Capitolo 3
Questo capitolo è un po’ palloso, ma mi serve per base per
i prossimi. Prometto di aggiornare tra mercoledì e venerdì, vista
la bruttezza del capitolo… spero che vi piaccia
comunque!
Vorrei ringraziare Balthus (il mio primo
recensore! Grazie!!!), damned88 e chichi.Grazie
ragazzi! ^^
Hikari sta chiacchierando con Takeru
davanti a un bel panino e a una bibita. Non si era mai
sentita così bene con una persona che non fosse Izumi o Yukino. A
proposito di Izumi, ma quella ragazza aveva un
po’ di buonsenso? Difficilmente pensava prima di parlare, anche se, ora
che lo notava, non aveva tutti i torti, Takeru è
proprio un bel ragazzo. Molto alto, magro, capelli biondi
e occhi azzurro cielo, probabilmente piace a una marea di ragazze. “ Ma cosa vado a pensare! Certo è carino, e allora? Non cominciare a farti strane idee Hikari Yutari!”.
Ma Hikari non è la sola
a
pensarla nello stesso modo, infatti Takeru sta
pensando: “ Accidenti alla mia mania di non pensare prima di aprire la
bocca! Ho fatto una figuraccia con Hikari, anche se devo dire
che è veramente bellissima… ma che mi viene in mente! Takeru sei
un caso disperato”.
Finito il
pranzo i
due ragazzi sono indecisi sul da farsi: tornare a casa o stare ancora un
po’ insieme? Infatti:
< Allora Takeru – dice
Hikari guardando serenamente il ragazzo – cosa si fa ora? Torniamo a casa
oppure bighelloniamo un po’ in giro? >
< Mmm,
non saprei… tu che proponi? Non vorrei costringerti a stare in giro
contro la tua volontà, non vorrei che avessi paura >
< E chi
avrebbe paura con una guardia del corpo come te? Forza andiamo
a farci un giro. >
< Agli ordini mia principessa
> Takeru si diverte un mondo a prendere in giro la ragazza, anche se non
ha
ancora recepito bene la prima parte dell’ultima
frase detta da Hikari. Poi:
< Come mai non hai paura di
andare in giro da sola con me? Attenta, potrei un assassino che si spaccia
per
un simpatico studente del liceo e miete vittime tra le sue innumerevoli
fans… >
< Attento a non sottovalutarmi
troppo mio caro! Sono stata ben istruita, visto quello che è
successo… Mai sottovalutare troppo l’avversario, ti potrebbe essere fatale. >
< Uao!
Non sapevo di avere come amica una ragazza così istruita! >
< Allora siamo amici? >
< Secondo te io invito a mangiare
tutte le ragazze che mi capitano sotto il naso?!
>
< Se sei un
assassino, si. Se non lo sei allora non è detto, sempre che tu
non
faccia la lista delle tue conquiste per mese… da un ragazzo ci si
può aspettare questo e altro! Ma tu mi sembri
una persona a posto, anche se non vorrei sbagliarmi. E spero di non dovermi sbagliare, mi dispiacerebbe tantissimo. Tu sei la terza
persona che mi considera un’amica dopo Umi e Yu. >
Takeru è sbalordito, come
può una ragazza così carina e simpatica avere solo tre amici?
Ha
anche notato quel sorriso amaro, così straziante da vedere su quel viso
così espressivo.
< Dimmi
Hika,
non è stato solo colpa dell’incidente, vero? >
< No. Il fatto è che
prima
ero una persona insopportabile, ero decisamente
diversa da come sono ora: arrogante, egoista, snob, insomma chi ne ha
più ne metta. Poi da quel giorno sono cambiata completamente: mi sono
tagliata i capelli e li ho lasciati del mio colore naturale, sono diventata
più discreta e riservata, sono cambiata da un opposto all’altro.
