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Autore: JKEdogawa    17/09/2011    2 recensioni
Beredice ha 15 anni
Beredice è orfana
Beredice porta solo guai
Beredice viene chiamata "sguardo di fuoco"
Beredice ha gli occhi stranamente arancioni
Beredice ha i capelli rossi
Beredice non è quello che crede di essere
Spero che vi piaccia...
Genere: Avventura, Mistero, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Tra poco devo andare!- disse Joran a sua moglie Raffaella
- Già… il lavoro ti aspetta…- gli rispose- Non stai dimenticando niente?-
- No, non credo…-
- Potrei perdermi nei tuoi occhi arancioni tutta la giornata!-
- Mi stai lanciando il messaggio che stavo dimenticando le lenti?-
- Precisamente… te le vado a prendere io… non ti preoccupare…- Raffaella raggiunse le scale a spirale e iniziò a salire. La sua chioma castana svolazzava più del normale, creando ombre e luci sui suoi occhi grigi dove Joran si perdeva. La guardò dolcemente mentre la sua figura vestita di turchese spariva al piano superiore.
Uno scoppio fece spalancare il portone dietro di lui, facendolo voltare. Si trovò di fronte a un uomo alto e magro vestito di nero. Aveva i capelli corti rosso fuoco e gli occhi rosso sangue. Sul volto aveva stampato un ghigno malvagio e sicuro.
- Cosa cerca?- disse Joran al nuovo venuto fingendo serenità
- Puoi ignorare chiunque, ma non me!- rispose la figura
- Cosa vuoi, Moren!-
- Non sei certo un tipo ospitale!- Moren alzò il braccio destro in orizzontale- Comunque dovresti conoscere il perché… Expando!-
- Protezione!- Joran descrisse un ampio arco con il braccio sinistro
- Vedo che a scuola ci sei andato… Carica!-
Qualcosa di invisibile e forte come un toro colpì Joran che andò a sbattere ai piedi della scalinata. Con la vista annebbiata dallo scontro vide Moren avvicinarsi. La veste nera svolazzava nella corrente della porta.
- Non mi va di far sapere i nostri comodi a tutto il vicinato…- disse Moren chiudendo la porta con un gesto della mano destra senza smettere di avvicinarsi a Joran- Come puoi vedere sono più forte di te… arrenditi… sei l’ultimo!-
- Non è della nostra famiglia arrendersi, dovresti saperlo!- rimbeccò Joran cercando di rialzarsi
- Infatti ne sono a conoscenza… mi piace quando le mie prede si ribellano al loro destino!-
Joran si alzò ansante pronto a rispondere.
- Lego imperia!- disse Moren tranquillamente. Joran cadde a terra senza potersi muovere
- Ammettilo, è finita!-
- Sarà finita quando mi avrai ucciso!- rispose in un fil di voce Joran
- Non temere, tra poco lo farò!-
- MAI!- Raffaella era scesa menando il manico di una scopa. Aveva gli occhi lucidi,  segno che sarebbe scoppiata a piangere se la rabbia non l’avesse spinta a combattere- Mio marito non si uccide facilmente!-
- Ti sei sposato!?- Moren sembrava arrabbiato dalla notizia. Bloccò Raffaella come aveva fatto con il marito- Avete avuto figli?-
- No!- rispose candidamente Joran
- MENTI!- gli occhi rossi emanavano furia pronta ad esplodere. L’uomo fece un profondo respiro, poi disse più tranquillo- Non farmi arrivare ai metodi pesanti, non ti piacerebbe… avete dei figli?-
- No!-
- L’hai voluto tu… Tortura essenziale!-
Una scossa attraversò Joran che si contorse dal dolore.
- Si sincero… avete figli?-
- N… no…-
- Non va bene dire le bugie… Tortura media!-
Un’altra scossa più forte della prima attraversò Joran che urlò di dolore rattrappendosi come un animale in letargo.
- Vediamo ora… avete figli?-
- N… no…-
- Proprio non capisci… Tortura alta!-
La scossa fu così forte che gli sembrò durasse un eternità. Il suo ululato di dolore riempì tutta la casa.
- Credo che questo ti abbaia sciolto la lingua… avete figli?-
- … n… no…-
- Allora non ci siamo capiti, mi vuoi vedere arrabbiato… vediamo se la tua mogliettina è più accomodante, a quanto vedo è una Antiqua. Non si potrebbe difendere…-
- Non… farlo… è un problema… tra te e me…-
- E come pensi di fermarmi!? In questo gioco sono in vantaggio io… Tortura essenziale!-
Raffaella urlò e si divincolò dal dolore. Non aveva poteri magici come il marito, ciò rese gli effetti della tortura ancora più forti su di lei. Joran quasi sentì il suo dolore trapassarlo da parte a parte. Lei non doveva soffrire, lei era troppo importante.
- Fino… ad ora… ti ho detto… la verità… sei tu… che hai… sbagliato domanda…- ansimò l’uomo. Le sue parole ebbero l’effetto sperato. Moren fermò il suo macabro gioco e ritornò a concentrarsi su di lui.
- Come!? Mi conosci da anni… dovresti sapere che io non sbaglio ma… aspetta…- il suo sguardo si era fermato sulla foto di un battesimo. Si avvicinò e prese in mano il portafoto poggiato sulla vetrinetta di fronte a lui. Joran aveva i capelli tinti di nero e gli occhi verde smeraldo con un sorriso sincero sul volto, mentre sua moglie aveva i capelli castani e molto mossi che le incorniciavano il viso felice mentre teneva in braccio una bambina dal ciuffo rosso e gli occhi chiusi dormienti. La foto era vecchia di circa sei anni.
- Certo, avete una bambina! Questa la porto con me…- disse trionfante con la malvagità che gli illuminava gli occhi. Aprì il portafoto e prese in mano l’immagine.
- Sbiadito sarai se per il malvagio lavorerai…- ansimò Joran. La foto iniziò a perdere colore fino a che non si estinse diventando un foglio bianco. Lo sguardo di Moren divenne di fiamma per la rabbia.
- Pensi di avermi fermato, ma siamo solo all’inizio… scoprirò dov’è e quando avverrà vi raggiungerà all’altro mondo!- tuonò tornando verso la porta a grandi passi buttando la foto a terra. Con voce più pacata aggiunse- Si è fatto tardi… Risucchia poteri!-
Un alone simile a nebbia verde erba si allontanò da Joran e si immerse dentro a Moren. Si allontanò verso la porta e l’apri con un gesto della mano, poi uscì e la richiuse con lo stesso gesto. La sigillò sciogliendo le intelaiature di metallo. Guardò la casa con un ghigno malefico e schioccando le dita sibilando “Flemma”. La casa prese fuoco in un secondo, bruciando tutto e tutti coloro che si trovava all’interno. In una spirale nera sparì nel nulla senza accorgersi che due occhi arancioni sgranati e pronti a piangere scrutavano la scena dalla siepe del giardino.
   
 
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