Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: LipstickOnTheNightstand    16/09/2011    3 recensioni
E' una raccolta di One shot ambientate durante dei compleanni e che hanno per protagonisti i protagonisti di Glee e le loro future famiglie. Per ora le coppie trattate sono Puckleberry e Klaine, in cantiere anche una Bartie. Le altre per ora sono un incognita. Spero vi piaccia!
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Quella mattina Kurt si svegliò di ottimo umore: era il suo quarantacinquesimo compleanno e sentiva che quella sarebbe stata una giornata speciale.

La prima cosa che vide non appena ebbe aperto gli occhi fu suo marito che, seduto accanto a lui sul letto, teneva in mano due tazze di caffè fumante.

“Buon compleanno, tesoro,” disse Blaine porgendogliene una e dandogli un leggero bacio sulle labbra.

“Grazie,” rispose Kurt, accettando con piacere sia il caffè che il bacio.

“Ma guardati!” esclamò l'ex Warbler. “Quarantacinque anni e ne dimostri sedici!”

“Piantala, bugiardo!” replicò il marito colpendolo sul braccio. “Sai benissimo che non è vero.”

Blaine rise, poi avvicinò il viso a quello di Kurt e sussurrò con voce suadente: “E' però vero che ti amo ancora come quando avevamo sedici anni.”

“Anche io,” disse l'altro prima di catturare le labbra del marito in un bacio da mozzare il fiato.

Fu Blaine ad interromperlo dopo un po' dicendo: “Nonostante mi piacerebbe molto passare la giornata a letto con te, dobbiamo pensare a come festeggiare.”

“Mm... Avevo pensato a qualcosa di tranquillo,” rispose Kurt stiracchiandosi. “Una cena qui a casa. Noi quattro, Rachel e Noah con la loro progenie e qualche amico. Tu che ne dici?”

“Mi sembra un ottima idea, tesoro,” concordò Blaine. “D'altro canto a quarantacinque anni siamo troppo vecchi per organizzare feste selvagge.”

“Parla per te!” esclamò Kurt offeso colpendolo di nuovo. “Per quanto mi riguarda, non avrei alcun problema ad andare al Bungalow 8 e ballare fino allo sfinimento come quando avevamo ventun anni.”

Blaine scosse la testa divertito, poi si alzò, porse la mano al marito e lo aiutò ad alzarsi dal letto. Quando fu in piedi gli sussurrò in un orecchio: “Non per mettere in discussione la tua capacità di divertirti, ma sai che il Bungalow 8 è chiuso da ormai dieci anni, vero?”

Kurt arrossì e Blaine lo baciò sulla fronte intenerito. “Andiamo,” disse poi, stringendogli la mano. “La nostra progenie ci attende per la colazione.”


Da sempre gli Hummel-Anderson portavano avanti la tradizione di fare colazione tutti e quattro insieme, soprattutto in occasioni speciali come un compleanno.

Quando Kurt arrivò in cucina, Harry e Audrey gli saltarono addosso e lo sommersero di auguri. Perfino Coco, l'enorme terranova nero, si mise ad abbaiare e a scodinzolare gioioso.

I due figli gli porsero un vassoio pieno di cupcakes, ognuno dei quali era decorato con un “45” in glassa colorata.

“Gli abbiamo preparate Harry ed io,” spiegò Audrey orgogliosa. “O per meglio dire, io le ho preparate. Harry si limitava per lo più a mangiare l'impasto.”

Kurt scosse la testa divertito. “Harry,” disse. “Sei uguale a tuo padre. Non so quante volte devo dirvi di non mangiare gli impasti dei dolci.. Forse quando vi verrà un'ulcera vi pentirete di non avermi ascoltato!”

“Ma papà!” si lamentò Harry. “Come fai a non mangiarlo? E' così dolce ed invitante...” I suoi occhi si persero i un espressione sognante che a Kurt ricordò terribilmente Blaine.

Sorrise tra sé e disse: “Stasera pensavo di..”

