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Autore: JhonSavor    18/09/2011    8 recensioni
Il covo centrale dell'Akatsuki è sotto l'effetto di una maledizione, che costringe i membri dell'organizzazione a... cantare e a ballare! Ce la faranno Pain e i suoi a cavarsela stavolta?
Tutto è nato da un'assurda idea, dopo aver visto alcuni filmati su internet! Vi auguro una buona lettura! JhonSavor
Genere: Comico, Commedia, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akatsuki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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 Beh insomma siamo arrivati al quinto capitolo e mi pare che la mia fiction stia piacendo! Insomma preferirei un po’ più di recensioni, ma non si può pretendere tutto dalla vita no? XD

Uhm forse mi sto gasando un po’ troppo però è vero, la fan sta andando bene, è seguita, recensita, e ho le idee in testa; meglio di altri miei lavori (a quali spero butterete un occhio, neh XD).

Bon, dai iniziamo che questo cap. si preannuncia bello carico! Buona lettura!
 
 
Capitolo V: Conferme e decisioni
 
 
Il tappeto si adagiò con un movimento pacato sull’erba del prato sottostante il grande ciliegio che, imponente, troneggiava al centro del “Giardino”.
Itachi si alzò per primo e porse cortesemente la mano alla donna per aiutarla ad alzarsi.
-È stata una splendida serata… ti ringrazio davvero Itachi-
Konan lo guardò sorridendo. Si sentiva meglio ora, quel nodo allo stomaco che tanto le pesava si era sciolto e non le pareva possibile. Sentiva il desiderio di correre da qualche parte, cosa che non le accadeva da tempo
-Sono contento, ti è tornato il sorriso a quanto vedo…-
All’udire quelle parole, arrossì leggermente, imbarazzata. Itachi sorrise a sua volta: da tempo non vedeva qualcuno sorridere in modo così naturale, e a causa sua per di più.
-Senti, sei stanca? Hai bisogno di qualcosa?- disse mentre si apprestava a risigillare il tappeto nella sua pergamena.
-N-no, grazie lo stesso… penso che starò qui ancora un po’, tu vai pure Itachi ti vedo stanco…-
Konan aveva dato un occhiata al viso del moro, e lo vide solcato da profonde occhiaie… si domandò quanto poco dormisse per ritrovarsi in quelle condizioni.
-Dormo relativamente poco in effetti, e quindi non mi peserà più di tanto farti ancora un po’ di compagnia se lo vuoi- aggiunse Itachi premuroso
-Ti ringrazio Itachi, davvero, ma ho molte cose a cui pensare e vorrei restare un po’ da sola…- gli rispose
Il moro sospirò; non poteva fare di più evidentemente, ma era soddisfatto così in fondo.
E una bella dormita non gli avrebbe potuto che giovare alla salute.
Sensazione permettendo, ovviamente.
-D’accordo, ma prima…-
Itachi le mostrò la mano destra e Konan la guardò incuriosita.
Il moro iniziò a muoverla, ruotando il polso in pacati ma sempre più rapidi movimenti circolari, dai quali Konan non riusciva a staccare l’attenzione. All’improvviso però con uno scatto fluido Itachi si bloccò.
E nella sua mano comparve un fiore.
Konan ne rimase impressionata per la bellezza. Era davvero splendido in ogni suo particolare, come i petali si aprissero verso l’esterno, il colore bianco che pian, piano sfumava nel blu, per poi sfociare sulla cima del petalo in un blu scuro.
-L'ho preso nel viaggio di ritorno… ho pensato che ti donasse e l'ho raccolto-
La donna rise –Sei un uomo dalle mille risorse!-
Lo prese dalle mani del moro, facendo attenzione a non scuoterlo troppo, e lo annusò piano: aveva un odore dolce, molto leggero.
“Questo fiore- si ritrovò a pensare –è proprio il simbolo della fragilità”
Senza staccare gli occhi dal fiore, Konan lo ringraziò nuovamente del gesto.
-Beh allora buona notte…-
Ancor prima che Konan se ne potesse accorgere, Itachi le baciò la guancia con un leggero schiocco delle labbra.
La ragazza rimase per un secondo interdetta. Non si aspettava certo una reazione simile da lui ma non appena alzò lo sguardo, l’Uchiha era già sparito.
Si toccò la guancia offesa e sentì un tepore proprio nel punto preciso in cui Itachi l’aveva baciata.
Un calore improvviso le invase il petto, diffondendosi poi in tutto il corpo; Konan non potè proprio trattenere un sorriso.
In lontananza un ombra, che aveva assistito in silenzio a tutta la scena, si dileguò velocemente
 
