Anime & Manga > Saint Seiya
Segui la storia  |       
Autore: ColdFire    14/05/2006    3 recensioni
"Quando il Destino..." Tutti sanno che Dauko non era al tempio nel periodo del supposto tradimento di Aiolos, perchè sorvegliava il picco ove erano racchiuse le anime degli spectre, ma Mur?Ecco la mia versione...
Genere: Generale, Romantico, Avventura, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La ragazza poggiò quel blocco di fogli colorati, tutti di materiali e fogge diverse, che lei amava chiamare diario, nella libreria che si trovava proprio di lato alla scrivania.
Sospirò. Come faceva ogni volta che prendeva quel blocco e ci scriveva nuovi fiumi di parole, ma più che parole, ricordi…
Si passò una mano sugli occhi, quasi come se volesse liberarsi di immagini che le offuscavano la vista. Scosse la testa e sorrise.
Raggiunse il centro della stanza, dove c’era un cerchio di pietra, con degli strani occhielli. Lo sollevò facilmente, rivelando la sottigliezza di quest ultimo. Una volta messa da parte la sottilissima lastra, volse lo sguardo per terra. Dove pochi secondi prima dimorava la pietra, ora si allargava un colorato mosaico, sul fondo di una bassa vaschetta circolare, simili a quelle che si trovavano negli ingressi delle case romane. In essa, l’acqua giocava con le pietre e i raggi del sole, che si preparava a morire, illuminavano il volto della giovane, passando attraverso un ampio balcone. La ragazza si sedette accanto alla piccola vasca e dopo averla fissata per un po’,immerse le dita nell’acqua fresca. Le portò agli occhi e bagnò le palpebre, appena socchiuse, lasciando che quelle finte lacrime scendessero sulla pelle lattea del volto, fino a raggiungere il sottile collo. In uno scatto improvviso, quasi avesse sentito un qualsiasi rumore a lei estraneo, aprì gli occhi, permettendo al tiepido sole di sciogliere il ghiaccio eterno che era racchiuso in essi. Quasi come se solo allora si fosse accorta della realtà, con un mesto sorriso sulle labbra e con le palpebre nuovamente socchiuse, si mise nella posizione del loto, con il volto rivolto al sole, sempre vicino alla vasca. Il suo volto non aveva alcuna espressione. Man, mano, schiuse quei ghiacci quasi sempre sepolti, facendoli dorare della luce morente del tramonto. L’aria fredda entrava dalla finestra di fronte a lei, ma non se ne curava, anche se aveva la pelle d’oca. Non la sentiva.

