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Autore: Ezzy O    18/09/2011    5 recensioni
-Io credo che sarebbe emozionante conoscere un alchimista.- mormorò Winry quasi in trance.
Havoc, con un lieve sorriso, si accostò a lei:- Diffidate, signorina!- le consigliò –Sono tutti uguali, esseri spregevoli e bugiardi, quei mostri non meritano che una cosa sola…
Lanciò la sigaretta fuori bordo, Winry la osservò toccare la superficie e sparire tra i flutti, poi, prendendole la spalla, il giovane tenente la costrinse a girarsi e a fissarlo negli occhi.
-Poca corda e caduta sorda.- terminò.
Una fanciulla desiderosa di avventura, due fratelli in cerca di un passato, un alchimista ambizioso e una ciurma maledetta; chi sarà il vincitore, tra le isole del Caribbean?
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Caribbean's Alchemists
Caribbean’s Alchemists
La maledizione dell’Acqua Rossa






Lo so: sono in ritardo mostruoso! Altro che finire prima, ci ho messo un mese in più! T_T PERDONO!! Comunque come potete vedere, questa volta il capitolo è un po' più lungo: ho voluto mettere un po' di cose in più per non farvi aspettare troppo, finalmente si conoscerà la vera identità di "Jack Sparrow"! *w*
Le risposte alle recensioni sono in fondo come al solito! grazie tantissimo per i commenti, e mi raccomando: continuate a dirmi la vostra opinione, per me è molto importante! ^^
Detto ciò... DI NUOVO PERDONO!!! E buona lettura! :)

2.    L’alchimista


La fanfara di flauti e tamburi arrivò alle orecchie dell’uomo, portata dal vento oltre le mura del fortino.
Masticò tranquillamente la banana che aveva rubato qualche minuto prima, felice di non dover più sentire il sapore di gallette e pesce sotto sale. Il suo ultimo pasto risaliva al giorno prima, quando aveva finito le ultime provviste, e quel frutto, anche se piccolo e decisamente acerbo, era una conquista.
Buttò via la buccia, cercando di fare il punto della situazione: 1, arrivare a destinazione prima che la barca affondasse, fatto (più o meno); 2, procurarsi del cibo, fatto; 3, cosa ormai inevitabile, procurarsi una nave!
Dopo tutto era venuto in quello sputo di porto solo per quello, ma in caso di fallimento non c’era una barca di riserva, come aveva previsto all’inizio, con cui scappare, giusto perché il suddetto legno era affondato senza tanti complimenti, ah ah! Quasi gli venne da ridere!
Sospirò, invece. Caracollando tranquillamente si diresse di nuovo verso i moli: era arrivato il momento di mettersi al lavoro.

“Sbrigati… sbrigati… perché cavolo ci devi mettere così tanto?!?” Winry era arrivata al limite, proprio mentre il baldanzoso commodoro avanzava tra i suoi soldati sull’attenti, tronfio del suo giorno glorioso.
La cerimonia di apertura era stata più lunga di quello che la ragazza si sarebbe mai aspettata, ma a differenza dell’ufficiale, che se n’era stato tranquillamente all’ombra fino a quel momento, lei aveva continuato a respirare quell’aria calda e umida, rabbrividendo mentre rivoli di sudore le scendevano lungo la schiena, sotto il sole implacabile del Caribbean.
Riempire i polmoni le costava uno sforzo immenso, e già un paio di volte la vista le si era annebbiata; a nulla era servito il ventaglio di pizzo o il cappellino chiaro: sentiva lo svenimento premere dietro gli occhi.
Havoc, inconsapevole del suo disagio, rimirava la sua spada nuova, appena consegnatagli dal governatore.
Se non le fossero mancate le forze, Winry sarebbe scesa dal palco per prenderlo a schiaffi….
Quanto mancava alla fine?
Ogni minuto sembrava un’eternità; doveva avere pazienza, guardò la vecchia meridiana sulla torre della guarnigione, ancora un po’ e tutto sarebbe finito.

