Storie originali > Soprannaturale > Vampiri
Segui la storia  |       
Autore: Kiasan    15/09/2011    1 recensioni
Mi sembrava passata un’eternità da quando avevo salutato i miei genitori, commossi nel vedermi andare via per un intero anno: mia madre Lessy, dai capelli neri e lunghi come i miei e dagli occhi marroni e gonfi di pianto, mi sorrideva davanti all’uscio; mentre mio padre James mi salutava premuroso, con i capelli marrone scuro che ondeggiavano al leggero vento del pomeriggio. Uno dei vampiri adulti sorrise a me e a un ragazzo biondo-rossiccio dagli occhi azzurri; anche lui come me doveva affrontare l’anno della Trasformazione. << Bene, sapete già perché siete qui. Alisa, Sam ed io (Rick) >>, disse un ragazzo moro e muscoloso, indicando ad ogni nome la persona a cui si riferiva. << Vi aiuteremo a sconfiggere questo primo anno da Novelli, saturo di tentazioni e difficoltà >>.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
11. Mostro

Prima ancora che Rick potesse saltare addosso a Kangal Rae per atterrarlo, sempre che avesse avuto più forza di quel mostro (che mostro non era perché l’aspetto era molto bello e moderno), Alisa formò il vortice. Tuttavia era più lento nel formarsi, probabilmente perché il suo clima emotivo non era del tutto piatto e questo bastò per lasciare avvicina il a noi faraone.
Restammo un istante in quella posizione fino a che il vampiro non superò con un salto sovrumano la barriera che si era formata davanti a me.
Cercai di difendermi mettendomi in posizione di attacco, come l’istinto mi suggeriva, ma lui aveva molta più esperienza di me e con un unghia mi scorticò il braccio per tutta la sua estensione. Anche il braccio di Kangal Rae fu squarciato e cominciò a zampillarne sangue.
Prima che potessi urlare o capire quanto dolore provassi, fui risucchiata insieme al mio gruppo nel vortice: non ero mai stata più felice di entrare in quella giostra nauseante!

Il salotto della nostra casa mi dava il benvenuto e, con tutti gli sguardi addosso, mi sentì protetta ma, soprattutto, amata.
Rian mi corse incontro e si inginocchiò accanto a me, prendendomi sulle sue gambe, di modo che potessi affondare il viso nel suo petto e lasciare che il mio respiro si acquietasse. Improvvisamente mi accorsi di stare sporcando di sangue la sua maglietta e il pavimento a noi circostante; fortunatamente, avevo letto in un libro, il sangue dei vampiri non suscitava sete ad altri della loro specie.
Con un profondo respiro mi calmai e realizzai solo in quel momento il dolore che avevo al braccio e, come se Rick mi avesse letto nel pensiero, disse: << Ti pulisco il braccio, voi ripulite il pavimento >>, dopodichè mi prese dalle braccia di Rian e, con una mano attorno alla mia vita, mi scortò in cucina e mi fece sedere sul tavolo.
<< Non ti chiedo se sei sensibile al sangue >>, disse Rick con un piccolo sorriso sul volto, cercando di sdrammatizzare la situazione.
Dopo aver preso il kit della Croce Rossa, cominciò a ripulirmi il braccio con l’acqua ossigenata. A poco a poco cominciai ad essere pervasa dal senso di colpa per aver portato lo scompiglio in quella casa inizialmente così tranquilla.
<< Mi dispiace >>, dissi a un certo punto.
<< Non ti preoccupare >>, ma era ovvio che fosse ancora arrabbiato con me.
<< Sono arrivata io e ho fatto un gran casino… cavolo mi dispiace! >>; mi morsi il labbro cercando di reprimere il dolore sia fisico che mentale.
<< Senti, non è colpa tua se Shara ti ha preso di mira, per cui evita di sentirti in colpa e comincia a pensare invece di fare stupidaggini >>, mi stava ancora ripulendo la ferita quando cominciò a rimarginarli da sola.