Una folata di vento più forte, fece muovere alcuni dei filamenti di seta nera, che le scendevano sulle spalle e sulla fronte. Un’ altra folata di vento scosse le morbide tende color panna, ma stavolta, non trovò niente ad aspettare. La ragazza silenziosamente si era alzata. Aveva preso uno di quei piccoli fiori, che galleggiavano a pelo d’acqua e che lei quotidianamente cambiava, e lo stava rigirando fra le dita. Era un piccolo fiore rosa pallido. Lo asciugò e si diresse verso la libreria. Prese di nuovo il suo blocco e lo aprì alla pagina che aveva appena finito di scrivere. Vi depose il fiore, con estrema delicatezza. Agguantò poi il suo inseparabile pennino di vetro e argento e una boccetta di inchiostro bianco, come quello con cui aveva scritto la pagina, di un bel verde acceso.
“Un pensiero…” Una volta scritte queste poche lettere, chiuse il blocco, schiacciando il delicato fiore, che rimase incastrato fra le pagine colorate.
Lo posò di nuovo e si inginocchiò ancora vicino alla vasca. Sfiorò ancora il pelo dell’acqua e poi appoggiò sui bordi la pietra circolare. Si mise di fronte al balcone, ancora aperto .Il sole era quasi del tutto scomparso nell’acqua salata, e già si vedevano alcuni luccichii, nella parte più alta del cielo. Lasciò che l’aria fredda smuovesse i suoi lunghi capelli scuri, come la notte che stava sopraggiungendo. Poi chiuse il balcone.
-E’ ora che mi prepari-si disse-Mika è stata molto esplicita sul fatto che ritardi non sarebbero stati ben accetti-disse e ridacchiò.
I genitori della sua amica erano molto importanti nell’economia greca. Avevano contatti importanti con le nazioni straniere e con tantissime organizzazioni di rilievo.
Con passo rilassato, si diresse verso una porta nel muro. Prima di entrarvi si fermò e inspirò.
Poi girò la chiave e entrò.
Era in una stanza abbastanza grande per essere una camera armadio. Ma non la sua. Quella della madre.
-Ah, mamma, sapessi quanto poco sopporto i vestiti da cerimonia-
Si girò verso una serie di vestiti lunghi e sfavillanti. Li guardo quasi tutti, uno ad uno,ma era impossibile scegliere.
-Avevamo gli stessi gusti, mamma…- disse poi e guardò un vestito lungo e di un tenue azzurro, che poi andava a sfumarsi sul bianco alla fine della gonna, ma che era abbastanza scuro da mettere in risalto il colore della sua pelle.
Lo tolse dalla gruccia e lo squadrò meglio. Era completamente scollato e non aveva spalline, lasciando le spalle scoperte. In una scatola, vi trovò correlati un paio di guanti bianchi, che dovevano arrivare quasi fino alle spalle.
Si cambiò velocemente, poi uscì dalla camera armadio e, entrando nel bagno, afferrò un paio di sacchetti di stoffa a nido d’ape. Si sedette davanti allo specchio, che stava sopra al comò della madre e cominciò ad armeggiare con i suoi lunghi crini.
Dopo circa un’oretta il campanello suonò. Mika era sulla porta.
-Allora, Destino, andiamo?Lo sai che se facciamo tardi i miei mi costringeranno a vestire così anche per andare a scuola!-
La ragazza indossava un vestito lungo rosso, con le spalline che si incrociavano dietro la schiena. Dalla vita in giù, il vestito si spaccava a lato e i due lembi di stoffa erano legati fra loro da lacci rossi della stessa fattura delle spalline. Il volto era ben incorniciato dai suoi riccioli castani, con riflessi oro antico, tirati su in uno chignon, che però non li raccoglieva tutti. Alcune ciocche le scendevano dalla sommità dell’acconciatura fino a solleticarle la nuca.
-Sono pronta-
Scesero giù e entrarono in una limousine, con la quale Mika era arrivata a casa sua.
Appena si sedettero, la giovane dai crini castani, non riuscì più a trattenere la sua eufonia. -Mika…Ma, stai bene?-
-Sì,sì,…ma lo sai che l’ho saputo solo oggi…-
-Saputo cosa?-
-Oh, non ci posso credere…-
-Ti prego Mika, non farmi indovinelli…-
-..Ma no! Scusami, è solo che sono molto eccitata-
-Sì…-
-Vedi,oltre ai soliti colleghi e rappresentanti di paesi, aziende e quel che si voglia, stasera verranno anche alcune personalità importanti della Grecia-
-Beh…ma come mai questo ti da tanta energia?E’ come solito che ci siano personalità importati della Grecia e di altri Paesi, no?-
-No, ma queste sono davvero particolari…Hai mai sentito parlare del Grande Tempio?-
A quelle due semplici parole, il ghiaccio si espandè quanto più potè.
-Desty, stai bene?-
-Sì, io…-non si era accorta che stava ansimando.
Si controllò;guardò la sua amica e le sorrise.