-Questo molo è zona vietata ai civili!
Il marinaio alzò gli occhi al cielo: aveva sperato di potersela cavare senza troppi intoppi, invece davanti a quell’allettantissima nave ci avevano messo non uno, ma ben due seccatori che gli impedivano di fare il suo dovere di “onesto” ladro!
-Sono davvero desolato,- si scusò con un sorriso- Non lo sapevo, ma se ne vedrò uno, vi informerò immantinente!
Fece per proseguire, ma i soldati lo bloccarono di nuovo.
Era destino che quel giorno tutti lo ostacolassero! Li squadrò per bene: nessuno dei due sembrava una cima in astuzia, forse con qualche giro di parole e un pizzico di fortuna avrebbe potuto sviarli… Sapeva che non gli sarebbero capitate altre occasioni facili come quella, tanto valeva tentare.
-Pare che ci sia un elegante e solenne qualcosa su al forte, eh?- cominciò mellifluo –Come può avvenire, che due distinti gentiluomini come voi… Non si siano meritati un invito?
Se lo chiedeva anche lui: chi era l’idiota che li aveva lasciati di guardia, ribaltandogli così tutti i piani?!?
-Dobbiamo sorvegliare il molo perché è zona vietata ai civili!- ripeté il ragazzino moro con gli occhiali che lo aveva “accolto”. Doveva avere poco più di vent’anni…
-Degna occupazione di sicuro! Ma a parer mio…- di nuovo il suo tentativo di aggirarli venne bloccato –Una nave cotale rende quest’altra un po’ superflua, nevvero?
I due guardarono nella direzione indicata dall’uomo: effettivamente la nave da guerra ancorata poco più al largo era due volte più grande, con ben due batterie di cannoni e un’alberatura imponente, il sogno di ogni ammiraglio!
Il moretto annuì:- Oh, sì! La Dauntless è potente, ma non c’è nave che stia alla pari dell’Incerceptor per velocità!
Lo disse con un tale orgoglio da disgustare il marinaio, ma, tra le smorfie, la sua mente pensava già a come fuorviare i due seccatori, e l’idea geniale non si fece attendere.
-Io so di una,- disse, sornione –Molto veloce, a quanto pare inafferrabile: l’Uroboro!
Improvvisamente un velo gelido sembrava essersi posato sulle onde.
Il giovane moro impallidì, mentre il suo compagno rideva nervosamente.
-Non esiste nave al mondo che possa competere con l’Interceptor!- lo schernì quello grasso.
-L’Uroboro esiste però!- mormorò il più giovane.
-No, direi di no.
-Sì, Breda, io l’ho vista!- insistette.
Breda lo guardò storto:- L’hai vista?- quello annuì –No che non l’hai vista, Fury!
-Sì invece!
Il marinaio alzò gli occhi al cielo: c’erano cascati fin troppo facilmente, gli avevano bruciato tutto il divertimento!
-Tu hai visto una nave,- continuò il rosso, fissando il suo compagno negli occhi –con lo scafo color sangue, una ciurma di dannati e comandata da un uomo così malvagio, che anche l’Inferno lo ha risputato?
L’uomo provò ad azzardare un passo verso la nave.
-No…- ammise Fury.
-No!- Breda fissò di nuovo l’intruso, abbastanza rapidamente da bloccarlo.
Quello sbuffò mentalmente, sorridendo disinvolto.
-Io ho visto una nave color sangue, però!- tentò il moro, sperando si convincere il suo amico.
Gli occhi del marinaio brillarono: era fatta!
-Oh, quindi a una nave che non abbia una ciurma di dannati e non sia comandata da un uomo così malvagio che anche l’Inferno l’ha risputato è proibito avere lo scafo rosso, e quindi come può essere una nave diversa dall’Uroboro, è questo che dici?- domandò Breda, scettico.
-No!- disse Fury, annuendo.
-Quindi ho ragione! Non c’è nave esistente che stia alla pari dell’Interceptor…- le ultime parole gli morirono in gola: l’intruso era sparito.
Si guardarono, spaesati, per girarsi subito verso la nave, dove il loro uomo stava tranquillamente saggiando il timone.
-Ehi, ehi tu!- salirono anche loro, puntandogli contro i moschetti carichi.
-Scendi subito: non hai il permesso di stare a bordo, amico!
-Desolato,- disse lui con noncuranza –E’ una così così bella barca… nave!
-Come ti chiami?- gli chiese Breda.
-Müller, o Müllery, se preferite!- come si divertiva a prenderli in giro!
I due non abbassarono i fucili:- Con quali propositi siete venuto a Reesembool, signor “Müller”?
-E niente fandonie!- lo avvertì Fury.
L’uomo sorrise:-E va bene,- cominciò, drammatico –Lo confesso: è mia intenzione requisire una di queste navi, prendere una ciurma a Ishbar, razziare, predare e saccheggiare finché le mie subdole membra cadranno!
I soldati lo guardarono a bocca aperta.
-Ho detto niente fandonie!- urlò il moro, isterico.
-Dice la verità, io credo…- replicò Breda.
-Se fosse stata la verità non l’avrebbe detta a noi!
-Oppure sapevo che non mi avreste creduto anche se ve l’avessi detta, giusto?- il piano iniziale era fallito, poco male! Avrebbe giocato ancora un po’ con quei due... Prima di buttarli in mare!