“Scusa, papà,” lo interruppe immediatamente Audrey. “Stasera devo provare fino a tardi per lo spettacolo di danza, quindi non ci sarò.”

“Neanche io!” si affrettò a dire Harry. “Rebecca vuole a trascinarmi ad ascoltare una delle sue band sconosciuta che si esibisce in un locale a Brooklyn.”

Kurt era sconvolto: come potevano i suo figli abbandonarlo così proprio nel giorno del suo compleanno!? Guardò il marito in cerca di aiuto, ma anche Blaine sembrava sconcertato, tanto che la sua unica reazione fu una scrollata di spalle.

Kurt non ebbe il tempo di aggiungere altro che sia Harry che Audrey erano corsi via dicendo che altrimenti avrebbero fatto tardi a scuola.

“Non ho parole,” disse quando furono usciti.

Blaine gli mise un braccio intorno alle spalle e cercò di confortarlo. “Ormai sono adolescenti: vorranno passare sempre meno tempo con noi...”

“Lo so,” ribatté Kurt, “Ma speravo che almeno per il mio compleanno...”

“Non ci pensare,” lo interruppe il marito. “Vorrà dire che organizzeremo una cena con solo noi adulti.”

L'altro fece un vago cenno di assenso e borbottò qualcosa che sembrava vagamente “vado a prepararmi per il lavoro” e si diresse in camera con aria afflitta.

Blaine prese uno dei cupcakes che erano rimasti sul bancone della cucina e gli diede un morso. Mentre masticava lentamente pensò che i suoi figli, oltre ad essere degli ottimi attori, erano anche degli ottimi cuochi.
 

“Kurt questi modelli sono meravigliosi!” esclamò Jenny, una bionda sulla quarantina. La donna, oltre ad essere una delle più strette collaboratrici di Kurt, era anche una sua cara amica.

“Speriamo che lo pensi anche Anna Wintour,” sospirò l'uomo prendendo dalle sue braccia i disegni per la sua nuova collezione.

“Le piaceranno!” gli assicurò Jenny. “Oh! Quasi dimenticavo: tanti auguri!”

“Grazie, Jenny” la ringraziò Kurt. “Ehi, tu e Ben avete voglia di venire a cena da me stasera? Ho invitato qualche amico per festeggiare..”

La donna iniziò a mordersi il labbro con aria nervosa. “Mi dispiace Kurt,” disse. “Ma stasera arrivano i genitori di Ben dalla California e abbiamo promesso loro che saremmo andati a prenderli all'aeroporto.”
“Oh.” Kurt era veramente deluso. “Capisco. Sarà per una prossima volta.”

“Mi dispiace così tanto..” si scusò di nuovo Jenny.

“Non ti preoccupare,” disse Kurt voltandosi per prendere degli altri disegni. Jenny si morse di nuovo le labbra, ma stavolta per trattenere un sorriso divertito.

Più tardi, Kurt incontrò Rachel in un ristorante vegano. Quest'ultima era impegnata con le prove di un nuovo musical, ma trovava sempre un momento per pranzare con il suo migliore amico, così come avevano sempre fatto da quando si erano trasferiti a New York.

“Allora?” domandò la donna. “Come ci sente ad avere quarantacinque anni?”
“Mmm.. bene,” rispose Kurt distrattamente. “Volevo organizzare una cena con qualche amico, ma a quanto pare hanno tutti altri impegni, perfino i miei figli! Tu e Noah ci sarete, vero?” Alzò un sopracciglio con aria inquisitoria.

Rachel abbassò lo sguardo e iniziò a giocherellare nervosamente con la forchetta. “Ecco, Kurt.. non so come dirtelo, ma Noah a trovato i biglietti per il “Lago dei Cigni” al Lincoln Center e sai quanto ami il balletto.”

“M-ma..” balbettò l'altro. “E' il mio compleanno!”

“Lo so, ma Noah ha preso questi biglietti mesi fa e non possiamo certo rinunciarci..”

Kurt era indignato. Sì alzò dal tavolo e la guardò freddamente.