-E allora senti questa!-
-Dai racconta-
In cucina ormai vi erano rimasti solo Deidara, Kisame, che si stavano allegramente scolando alcune bottigliette di sakè tra una battuta stupida e l’altra, pure, e Sasori, che non avendo niente di meglio da fare testava la resistenza del suo nuovo corpo agli alcolici, almeno a suo dire, bevendo con loro.
Hidan e Kakuzu invece, avevano preferito levare le tende, per evitare ulteriori tentazioni alla rissa.
-Lo sai quali sono i ninja più pervertiti in assoluto?-
Deidara aveva attaccato con una serie di barzellette che Sasori non era stato in grado di definire che cosa fossero in realtà, ma che Kisame trovava particolarmente esilaranti.
-Uhm non saprei… quelli di Suna?-
Sasori lo guardò indispettito, ma non disse nulla.
-No! Quelli del Villaggio delle Chiavi*!-
Scese il silenzio per un secondo poi Kisame incominciò a ridere, e l’eco della sua voce risuonò potente in tutta la cucina.
-Deidara questa era davvero pessima…- ebbe solo la forza di dire Sasori
-Dopo questa è meglio se mi scolo un’altra bottiglia!- disse ridendo il ninja di Kiri.
La risata roca di Kisame venne interrotta dalla figura di Tobi che era entrato nella sala tutto trafelato come se lo stesse inseguendo un demone.
-Senpai! Finalmente vi ho trovato!-
-No!- berciò Deidara
Il mascherato lo guardò perplesso -N-no?-
-Esatto, ed è la mia ultima parola!-
Kisame e Sasori continuarono a versarsi reciprocamente il sakè nei bicchierini. Lo strano dialogo tra i loro due compagni non li lasciava per niente basiti, o particolarmente stupiti, anzi tutt’altro: erano pienamente consapevoli che gli idioti parlassero su un altro canale di comunicazione che le persone normali non sono in grado di comprendere e che per questo motivo loro due non sarebbero comunque stati in grado di comprendere fino in fondo, dato l’elevato livello di sottigliezze a cui erano costretti ad assistere.
-Ma non sa neanche che cosa sto per…- tentò nuovamente Tobi
-Non mi importa, la mia risposta sarebbe comunque la stessa!- gli rispose Deidara
Ora si capivano tante cose…
Tobi gli si avvicinò e caricò nuovamente –Mi può spieg…-
-Te lo dico subito, brutto idiota! Ti sei dimenticato che ora io e il danna dovremo scontare una pena per un casino che tu hai provocato?!- gli urlò praticamente contro il biondo, prendendolo per il bavero
-Non mi sembra una scusa per comportarsi male, senpai! Lo sa che lei è proprio un maleducato?- lo canzonò il moro
Deidara sentì chiaramente ogni cellula del suo corpo urlare Katsu!; tirata fuori dalla tasca una statuetta a forma di passero, grossa quanto un pugno dell’Hoshigaki, l’alzò al di sopra della testa,inesorabile.
A quella vista Tobi si mise strategicamente in posizione, per poter correre il più veloce possibile nel caso in cui la situazione precipitasse.
Deidara era pronto per fracassargliela sul cranio, quando all’improvviso non riuscì più a muovere il braccio. Se lo scrutò e vide dei sottili fili di metallo che lo avvolgevano stretto.
-Non fare mosse avventate Deidara… se fai scoppiare ancora qualcosa, il capo ci aumenterà la pena e io non ne ho alcuna intenzione… hai capito?-
Sasori sapeva ancora fare una certa impressione sul biondo, e lui, sapendolo, ne approfittava quando lo riteneva producente.
Deidara ripose la bomba in tasca, sbuffando stizzito.
-Mi ascolti senpai è urgente! Lo faccia almeno per amor del pettegolezzo…-
Deidara, che non vedeva loro che l’alcool smettesse di fargli su e giù per lo stomaco, mise le mani dietro la testa e spinse la sua sedia sulle gambe posteriori, mantenendosi così in precario equilibrio –Avanti ameba, spara così mi lasci in pace…-
E Tobi sparò
-Ho appena visto Itachi e Konan fare ritorno da una serata insieme, e prima di lasciarsi, lui l’ha baciata!-
Sasori e Kisame sputarono tutto il sakè che avevano in bocca, che andò a finire dritto dritto in faccia a Deidara, il quale, caracollò giù dalla sedia andandosi a schiantare per terra. I due bevitori, ignorando completamente di aver quasi ammazzato il loro compagno, si voltarono verso il mascherato, che assunse un aria furba.
O meglio loro pensarono che l’avesse assunta, data la situazione.
-C-cosa?-
Fu l’unico verso comprensibile che fuoriuscì dalle loro bocche.
-Quello che ho detto… penso che Itachi, l’abbia tipo voluta ringraziare per averlo difeso o qualcosa del genere...- affermò Tobi
-Alla faccia del ringraziamento!- berciò Deidara dal pavimento, intento come era a levarsi dalla faccia l’appiccicoso liquido.
Kisame si ricompose, afferrando la bottiglia del sakè che troneggiava in mezzo al tavolo –Beh, a questo punto penso che il prossimo giro lo faremo alla salute dei due piccioncini!- e si versò un abbondante quantità si alcool nel bicchiere.
-Se ne avranno ancora di salute…- proclamò cupo Sasori - sono dei pazzi! Se Pain lo viene a sapere scatta il finimondo…-
-A questo proposito, verreste un attimo con me?- domandò loro il mascherato
I tre mukenin, rimessisi a gustare il loro beneamato sakè, lo guardarono storto –Ho percepito qualcosa di strano nel luogo dove ho lasciato Konan e vorrei che mi deste una mano…-
 