Winry stava talmente male da non accorgersi nemmeno della presenza di Havoc al suo fianco, almeno finché il giovane commodoro non la chiamò per nome.
-Winry,- sussurrò –Mi concedereste un momento?
Come in sogno la ragazza lo seguì sugli spalti del forte, con il sangue che pulsava forte nelle orecchie; il vento almeno le dava la sensazione di respirare meglio.
-Siete… incantevole, Winry!- cominciò lui, titubante.
Lei annuì, con un sorriso forzato: i complimenti di Havoc erano l’ultima cosa che le interessava in quel momento.
Il giovane sospirò, fissando l’orizzonte luccicante:- Io… Vi chiedo scusa se sembrerò ardito, ma non posso non parlare! Questa promozione ha posto in chiara evidenza ciò che non ho raggiunto ancora,- si girò verso la ragazza, ma lei non riusciva più a sentirlo –Un matrimonio con una bella donna, e voi siete diventata una bella donna, Winry.
-Non… Non respiro!- riuscì a mormorare mentre la vista le si appannava; l’ultima cosa che riuscì a scorgere fu Havoc, che di nuovo guardava il mare, ma non lei, e continuava a parlare.
Qualcosa la tirava giù, verso un baratro blu e nero di silenzio, d’un tratto si sentì leggera e cullata.
La avvolse la ninna nanna del mare.
Il medaglione del serpente era scivolato fuori dalla scollatura, brillava tra riflessi azzurri, fremette, fremette l’acqua, come a formare una piccola onda, come se chiamasse qualcosa… O qualcuno.