“Rachel,” disse. “Da te non mi aspettavo un comportamento del genere. Sei la mia migliore amica e mi aspettavo maggiore sensibilità da parte tua.”

E senza aggiungere altro, se ne andò, lasciando la donna da sola.

In circostanze normali, Rachel l'avrebbe inseguito e avrebbe cercato di farsi perdonare, ma aveva ricevuto istruzioni precise, quindi rimase seduta dove si trovava, prese il cellulare e inviò in fretta il seguente messaggio:

Piano riuscito. E' davvero arrabbiato. Ci vediamo stasera!

Verso le sette di sera, Blaine decise di sorprendere suo marito andando a prenderlo a lavoro.

“Che cosa ci fai qui?” domandò Kurt quando se lo vide comparire nello studio.

“Pensavo che, visto che la tua festa non è andata in porto, saremmo potuti andare a cena solo noi due,” rispose Blaine. “Non dici sempre che vuoi provare quel bistrot francese nel West Village?”

“D'accordo.” Kurt non sembrava troppo convinto.

“Non esagerare con l'entusiasmo, mi raccomando!” esclamò l'altro uomo ridendo.

“Scusa, è che ci sono rimasto davvero male per questa storia..” Kurt mise su un piccolo broncio e Blaine non poté fare a meno di fare un sorriso intenerito. Si avvicinò e lo strinse in un abbraccio che il marito ricambiò. Rimasero così per qualche minuto, semplicemente stretti l'uno nelle braccia dell'altro.

“Vuoi andare a casa a cambiarti per la cena?” chiese Blaine dopo un po'.

“Ovviamente,” rispose ridacchiando Kurt. “Non posso certo indossare gli stessi vestiti che ho indossato a lavoro!”

“Sia mai..” mormorò il marito divertito prendendolo per mano e conducendolo fuori.

Era una bella serata, quindi i due decisero di camminare verso il loro appartamento e per tutto il tempo Kurt non fece altro che lamentarsi di Harry, Audrey, Jenny e Rachel. Blaine si limitò ad ascoltarlo e ad annuire solennemente, sforzandosi sempre però di non sorridere e rovinare tutto.

Mezz'ora dopo arrivarono a casa e il panegirico di Kurt si interruppe proprio quando furono davanti alla porta dell'appartamento 16K.

“Non pensarci più,” gli suggerì Blaine infilando la chiave nella toppa. “Pensa soltanto a quanto ci divertiremo stasera!”

Il marito lo guardò dubbioso sollevando un sopracciglio, cosa che non sfuggì all'altro che disse: “Che c'è di meglio di una cena romantica con me?”

Kurt sospirò e scosse la testa, mentre Blaine apriva lentamente la porta. I due entrarono nell'ingresso buio.

Non ebbero nemmeno il tempo di togliersi il cappotto che..

SORPRESA!!!

Le luci si accesero e Kurt sobbalzò e si lasciò sfuggire un urletto. Davanti a lui c'era un sacco di gente che lo guardava divertita. Dalla folla emersero Audrey ed Harry, che gli corsero incontro esclamando eccitati: “Te l'abbiamo fatta, papà! Tanti auguri!”

“Avete organizzato voi tutta questa messinscena?” chiese Kurt stupito.

“Con l'aiuto di papà,” puntualizzò Audrey.

Kurt si voltò verso il marito. “Tu lo sapevi!?”

“Ovviamente, amore” replicò Blaine.

“Perché?” fu tutto ciò che riuscì a dire.

“Perché ti vogliamo bene e perché volevamo dimostrarti che sei il papà migliore che si possa avere,” rispose semplicemente Harry. “Senza offesa,” aggiunse poi guardando Blaine.

“Non c'è problema, figliolo,” lo rassicurò quest'ultimo.

Kurt sentì le lacrime formarsi negli occhi. Era davvero commosso. La cosa non sfuggì a suo figlio che esclamò: “Aw... Che ne dite di un abbraccio Hummel-Anderson?”

“D'accordo,” acconsentì Audrey. “Ma se mi rovini questo vestito, ti ammazzo!”