La macchina si fermò. Erano arrivate. Una grande villa in stile antico apparì davanti ai loro occhi. Con passo sicuro le due raggiunsero la soglia, addobbata, per l’occasione da decorazioni dorate, piccoli abeti e corone di vischio e di bacche rosse, intrecciate fra loro.
Una volta entrate nell’ingresso, vennero accolte dai signori Papadopulos, che salutarono giovialmente l’amica della loro figlia. Dopo un po’ arrivarono parecchi ospiti, ma dei greci neanche l’ombra.
Nonostante tutto, Mika continuava fremere per l’attesa.
-Mika-disse allegra Destino-Vuoi almeno cercare di calmarti?-
-Oh, ma non sai…io non potevo crederci quando ho sentito mio padre nello studio…-
-Accidenti, Mika! Addirittura spiare tuo padre…eh, sì…avrebbero ragione i tuoi a mandarti in Svizzera…-
-Guarda che se sono diventata così è anche perché tu sei mia amica, non dimenticarlo…-
-Ne sono contenta. Almeno così non rimani per tutta la mattinata sola e taciturna in classe!-
-Non è che ti stai descrivendo?-
-Dai, non scherzare…lo sai che per me è diverso…-
-Sì,sì, lo so…L’illuminazione, Buddha e tutto il resto…forse dovrei mandarti in manicomio…giri con una croce al collo e poi ti metti a meditare sulla felicità ultraterrena..-
-Guarda che così sei caduta nella tua stessa trappola…ahahah…-
-Ma cos’hai da ridere?-
-Trovare la felicità ultraterrena è la stessa cosa del cercare una nuova vita oltre la morte…-
-Accidenti…uff, non riesco mai a intrappolarti…ma cosa hanno combinato quei monaci buddisti nella tua povera mente di bambina? Ci hanno infilato librerie intere?-
-No. Mi hanno solo insegnato a meditare…-
-A dormire, vorrai dire. Mica ti credo capace di rimanere per ore intere in quella assurda posizione che assumi durante gli spacchi delle lezioni!-
-E fai male, perché così riesco a concentrarmi meglio!-disse facendo una linguaccia-E riesco a prendere voti più alti dei tuoi!-
-Ahahaha!Desty, non sai quanto sei divertente!-interruppe una voce sgradevole nell’amichevole scambio di battute delle due.
Una ragazza bionda, avvolta in un lungo vestito completamente color argento e luccicante da far vomitare, avanzava spavalda verso le due amiche.
-Shima!-esclamarono le due.
-Salve piccole bambine!-rispose lei sgradevole.
-Piccola contadina, questa è una festa per persone importanti-ribadì dura Mika.
-Allora non sono l’unica fuori posto-sogghignò indicando la ragazza dai capelli corvini.
Questa abbassò il capo.
-Forse sono io che mi sono espressa male- parlò Mika fra i denti e la sua voce risuonò così dura come mai lo era stata alla vista dell’offesa fatta alla sua migliore amica- Questa è una festa per persone che abbiano un’ importanza di rilievo e almeno una percentuale minima di intelligenza -scandì bene le ultime parole.
La bionda la guardò schifata.
-Cosa che avrebbe questa qui?-indicò ancora Destino –Una pazza che ama Buddha e parla quella lingua che si addice solo ai terroristi!-
-Dici? Penso che allora sia molto meglio di te, contadinella che ama il diavolo!-ribattè Mika.
-Come osi?-
-Oso, oso…e vedi di sloggiare…qui sei in casa mia-
-Sono stata invitata-
-Avranno sbagliato indirizzo…-
-No,invece…sai mio zio e mio padre stanno facendo affari in borsa e mio fratello ormai è in età di fidanzamento, come te dopotutto…-
-Cosa intendi…?-
Destino si accorse di un lampo di paura negli occhi dell’amica.
-Non l’hai ancora capito, Cognata?-disse e se andò.
Mika rimase immobile. Gli occhi che fissavano il vuoto.
-..co..cognata…?-sussurrò.
Destino non ebbe coraggio di dirle niente.
Forse era quella la “sorpresa” di cui i suoi genitori le parlavano da tempo.
Rimasero così. Ferme come due statue.
Poi uno strano movimento fra gli ospiti le risvegliò.
Alcuni spingevano in avanti, altri arretravano, sembrava quasi fosse entrato qualcuno di temibile, ma che allo stesso tempo attirava curiosità.
Le due ragazze si guardavano. Negli occhi di Mika c’era decisione e fermezza, in quelli di Destino c’era voglia di nascondersi, di fuggire da quelle persone che le ricordavano suo padre…
La leggenda dei cavalieri d’oro del Grande Tempio…
“Papà, papà!”
“Non ora piccola…”
“Ma papà…”
“…”
“…papà…”
“E va bene! Ti racconterò la leggenda dei cavalieri d’oro del Grande Tempio…”
“Ancora?”
“Ma certo!A volte anche se pensi di sapere tutto su di loro, ti sfugge sempre qualcosa, quel frammento insignificante, che poi nel complesso è indispensabile…come i cavalieri d’argento o di bronzo…Vedi piccola, basta un solo cavaliere e tutto può cambiare…il loro potere è insuperabile…