-…E mi hanno fatto capitano!- l’uomo non fece in tempo a finire la frase che un rumore distrasse lui e i due soldati, che fino a un momento prima avevano ascoltato interessati la sua storia: l’inconfondibile tonfo di un corpo che cade in acqua.
Si precipitarono tutti e tre verso la murata, mentre dal forte veniva un grido disperato:-Winry!
Guardando le onde, ancora spumanti sotto le mura, il marinaio capì subito cosa doveva essere successo.
-Ora la andate a salvare?- chiese ai due.
Breda era nel panico:- Io non so nuotare!
Anche Fury scosse la testa, con gli occhi sbarrati.
Sbuffò:- Siete l’orgoglio della marina del Führer!- in un momento si tolse la giacca e tutte le sue cose –Tenete questi!- e con un perfetto tuffo di testa fu in acqua.
Come al solito toccava a lui fare tutto!
Proprio in quel momento, le onde tremarono, mentre l’acqua si faceva più scura e un vento gelido prendeva a soffiare da est.
Fury rabbrividì:-Cos’era quello?
Il commodoro e i suoi uomini, invece, non si erano nemmeno accorti del cambiamento repentino, mentre dal forte si precipitavano sui moli; il governatore, li seguiva a ruota, pregando ogni santo di sua conoscenza che la nipote fosse ancora viva. La stessa cosa stava pensando sott’acqua il marinaio, perché in caso contrario quel gesto “eroico” gli avrebbe fatto solo perdere tempo prezioso.
Dopo poche bracciate la raggiunse, nuotando fra gli scogli coperti di alghe; si stupì di come, cadendo, li avesse evitati quasi per miracolo.
La prese per i fianchi, cercando di portarla in superficie, ma il meraviglioso vestito color crema era pesante di acqua, e li trascinava verso il fondo. A stento riuscì a riemergere, ma solo per qualche secondo.
Non aveva scelta: trovata la cucitura del corpetto, con uno strattone liberò Winry dalla morsa dell’abito, che rimase a metà tra la superficie e il fondale, come una grossa medusa ricamata.
Senza più l’ingombro dell’indumento, nuotò velocemente, tenendole la testa fuori dall’acqua, fino al molo, dove la issò, aiutato da Fury e Breda.
-Non respira!- urlò il moro, nel panico.
Il marinaio lo spinse di lato, e con il coltello tagliò di netto i lacci del corsetto: con un colpo di tosse, Winry tornò a respirare, spargendo sulle tavole scure l’acqua che aveva ingoiato.
-Io non ci avrei mai pensato!- osservò Fury mentre gli veniva passato il corsetto.
L’uomo sorrise:-Non siete mai stato a Xing!- fu allora che lo notò.
Era troppo impegnato a salvarle la vita, ma quel luccichio dorato aveva attirato la sua attenzione, e quando mise a fuoco l’oggetto, temette di star sognando.
Winry vide il suo salvatore prendere il medaglione tra le mani tremanti, e guardarlo come se fosse un oggetto maledetto.
La fissò con le pupille dilatate dalla paura:- Dove l’avete preso?
Non poté rispondergli.
-In piedi!- ordinò Havoc, puntando la lama alla gola dell’uomo.
I soldati lo circondarono, mentre Huges si faceva strada, preoccupato, verso la pupilla.
Il marinaio si alzò in piedi.
-Winry, tutto bene?- il governatore la coprì con la giacca ricamata.
Lei annuì:- Sì, sto bene…- la voce le usciva a fatica, roca del sale marino.
Huges guardò malissimo Fury, con ancora il corsetto in mano. Il moro lo nascose dietro la schiena, indicando il prigioniero.
-Sparategli!- ordinò secco il governatore.
-Zio!
-Sì?
-Commodoro,- la ragazza fissò Havoc negli occhi –Davvero volete uccidere il mio salvatore?
Il giovane esitò un attimo, poi rinfoderò la spada con un sospiro, con lui i soldati abbassarono le armi.
-Credo che un grazie sia d’obbligo!- disse, tendendo la mano all’uomo.
Quello esitò per un attimo: forse l’aveva scampata, o forse no, poteva fidarsi? Decise che una stretta di mano non lo avrebbe danneggiato, ma capì di essersi sbagliato appena il commodoro gli tirò su la manica della camicia, scoprendo un A marchiata a fuoco sul polso.
-Abbiamo avuto guai con l’esercito, eh, alchimista?- gli chiese il biondo.
Il marinaio imprecò mentalmente: l’avevano scoperto.
-Impiccatelo!- ordinò Huges.
Havoc annuì:- Mettetelo sotto tiro, sottotenente Ross, lo metta ai ferri!- mentre l’ordine veniva eseguito, Jean scoprì tolse i guanti di cotone che nascondevano i palmi del prigioniero, scoprendo un cerchio alchemico inconfondibile: due triangoli incrociati dentro due cerchi concentrici, una fiamma sulla parte superiore, e una salamandra sotto.
-Bene bene… Roy Mustang, giusto?
Roy ritirò la mano, indispettito:-Alchimista di Fuoco, se non vi dispiace!
-Non vedo la vostra nave… “Alchimista”…- lo schernì.
-La sto trasmutando, guarda un po’!- ribatté lui.
-Ha detto che era qui per requisirne una.- intervenne Fury.
-Era la verità, hai visto?- brontolò Breda passando gli effetti di Roy al commodoro –Queste sono sue, signore!
Havoc esaminò gli oggetti uno per uno, a cominciare dalla vecchia pistola.
-Niente polvere da sparo, né colpi…
Gli capitò fra le mani quello che un tempo doveva essere un orologio d’argento, ma era troppo ossidato per esserne sicuro. Lo aprì: le lancette erano ferme, e nessun rumore proveniva dagli ingranaggi.
-Un orologio rotto…
Sfoderò la spada, anche quella tenuta in maniera pietosa, ma almeno di metallo.
-Questa mi aspettavo quasi fosse fatta di legno!- disse, infatti. –Senza dubbio siete il peggior alchimista che si ricordi…
Mustang sorrise:- Ma di me si ricordano, almeno!
Il viso di Havoc s’indurì, e senza più una parola cominciò a trascinarlo via dal molo, subito però, si vide la strada sbarrata da Winry.
-Commodoro, protesto vibratamente!- lui la ignorò, continuando a camminare –Alchimista o no, mi ha salvata da morte certa!
Il giovane la fissò, fermandosi:- Una buona azione non basta a redimere un uomo da un’intera vita di scelleratezze!
-Ma sembra bastare a condannarlo!- s’intromise Mustang.
-Di certo!- confermò il biondo, guardandolo a denti stretti.
L’alchimista sospirò, ormai certo che ci fosse un unico modo per uscire dalla situazione:-Ebbene…- Winry era rimasta lì vicino, con la cosa dell’occhio vide il prigioniero avvicinasi, ma prima che potesse fare qualsiasi cosa, le catene delle manette erano già intorno al suo collo.
-Non sparate!- Huges si precipitò a fermare i soldati, che avevano puntato i fucili di riflesso appena Mustang si era mosso.
-Cominciate a trattarmi meglio, eh?- Roy indietreggiò ghignando e stringendo a se la ragazza –Commodoro, i miei effetti prego… e l’orologio!
Havoc restò immobile sul suo posto, dai suoi occhi sprizzavano scintille di rabbia.
-Commodoro!- lo avvertì l’alchimista, mentre stringeva ancora di più la morsa su Winry.
Sconfitto, il giovane fece segno a Breda di avvicinarsi con gli effetti dell’alchimista.
Mustang accostò le labbra all’orecchio della prigioniera:-Winry, è Winry, non è vero? 
-E’ Miss Rockbell!- sibilò lei.
-Miss Rockbell, se non vi dispiace…- le indicò gli oggetti che Breda porgeva verso di loro –Avanti cara, prima che faccia sera!
Lei li prese, Roy la costrinse a girarsi verso di lui:-Sempre se non vi dispiace…- sorrise.
Winry cercò di fare più in fretta che poté: allacciò la spada, infilò la pistola nella spessa fascia rossa intorno alla vita dell’alchimista, cacciò l’orologio nel gilè consunto; tutto pur di separarsi al più presto da quell’uomo!
-Occhio ai gioielli, tesoro.- le sussurrò lui.
-Siete spregevole!
Alzò le spalle:-Ferisce più la spada.- commentò –Io ho salvato la vostra vita, voi la mia, siamo pari!
Di nuovo si girò verso i soldati:- Signori… Mylady… Ricorderete questo giorno come quello in cui avete quasi catturato l’Alchimista di Fuoco!
Spinse avanti Winry, afferrando contemporaneamente una cima che aveva già adocchiato in precedenza con via di fuga: un piccolo strattone e venne tirato su fin sulla cima della carrucola, mentre i soldati erano ancora troppo sorpresi per reagire. Utilizzando una corda sospesa, Roy scivolò giù, atterrando sulla strada. Tutto quello che gli restava da fare era correre… e inventarsi un modo per togliere quelle fastidiose manette!
Havoc e i suoi uomini sbucarono dalla rampa del molo giusto in tempo per vedere l’alchimista sparire in una macchia di banani, diretto verso la città.
-Sottotenente Ross,- la chiamò il commodoro –Il signor Mustang è atteso sul patibolo all’alba… non vorrei che non si presentasse!

