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Autore: Lunatica96    18/09/2011    0 recensioni
"Grazie” La ragazza gli stava porgendo la sua gracile mano e lui la strinse delicatamente perché aveva il timore di potergliela spezzare. “Io sono Michelle” Quel nome riecheggiò nella testa del ragazzo che la fissava ancora imbambolato
Albus Altri Personaggi di J.K.Rowling
Michelle,Eliz e Samuel di Nika
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Deprimente.
 



Deprimente. Ecco come poteva definirsi la sua vita, deprimente. Davanti a lui, Lily impartiva consigli che non avrebbe seguito, soprattutto perché erano da parte di lei. Lui si fidava di Lily, ma in questi tempi sembrava con la testa fra le nuvole,come se non gli importasse di nulla, forse la vicinanza a Lorcan l’aveva cambiata profondamente. Aveva l’aria annoiata, quasi non volesse aiutare le persone e non era da lei. La vide alzarsi e appoggiarsi al caminetto strusciando i piedi, i capelli rossicci gli si sciolsero dalla coda approssimativa,il suo pigiama verde acqua stropicciato e poco elegante non si addiceva a quella figura che,  lui, per quanto può valere, considerava bellissima.
 
- Lily?- Chiese preoccupato avvicinandosi a lei,una piacevole sensazione di calore lo avvolse,le fiamme nel camino scoppiettavano formando lingue i fuoco, gli appoggiò una mano sulla spalla costringendola a voltare il viso verso di lui.
- Albus.- Rispose monotonamente Lily che fissava il decoro in legno del camino passandoci delicatamente il dito sottile e roseo.
-Che, che ti è successo sorellina?- Tirò su col naso, era segno che non aveva intenzione di proferire parola del suo stato. Si chinò e sedette davanti al camino con aria sognante e fece segno a suo fratello di sedersi.
- Dovresti scrivere a mamma!- Disse convinta, i suoi occhi sprizzavano luce falsa e questo lo apprezzava davvero molto Albus.
 
Si fa in quattro per gli altri e accantona i suoi sentimenti. Davvero … apprensiva. Ma era del tutto illogico!
 
- Che vorresti dire, non posso parlare di queste cose con mia madre!- Protestò lui.
- Ragiona un attimo ,mamma ci è passata prima di noi!- Spiegò risoluta mentre strisciava verso la poltrona rossa della sala comune dei grifondoro.
- Eh?- Albus si grattava la testa confuso  fissava la figura agile che sfogliava un libricino blu sulla poltrona.
- La mamma, è stata parecchio senza papà … E, come se non bastasse, in tempo di guerra! – Continuò lei mentre sfogliava annoiata il libricino,il suo sguardo si illumino e indico una pagina sorridente.
- Cos’è?- Chiese Albus che ora era alle sue spalle curioso.
- Il diario della mamma.- Rispose non curante Lily,mentre il fratello dietro di lei la rimproverava. Lily lo ignorò e cominciò a leggere attentamente ogni parola scritta in corsivo sulle pagine ingiallite del diario.
- Come pensavo, devi scrivere a mamma! – Albus si rassegnò all’idea che aveva ragione.
 
Lily ha ragione.
Lo so.
E allora cosa aspetti a scrivere?
Ma cosa gli dovrei scrivere?
Tutto.
Tu ti aspetti che dica tutto quello che provo per Michelle a mia madre?
Sì.
 
Era nervoso nevrotico e voleva davvero parlare con sua madre ma non sapeva da dove cominciare.
 
- Raccontagli tutto e basta! Non ti fare troppi complessi.- Lily lo stava abbracciando dolcemente, come solo sua sorella sapeva fare, erano sempre stati uniti e si rispecchiavano l’uno nell’altra. Amore fraterno ,ecco cos’era.
Si scambiarono due ‘buona notte’ e ognuno andò per la sua strada nella notte.
Si chiedeva ancora perché era così triste, odiava vederela sua sorellina in quello stato anche se una volta è stata colpa sua,ma aveva messo tutto apposto Michelle. Quanto le mancava, nessuno può prendere il suo posto, no!
 
 Forse ha litigato con Lorcan.
Se è così,Lorcan si ritroverà con un occhio in meno!
Oh,forse dovresti riappacificarli.
Neanche so se è vero che anno litigato …
Controlla, Michelle lo farebbe.
Michelle non è qui!
 
La vocina nella sua testa non faceva che impartigli lezioni di vita da quando si era svegliato, il ché lo rendeva nervoso e irritabile.  Senza accorgersene si ritrovò davanti alla casa dei Tassorosso. Sospirò annoiato e si sistemò un ciuffo che gli scendeva sugli occhi verde smeraldo , si tolse il mantello dell’invisibilità e bussò al portone con entrambi i pugni.
La porta si aprì mostrando una persona che non si sarebbe mai aspettato di trovare lì, non solo perché era una corvonero ,ma anche perché erano le due di notte, o meglio mattinata.
 
-Ciao,entra!- Disse accogliente la ragazza indicandogli di entrare. La sala comune dei tassorosso era carina, non imponente  ed elegante come quella dei grifondoro, non cupa e austera come quella dei serpeverde né sognante e accogliente come i corvonero.
 
-Ciao Eliz. – Rispose confuso appoggiandosi al muro della sala, gli occhi si appesantivano sempre più, e di sicuro da un momento all’altro sarebbe caduto a terra tra le braccia calde e accoglienti del sonno.
-Che ci fai qui a quest’ora? – Chiese nervosa ,mentre si torturava le mani candite.
- Ti potrei chiedere la stessa cosa!- Disse lui noncurante della domanda e del fatto che lo stesse guardando male.
- Sono venuta qui per Lorcan,era t… -
- Lorcan!- Disse furioso. –Allora è così, non è vero?!- Continuò lui ansante. – Ecco perché Lily era così giù, come puoi guardarti allo specchio, loro stanno insieme e li spingi a tradire? Sei una …-
Si fermò , spalancò gli occhi scrutando il viso contratto della corvonero, delle lacrime gli scesero fino alla punta del mento per poi congiungersi sul collo.
- Io non ho … non lo farei mai!- Disse mentre dava pugni alle braccia di Albus che cercavano di stringerla, senza un motivo logico. Lui la guardava con dispiacere ,biascicava delle scuse mentre gli poggiava una mano sulla spalla tremante di Eliz.
- Sono solo sua amica, ca … capito?!- Continuò lei mentre si rianimava.
- Scusa, non so perché ho detto quelle cose … ma tu sai che cosa è successo?-
Lei scosse la testa e si incupì, evidentemente era vero che non ci provava con Lorcan, anche perché non era tutta  questa bellezza: occhi a palla, occhiaie livide, pelle pallida e capelli perennemente scompigliati e ricci.
Qualcosa gli impediva di abbracciare la ragazza davanti a se, ed era la cosa che se n’era andata,  che gli faceva ricordare bei e brutti ricordi,  che tutt’ora gli faceva battere forte il cuore ,il suo nome è poesia per lui …
Michelle.





 Lunatica.Nika!

  
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