Seduta su una delle panchine di pietra, Konan si stava ancora beando nell’osservare il fiore che Itachi le aveva donato; sembrava talmente concentrata da non accorgersi assolutamente di ciò che accadesse intorno a lei.
Deidara, Sasori e Kisame, avendo deciso di comune accordo di seguire Tobi, anche se con qualche remora dato il tacito silenzio che il mascherato aveva deciso di tenere, la stavano osservando da un po’ occultati dalla rigogliosa vegetazione che cresceva in ogni parte del “Giardino”.
Era davvero uno spettacolo per loro poter vedere Konan, solitamente così composta e fredda, lasciarsi andare in atteggiamenti tanto femminili… e senza che lei se ne rendesse conto!
Anche perchè se li avesse beccati sarebbero stati dolori… per non parlare poi di quello che avrebbero potuto fare il loro leader oppure, a quel punto, Itachi, se lo fossero venuti a sapere.
Da dietro un albero Deidara si stava però domandando che cosa stessero aspettando: Tobi li aveva fatti venire lì con una certa fretta e si aspettava di trovare chissà cosa; e invece non stava succedendo niente.
E ogni volta che gli chiedeva spiegazioni che dovessero fare, lui gli faceva cenno di aspettare.
E ogni volta Deidara malediceva mentalmente quel maledetto idiota.
Come si permetteva di fare tanto il tenebroso? Con lui poi, con il temibile terrorista di Iwa! Lui, il geniale artista delle esplosioni! Era una cosa anormale…
Il biondo iniziò a subodorare una fregatura che solo un cretino come il mascherato poteva rifilargli.
Dubbioso, attirò l’attenzione dei suoi compagni di sventura che cercavano di occultarsi, il marionettista dietro un folto cespuglio, lo spadaccino anch’egli dietro un albero, per poi rivolgersi loro parlando in labiale, nel tentativo di non farsi sentire dalla kunoichi.
Mimando con le labbra chiese cosa ne pensassero.
I due ninja lo osservarono corrucciati.
Senza attendere risposta, e non staccando gli occhi dalla donna, continuò a “parlare”, dicendo che forse era il caso di lasciare lì quella blatta di Tobi e tornarsene a bere in tranquillità…
Si voltò così verso di loro e si stupì di ciò che vide: Sasori e Kisame lo guardava con due facce scioccate manco avesse detto qualche corbelleria indecente.
Rispose alle loro occhiate alzando un sopracciglio.
Kisame gli fece un gesto inequivocabile con la mano per dirgli che cosa stesse facendo.
Pensando che non lo avessero capito per aver parlato troppo velocemente, ripetè la frase stavolta piano e scandendo bene le parole.
Il mukenin di Kiri sbiancò diventando leggermente ceruleo, e dall’espressione, si capiva che anche Sasori, se ne avesse avuto la possibilità, sarebbe diventato come un cencio lavato.
-Deidara… – incominciò il rosso parlando a voce bassissima – ma che cazzo stai facendo?-
Il biondo si abbassò dietro il cespuglio di Sasori, seguito dallo stesso Kisame, inalberandosi non poco.
-Come che sto facendo? – urlò in silenzio – vi sto parlando in labiale per non fare casino idioti!-
A quell’appellativo anche gli altri due si risposero per le rime –Il labiale! Ma non si capiva una mazza! Chi cazzo te lo ha insegnato?-
-Vuoi davvero che ti dica che cosa sembravi prima, eh?-
 
Il biondo si arrabbiò ancora di più e la cosa sembrava pronta a degenerare in una rissa, se non fosse stato per Tobi che li interruppe con un gesto, dicendo loro di guardare. Tornati alle loro postazioni i tre mukenin si misero ad osservare.
 
Konan si fermò, ritrovandosi a guardare irritata il fiore, come se si fosse accorta solo in quel momento di averlo fissato incantata per un bel po’ di tempo.
 
« Ma cosa sto facendo?- si disse appoggiando la testa tra le mani, sconsolata – Eppure una dovrebbe imparare…»
 
Si alzò piano e per lo stupore di tutti si mise a cantare
 
«Se esiste un premio per gli ingenui…io l'ho già vinto da tempo.»
 
Tobi si sentì come trafitto da degli sguardi omicidi
-Tobi, brutto decerebrato, che significa questo?- gli chiese nero di rabbia Deidara
Il mascherato si volse lentamente verso i tre e con un’alzata di spalle rispose semplicemente -Beh avevo percepito che Konan-senpai stava per essere presa dalla sensazione e dato che ha una voce stupenda volevo che la ascoltaste anche voi!-
I tre sembravano essere sul punto di esplodere, o meglio, sul punto di far esplodere il ragazzo, secondo i più profondi desideri del biondo
–Tobi… preparati a morire!-
 
In quel momento Konan si avvicinò al loro boschetto e i quattro si occultarono ancora di più dietro ai cespugli e agli alberi. Se li beccava era la fine!
 
« Ma nessun uomo vale tanto…- era ormai a pochi passi dai guardoni ma parve che non li avesse visti - di delusioni ne ho avute troppe… »
 
Con un gesto irritato, lanciò il fiore verso il boschetto, che senza che lei se ne accorgesse venne afferrato da Tobi al volo.
In quell’esatto momento, la musica partì e i quattro mukenin si accorsero da quel gesto di essere stati presi, per la loro disperazione, al pari della ragazza.
Non appena Konan fece per ritornare sui suoi passi, uscirono, o meglio furono spinti ad uscire, dai loro nascondigli ritrovandosi ancora una volta a cantare.
 
« Cosa credi amica? » le domandò Kisame come costernato
 
« Non si può far finta » affermò Deidara
 
E fu la volta di Sasori « Quandotutto parla chiaro »
 
« Ma noi ti leggiamo dentro,e anche se lo neghi…
sai, si vede bene quanto immeeenso sia…» proclamarono insieme i quattro mukenin
 
Un brivido. Ecco cosa sentirono i tre mukenin non appena capirono il significato delle parole una volta che uscirono dalle loro bocche… che cosa erano diventati, i difensori dei cuori infranti dei ninja?
 
Konan, che nonostante tutto, sembrava non essersi accorta del coro, riprese a camminare lasciandosi alle spalle il boschetto « Non so, perchè… non lo ammetterò mai»
 
Gli Akatsuki sempre spinti dalla sensazione, la seguirono pian piano
 
« Ti vada o no… l'ami e dillo, oh oh»
 
Non poteva essere vero… lo avevano detto sul serio! Deidara, Kisame e Sasori sentirono il loro amor proprio sprofondare nelle viscere della terra per scomparire e non farsi rivedere mai più; che vergogna, pensarono… e la cosa che più li faceva infuriare in quel momento era che Tobi sembrava essere l’unico contento di essere li… si sarebbero vendicati al più presto!
 
