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Autore: Jess_    18/09/2011    4 recensioni
"Non sapevo neanche che ore fossero e speravo con tutto il cuore di non incontrare qualche professore in giro. Di certo non era il massimo farmi trovare in questo stato.
Ma se pensavo di passarla liscia, evidentemente mi sbagliavo. Mi sbagliavo di grosso.
- Mezzosangue! Sembra ti sia passato sopra un Troll! -
Oh no, cazzo no!
Mi fermai di scatto, voltandomi e cercando di assumere un’espressione poco colpevole, incrociando due occhi grigi e un ghigno beffardo.
Ora si che ero nella merda."
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Il cucchiaino girava ritmicamente in senso orario nella tazza, facendo vorticare il contenuto ambrato.
Il sole entrava dalla finestra dietro la grande scrivania, illuminando la stanza. Un giorno normale, una normale chiacchierata, come ne aveva fatte a bizzeffe con il Preside.
-Vedi Harry, forse non è tutto così scontato, non credi? –
Gli occhi antichi e così profondi del Preside si fissarono nei suoi. Gli occhiali a mezzaluna gli cadevano sul lungo naso, mentre lo fissava.
Scontato? Quando mai aveva dato qualcosa per scontato in quegli anni?
-Il fatto che Voldemort abbia… -
-Nono mio caro Harry. Non è di Voldemort che parliamo. –
In un certo senso l’aveva sospettato. In fondo non ci erano state novità nelle ultime settimane quindi non aveva capito il motivo per cui era stato convocato lì. Un incontro informale, certo. Ma pur sempre un incontro con il Preside.
Aveva sospettato si trattasse di Brandt e forse, in un certo senso, ci sperava. Voleva sapere qualcos’altro su di lui.
Il Preside non ne aveva fatto parola, però.
-Forse è ora che tu dia più fiducia, Harry. Non è la tua guerra questa. E’ la guerra dell’intero Mondo Magico. Non sei solo. –
Lo sapeva questo. C’era proprio lui, Silente. Poi c’era Hermione, Ron, Ginny, Luna e tutti gli altri. Sapeva di non essere solo.
-Lo so, Preside e so che ce la faremo in qualche modo. –
Inutile mentire a se stessi. La situazione era difficile e in molti erano scettici sulla loro vittoria. Ma non era da lui arrendersi così. Avrebbe combattuto fino alla fine.
-Forse c’è una speranza Harry. Sta solo a te scegliere di fidarti o meno. –
Il cucchiaino smise di girare nella tazza di thè ma non la toccò.
-Una speranza? –
La domanda sorse spontanea e non riuscì a trattenerla.
-Abbiamo l’opportunità di prevedere le mosse di Voldemort. –
-E in che modo? L’Ordine non  ha.. –
-Draco Malfoy.
 
 
 
 
-Draco!Draco ci sei?!-
La voce di Pansy proveniva da dietro la porta della sua stanza in un tono decisamente incazzato.
-Entra… -
Sbuffò lui, volgendo un’occhiata obliqua a Blaise, sdraiato sul suo letto. Una risatina provenne proprio dal moro che ricevette un cuscino dritto in faccia, in risposta.
Nel frattempo la porta si era spalancata e Pansy aveva fatto il suo regale ingresso, sbattendola poi alle sue spalle.
-Blaise potrei parlare da sola con Draco? –
-Qualunque cosa tu debba dirmi, puoi farlo davanti a lui… -
Rispose Draco pigramente, facendo ridere ancora il moro sotto i baffi. L’ira di Pansy ora era palpabile e il giovane Malfoy si chiese se fosse il caso di prendere la bacchetta, per ogni evenienza…
-Bene! Allora Draco…vuoi spiegarmi che cazzo hai fatto la sera del Ballo con quella sgualdrina nella stanza delle necessità?! Ne parla tutta la scuola! Ho fatto la figura dell’imbecille. –
Ricevette in cambio una boccata di fumo dal biondo, mollemente seduto sulla sedia. Era già piuttosto irritato da quella voce gracchiante, ma il nervosismo aumentò a quella parola.
‘Sgualdrina’.
Lei, Pansy Parkinson, puttana per eccellenza di tutta la casta Serpeverde che dava della sgualdrina alla Granger? Alla so-tutto-io che al 1000% era vergine?
Evviva la coerenza!
Non espresse tuttavia il suo pensiero; Sarebbe risultato alquanto strano da parte sua in fondo. Era sempre stato il primo a cogliere ogni buona occasione per insultare l’amichetta di Potty.
-E allora? –
Le chiese quindi, riuscendo solo a innervosirla ancora di più. Cominciava a divertirsi.
-E allora?!? E allora sei uno stronzo, Draco! Come hai osato?! Tradire ME, in quel modo…e poi… -
-Tradire te? Pansy credevo di essere stato abbastanza chiaro su questo argomento: NOI NON STIAMO INSIEME. Quindi fatti gli affari tuoi e lasciami in pace. –
Il tono duro di Malfoy non ammetteva repliche e Pansy, in un moto di amor proprio, girò sui tacchi lasciando la stanza con le lacrime agli occhi per l’umiliazione subita.
Prima o poi gliel’avrebbe pagata, però.
Nessuno poteva permettersi di trattare in quel modo Pansy Parkinson.
 
