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Autore: Shia    15/05/2006    1 recensioni
Hikari è una quindicenne dal terribile passato che la tormenta. Quando ha finalmente voltato pagina il suo passato ritornerà più forte ed agguerrito che mai. Chi si nasconde dietro l'uomo misterioso?
-STORIA SOSPESA- per ulteriori informazioni leggere nel mio account
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Capitolo 3

Capitolo 3

 

Questo capitolo è un po’ palloso, ma mi serve per base per i prossimi. Prometto di aggiornare tra mercoledì e venerdì, vista la bruttezza del capitolo… spero che vi piaccia comunque!

Vorrei ringraziare Balthus (il mio primo recensore! Grazie!!!), damned88 e chichi.Grazie ragazzi! ^^

 

Hikari sta chiacchierando con Takeru davanti a un bel panino e a una bibita. Non si era mai sentita così bene con una persona che non fosse Izumi o Yukino. A proposito di Izumi, ma quella ragazza aveva un po’ di buonsenso? Difficilmente pensava prima di parlare, anche se, ora che lo notava, non aveva tutti i torti, Takeru è proprio un bel ragazzo. Molto alto, magro, capelli biondi e occhi azzurro cielo, probabilmente piace a una marea di ragazze. “ Ma cosa vado a pensare! Certo è carino, e allora? Non cominciare a farti strane idee Hikari Yutari!”.

Ma Hikari non è la sola a pensarla nello stesso modo, infatti Takeru sta pensando: “ Accidenti alla mia mania di non pensare prima di aprire la bocca! Ho fatto una figuraccia con Hikari, anche se devo dire che è veramente bellissima… ma che mi viene in mente! Takeru sei un caso disperato”.

Finito il pranzo i due ragazzi sono indecisi sul da farsi: tornare a casa o stare ancora un po’ insieme? Infatti:

< Allora Takeru – dice Hikari guardando serenamente il ragazzo – cosa si fa ora? Torniamo a casa oppure bighelloniamo un po’ in giro? >

< Mmm, non saprei… tu che proponi? Non vorrei costringerti a stare in giro contro la tua volontà, non vorrei che avessi paura >

< E chi avrebbe paura con una guardia del corpo come te? Forza andiamo a farci un giro. >

< Agli ordini mia principessa > Takeru si diverte un mondo a prendere in giro la ragazza, anche se non ha ancora recepito bene la prima parte dell’ultima frase detta da Hikari. Poi:

< Come mai non hai paura di andare in giro da sola con me? Attenta, potrei un assassino che si spaccia per un simpatico studente del liceo e miete vittime tra le sue innumerevoli fans… >

< Attento a non sottovalutarmi troppo mio caro! Sono stata ben istruita, visto quello che è successo… Mai sottovalutare troppo l’avversario, ti potrebbe essere fatale. >

< Uao! Non sapevo di avere come amica una ragazza così istruita! >

< Allora siamo amici? >

< Secondo te io invito a mangiare tutte le ragazze che mi capitano sotto il naso?! >

< Se sei un assassino, si. Se non lo sei allora non è detto, sempre che tu non faccia la lista delle tue conquiste per mese… da un ragazzo ci si può aspettare questo e altro! Ma tu mi sembri una persona a posto, anche se non vorrei sbagliarmi. E spero di non dovermi sbagliare, mi dispiacerebbe tantissimo. Tu sei la terza persona che mi considera un’amica dopo Umi e Yu. >

Takeru è sbalordito, come può una ragazza così carina e simpatica avere solo tre amici? Ha anche notato quel sorriso amaro, così straziante da vedere su quel viso così espressivo.

< Dimmi Hika, non è stato solo colpa dell’incidente, vero? >

< No. Il fatto è che prima ero una persona insopportabile, ero decisamente diversa da come sono ora: arrogante, egoista, snob, insomma chi ne ha più ne metta. Poi da quel giorno sono cambiata completamente: mi sono tagliata i capelli e li ho lasciati del mio colore naturale, sono diventata più discreta e riservata, sono cambiata da un opposto all’altro. Ecco tutto. Negli ultimi due anni sono stata io che non ho più voluto stringere amicizie e quindi… >

< Allora ci somigliamo più di quello che pensi. Ma dimmi com’eri prima? >

La ragazza allora prende una foto dal diario che aveva dentro lo zaino e la porge al ragazzo:

< Quella in mezzo sono io >

Nella foto ci sono tre bambine sui dieci anni vestite come quelle da tredici, con i capelli biondi tinti con le meches rosa, azzurre e verdi.