<< Questo è un lato positivo dei vampiri>>, cambiai discorso nel tentativo di modificare anche il suo umore.
<< Si, ma per essere sicuri che si rimargini del tutto, è bene pulirla, la ferita >>, spiegò.
Ci fu un attimo di silenzio, mentre sistemava il kit.
<< Quindi il mio dono è quello della Canalizzazione… e sono viva solo grazie al faraone, che però ora vuole uccidermi >>, cercai di ragionare.
<< In poche parole si >>, dichiarò.
Finito di ripulire mi diede un puffo sul naso: << Scusa se mi sono comportato male prima, è che… >>, ma non trovò più le parole ed io mi limitai a dire: << Un po’ di stress generale, ti capisco >>, detto ciò mi avvolse in un abbraccio stretto e fui felice di trovarmi li, in quella casa, che era ormai la mia famiglia.
Uscita dalla cucina, mi convinsi a parlare con Sam, ma in salotto vi erano solo Rian e Lily, seduti sul divano.
<< Come va? >>; Rian si alzò e mi si avvicinò.
<< Sono stata meglio >>, risposi e con un sorriso gli feci capire che andava tutto bene, anche se il braccio mi doleva abbastanza, nonostante non si vedesse alcun segno.
Tuttavia, senza alcun preavviso, il ragazzo cadde in ginocchio: i pugni stretti e il viso mutato in una smorfia di dolore.
<< Rick!! >>, urlai allarmata.
In un attimo fu al mio fianco non solo il vampiro che avevo chiamato, ma anche Alisa.
<< Che ha?! >>, chiesi inginocchiandomi accanto a lui.
<< Si sta Trasformando >>, fu Sam a rispondermi, entrando in quel momento nella stanza. Sorrisi, mi aveva fatto veramente allarmare! Tuttavia quel piccolo sollievo non mitigò del tutto la mia angoscia: vederlo in ginocchio in preda al dolore era molto peggio che provare quell’offesa sulla propria pelle.
Non so per quanto tempo stetti li ad osservarlo, a scorgerlo prima nelle brame del caldo e un minuto dopo in preda al gelo: sapevo cosa si provava.
Quando ormai non riuscivo più a sostenere tutto quel dolore nel suo viso, riaprì gli occhi: erano sempre azzurri, ma la parte esterna era rossa, probabilmente per il dolore.
<< Rian >>, mormorai accarezzandogli i capelli. Lui mi sorrise forzatamente, poi guardò Rick, Alisa, Sam e Lily, che si erano radunati attorno a lui.
<< Come ti senti, figaccione? >>, Penelope, entrata solo in quel momento nel salotto, smorzò leggermente la tensione, come solo lei sapeva fare.
Lui le fece un sorrisetto strafottente: << Sono rinato, Miss Moda >>, la apostrofò.
Risi: << Ma cavoletti! Sono l’unica che sviene qui dentro? >>, sbottai.
Rian rise, ma poi si posò una mano sullo stomaco: << Brucia >>, disse.
<< Hai bisogno di sangue, vieni >>, disse pronto Rick.
Presi un profondo respiro: << Verrei, ma… non voglio fare danni >>, era assai frustrante dire così, ma era meglio evitare l’evitabile.
<< Solo con l’esperienza si vince, sei in una vera e propria sfida e prima o poi devi combattere, per cui ti consiglio di cominciare da subito, se vuoi vincere >>, Alisa si era fatta seria e mi aveva invitata ad entrare in cucina.
<< Io… >>, mi morsi il labbro, non sapevo che fare.
<< Hei, andrà tutto bene >>, Rian si era voltato verso di me, nonostante la sete lo stesse divorando.
<< Ok >>, fu la mia risposta.
In cucina Rick riempì un bicchiere di sangue al vampiro Novello e il solo odore mi fece scordare tutta la volontà di resistere a cui avevo fatto appello prima di entrare nella stanza.
