Ed eccomi ancora con voi,
signore e signori!!
Allora, continuiamo finendo in Francia…e più
specificatamente a Parigi…la città degli innamorati (sse…vabbè.
Crediamoci, noi povere zitelle)
Ok, vi lascio :D
Capitolo 6
Alla fine l’ambigua immagine
di Merlino che faceva un uso assai meno cavalleresco della Scopalinda venne
messa in secondo piano.
Con molta difficoltà da parte
di Sirius e James, che contribuivano ad aumentare i dettagli dell’amore carnale
fra le due anime gemelle.
Alla fine avevano comprato il
ricordino. Essendo in Inghilterra avevano comprato una minuscola bandierina,
una cartolina e un minipaesaggio del lago di Loch Ness, con tanto di mostro che
usciva fuori dall’acqua.
L’aveva trovato Lily, che li
aveva trascinati di peso per i negozi centrali, caparbiamente intenzionata a
trovare un benedetto ricordino.
Sarebbe stato bellissimo
avere una macchina fotografica in quel momento, aveva pensato Lily. Tutti i
malandrini ai suoi imperiosi comandi, che camminavano a testa bassa, le braccia
incrociate e il broncio caparbio.
Non erano mai stati così
belli, aveva pensato intenerita.
Ovviamente, se n’era ben
guardata dal dirlo, o il loro ego sarebbe lievitato come una torta di mele due
metri per due.
- Io ancora mi chiedo di chi
sia stata questa malsana idea – aveva borbottato james.
Lily si era schiarita la
voce, con fare ironico
- Beh, sarebbe stata la tua
ragazza…qualcos’altro da ridire, sulla mia malsana idea? –
James era sbiancato
- No, no…io non mi stavo
lamentando! Come osi pensare questo di ME? –
- Non oserei mai! –
Sirius ringraziò ancora una
volta di essere single, figo e affascinante.
Ma soprattutto single.
…Anche se il fascino dava la
sua parte…
E la sua figherrima immagine
era così….così…
Ok. Fra poco si sarebbe messo
a guardare con aria languida il suo riflesso, come James.
…No. lui non si guardava con
aria languida allo specchio. era solo un mix di compiacimento, sensualità e
studiata indifferenza.
Ecco.
- Sirius? –
- Si? –
- Perché stai parlando da
solo da mezz’ora? –
- Tu vaneggi, Remus –
E alla fine, l’aereo
prenotato e i bagagli pronti, erano partiti alla volta della Francia, dove di
comune accordo sarebbero rimasti circa una settimana.
Avevano anche deciso di far
evanescere gran parte della loro roba. Un borsone ciascuno bastava ed avanzava,
aveva decretato Remus con fare pratico.
- I biglietti? I Passaporti?
E sappiate che il prossimo viaggio si fa in treno – disse Lily, decisamente
stanca di prende l’aereo.
- Ma Lily, è solo la seconda
volta! – esclamò James, stupito. Da parte sua si divertiva un mondo, da bravo giocatore
di Quidditch qual era. Lui amava volare. Certo, la scatola di latta gigante lo
innervosiva un po’, ma era in aria!
- Si, ma non possiamo
spendere sempre tutti questi soldi solo per andarcene da una parte all’altra –
- Io consiglio sempre la
smaterializzazione – borbottò Sirius, facendo cadere il borsone con un tonfo,
ma Remus scosse la testa
- Sissy…-
- Non chiamarmi Sissy. –
- Sissy, dobbiamo comportarci
almeno un po’ come Babbani, ti pare? –
- Remussino! Lo posso
chiamare anche io Sissy?? – urlò ramoso, sorridendo smagliante.
- No. –
- Prego, fai pure –
- REMUS! –
- Sissy? –
Lily scosse la testa – Remus,
non puoi essere diventato anche tu come loro..-
James si limitò ad inarcare
un sopracciglio – E’ entrato nei Malandrini mica per niente –
- Ha preso tutto da noi,
modestie a parte..-
- Tutto? SOLO IL PEGGIO! –
Continuarono per tutto il
check-in a discutere sul fatto che Remus sotto la maschera da bravo
santarellino nascondesse un Malandrino coi fiocchi e controfiocchi.