< Penso di aver capito il perché. Ma come mai anche Yukino è come te e Izumi? Sarà vestita in modo meno appariscente, ma non cambia più di tanto. >

< Ah, be’ vedi anche lei era un po’ come me, poi è; cambiata. Diciamo che si comportava come Izumi si comporta adesso, deducine che io e Umi eravamo decisamente più deficienti. Ma come hai fatto a distinguerle? Non ci riesce mai nessuno a parte me e i suoi parenti più stretti… >

< Non so come, ma si capisce che sono diverse, diverse dentro. Capito? Ma come mai sono cambiate anche loro due? E tu perché sei cambiata? >

Improvvisamente Hikari abbassa la testa, poi quando ha la forza di parlare ha le lacrime agli occhi, i ricordi possono fare ancora male:

< Umi, Yu e io eravamo a capo di un gruppetto di ragazzine snob, impertinenti e menefreghiste. Ci divertivamo a prendere in giro quelli che non erano come noi e li consideravamo essere inferiori. Poi, quando mi hanno rapita, mi è stato detto perché hanno deciso il rapimento: avevamo fatto cose molto crudeli e volevano farla pagare a me soprattutto, facendo del male alla sorella delle mie migliori amiche. Volevano farmi sentire in colpa per quello che stava soffrendo Rika, ma hanno scambiato me per lei. In quel mese di prigionia ho capito gli errori che avevo fatto e mi sono sentita sollevata al pensiero che quella volta avessero preso me. Può sembrare stupido ma il rapimento è servito a qualcosa, almeno mi sono pentita di quello che ho fatto. Il mio carceriere capì che mi ero pentita, ma gli altri no, visto che mi vedevano solo qualche minuto al giorno. Infatti l’ultimo giorno volevano farmi qualcosa di brutto, non sono riuscita a capire cosa, e quando hanno finito di picchiarmi, per farmi stare ferma, hanno abbassato la guardia e sono riuscita a fuggire. Poi, non so come, mi sono ritrovata nel viale dove abitano Umi e Yu e sono svenuta davanti al cancello per lo sforzo e le ferite. Entrambe, dopo aver sentito il mio racconto, si sono pentite come me. >

Takeru, ancora una volta, sente una fitta dolorosa al cuore vedendola in quello stato. Si avvicina e le asciuga le lacrime dicendole:

< Hika, nessuno è perfetto e tutti possono sbagliare. Lasciati alle spalle il passato e guarda avanti, hai capito i tuoi errori e si vede. Ma ricorda che non è mai giusto fare del male a una persona per ripicca. >

Le dà un bacio sulla fronte e:

< Ora ti accompagno a casa, vieni. >

Hikari è ancora stupita per la dolcezza delle parole dell’amico, ma sente che ha ragione. Così lo segue mentre si avviano verso casa.

 

I due, dopo una passeggiata silenziosa, arrivano a casa Yutari.

< Ci vediamo domani mattina Takeru. >

< Vuoi fare la strada insieme? Ti passo a prendere? >

< Guarda che non ho più paura! >

< Volevo fare la strada con te, cosa c’è di male a non voler andare a scuola da soli? >

< Ok. Ti aspetto qui alle 8.05 >

< Per me va bene. Ci vediamo domani >

Il ragazzo sta per andarsene ma Hikari lo trattiene per un braccio. Lui si gira a guardarla:

< Hikari cosa…>

Non fa in tempo a finire la frase che lei si alza in punta dei piedi e gli schiocca un bacio sulla guancia e gli sussurra:

< Grazie Take… >

Poi corre dentro, imbarazzata per quel gesto così avventato. Ma il suo volto, abbassato durante la corsa, è incorniciato da un bellissimo sorriso.

 

Grazie per aver letto fin qui (siete ancora vivi?) e vi chiedo di recensire… se avete qualche consiglio sono ben accetti! Con questo concludo baci Shia ^^

  
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