Dopodichè Rick porse un bicchiere anche a me, riempiendolo. Proprio in quel momento tutto il mio autocontrollo andò a fare un giro nel fiume e stritolai il bicchiere, ancora non del tutto pieno di sangue, con il solo risultato di ritrovarmi la faccia e l’aria circostante a me sporca di quell’ allettante liquido; fino a quel momento avevo sempre bevuto esclusivamente da sola.
Rian, scolato il suo bicchiere, si precipitò da me e in una frazione di secondo ripulì tutto il sangue sparso per terra: guardai attonita il vampiro davanti a me, non poteva… no doveva essere Rick l’artefice della pulizia; ma mi sbagliavo, poiché quest’ultimo guardava Rian con il mio stesso sguardo: allibito.
<< Come hai fatto? >>, chiesi, sentendomi uno schifo totale: lui, che era da mezzo minuto vampiro, non solo non aveva cercato di azzannare un amico per ottenere il sangue, ma lo aveva gestito.
<< Non lo so >>, ammise.
Rick ci guardò entrambi, poi disse: << Penso che la situazione sia sotto controllo, vi lascio un attimo soli >>, detto ciò si accomiatò.
<< Non puoi negarlo ora, sono un vero e proprio mostro >>, mormorai, appoggiandomi al muro.
Lui mi raggiunse ad una velocità sovrumana e con un dito bagnato mi accarezzò il viso, ripulendolo da un rivolo sangue che io stessa mi ero spruzzata involontariamente. Non fu il gesto di per se a farmi battere il cuore ai mille, ma fu il modo in cui lo fece: intimo. Si leccò il dito sporco di sangue, poi mi guardò: << No che non sei un mostro: ognuno ha i suoi difetti e le sue doti, fidati di me: vincerai questa sfida >>.
Ma nessuno dei due, lo sapevo, poteva esserne certo.
Appoggiai il mio capo sul suo petto: << Avrei potuto fare del male a te e a Sam, senza alcuno forzo… che cosa potrebbe essere, se non un mostro, colui che fa del male alle persone che più ama? >>, chiesi sfinita.
<< Stai sbagliando tutto, piccola >>, ed ecco che quel “piccola”, mi fece accelerare ancor di più il battito del cuore: un altro gesto dolce e mi sarebbe saltato via dal petto.
<< Ascoltami bene: tu puoi fare del male, ma non vuoi >>, continuò, stringendomi tra le sue forti braccia.
<< Lasciamo perdere me, tu come ti senti, sei appena diventato un vampiro >>, gli sorrisi, cercando di dimenticare la mia parte oscura.
<< Io sto benissimo… ora non sento nemmeno il bruciore allo stomaco >>, disse sorridente.
Presi un profondo respiro: << Rian io… >>, io mi ero innamorata perdutamente di lui, potevo negarlo a tutti, ma non a me stessa. Mi guardò, con quei suoi occhi stupendi: << Tu devi semplicemente credere in te stessa >>, fu lui ha finire la mia frase, anche se non era esattamente così che avevo in mente di terminarla.
Mi prese il volto fra le mani e si avvicinò alle mie labbra, tanto che sentì il suo dolce respiro in volto. Aspettò. Si, aspettò perché non voleva che si ripetesse ciò che il giorno prima era successo; tuttavia quella volta non avrei opposto alcuna resistenza.
E allora mi baciò, mi regalò il mio primo vero bacio (senza contare quello di Sam, poiché nessuno dei due amava veramente l’altro).
Fu un bacio che, invece di farmi uscire il cuore dal petto, mi fece saltare due battiti.
Fu il bacio più dolce che qualcuno potesse regalare o ricevere; le sue lebbra erano appena socchiuse sulle mie.
Quando mi lasciò fece il sorriso più bello che io vidi mai: << Sei assolutamente un mostro schifoso nel baciare >>, fu il suo commento, fra un risolino e l’altro.

SPAZIO AUTRICE: Ciao a tutti! come noterete sono riuscita a postare oggi, nonostante il viaggio.
Spero che questo capitolo sia gradito, fatemi sapere!
baciotti!! X)
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Vampiri / Vai alla pagina dell'autore: Kiasan