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Autore: dramy96123    15/09/2011    6 recensioni
Ricordate nel settimo libro, quando Elphias Doge dice nell’articolo che era una tradizione dei maghi quella di girare per il Mondo Magico per studiare le altre culture?
Quindi anche i Malandrini, nonostante la guerra, ci saranno andati!
E di questo parla la mia storia!
"Sulla bocca di tutti quelli del settimo, oltre ai vari metodi per copiare, e/o ripassare in cinque minuti spaccati, c’era anche Il Viaggio.
Il Viaggio era Tradizione secolare dei maghi diciassettenni, che giravano per il loro Mondo studiando culture, posti…
Tutti ne avevano sentito parlare almeno una volta, e tutti almeno una volta sognavano di farne uno.
E sempre meno persone avevano il coraggio di farlo. Con la guerra alle porte e l’ascesa di Voldemort, sempre meno gente proponeva ai propri amici di fare Il Viaggio.
Le paure di Lily erano più che fondate, era ciò che pensava la maggior parte della gente, ma in fondo anche i Malandrini avevano la loro parte di ragione…
Dopo la scuola ci sarebbe stato ben poco tempo per stare insieme. "
Genere: Avventura, Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Ed eccomi ancora con voi, signore e signori

Ed eccomi ancora con voi, signore e signori!!

Allora, continuiamo finendo in Francia…e più specificatamente a Parigi…la città degli innamorati (sse…vabbè. Crediamoci, noi povere zitelle)

Ok, vi lascio :D

 

 

Capitolo 6

 

Alla fine l’ambigua immagine di Merlino che faceva un uso assai meno cavalleresco della Scopalinda venne messa in secondo piano.

Con molta difficoltà da parte di Sirius e James, che contribuivano ad aumentare i dettagli dell’amore carnale fra le due anime gemelle.

 

Alla fine avevano comprato il ricordino. Essendo in Inghilterra avevano comprato una minuscola bandierina, una cartolina e un minipaesaggio del lago di Loch Ness, con tanto di mostro che usciva fuori dall’acqua.

L’aveva trovato Lily, che li aveva trascinati di peso per i negozi centrali, caparbiamente intenzionata a trovare un benedetto ricordino.

 

Sarebbe stato bellissimo avere una macchina fotografica in quel momento, aveva pensato Lily. Tutti i malandrini ai suoi imperiosi comandi, che camminavano a testa bassa, le braccia incrociate e il broncio caparbio.

Non erano mai stati così belli, aveva pensato intenerita.

Ovviamente, se n’era ben guardata dal dirlo, o il loro ego sarebbe lievitato come una torta di mele due metri per due.

 

- Io ancora mi chiedo di chi sia stata questa malsana idea – aveva borbottato james.

Lily si era schiarita la voce, con fare ironico

- Beh, sarebbe stata la tua ragazza…qualcos’altro da ridire, sulla mia malsana idea? –

James era sbiancato

- No, no…io non mi stavo lamentando! Come osi pensare questo di ME? –

- Non oserei mai! –

Sirius ringraziò ancora una volta di essere single, figo e affascinante.

Ma soprattutto single.

…Anche se il fascino dava la sua parte…

E la sua figherrima immagine era così….così…

Ok. Fra poco si sarebbe messo a guardare con aria languida il suo riflesso, come James.

…No. lui non si guardava con aria languida allo specchio. era solo un mix di compiacimento, sensualità e studiata indifferenza.

Ecco.

- Sirius? –

- Si? –

- Perché stai parlando da solo da mezz’ora? –

- Tu vaneggi, Remus –

 

 

E alla fine, l’aereo prenotato e i bagagli pronti, erano partiti alla volta della Francia, dove di comune accordo sarebbero rimasti circa una settimana.

Avevano anche deciso di far evanescere gran parte della loro roba. Un borsone ciascuno bastava ed avanzava, aveva decretato Remus  con fare pratico.

- I biglietti? I Passaporti? E sappiate che il prossimo viaggio si fa in treno – disse Lily, decisamente stanca di prende l’aereo.

- Ma Lily, è solo la seconda volta! – esclamò James, stupito. Da parte sua si divertiva un mondo, da bravo giocatore di Quidditch qual era. Lui amava volare. Certo, la scatola di latta gigante lo innervosiva un po’, ma era in aria!

- Si, ma non possiamo spendere sempre tutti questi soldi solo per andarcene da una parte all’altra –

- Io consiglio sempre la smaterializzazione – borbottò Sirius, facendo cadere il borsone con un tonfo, ma Remus scosse la testa

- Sissy…-

- Non chiamarmi Sissy. –

- Sissy, dobbiamo comportarci almeno un po’ come Babbani, ti pare? –

- Remussino! Lo posso chiamare anche io Sissy?? – urlò ramoso, sorridendo smagliante.

