Arthur Weasley entrò in cucina, togliendosi il cappello, e guardandosi intorno con aria colpevole.
   L’atmosfera alla Tana era identica a quella degli ultimi mesi. Un po’… bè, ecco… silenziosa.
   Era passato poco più di un anno dalla definitiva sconfitta di Voldemort, e a vivere in quella casa erano rimasti solo in quattro. Lui, sua moglie Molly, e i suoi due figli minori, Ron e Ginny. Percy e George andavano a trovarli tutte le settimane, e spesso facevano un salto anche Bill e Fleur. E anche Harry ed Hermione, ovviamente. In realtà Harry pranzava da loro quasi tutti i giorni.
   “Bentornato, caro” disse la signora Weasley, appena lo vide. Gli rivolse un sorriso affettuoso. C’era solo lei, in cucina, occupata ad affettare verdure, aiutata dalla bacchetta. La tavola era già apparecchiata. Per quattro.
   Sul volto del signor Weasley si dipinse un’espressione delusa.
   “Oh, non viene Harry, oggi?” domandò, con le mani impegnate a stritolare il proprio cappello, nervosamente. “Avevo bisogno di parlargli”.
   “Sì caro, c’è Harry. È Ron che dopo il negozio va a pranzo dai genitori di Hermione” lo informò la signora Weasley, gettando le verdure in padella. Si voltò a guardare il marito.
   “Arthur, sono un po’ preoccupata per questa cosa. Oramai Ron passa quasi più tempo dai signori Granger che qui a casa con noi, e…”.
   Il signor Weasley la interruppe.
   “Molly, cara, non dire sciocchezze”. Liquidò la preoccupazione della moglie con un gesto della mano, sollevato dalla notizia che avrebbe potuto parlare con Harry. Quella donna era sempre stata molto protettiva nei confronti dei figli, e adesso che Fred era morto, aveva sempre paura di perderne un altro, sia pure per motivi felici come l’amore. “Ed Harry allora?” disse infatti. “Non è quasi sempre qui?”.
   “E’ diverso” ribatté la signora Weasley, ostinata. “Lui vive tutto solo, a Grimmauld Place, e…” fu interrotta nuovamente dal marito, che scoppiò a ridere.
   “Molly, ti prego, sai benissimo che Harry viene qui per Ginny, e di certo non perché non è in grado di cucinarsi da solo”.
   La signora Weasley storse il naso, indispettita, ma non replicò su questo argomento. Disse invece: “Bè, tu ed Harry avrete tutto il tempo che volete, per chiacchierare. Ginny mi ha avvisato che farà tardi agli allenamenti” *. Agitò la bacchetta e accese il fuoco sotto una delle pentole. “Comunque, di cos’è che devi parlargli?”.
   “Oh, nulla di importante” rispose il signor Weasley, ricominciando a torturare il cappello.


*mi riferisco ovviamente agli allenamenti delle Holyhead Harpies, dove Ginny giocherà prima di abbandonare la carriera sportiva per dedicarsi alla famiglia.
L'immagine di inizio capitolo NON è mia.