“…e indispensabile…cosa volevi dire papà? Cosa?”

Destino seguiva Mika attraverso la folla. La sua amica quasi correva, per quanto il suo vestito glielo permettesse. Finalmente arrivarono nella sala con la cupola di vetro e lì si misero proprio davanti alla folla, con lo sguardo sul portone principale.
Aspettarono. Quei momenti sembravano interminabili per Destino…

“Il Grande Tempio di Atena…ah, sapessi piccola mia, com’è bello e potessi ricordarti della gentilezza del Gran Sacerdote… piccolo fiore tra il Capricorno…”

Lì aspettava, ferma, immobile, quasi come se muoversi avrebbe segnato la sua fine. Gli occhi quasi sbarrati e senza luce, persi chissà in quali ricordi…ricordi di cui solo ora scopriva l’esistenza…

“Perché? Cosa sono tutte queste voci, queste immagini?”

Tante domande, tanti misteri, che l’avevano distratta a tal punto dalla realtà, che Mika dovette darle parecchie gomitate, prima che la ragazza corvina si accorgesse che un trio di figure, ancora avvolte dalle ombre della notte, si stava avvicinando alle luci della sala.
Destino trattenne il fiato. Erano davvero dei rappresentanti del Grande Tempio? E se sì, chi? Cavalieri d’oro? D’argento o di bronzo? Semplici ambasciatori o lo stesso Gran Sacerdote?

Stavano per varcare la soglia. Luccichii dorati e cori di ovazioni accompagnarono l’entrata dei tre: due cavalieri e un uomo abbigliato in modo strano. Mentre essi avanzavano disinvolti, le due ragazze ebbero modo di vedere meglio le armature dei due cavalieri, completamente d’oro e la maschera che copriva il viso dell’uomo senza armatura.
Destino ebbe un fulmine. Una sola immagine, velocissima, si fece spazio nella sua mente.

“Il Gran Sacerdote…”

Quello che le stava passando davanti era, niente poco di meno che il Gran Sacerdote.
Ma come poteva esserne così sicura? Eppure quella strana immagine confusa era bastata a dirle la verità. Si riscosse e posò di nuovo lo sguardo sui due cavalieri. Ma invece di incrociare l’armatura, i suoi occhi si scontrarono con un altro paio di occhi.
Cosa c’era in quegli occhi? Dolci, duri, seri, increduli…

Ben presto i tre scomparvero dal campo visivo delle due. Senza che Mika riuscisse a essere più veloce, Destino l’afferrò per un braccio e, tuffatasi fra la folla, si diresse verso l’altra sala, dove sicuramente era diretto il trio.
Aveva davanti agli occhi quello sguardo…Perché quel cavaliere la fissava così? E perché era riuscita a leggere le sensazioni di quel ragazzo, come fossero state sue? Perché tutt’a un tratto nutriva un così grande interesse per il Grande Tempio e per i suoi abitanti?