Konan però non pareva dare loro retta e ammise con schiettezza « Ma è certo che, l'amo e non lo saprà…»
 
Benchè occupati a compatirsi mentalmente quell’ultima frase non era sfuggita a nessuno di loro.
La kunoichi si allontanò, tallonata ad alcuni metri di distanza da Tobi.
Deidara non si mosse, non sentendo nessuna spinta esterna a costringerlo. Stupito guardò i suoi compagni e li trovò stranamente pensierosi. Evidentemente stavano riflettendo su ciò che avevano appena sentito e visto.
Il rosso e il blu si scambiarono un occhiata « Io vado »
Deidara guardò il suo danna come se stesse osservando un pazzo fuggito da un manicomio.
« Pure io »
Ora era Kisame a venir squadrato male dal biondo che si sentì in dovere di domandar loro « M-ma che avete intenzione di fare? »
I due lo guardarono « Non pensiamo che Konan agisca in tutto e per tutto sotto la sensazione… ci vogliamo vedere chiaro »
Deidara, in risposta a quell’uscita, sbuffò «Dite piuttosto che avete intenzione di farvi gli affari degli altri! »
Kisame gli mostrò un ghigno beffardo « Probabile »
Il ninja di Iwa puntò gli occhi verso l’alto; si anche lui voleva avere qualche spiegazione… non sapeva bene perchè, ma sentiva che doveva dare una mano a Konan… lo sentiva dal profondo, come quando si vuole aiutare un’amica.
« Allora che fai? Non vieni? »
Deidara sbuffò e senza rispondere si lanciò all’inseguimento, seguito a ruota dai due
 
Falciati in breve la distanza che li separava dai due, i tre mukenin, giunsero giusto in tempo per sentire Konan riaprire bocca « So bene come andrà a finire… ed i pensieri miei vanno…»
 
Tobi si trovava pochi passi dietro di lei, sopra ad uno dei tanti piedistalli vuoti che pullulavano per il “Giardino”. Non appena li vide arrivare li salutò felice con una mano, ricevendo di rimando una sberla alla nuca dalla grossa e pesante mano di Kisame
 
« Io sento dentro "puoi fidarti"…»
 
I quattro percepirono istintivamente che la donna, stava per voltarsi nella loro direzione, e non essendoci nessuna vegetazione particolarmente efficace da fungere come nascondiglio, corsero subito ai ripari.
 
Konan si voltò di scatto, sentiva come di essere osservata, ma dietro di se trovò solo un gruppo di strane statue di pietra su dei piedistalli, a cui prima non aveva fatto caso… raffiguravano degli strani personaggi,con enormi vestiti sgargianti, con maschere, code di pelo cascanti lungo il kimono, e ventagli, come se fossero degli attori del teatro Kabuki. Vi passò davanti pensando che Nagato aveva dimostrato proprio uno stano gusto nel arredare quella parte del covo
 
Ma la sensazione tornò ad incalzarla« …mentre la testa mia: "non lo fare"»
 
Le quattro statue si scambiarono degli sguardi poco convinti, come a rimarcare tacitamente la poca fantasia che li accomunava: la tecnica della trasformazione avrebbe permesso loro di assumere le più svariate e improbabili forme, ma tutti e quattro, a quale geniale conclusione erano giunti, pensando che nessun altro avrebbe potuto concepirla? Assumere le sembianze di attori di teatro, ovvio!
 
Fu Deidara stavolta a partire per primo nel canto, facendosi aria con il ventaglio che teneva in mano « Quanto sei curiosa, tu nascondi l'evidenza… »
 
« Noi ti conosciamo!»lo seguì a ruota Sasori
 
Kisame proseguì sventagliando la sua Samehada, all’occorrenza trasformata in un enorme pareo « Non t'arrabbieresti tanto senza una ragione…»
 
« Se non fossi tanto presa da…»
 
Tobi preso dall’enfasi del canto, inciampò e fini  addosso a Sasori facendolo quasi cadere,  ma che riuscì miracolosamente a tenerlo su.
 
« da… »
 
Sasori stava per cedere ma fortunatamente Deidara lo aiutò, ma nel farlo si stavano tutti e tre andando a schiantare contro Kisame che alla fine dovette dividere il peso con loro.
 
« dall'Uchiha!»
 
Konan si stava per voltare e i tre non potevano farsi beccare così! Kisame, Deidara e Sasori, diedero fondo alle proprie forze e sollevarono Tobi sopra le loro teste, come se formassero un complesso statuario unico, rimanendo immobili, muti, imperturbabili.
La donna passò davanti a loro velocemente, senza considerarli troppo presa dai suoi pensieri.
Si diresse verso uno dei tanti guadi che permettevano il passaggio sui corsi d’acqua artificiali del “Giardino” e iniziò ad attraversarlo.
 
« Non so, perchè, ma è più forte di me!»
 
Sull’ultima pietra inciampò e tese la mano in avanti, nel tentativo di aggrapparsi a qualcosa per evitare la caduta, riuscendo fortunatamente a trovarla.
Konan alzò lo sguardo e vide che si era aggrappata alla mano di una statua, ma sia accorse subito che non era una qualsiasi: era una riproduzione a grandezza naturale di Itachi, in marmo bianco, rappresentato, cosa incredibile a vedersi, mentre sorrideva.
 
Il “coro”, che nel frattempo era rimasto indietro, volendo evitare di domandarsi per quale assurdo motivo vi fosse una statua a grandezza naturale di un Itachi sorridente, ripresero l’accompagnamento abbastanza sconvolti « Ammettilo… che felice sarai! »
 
Konan che si era appoggiata a “Itachi” ricambiandogli il sorriso, a quelle parole si riprese, allontanandosi e praticamente urlando « Scusatemi, ma non glielo diròòò!»
 