 
 
La notte precedente, trascorsa insonne a discutere su Brandt in compagnia di Malfoy e di un Hermione piuttosto sversa in pigiama era stata a dir poco massacrante.
Ci avevano messo un bel po’, i due, a spiegare per quale assurdo motivo avevano svegliato in quel modo la ragazza; Senza contare che lei gli aveva riso in faccia una volta ascoltate le loro supposizioni su Brandt.
Loro si erano quasi fatti espellere (ancora non capiva perché Malfoy avesse voluto aiutarlo) e lei gli rideva in faccia. Decisamente comico.
-Che facce…ma avete dormito? –
La voce di Ginny fu come ricevere una martellata in testa. Neanche stesse urlando.
-No, per niente. –
Rispose per lui Hermione, sconvolta tanto quanto lui. Le occhiaie e l’umore a dir poco nero parlavano per loro.
Notte pessima, a dir poco.
Diede un morso ad un cornetto alla marmellata prima di rischiare di strozzarsi quando Malfoy fece il suo ingresso in Sala Grande.
Non un accenno di occhiaia o di stanchezza. Era fresco come una rosa.
Anche Hermione sembrava averlo notato visto lo sbigottimento sul suo viso.
-Ma come diavolo fa? E’ un vampiro?! –
Sfuggì dalla bocca di Harry, appena ebbe deglutito il boccone.
-Beh non lo escluderei se non lo avessi visto fuori alla luce del sole. –
Rispose lei per poi finire il suo caffè fumante.
Era la seconda tazza che buttava giu. Aveva bisogno di energie e di restare sveglia. Quella mattina avevano due ora di pozioni con Piton. Una meraviglia insomma.
Si alzò dalla panca, riprendendo i suoi libri tra le braccia. Aveva dovuto dire addio alla sua tracolla nuova dopo che Harry e Malfoy gliel’avevano letteralmente bruciata nel camino anche se non vi avevano trovato nulla di strano all’interno.
“Meglio prendere precauzioni.” Aveva detto Harry prima di buttarla tra le fiamme.
Ora le sarebbe toccato andare ad Hosgmeade per comprarne una nuova.
Senza contare la fatica di portare tutto a mano. Perdeva qualcosa ad ogni passo.
-Passo un attimo in biblioteca prima della lezione. Ci vediamo dopo .-
Così dicendo, salutò i compagni e si dileguò fuori dalla Sala Grande.
Non fece che pochi passi. Un libro in fondo alla piglia che aveva tra le braccia scivolò finendo sul pavimento.
Stava percorrendo la scalinata che portava al piano superiore e dovette fare attenzione a non sbilanciarsi sul gradino per colpa di tutti quei tomi.
Qualche gradino più in basso, giaceva il libro caduto.
-Maledizione! –
Borbottò la ragazza, per poi chinarsi per raccogliere il libro. Tese la mano ma il libro schizzò via e dallo sbigottimento quasi perse l’equilibrio.
Alzando lo sguardo quasi rischiò di cadere sul serio ma questa volta per lo spavento.
Draco Malfoy era qualche gradino più in basso e, con la bacchetta in una mano e il libro dall’altra, la guardava.
-Tieni. –
Le disse solo per poi posare il libro sulla piglia che reggeva la ragazza.
Un istante dopo, con un incantesimo perfettamente riuscito, il ragazzo duplicò la sua tracolla per poi puntare la bacchetta sulla piglia di libri tra le braccia della ragazza.
-Reducto. –
Tutto fu messo con accuratezza nella nuova tracolla e una volta soddisfatto, il biondo gliela porse.
-A cosa devo l’onore? –
Impossibile per Hermione credere che il ragazzo volesse semplicemente aiutarla. Era pur sempre Draco Malfoy.
I sospetti erano iniziati già quella notte. In fondo perché uno Slytherin, per di più proprio lui, avrebbe dovuto preoccuparsi tanto per lei?
-Vorrei evitare di rompermi l’osso del collo scivolando su qualche libro seminato per strada, Mezzosangue. Così non rischierò di farmi male. –
Non le diede neanche il tempo di rispondere, che si dileguò lasciandosi alle spalle un’Hermione più che oltraggiata.
Inutile stupirsi. Era sempre il solito stronzo.
 