Ed eccoci alle risposte delle recensioni (ordine cronologico):
MartaAka97: A be', forse genio no, visto che copio quasi tutto da Salgari, comunque grazie! ^^ Sono davvero contenta che apprezzi lo stile della storia spero di essere riuscita a renderlo anche in questo capitolo!
Juliet___Albarn: Essendo una grande fan del film, ho cercato di tenermi il più fedele possibile alla trama originale, anche se in questo modo è più facile incappare nell'OCC! A te prima di tutti chiedo scusa per il ritardo!
Silvery Lugia: Indovinato! Come anche altri avevate già capito da un pezzo, anche se ho sempre cercato di mantenerlo il più anonimo possibile :) Devo dire che ho avuto molta difficoltà a trovare il sosia giusto per Jack, ma alla fine Roy si è rivelato decisamente il migliore! ^^ Ed è vero che spesso fa lo stupido! (ANCORA?!? ndRoy) XD
LaUrA43587: Un'altra davanti a cui devo inchinarmi ripetutamente per scusarmi del ritardo! =___= Sono proprio un verme! E pensare che sei stata la prima a metterla tra i preferiti... Comunque, spero che ti sia piaciuto il personaggio che ho utilizzato per Jack! ^^

Stavolta cercherò davvero di non ritardare troppo, alla prossima con l'incontro tra "Jack" e "Will"! ^^

  
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