Inseguendola lungo l’altra sponda del rigagnolo i quattro non la perdevano d’occhio
 
« Che storie fai? Tanto glielo dirai!»
 
« Non lo, farò! Io, piuttosto, non so… »
 
« Tanto lo sa già!»le gridò Tobi, che ancora era sollevato dai suoi tre compagni
 
Konan si mise le mani sulle orecchie, sedendosi poi sul bordo di una delle enormi fontane del giardino, che spruzzava allegramente acqua in curiose combinazione « Lasciatemi, tanto nooo…»
 
Approfittando del fatto che Konan non li stesse guardando, Kisame, Deidara e Sasori lanciarono con rabbia Tobi che, per loro sfortuna andò a finire, ancora tutto bardato e mascherato, dritto, dritto nella grossa fontana sul cui muretto era seduta la kunoichi.
Fu un miracolo che l’acqua non le fosse caduta addosso, come al solito i lei non si accorse di niente. Rincuorati i tre, continuarono in coro ad incitare la donna « Ti vada o no, l'ami e glielo dirai… »
 
Vedendo che il viso della donna stava per spostarsi verso di loro, i mukenin si gettarono dietro il primo boschetto che trovarono, cadendo rovinosamente l’uno sull’altro.
Konan però era stata attratta da un altro particolare: sul muretto, non sapeva spiegarsi come, aveva ritrovato il fiore di Itachi, che risplendeva ancora del suo blu lucente. Raccolto, lo portò vicino al suo viso, per annusarne l’aroma.
Sorridendo si distese sul muretto, in piena pace con se stessa, dimentica di ogni altra cosa se non di quella serata che le era parsa così magica.
 
« Non cederò, ma io l'amo e… lo so…»
 
La sensazione e al musica se ne andarono di nuovo, lasciando la donna in un calmo sonno ristoratore.
Tobi dal canto suo, galleggiando a pancia in su nelle acque della fontana, emise un ultimo verso soddisfatto
-Lalalala, la, aah!-
 
 
Tre figure malmesse e affaticate si lanciarono letteralmente fuori dal “Giardino” come se ne andasse della loro stessa vita.
Con il fiatone, si appoggiarono alle pareti del corridoio e si misero a fare profondi respiri.
-C’è mancato pochissimo...-
Deidara fu il primo a riprendersi, nonostante le sue stesse lingue aggiuntive penzolassero fuori dalla fatica.
-Davvero, ancora un po’ e ci beccava in flagrante… che corsa ragazzi- gli fece eco Sasori
Kisame si rimise in posizione eretta, giusto in tempo per esibirsi in un impetuoso rutto, dato proprio di petto**.
Una puzza di alcool iniziò a diffondersi in tutta la zona tanto che il bombarolo dovette tapparsi il naso e mettersi una mano sulla pancia per trattenere, il molto a rischio, disagio di stomaco, mentre il viso del rosso si scompose in un espressione schifata.
-Aaah!- esclamò con soddisfazione e sollievo il ninja di Kiri –Era da un po’ che ce lo avevo pronto, bello, bello… beh che vi prende?-
Voltandosi aveva visto le strane reazione dei suoi compagni e Sasori gli rispose con aria sdegnata –Sei abominevole-
Deidara riuscì a mostrare il proprio appoggio al suo danna soltanto con un’alzata di pollice.
Kisame emise semplicemente un ringhio sommesso –Hanno parlato i due gran cerimonieri del galateo… bene io ora vi lascio, vorrei farmi una dormita di qualche ora. Buona notte-
Sasori, che stava iniziando davvero a preoccuparsi delle condizioni del biondo, si voltò di scatto verso il mukenin e gli domandò -E come facciamo con…?
Lui gli rispose con un’alzata di spalle -Non c’è fretta, analizzeremo con calma la cosa domani mattina… tanto in teoria dovremmo essere all’oscuro di tutto…-
Lo Scorpione osservò il Fantasma allontanarsi verso il “Dormitorio”, quando sentì un preoccupante e viscido suono ai suoi piedi.
-Deidara! Miseriaccia ladra!-
 
Tobi, ancora zuppo a causa del bagno nella fontana, si stava dirigendo a larghi passi verso l’unico luogo che sarebbe stato in grado di riscaldarlo ben bene: l’“Osteria”.
 
Questi era il nome con cui simpaticamente veniva chiamata, dai membri maggiori dell’organizzazione, l’area di svago di cui il covo centrale era dotato, sempre nell’ottica secondo cui esso debba fungere da rifugio ai vari mukenin per un indeterminato, e quindi possibilmente noioso, lasso di tempo.
Era provvisto di numerosi comfort, tra cui biliardo e tavolo da ping-pong erano solo un possibile esempio; ma ciò che più interessava era il bancone delle bevande attorniato da una decina di rustiche tavole da quattro o cinque persone. Il bancone serviva i più svariati tipi di alcolici e bibite, in modo da placare e soddisfare i più differenti gusti.
Questa zona era affidata alle cure di alcuni membri minori dell’Akatsuki, shinobi e kunoichi della Pioggia selezionati per servire direttamente la volontà di ogni singolo membro maggiore, tanto che ognuno di essi aveva il suo plotone personale.
Anche se alla fine erano tutti ai diretti ordini di Pain.
Questi ninja si distaccano dagli altri gruppi del Villaggio proprio per il fatto che appartengono in tutto e per tutto all’organizzazione: ciò non compare sui loro ruolini di servizio, se non un semplice riferimento ad un anonimo reparto rosso.
Per tal motivo essi indossano una versione ridotta della divisa ufficiale: il pastrano era sostituito con un vestiario simile a quello degli ambu, solo nero con sopra ricamate delle nuvole rosse, per gli uomini, mentre invece un vestito in due pezzi, dal medesimo colore e ricamo, per le donne.
 