- No. –

- Prego, fai pure –

- REMUS! –

- Sissy? –

Lily scosse la testa – Remus, non puoi essere diventato anche tu come loro..-

James si limitò ad inarcare un sopracciglio – E’ entrato nei Malandrini mica per niente –  

- Ha preso tutto da noi, modestie a parte..-

- Tutto? SOLO IL PEGGIO! –

Continuarono per tutto il check-in a discutere sul fatto che Remus sotto la maschera da bravo santarellino nascondesse un Malandrino coi fiocchi e controfiocchi.

Da questa discussione Remus fu, ovviamente, escluso a prescindere.

 

 

- Ah…Paris…- sospirò Lily, sorridendo agli alberi agli angoli delle strade. Dopo il viaggio in autobus che li aveva portati in albergo – James, non puoi chiedere all’autista perché non prova a ballare la samba!! Sta guidando, Merlino! Sirius, ti VIETO di provare il clacson. – erano nuovamente usciti. Di comune accordo decisero da cominciare dall’opera più famosa…la Tour Eiffel, ovviamente.

Ormai erano le sette di sera, tra pranzo e il disfare le valigie non si erano più accorti dell’ora.

- Ma…è davvero come una cartolina – disse Remus, spalancando gli occhi, un piccolo sorriso che aleggiava sul volto.

La Tour Eiffel era illuminata splendidamente, e le luci li colpivano in modo tenue e delicato, e nonostante la magnificenza c’era qualcosa di incredibilmente calmo, e bello, nella Torre.

- Ci saliamo? Ci saliamo vero?? Ti prego! – implorarono Sirius e Peter, e gli altri non poterono fare altro che sorridere e seguirli.

James prese la mano di Lily, che sorrise, arrossendo un po’. Non era molto da Ramoso essere romantico, ma c‘erano delle volte che se ci si sforzava era davvero…davvero dolce.

 Intrecciò le sue dita con le proprie, e si in camminarono, sotto il lontano sguardo malizioso di Sirius.

- Il nostro ramoso sta crescendo davvero, Coda –

Peter annuì, sorridendo.

 

 

La vista era…spettacolare, di notte. Migliaia di luci che venivano dalle case, le voci dall’accento morbido che si sentivano da giù…e, oh, quella vista. Era semplicemente meraviglioso.

- Possiamo trasferisci a Parigi? – sussurrò Lily, guardando incantata il panorama.

- Aspetta quando assaggerai le lumache…-

Lily si voltò verso James, che ghignava, ed assunse un’espressione dignitosamente schifata.

- Le…cosa?  -

- Le lumache. È giudicato un piatto molto raffinato, sai? –

- Oh. –

- Non credo che le mangerò – commentò James sporgendosi.

- Cervide che non sei altro, non fare lo schizzinoso – lo prese in giro Sirius -Ti ricordo che tu hai osato mangiare patatine e cioccolato. Roba da far tremare il migliore degli chef –

James guardò il fratello, con un mezzo sorriso

– Erano buone! E le hai assaggiate anche tu! –

- Non è vero! –

- Si invece – ribatté James.

- No invece! Remmie, diglielo anche tu! –

- Sirius, ma tu hai mangiato quella roba – disse il ragazzo con aria pacifica.

Sirius si rabbuiò – tutti contro di me, oggi…per fortuna c’è la Evans che..-

- Sirius, ti ho visto anche io che ti strafogavi –

- Peter, almeno tu! –

-..hai nascosto il sacchetto sotto il cuscino per non fartele mangiare da Ramoso, Sir –

- Bene. Mangiatevi le vostre lumachine viscide, allora! – Esclamò Sirius con un broncio da tipico bambino di sette anni.

Poiché tutti lo ignoravano batté un piede a terra, con forza.

Niente.

Come osavano ignorarlo? Ma dico!

Fece un secco colpo di tosse, guardando con aria eloquente James, il suo fratellino James che sempre gli era stato vicino e che….PENSAVA SOLO ALLA EVANS!

Oh, ma per Merlino e la sua collezione di portaombrelli fuxia! Lo sapeva che doveva opporsi a quel fidanzamento, avrebbe portato solo guai, e lui lo sapeva!

Tossì di nuovo, stavolta all’indirizzo di Remus, che però stava attaccato al binocolo, con un sorriso vago.

Tossì così forte che diverse persone si girarono

- Vuoi una mentina, Felpato? –

- No, Coda. –

 

 

 

 

 

So che è un capitolo cortissimo, mi dispiace molto!

Ma giuro che il prossimo sarà denso di avvenimenti :D baci!

dram

 

   
 
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