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Autore: Juu_Nana    18/09/2011    1 recensioni
Ero innamorato di lei. Ma non ero affatto sicuro di poter riuscire a dichiararmi. Tipico, lo so. Sommate questo a un amico troppo sicuro di sè, al mio vice-caporedattore e a un compagno di classe che non sopporto per avere una vaga idea di cosa mi sia successo all'inizio di questo infernale anno scolastico
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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“… possiamo quindi dedurre che non si è trattato né di un errore né di un incidente. E quindi, lettori miei, questo è un inequivocabile caso di…”
- Comito! -
Sollevo di scatto la testa.
- Dica -
La prof di italiano mi sta fissando torva da dietro la cattedra.
- Cosa stai facendo? - sibila.
Cavolo, non ho smesso di scrivere durante la lettura dei versi.
- Sto scrivendo un appunto che mi era sfuggito prof -
Lancio un’ occhiata veloce al libro accanto al mio.
- Comunque sto seguendo: siamo alla quarta ottava, terzo verso - aggiungo, tranquillissimo.
La professoressa non sembra troppo convinta, ma riprende a leggere.
- Stai scrivendo un articolo per il prossimo mese? - bisbiglia il mio compagno di banco. Annuisco.
- La consegna è tra una settimana, e tu hai detto che ne avresti scritti tre da due pagine questo mese. Hai già iniziato, vero? - mormoro in risposta.
- Sì, non preoccuparti. Comunque, nel caso avessi bisogno potresti darmi una mano vero? -
Soffoco un gemito, mentre il mio sopracciglio destro ha uno scatto verso l’alto.
- Solo se assolutamente necessario. Cerca di non far slittare l’ uscita, per favore - cerco di non suonare troppo seccato, ma mi riesce parecchio male. Anche perché è una settimana che non riesco più a parlarci senza che mi vengano i nervi a fior di pelle.
- Ricevuto, capo. Non mancherò le tue aspettative - mi sorride.
Vedo la prof interrompersi e setacciare con gli occhi la nostra area, a caccia della fonte del brusio.
Aspetto che si rituffi in una discutibile lettura recitata dell’Infinito di Leopardi, prima di ricominciare a parlare.
- E potresti evitare di chiamarmi capo? Lo trovo abbastanza fastidioso… -
- Ma Diana lo fa -
- Ma non è che devi fare tutto quello che fa lei solo perché adesso è la tua ragazza. E ho già detto anche a lei di piantarla - la mano abbandonata sulle pagine del libro si stringe a pugno.
Michele sorride.
- D’accordo Fabio -
- Volete finirla di chiacchierare voi due?! -
- Ci scusi professoressa -
- … scusi - mugugno.
La prof riprende a spiegare, Michele a riempire ogni angolo bianco del libro con ogni sua parola, evidenziando le parti lette con colori diversi di cui, a parte orientarmi quando mi distraggo, francamente non vedo l’utilità.
Mi è passata completamente la voglia di scrivere.
Molto discretamente infilo l’agenda arancione che uso come quaderno delle bozze per il giornale al sicuro nel mio zaino, giusto un secondo prima che suoni la campanella di fine lezione.
L’insegnante ci tiene in classe altri cinque minuti abbondanti, come da prassi, prima di lasciarci finalmente fare la cartella. Con molta calma preparo le mie cose e conto i soldi per il pranzo.
Ho appena spento le luci e messo un piede fuori dall’aula che sento Michele che mi chiama.
- Fabio, aspettami! -
Trattengo un sospiro.
Mi raggiunge trotterellando.
- Ti va se mangiamo assieme? - mi chiede tutto allegro.
Ma anche no!
- Guarda che hai una ragazza fissa adesso. Perché non stai con lei in pausa pranzo e ci vediamo dopo al giornale? -
Lui sembra esitare.
- Mh… forse hai anche ragione… - abbassa un attimo gli occhi.
- Però… speravo potessi darmi una mano con i miei articoli. Effettivamente sono un po’ incasinato a gestirne tre - confessa, con un sorrisetto imbarazzato, grattandosi la nuca.
- Ti do una mano più tardi. Se proprio proprio sei messo così male ci vedremo una volta dopo scuola, che ti devo dire? -
Michele scatta sull’ attenti.
- Sissignore, caporedattore Comito! - esclama ridendo.
- Allora ci vediamo più tardi - sbuffo.
- Ho dimenticato una cosa in classe - invento poi, tentando di troncare finalmente la conversazione.
Torno sui miei passi.
- Fabio? -
Mi volto. Michele aveva sceso solo un paio di scalini ed è girato a guardarmi.
Che cosa vuoi adesso?
- A te Diana piace, vero? -
- Ma neanche per idea! - strillo.
Lui mi fissa spiazzato. Tossicchio imbarazzato, sforzandomi di riassumere un contegno. Affondo le mani nelle tasche prima di ripetermi, senza riuscire a guardarlo.
- Ok, ho capito - risponde. Percepisco il gelo nella sua voce e sbircio nella sua direzione: il suo onnipresente sorriso si è ristretto di un paio di denti.
- Ehi, ho detto che non mi piace, sta tranquillo. Non ho la minima intenzione di portartela via - ribadisco, sforzandomi di suonare convincente.
Davvero non ho intenzione di provarci. Michele ride.
- Sì sì, nessuno mette in dubbio la tua buona fede, capo - risponde, prima di riprendere a scendere. Lascio correre sul “capo”. In realtà non è che mi dia fastidio in senso assoluto, solo che non mi va che sia lui a chiamarmi così.
- Permesso -
Mi scosto, per far passare due ragazzine di quarta.
- Guarda che io ci sono rimasta malissimo. Non dico che avessi speranze, però bastava sognare. Com’è che si chiama? -
- Marcato mi pare, è di seconda -
- Ieri la Stevanella li ha beccati che si limonavano in corridoio. Gli ha fatto un caziatone che non finiva più -
Risate.
- Però io non penso che stiano male assieme. Secondo te hanno già fatto tutto? -
- Ma stanno assieme da otto giorni! -
- Beh, non è mica indicativo… se si piacciono… -
Porta che sbatte. Silenzio.
Oh sì, che delizia. Se adesso vogliamo condire con un paio di scudisciate sulla schiena questa goduria raggiungerebbe l’apice!
Mi accingo a scendere e andare a mangiare qualcosa, ma mi rendo conto che mi è passata la fame. Giro i tacchi e mi avvio verso la nostra sgangherata aula computer adibita a redazione del giornale.
Questa giornata non sta andando tanto bene. Prego solo che non vada peggio di così.

***

Grazie mille a tutti voi che state seguendo questo piccolo esperimento, mi hanno fatto molto piacere le vostre recensioni ^^
Vi ringazierò come si deve quanto prima, ma sto pubblicando al volo, perdonatemi! A presto con il prossimo capitolo!
  
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