Il mukenin, fradicio entrò nel salone e sentì subito lo sbalzo di temperatura.
Una kunoichi dai lunghi capelli rossi, non appena lo vide, gli si avvicinò con fare cortese –Vuoi che ti prenda la cappa, Tobi-kun?-
Tobi era l’unico membro maggiore di Alba che aveva imposto ai membri minori di rivolgersi a lui con il semplice suffisso di cortesia, rispetto a quello di reverenza che tutti gli altri ricevevano, se non addirittura pretendevano, e il più confidente “tu”, in contrasto al più distaccato “lei”, se non addirittura all’autoritario “voi”.
Per questo motivo era particolarmente amato dalla maggior parte dei minori, che non si sarebbero certo aspettati un rapporto del genere.
-Ti ringrazio, Soyo-chan- le rispose sfilandosi la divisa –la passerò a prendere all’uscita-
Soyo lo guardò incerta –Sei sicuro di non voler un…-
Tobi non capì che intendesse, poi seguendo il suo sguardo comprese che si stava riferendo ai suoi vestiti bagnati e alla pozzanghera che stava formando ai suoi piedi –Non preoccuparti, va bene così, tra poco si asciugherà tutto…-
La ragazza accennò un assenso con il capo e si congedò con un leggero inchino. A quel punto, il mukenin si immerse nella sala.
Arrivato al bancone chiese al barista, un uomo corpulento e dalla barba folta, di passargli del sakè. Dalla sua posizione individuò subito alcuni dei suoi compagni: Pain, il loro leader se ne stava cupo e in silenzio, seduto su un enorme scranno ricoperto di pelli, dirimpetto al camino nel quale scoppiettava allegramente un fuocherello.
L’autunno era oramai alle porte e dalle parti di Ame il freddo iniziava già a farsi sentire.
Ad alcuni metri di distanza dietro il leader, stavano invece Hidan, Kakuzu e Zetsu, che chiacchieravano tranquillamente bevendo boccali di liquori non meglio identificati.
Tobi afferrò la bottiglietta di sakè che gli era stata data e si avviò deciso verso il suo capo.
Hidan avendo intuito le sue intenzioni, alzò il boccale al suo indirizzo e gli bisbigliò –È meglio se non lo stuzzichi troppo Tobi… è ancora di pessimo umore-
Il mascherato gli mostrò il pollice per fargli intendere che aveva capito, ma non accennò a fermarsi.
Sentì chiaramente una sensazione piacevole nell’aria e ormai aveva capito che cosa significasse…
Non appena raggiunse lo schienale dello scranno si appoggiò ad esso con un gomito e con il suo solito fare allegro salutò « Buonasera Pain-sama, tutto bene? »
I tre mukenin si scambiarono un’occhiata, sconsolati. Come se Hidan non avesse detto niente
Passarono alcuni istanti e finalmente Pain parlò « Tobi… così ti fa pensare che possa stare bene? »
Tobi vide bene l’occhiataccia ma non gli badò « Non so, me lo dica lei… »
Hidan pensò che Tobi avesse assai premura di morire, mentre le fantasie di Kakuzu e Zetsu avevano già iniziato a prendere il volo sui possibili utilizzi del cadavere del mukenin: pronto per la vendita al mercato nero oppure per finire nella pancia del cannibale.
« Ma cosa pensava di fare Konan? – si domandò Pain arrabbiato – Lei sa perchè mi comporto così… che diamine le dice la testa? »
« Giusto, ha proprio ragione! » gli rispose Tobi che si apprestava a bere il suo sakè
« Osteggiato…- senza alcun preavviso strappò la bottiglia dalle mani del moro -… umiliato davanti a tutti. Questo non riesco proprio a sopportarlo! »
La bottiglia finì nel camino, provocando una grossa vampata.
Abbastanza scioccato dall’uscita del leader, Tobi riaprì il discorso con un diplomatico « … ehm, dell’altro sakè? »
Pain gli fece cenno di no con la testa: un’aria afflitta si dipinse il suo volto « A che serve bere? Ho deluso tutti, ho deluso Konan… sono un disonorato…»
Tobi si abbassò su di lui «Chi? Lei? Ma andiamo Pain-sama, deve solo tirarsi un po’ su! »
Fu a quelle parole che la sensazione si fece più intensa e una musica dal tono basso e calmo si diffuse per tutta l’”Osteria”.
« Io sto soffrendo per lei mio Pain…- Tobi aveva iniziato a cantare accostandosi al suo leader che gli lanciò un’occhiata tra il preoccupato e il rabbioso - no, non si butti più giù! »
Nessuno lo vide chiaramente perchè occultato dal voluminoso schienale, ma Tobi afferrò le guance del leader, nel tentativo di farlo sorridere.
Hidan, Kakuzu e Zetsu se lo ritrovarono subito dopo lungo disteso sul loro tavolo, generando un fracasso infernale.
La serata tranquilla si poteva dire terminata…
« Tutti vorrebbero essere Pain–riprese Tobi e questa frase fu accompagnata da un alzata di calici generale e da un gridò euforico - cerchi di stare un po' su! »
Pain però resisteva nel suo silenzio.
La pacca micidiale sulla schiena gli arrivò all’improvviso « Nessuno nell’Akatsuki è più stimato di lei…-
L’uomo iniziò a sperare che fosse davvero la sensazione lo facesse agire così, perchè altrimenti non gliela avrebbe fatta passare liscia.
-…è quello che ammiran di più!»
Tobi si frappose tra il leader e il fuoco, muovendosi a ritmo di musica, come a sottolineare le sue stesse parole.
«Ogni ninja qui dentro è ispirato da lei…-
Mise le mani sui braccioli e con una spinta veloce, voltò tutto lo scranno verso l’interno dell’“Osteria”.
-perchè il loro campione... è LEI!!!»
 
