastificata spiralati che costituivano il menù, come se avrebbe potuto essere contagiato fatalmente dalla fantasia a scacchi delle tovaglie presente sulla copertina; ricambiò il suo sguardo con un espressione allucinata.
L’angelo sospirò in maniera quasi impercettibile mentre chiudeva compitamente il menù e lo appoggiava  geometricamente davanti a sé.

 

“Crowley , dimmelo di nuovo, perché non siamo andati al  Ritz oggi?”


Il demone pensò che ridergli apertamente in faccia sarebbe stato doloroso.
Probabilmente lo avrebbe portato a fare i conti con qualche tipo di stoviglia letale, trasformata miracolosamente in una spada fiammeggiante per l’occasione di porre fine all’esistenza di un povero serpente. Pensò tutto questo e, quindi, si trattenne.
Ripetendo invece, con serietà ammirevole, la spiegazione ufficiale del perché entrambi fossero in una piccola pizzeria italiana, sicuramente non presente su nessuna guida dei ristoranti di Londra.

 

“ Perché, tu, l’ultima volta che abbiamo cenato al Ritz hai sentito il bisogno di precisare che tante brave persone avrebbero dovuto aspettare mesi per cenare lì. Che, dopotutto, non ci avrebbe fatto del male, di tanto in tanto, incontrarci in qualche ristorante meno sofisticato. E hai aggiunto, correggimi se sbaglio, che sarebbe stato un momento di comprensione delle difficoltà della vita umana.”


L’angelo, interdetto, cercava di non contraddirsi, nel trovare una buona ragione per riportare se stesso e il suo irritante commensale, in un ristorante in cui fosse presente almeno la lista degli antipasti e la carta dei dessert. E mentre Azraphel rimuginava, il cameriere alle loro spalle, non vedendo più alcun menù aperto, si avvicinò per prendere l’ordine.

Il demone non lascò all’altro il tempo per rispedire il maltrattato inserviente al mittente e seraficamente ordinò per entrambi.

 

“Due diavole per favore ”


Crowley si disse che, se nel suo prossimo futuro sarebbero state previste spade fiammeggianti, ne sarebbe valsa la pena.

   
 
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