Ecco tutto. Negli ultimi due anni sono stata io che non ho più voluto
stringere amicizie e quindi… >
< Allora ci somigliamo più
di quello che pensi. Ma dimmi com’eri prima? >
La ragazza allora prende una foto
dal diario che aveva dentro lo zaino e la porge al ragazzo:
< Quella in mezzo sono io >
Nella foto ci sono
tre bambine sui dieci anni vestite come quelle da tredici, con i capelli
biondi tinti con le meches rosa, azzurre e verdi.
< Penso di aver capito il
perché. Ma come mai anche Yukino è
come
te e Izumi? Sarà vestita in modo meno appariscente, ma non cambia più di tanto. >
< Ah,
be’
vedi anche lei era un po’ come me, poi è;
cambiata. Diciamo che si comportava come Izumi si
comporta adesso, deducine che io e Umi eravamo decisamente più
deficienti. Ma come hai fatto a distinguerle? Non ci
riesce mai nessuno a parte me e i suoi parenti più stretti… >
< Non so come, ma si capisce che
sono diverse, diverse dentro. Capito? Ma come mai sono cambiate anche loro due? E
tu perché sei cambiata? >
Improvvisamente Hikari abbassa
la
testa, poi quando ha la forza di parlare ha le lacrime
agli occhi, i ricordi possono fare ancora male:
< Umi, Yu e io eravamo
a capo di un gruppetto di ragazzine snob, impertinenti e menefreghiste. Ci
divertivamo a prendere in giro quelli che non erano come noi e li consideravamo
essere inferiori. Poi, quando mi hanno rapita, mi
è stato detto perché hanno deciso il rapimento: avevamo fatto
cose molto crudeli e volevano farla pagare a me soprattutto, facendo del male
alla sorella delle mie migliori amiche. Volevano farmi sentire in colpa per
quello che stava soffrendo Rika, ma hanno scambiato me per lei. In quel mese di
prigionia ho capito gli errori che avevo fatto e mi sono sentita sollevata
al
pensiero che quella volta avessero preso me. Può sembrare stupido ma il rapimento è servito a qualcosa, almeno
mi sono pentita di quello che ho fatto. Il mio carceriere capì che mi
ero pentita, ma gli altri no, visto che mi vedevano solo qualche minuto
Takeru, ancora una volta, sente una
fitta dolorosa al cuore vedendola in quello stato. Si avvicina e le asciuga
le
lacrime dicendole:
< Hika, nessuno è perfetto
e tutti possono sbagliare. Lasciati alle spalle il passato e guarda avanti,
hai
capito i tuoi errori e si vede. Ma ricorda che non è mai giusto fare
del
male a una persona per ripicca. >
Le dà un bacio sulla fronte e:
< Ora ti accompagno
a casa, vieni. >
Hikari è ancora stupita
per
la dolcezza delle parole dell’amico, ma sente che ha ragione. Così
lo segue mentre si avviano verso casa.
I due, dopo una passeggiata
silenziosa, arrivano a casa Yutari.
< Ci vediamo domani mattina
Takeru. >
< Vuoi
fare
la strada insieme? Ti passo a prendere? >
< Guarda che non ho più
paura! >
< Volevo fare
la strada con te, cosa c’è di male a non voler andare a scuola
da
soli? >
< Ok. Ti aspetto qui alle 8.05
>
< Per me va bene. Ci vediamo
domani >
Il ragazzo sta per andarsene ma Hikari lo trattiene per un braccio. Lui si gira
a guardarla:
< Hikari cosa…>
Non fa in tempo a finire la frase
che lei si alza in punta dei piedi e gli schiocca un
bacio sulla guancia e gli sussurra:
< Grazie Take…
>
Poi corre dentro, imbarazzata
per quel
gesto così avventato. Ma il suo volto,
abbassato durante la corsa, è incorniciato da un bellissimo sorriso.
Grazie per aver letto fin qui (siete ancora vivi?) e vi chiedo di
recensire… se avete qualche consiglio sono ben accetti! Con questo
concludo baci Shia ^^