Alcune belle kunoichi, a cui Tobi aveva fatto cenno di seguirlo, si adagiarono di fianco a Pain, lanciandogli occhiate adoranti.
 
« Il…-
 
Tobi nel frattempo si avvicinò a larghi passi verso il bancone
 
- più…-
 
Spiccò un balzo e vi fu sopra in un attimo
 
-…furbo è Pain!»
 
La musica cambiò tono in fretta, passando ad uno più gioioso e vivace. Il mascherato alzò in aria una coppa di liquore e tutti gli shinobi presenti fecero lo stesso, ululando come lupi
 
« Il più svelto è Pain! »
 
Tobi volse i calici verso il nominato e tutti, come fossero incantati, lo imitarono euforici.
 
« Il suo potere è il più forte del mondo Pain! Non c'è un uomo, in questo paese, un po' gagliardo...paragonabile a lei! »
 
Nagato, senza perdersi una sola parola di quell’assurdo elogio, si mise una mano sul viso, sconvolto nel constatare che attraverso un povero cretino, la sensazione era riuscita a trasformare i suoi temuti shinobi, in un branco di ubriaconi ad una sagra paesana…
 
Tobi spiccò un balzò finendo sulle robuste spalle di Kakuzu, che solo per un miracolo non si ritrovò a picchiare la testa sul tavolo « Chieda pure a Kakuzu, a Hidan, a Zetsu! »
 
Mentre continuava il suo canto, Tobi si mise a saltellare da una spalla dell’uno ad una dell’altro, beccandosi degli sguardi truci da tutti e tre i mukenin « Le diranno che un ganzo, più ganzo di lei, non ce n’è! »
 
Prima che potesse sfuggirgli, Hidan riuscì ad afferrarlo per un piede e i tre incominciarono a farlo dondolare pericolosamente avanti e indietro, tra le risate e gli incitamenti di tutti. Ma Tobi sembrava non curarsene, tanto che proseguiva imperterrito.
 
« Il più grande è Pain! Prestigioso Pain! »
 
Gli fecero prendere il volo ma lui con un abile volteggio, invece di spiaccicarsi contro la parete, vi aderì semplicemente, restandovi attaccato per li palme dei piedi.
Era pur sempre di un ninja che si stava parlando! Un ninja idiota, fermo restando, ma pur sempre un ninja!
Con il fedele calice tra le mani Tobi lo indirizzò nuovamente verso Pain, dicendogli quasi con tono canzonatorio « La fossetta sul mento più sexy, ce l’ha solo Pain! »
 
A quel punto accadde l’impensabile: Pain si tastò il mento e accennò un sorriso « Riesco a mettere tutti in soggezione! »proclamò ironico
Tobi ce l’aveva fatta, era riuscito a restituire il buon umore al capo di Alba.
Soddisfatto di quel successo, Hidan alzò anche lui il suo boccale e gridò «Che vero uomo è Pain! »
 
Tutta l’“Osteria” esplose in un grido esaltato« Ehi, ehi! Ehilà! Ip-Ip! Urrà! »
 
Tobi con una nuova acrobazia, si gettò nel vuoto atterrando di fronte allo scranno, dandogli le spalle « Perchè Pain è il migliore di tutti si sa! »
 
Il leader finalmente si alzò per ringraziare il  moro del suo appoggio, ma questi senza volerlo con un movimento brusco del braccio, gli tirò in faccia tutto il contenuto del calice.
A quel gesto calò il silenzio.
Tobi si voltò, constatando la cazzata che aveva teste appena fatto. Pain si levò con una mano parte del liquido appiccicoso guardando il suo sottoposto con occhi di ghiaccio.
Tutti si aspettarono il peggio. Ma Nagato gli poggiò solo una mano sul petto, gli sorrise, lo ringraziò e… Tobi venne scagliato indietro, travolgendo nella sua corsa tavoli sedie e sgabelli, tra i quali pure quello degli altri tre membri maggiori
 
Kakuzu, salvati in tempo bevande e boccali, proseguì con piacere il canto del collega « Quant'è forte Pain! »
 
Le kunoichi chiamate da Tobi, che non avevano ancora smesso di guardare compiaciute il loro leader, si intromisero civettando in coro « Non esiste qualcuno più duro! »
Pain sollevò con un braccio solo la panca su cui le donzelle erano sedute « I miei muscoli sembran scoppiar! »
Muscoli e controllo della gravità: un accoppiata vincente.
Zetsu, che se n’era accorto, proseguì sogghignando«Il suo corpo è più saldo di un muro! »
Il mukenin dell’erba ricevette contro, in tutta risposta, la panca con su le belle kunoichi, che per niente indispettite, contribuirono a schiacciarlo ben bene al suolo
« È vero!- sostenne a quel punto il leader-E su tutto il petto, di piercing, un mare ne ho! »
A quella uscita un nuovo urlo di giubilo… eccezion fatta per alcuni che di fronte al petto bullonato di cui il loro capo faceva sfoggio, si trovarono al quanto a disagio…
 
« Quando è potente Pain,sorprendente Pain! »
 