Da questa discussione Remus
fu, ovviamente, escluso a prescindere.
- Ah…Paris…-
sospirò Lily, sorridendo agli alberi agli angoli delle strade. Dopo il viaggio
in autobus che li aveva portati in albergo – James, non puoi chiedere
all’autista perché non prova a ballare la samba!! Sta guidando, Merlino!
Sirius, ti VIETO di provare il clacson. – erano nuovamente usciti. Di comune
accordo decisero da cominciare dall’opera più famosa…la Tour Eiffel,
ovviamente.
Ormai erano le sette di sera,
tra pranzo e il disfare le valigie non si erano più accorti dell’ora.
- Ma…è davvero come una
cartolina – disse Remus, spalancando gli occhi, un piccolo sorriso che
aleggiava sul volto.
La Tour Eiffel era illuminata
splendidamente, e le luci li colpivano in modo tenue e delicato, e nonostante
la magnificenza c’era qualcosa di incredibilmente calmo, e bello, nella Torre.
- Ci saliamo? Ci saliamo
vero?? Ti prego! – implorarono Sirius e Peter, e gli altri non poterono fare
altro che sorridere e seguirli.
James prese la mano di Lily,
che sorrise, arrossendo un po’. Non era molto da Ramoso essere romantico, ma
c‘erano delle volte che se ci si sforzava era davvero…davvero dolce.
Intrecciò le sue dita con le proprie, e si in
camminarono, sotto il lontano sguardo malizioso di Sirius.
- Il nostro ramoso sta
crescendo davvero, Coda –
Peter annuì, sorridendo.
La vista era…spettacolare, di
notte. Migliaia di luci che venivano dalle case, le voci dall’accento morbido
che si sentivano da giù…e, oh, quella vista. Era semplicemente meraviglioso.
- Possiamo trasferisci a
Parigi? – sussurrò Lily, guardando incantata il panorama.
- Aspetta quando assaggerai
le lumache…-
Lily si voltò verso James,
che ghignava, ed assunse un’espressione dignitosamente schifata.
- Le…cosa? -
- Le lumache. È giudicato un
piatto molto raffinato, sai? –
- Oh. –
- Non credo che le mangerò –
commentò James sporgendosi.
- Cervide che non sei altro,
non fare lo schizzinoso – lo prese in giro Sirius -Ti ricordo che tu hai osato
mangiare patatine e cioccolato. Roba da far tremare il migliore degli chef –
James guardò il fratello, con
un mezzo sorriso
– Erano buone! E le hai
assaggiate anche tu! –
- Non è vero! –
- Si invece – ribatté James.
- No invece! Remmie, diglielo
anche tu! –
- Sirius, ma tu hai mangiato
quella roba – disse il ragazzo con aria pacifica.
Sirius si rabbuiò – tutti
contro di me, oggi…per fortuna c’è la Evans che..-
- Sirius, ti ho visto anche
io che ti strafogavi –
- Peter, almeno tu! –
-..hai nascosto il sacchetto
sotto il cuscino per non fartele mangiare da Ramoso, Sir –
- Bene. Mangiatevi le vostre
lumachine viscide, allora! – Esclamò Sirius con un broncio da tipico bambino di
sette anni.
Poiché tutti lo ignoravano
batté un piede a terra, con forza.
Niente.
Come osavano ignorarlo? Ma
dico!
Fece un secco colpo di tosse,
guardando con aria eloquente James, il suo fratellino James che sempre gli era
stato vicino e che….PENSAVA SOLO ALLA EVANS!
Oh, ma per Merlino e la sua
collezione di portaombrelli fuxia! Lo sapeva che
doveva opporsi a quel fidanzamento, avrebbe portato solo guai, e lui lo sapeva!
Tossì di nuovo, stavolta
all’indirizzo di Remus, che però stava attaccato al binocolo, con un sorriso
vago.
Tossì così forte che diverse
persone si girarono
- Vuoi una mentina, Felpato?
–
- No, Coda. –
So che è un capitolo cortissimo, mi dispiace molto!
Ma giuro che il prossimo sarà denso di avvenimenti :D
baci!
dram