 
 
-Hermione? –
Una voce più roca, decisamente maschile, richiamò l’attenzione della mora ancora intenta a maledire Malfoy. Si era comunque sistemata la tracolla sulla spalla. In fondo le aveva risparmiato una spesa ad Hogsmeade.
Si voltò subito verso la fonte di quel richiamo e vi trovò niente meno che Alexander Brandt.
-C-ciao… -
Era decisamente stupita di trovarlo lì e non poteva comunque ignorare ciò che Harry e Malfoy le avevano detto quella notte su di lui. Era davvero pericoloso?
-Scusa ma la McGranitt mi ha detto che potevo rivolgermi a te per ogni evenienza e..ecco.. –
-Oh si certo! Dimmi pure! –
Non poteva deludere la McGranitt dimostrandosi scortese con quel ragazzo. In fondo c’erano solo dei sospetti su di lui. Non avevano nessuna prova che volesse farle davvero del male.
-Il professor Piton mi ha dato dei compiti extra e dei titoli di libri che devo leggere per portarmi in pari; Ha detto che li avrei trovati tutti in biblioteca, ma… Beh non ho la più pallida idea di dove si trovi. Questo castello è immenso…mi sono perso già una ventina di volte. –
Osservandolo meglio sembrava un ragazzo qualunque. Affascinante e anche…bello. Si, era bello.
Ma non sembrava avere brutte intenzioni. Aveva l’aria del bravo ragazzo, ecco tutto.
Hermione gli sorrise divertita facendogli cenno con la mano di raggiungerla.
-Stavo giusto andando in biblioteca…ti mostro la strada se vuoi. –
Il ragazzo sembrò gradire la proposta e insieme si avviarono su per la scalinata mentre due occhi blu cobalto li osservavano.
 
 
-Che fai qui? –
Il ticchettio dei suoi tacchi sul pavimento lo fece sorridere, riconoscendola subito.
-Osservo. –
-Osservi la Granger? –
Un sorriso in risposta.
-gelosa? In realtà osservavo Brandt…Non che la Granger sia così male… -
Ricevette una gomitata tra le costole e rise di gusto.
-Una cosa è certa…a Draco non farà piacere vederli insieme. –
-Stanno andando in biblioteca?! –
Il tono allarmato della bionda richiamò l’attenzione di un gruppetto di Corvonero lì accanto che furono presto spediti ai loro affari da un’occhiata gelida della Serpeverde.
-Si. –
Blaise aveva proprio ragione.
Draco non avrebbe gradito affatto vederli insieme. Non restava che pregare Salazar che non lo assalisse di nuovo.
-Andiamo? –
-Si, è meglio. Ah Daphne… Scherzavo sulla Granger. Draco sarebbe in grado di soffocarmi nel sonno. –
Si morse la lingua un istante dopo ma ormai era tardi.
-E perché scusa? –
-Niente, lascia stare. –
Cercò di liquidarla, aumentando il passo su per le scale.
-Blaise Zabini!Dove credi di andare?! –
Aveva imparato a sue spese che era meglio non far arrabbiare Daphne, perciò si arrese. In fondo sarebbe stato divertente vedere la sua reazione.

 
 
 
 

Spazio autrice:
 
Nuovo capitolo!
Scusate se vi ho fatto aspettare di più ma con l’inizio della scuola e le lezioni di scuola guida ho davvero poco tempo :( Sto facendo del mio meglio :)
Fatemi sapere cosa ne pensate di questo… e alla prossima gente!
Jess.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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