Mentre la sua mente era impegnata in ciò, arrivò, sempre trascinandosi dietro Mika, nell’altra sala. Lì erano vicinissime al tavolo dietro il quale si sarebbero sedute e dove si sarebbero seduti anche gli ospiti e i signori Papadopulos per discutere e consumare la cena. E lei non aspettava altro, se non i tre ospiti che tardavano ad arrivare. Tutt’intorno a loro la gente chiacchierava, ignara della guerra emotiva che si era scatenata nella ragazza. Era divisa tra due pensieri: mollare tutto e dimenticare quello sguardo e quelle sensazioni o rimanere lì e magari cercare di parlare a quel cavaliere che l’aveva fissata.
Mika, preoccupata dall’atteggiamento dell’amica, la scosse leggermente per le spalle.
-Ehi, Destino…Sei sicura di sentirti bene? Mi sembri sconvolta!-
-Io…non lo so…è così strano…-
-Cosa?-
-…quei cavalieri…-
-Dimmi…-
-…il Gran Sacerdote…-
-Destino?-
-…cavalieri d’oro…-
-Destino, guardami!-
-…mi fissava…-
-DESTINO!!!!-
La ragazza dalle iridi di ghiaccio sembrò svegliarsi dallo stato di trance in cui era caduta.
Subito si accorse di essere nello studio della madre di Mika. Un ambiente accogliente, abbastanza piccolo(per quanto piccolo si potesse definire una stanza di circa 40mq) e soprattutto intimo.
Destino posò lo sguardo sulla sua amica, che la teneva a braccetto. Era sconvolta.
Perché?Cosa era successo? E perché l’aveva portata lì? Poi si ricordò dei tre.
-Mika, dove sono i rappresentanti del Grande Tempio?-chiese ansiosa, con una voce talmente roca, da sembrare completamente un’altra persona.
Altro fattore a vantaggio di Mika, che capì che quella sera la sua amica non stava decisamente bene.
-Destino, vuoi calmarti? Come mai tutta quest’ansia per il Grande Tempio? Cosa ti succede?-
-Sto bene…-rispose un po’ incerta.
-No, Destino, non stai bene…Dove la tua imperturbabilità, stasera? E va bene che ti devi svagare un po’, te l’ho detto anch’io, ma questo mi sembra davvero troppo per essere normale…-riprese risoluta Mika-….cosa ti può sconvolgere fino a questo punto del Grande Tempio?..-chiese, poi, piano, quasi a non voler disturbare la sua amica che stava cercando di chiarire un po’ le idee.
-Io…Mika, io non lo so…-cominciò con voce incrinata.
Mika la fissò stupita….Quante volte aveva visto Destino piangere? Nessuna!
Abbandonò lo stupore e riprese la preoccupazione. Destino non aveva mai pianto, neanche quando sua madre era morta…diceva di non esserne capace, perché il suo dolore lo isolava dal corpo e lo soffriva nel pensiero…era il suo principio.
Ma se ora questo principio era stato contraddetto ci doveva essere una causa emotiva, tale da sconvolgere completamente la ragazza.
-…il Grande Tempio, mio padre mi raccontava del Grande Tempio…e quelli…quelli ne erano i cavalieri d’oro con il Gran Sacerdote…-
-Come fai a esserne sicura?-
Mika scrutò la sua amica per bene, cercando di cogliere una sua qualsiasi espressione. E la vide: Destino era completamente sconvolta.
-…io l’ho visto nella mia mente…lui era lì e io…io ho capito chi era…-
Sul volto di Mika comparve l’incredulità.
-Destino…vuoi dire che…che hai visto…-
-…sì, ho visto…-la ragazza era scossa da brividi.
Perché quella parola le faceva così paura?
Forse perché in un certo senso era il suo stesso nome?
-…il futuro…-mormorò.
Una lacrima si confuse sulla sua pelle chiara, scendendo fino al collo.
Mika abbracciò l’amica. Sapeva che questa aveva bisogno d’aiuto. L’aveva capito.
-…C’è…c’è qualcos’altro?-chiese sulla spalla della ragazza.
-Devo parlare con lui-disse Destino, tut’a un tratto, staccandosi dall’abbraccio di Mika.
-Lui, chi?-
-Il cavaliere d’oro-
Detto questo uscì rapidamente dalla stanza e si diresse al tavolo. Era ancora vuoto. Mika la raggiunse subito, ma non ebbe occasione di chiederle niente, che la folla si aprì facendo vedere in fondo suo padre che avanzava con i tre.
Subito sentirono dietro di loro uno spostarsi di sedie.
La signora Papadopulos era apparsa alle loro spalle e stava sistemando il tavolo.
Man mano, anche la gente defluì dalla piccola sala, per recarsi in quella più spaziosa, ove erano sistemati i tavolini per loro. Ben presto attorno al tavolo rimasero solo le due.
Quando arrivarono, il signor Papadopulos stava ancora discutendo con il Gran Sacerdote.
Vicino al tavolo, l’uomo prese su sé l’attenzione.
-Signori, questa è mia moglie, Sofia- disse e subito i due cavalieri fecero un ampio inchino.
Il Gran Sacerdote porse solo la mano alla donna.
-E’ un onore, per me, conoscerVi-disse la donna.
-L’onore è il nostro-rispose l’uomo bardato, mentre i cavalieri facevano il baciamano alla donna.
-Queste invece sono mia figlia, Mikaela- solo allora la ragazza castana si riscosse. I cavalieri avevano fatto anche a lei il baciamano.
-…e un’amica di mia figlia, Moira Socraonte-concluse fiero l’uomo, quasi come se anche la ragazza corvina fosse stata figlia sua.
Il Gran Sacerdote, inaspettatamente, le porse la mano e quando lei la prese, sentì una strana fiamma accendersi nel suo animo.
Subito dopo il primo cavaliere,il cavaliere che prima l’aveva fissata, con l’elmo sotto il braccio, le baciò la mano. Lei incrociò di nuovo i suoi occhi:azzurri,ora meno duri, ma più che altro, stupiti. Nel frattempo, quel contatto alimentava quella fiammella che il tocco del Gran Sacerdote aveva acceso in Destino.
Cosa le stava succedendo? Dopo che il cavaliere l’ebbe lasciato la mano, si sentì completamente imbambolata. Uno strano calore si diffondeva per tutto il corpo…Cos’era?
Si riscosse appena in tempo, per sentir presentare i tre dal padre di Mika.
Il Gran Sacerdote, il Cavaliere d’Oro di Gemini e il Cavaliere d’Oro di Sagittarius…
Ecco chi era…ma la ragazza ebbe al sensazione di conoscerlo da già molto tempo…Perché?