Tobi, ripresosi dalla botta e deciso più che mai a riprendere il suo ruolo al centro della serata, proseguì il canto, avvicinandosi a Pain e passandogli in mano una striscia di tabacco«Nelle gare di sputi il più bravo è Pain! »
A quell’uscita Hidan si sentì in dovere di dire lapropria« Su questo dovrei dissentire! »
Pain masticò un pezzo del tabacco e dopo alcune potenti masticate sputò la poltiglia, colpendo Hidan in fronte ad una velocità impressionante, con tanta forza da farlo cadere lungo disteso sul pavimento… i vantaggi dello Shinra Tensei…
Dopo aver osservato per alcuni secondi il corpo di Hidan, Kakuzu si lasciò andare ad una grassa risata e proclamò « Dieci punti a Pain! »
 
Ormai Nagato non lo fermava più nessuno; sempre cantando si indirizzò deciso verso il bancone « Quand’ero piccolo, per diventar shinobi… »
Attirò a se un cesto di uova e afferratene alcune iniziò a farle volteggiare per aria come fossero semplici palline
«Quattro dozzinedi uova mangiavo ogni dì… »
Sotto gli sguardi scioccati dei suoi sottoposti, le ingoiò tutte una dietro l’altra… anche Tobi provò a cimentarsi, con una sola ovviamente, ma solo all’ultimo secondo si ricordò di indossare ancora la maschera e l’uovo gli si incastrò proprio nell’unico pertugio da cui poteva vedere...
«…e ora ne mangio anche cinque dozzine… e guardate che muscoli ho qui! »
 
I tre maggiori presenti, Tobi era ancora preso dal cercare di estrarre il suo uovo dalla maschera senza romperlo, volendo evitare di domandarsi che razza di valori di colesterolo avesse il loro leader a quel momento, pensarono che fosse meglio continuare, dato che la musica e la sensazione non sembravano intenzionati a mollarli.
 
« Che stile, che portamento, che tecniche che ha il nostro leader! »
 
Ritornato verso il proprio scranno, Nagato vi si adagiò con una  piena soddisfazione di se.
 
« Di vittorie quest’organizzazione ne vedrà ancora e ancora! »
 
Tutta l’“Osteria” esplose in un ultimo grande ululato «Che uomo sei... PAIN!!! »
 
La musica cessò, e la sensazione svanì come era venuta.
 
L’allegria e il buonumore però era rimaste e agli occhi di Nagato si mostrò una serie di volti sorridenti, ilari e alle sue orecchie giunse un sottofondo gioioso di risate e battute… anche quegli strani esseri dei suoi sottoposti avevano assunto un aspetto bonario, chi più chi meno…
-Ascoltate uomini! Stanotte potete dar fondo alle scorte quanto vi pare, divertitevi e bevete alla mia salute!-
Una nuova alzata di calici e un urlo di approvazione furono le risposte di tutti i presenti.
Nagato girò nuovamente la poltrona verso il fuoco e si appoggiò allo schienale rilassato “Abbiamo costruito qualcosa di buono Yahiko… tra un ciclo di guerre e disperazione e l’altro, ci sarà sempre un periodo di pace… ed è quello che voglio che almeno alcune generazioni conoscano, vivano…   una pace temporanea è sempre qualcosa no?…”
In quel momento un messaggero gli si avvicinò con fare indeciso, come se non sapesse bene che fare.
Pain gli fece cenno di avvicinarsi: chissà che notizie gli portava.
 
 
* Ehm… (scusatelo è cretino) -.-
** Ehm… (scusate anche lui, è un animale) ‘-.-‘
 
 
Okay, spero che il capitolo vi sia piaciuto nonostante i lunghi tempi di produzione e di lettura, (ehm numerose e perigliose vie dovetti attraversare in cotesto mese… XD) comunque fatemelo sapere, le vostre recensioni sono sempre bene accette, di qualunque tipo e genere.
 
Bon rispondiamo alle recensioni:
 
* Darsia: diciamo che per Zetsu sono stato fortunato a ricordarmi di quella canzone dei due draghi XD Grazie per la tua fiducia spero che ti sia piaciuto questo cap.
 
* Hikari93: Si mi scuso per i tempi però ho avuto alcuni problemi… ach! XD Comunque sapevo che il pezzo da Mulan in giù sarebbe stato apprezzato anche perchè sono due canzoni bellissime, ti saresti aspettata un risvolto così? Comunque non essere troppo severa con Pain, era un po’ incazzoso ecco tutto… spero che ti piaccia questo cap!
P.S. : li hai riconosciuti i tre tizi del monte degli Hokage? XD Dovevo trovare qualcosa che sostituisse la sfinge e mi è parso adeguato XD
 
* Davithejoker: Grazie vech, e ti ho già detto che Great Battle rinizierà ad ottobre! XD  
 
*Ezzy O: Ecco il seguito contenta? Comunque è vero i Konan-Itachi sono davvero poco sfruttati…
 
* Y Ale Y: Ahahahah effettivamente il povero Pain ha fatto una pessima figura in quella scena XD E si diciamo che è stato per orgoglio ferito che ha agito, anche se aveva una teoria di cospirazione alle spalle che lo ha influenzato parecchio… in fondo non è così cretino XD
 
 
E dato che ho postato un po’ in ritardo ringrazio ancora chi mi ha messo tra i preferiti:
 
* Lory-Chan
* LoveLaw93
* madoka94
 
chi tra le ricordate:
 
* Akira No Iwa
 
chi tra le seguite:
 
* Darsia
* Davithejoker
* Echo of Noise
* Ezzy O
* flor83
* Hikari93
* InsalataVillage
* Juberina_Shukaku_Esplosiva
* shadowstar
* Shania
* Vale_san
 
e anche chi ha soltanto letto e taciuto XD
Alla prossima! Ciao!

  
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