Scoppiarono tutti a ridere e poi si strinsero in un abbraccio stritola-costole. Quando si separarono, Kurt disse: “Vado a godermi la mia festa!”
“Kurt!” esclamò Rachel non appena lo vide. “Scusami per quello che è successo oggi a pranzo! Harry e Audrey mi hanno costretto a mentire.”

“Nessun rancore,” la tranquillizzò Kurt. “Anzi ti faccio i miei complimenti per l'ottima recitazione.”

La donna ridacchiò. “Non ho vinto mica due Tony per nulla, sai!”

Kurt rise e andò a salutare gli altri invitati.

A metà della serata, si trovò in un angolo un po' appartato ad osservare tutti i suoi amici e parenti che si intrattenevano a vicenda. Noah, Mike e Finn stavano raccontando ad un incredulo Ben e ad un divertito Eli di quando Kurt aveva brevemente fatto parte dei McKinley Titans, Jenny stava parlando a Quinn e Carole della nuova collezione di Kurt, Audrey stava assicurando a sua cugina Kate che il giorno dopo l'avrebbe portata a fare shopping nei migliori negozi di Manhattan, Burt e Sam stavano litigando con David su quale sport fosse migliore tra il football e il calcio, mentre Mercedes, Rachel, Tina e Wes discutevano se fosse meglio il cast di Wicked di Broadway o quello del West End e Rebecca stava narrando chissà che cosa ad Harry che l'ascoltava con un'aria rapita che fece preoccupare leggermente Kurt.

D'un tratto sentì un paio di braccia allacciarsi alla sua vita e un mento appoggiarsi sulla sua spalla. “A che cosa stai pensando?” gli sussurrò nell'orecchio la voce di suo marito.

“Che molto probabilmente nostro figlio è innamorato della figlia di Rachel Berry,” scherzò Kurt.

“Seriamente..” disse Blaine.

Kurt fece un respiro profondo e disse: “Sto pensando che quello che tu e i ragazzi avete fatto per me è bellissimo e che sono fortunato ad avere tutte queste persone che mi vogliono bene e che.. ti amo davvero come quando avevamo sedici anni.”

Blaine lo fece voltare, lo baciò e poi sussurrò, “Io ti amerò sempre come quando avevamo sedici anni.”

 

Author's Note:

Come promesso, ecco i nostri amati Kurt e Blaine!

Qualche piccola precisazione/curiosità:

  1. Se avete letto la mia one shot “Never Let Coco Alone With Yves” probabilmente avete riconosciuto Harry e Audrey. Per chi non l'avesse fatto, dico brevemente che Harry e Audrey sono stati avuti tramite inseminazione artificiale e che Harry è il figlio naturale di Blaine, mentre Audrey è la figlia naturale di Kurt. Qui hanno rispettivamente quindici e quattordici anni.

  2. Il Bungalow 8 è un locale di New York che andava molto di moda intorno al 2004/2005 e probabilmente potrebbe suonare familiare a qualche appassionato di Sex And The City o a chi ha letto “Al diavolo piace dolce” di Lauren Weisberger o a chi è semplicemente esperto della vita mondana di New York. Io quel poco che so l'ho imparato da Gossip Girl e dai romanzi di Candace Bushnell comprati in vari aeroporti in giro per il mondo, quindi i locali/ristoranti/negozi che cito sono sempre tratti da queste “fonti”.

  1. Perché appartamento 22K? 22 è il numero dell'episodio in cui si sono detti “ti amo” e K sta ovviamente per Klaine! Mamma mia che originalità :D

  2. Scusate, ma non ho potuto fare a meno di inserire un accenno a una possibile storia d'amore tra Harry e Rebecca. Diciamo che uno dei miei tanti head-canon è quello in cui loro due sono migliori amici/innamorati.

Ora la pianto, altrimenti finisce che le note diventano più lunghe della storia in sé.

Fatemi sapere che cosa ne pensate!

Un bacio,

Caro.

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: LipstickOnTheNightstand