Allora, che ne dite? Spero che vi piaccia come capitolo, anche se forse è un po’ troppo lungo*CF che guarda la schermata del computer inclinando un po’ la testa verso destra*Non ho mai fatto un capitolo tanto lungo! Spero che almeno qualcuno sia riuscito a giungere fin qui! Nel prossimo capitolo si scopriranno carte che….eheh,non ve lo dico!
Cmq la storia viene posta precisamente circa un anno prima della Notte degli inganni, quindi, secondo la mia storia, il Gran Sacerdote è ancora Sion. Ora, poiché ho fatto un po’ di “casini”, vi do delle dritte, per godervi il prossimo capitolo: i cavalieri d’oro,fatta eccezione per Aiolos e Saga, avranno circa 14-13 anni;i primi due circa 16-17-18. Lo so che ne dovrebbero avere di meno,ma non potevo mica fare la storia con i cavalieri d’oro che nelle loro armature ci sguazzavano!!Va bè…se potete chiudere 1 occhio…
Ora passiamo ai ringraziamenti:

Per Therealpisces:Grazie della tua recensione. Sono molto contenta che la mia storia ti piaccia! Davvero non trovi che Virgilio e l’Eneide mi facciano male?Beh, buon per me! Questo l’ho scritto dopo otto ore di storia…

Per Kristi 87:Lieta che la mia fic ti piaccia!Anche la tua mi piace molto!

Per Syria 86:Beh, se dal prologo hai capito che era originale, non so cosa dedurrai dal 1°cap! Ti dico solo una cosa:se ti piacciono le fic fuori dal comune,beh,questa forse sarà una di quelle…Grazie!!!!

Per Angydevil:Grazie anche a te, per aver recensito. Spero che questo cap ti sia piaciuto e spero di aver fatto accrescere la tua curiosità…dopotutto se si è curiosi, si segue meglio la fic…

Grazie a tutti, anche a quelli che non recensiscono…guardate che non vi mangio mica!Accetto di tutto e di più…e poi le recensioni negative, a volte, sono anche utili:mi farebbero migliorare!Va buò…
Ci vediamo al prox cap!!!
Vostra ColdFire§

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Saint Seiya / Vai alla pagina dell'autore: ColdFire