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Autore: Gra Gra 96    18/09/2011    5 recensioni
Sei ragazze diverse l'una dall'altra per carattere e aspetto fisico.
Sei ragazze che condividono un grande desiderio.
Sei ragazze che si preparano ad affrontare insieme la più grande avventura della loro vita.
Sei ragazze per le quali l'amicizia conta più di ogni altra cosa.
Sei ragazze... ad Hogwarts!
Genere: Avventura, Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Teddy Lupin, Victorie Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Il vero significato della parola "amicizia"...

Tra interessanti lezioni, montagne di compiti da svolgere e silenzi imbarazzanti, erano passate altre due settimane. Ormai correva il mese di Ottobre, portando con sé l’avvento delle prima partite di Quidditch.

Proprio quell’oggi si sarebbero disputati due emozionanti incontri: Grifondoro VS Corvonero e Tassorosso VS Serpeverde.

Io e Amelia ci saremmo ritrovate per la prima volta a giocare come rivali, entrambe intenzionate a catturare il boccino per regalare la vittoria alla nostra squadra; Elena, invece, avrebbe dovuto proteggere i tre anelli, cercando di non far segnare Arianna nemmeno una volta.

- Ce la possiamo fare, Ginny! – mi disse Elena, mentre ci avviavamo verso il campo, con passo sicuro e deciso. – Sono certa che porteremo la vittoria a Corvonero!

Io annuii distratta; non che non m’interessasse quanto detto dalla mia amica, ma avevo lo stomaco in subbuglio in vista del mio debutto, e il cuore palpitava a più non posso.

Sentivo di avere il destino della partita tra le mie mani, e la paura di deludere tutti s’irradiava in me alla velocità della luce, mozzandomi quasi il respiro.

Ad un tratto avvistammo il capitano e gli altri nostri compagni di squadra; ci affrettammo a raggiungerli all’istante.

- Bene, ora che ci siete tutti posso iniziare il mio discorso. – annunciò Penny con decisione. – Non è mia intenzione annoiarvi con discorsi lunghi e barbosi. Voglio solo ricordarvi che siete tutti ottimi giocatori: ora bisogna solo che lo dimostriate anche a tutta la platea ed il gioco è fatto. Collins, afferra il boccino prima che puoi! Lopez, cerca di non far passare neanche una volta la Pluffa! Wilson, Roberts, segnate quanti più punti possibili! Stevens, Jones, disarcionate tutti i Grifondoro che mirano ad intralciare il nostro gioco. E’ tutto.

Con il cuore in gola, tutti noi ci apprestammo a salire sulle rispettive scope; i colori di Corvonero scintillavano gioiosi sulle nostre divise.

Non avremmo deluso la casa di Priscilla a qualunque costo!

- Finalmente ha inizio la prima partita della stagione. Grifondoro affronterà la brillante squadra di Corvonero, casa dell’intelligenza e della sapienza e…

La voce della cronista aveva qualcosa di vagamente familiare…era quella di mia compagna di casa, Anna Smith! Negli ultimi tempi io ed Elena avevamo iniziato ad avere rapporti cordiali con lei e con Rachel, e avevamo scoperto che entrambe provenivano da famiglie babbane. La prima aveva lunghi e ricci capelli dorati e un grande e allegro sorriso sempre stampato sul volto. La seconda, invece, era caratterizzata da ricci capelli neri di media lunghezza e da una carnagione bianca come la neve, puntellata da tante piccole lentiggini. Erano entrambe simpatiche, anche se Rachel a volte, se assumeva l’atteggiamento da presuntuosa so-tutto-io, diventata assolutamente insopportabile.

- I giocatori sono pronti alla partenza: durante questa prima partita debutteranno le giocatrici Collins, Lopez e Wilson. Porteranno la vittoria a Corvonero? Speriamo vivamente di sì.

Nonostante la tensione, non potei fare a meno di notare la truce occhiata lanciatale dalla professoressa McGranitt dopo quest’ultima affermazione.

- Anche dall’altra parte del campo abbiamo tre nuovi giocatori: Clark, Foster e White. Riusciranno a sconfiggere i Corvi? Chissà… - riprese Anna, stando ben attenta a non sembrare di parte, nonostante la cosa fosse ormai evidente a tutti.

Al fischio dell’arbitro io e gli altri tredici giocatori ci alzammo dal suolo, iniziando a volare lungo tutta la circonferenza del campo.

Un solo obbiettivo: afferrare il boccino d’oro!

Mentre perlustravo attentamente il campo alla ricerca di un luccichio dorato, gettai un’occhiata agli spalti e vi vidi Lara, Camilla e Tea. La loro presenza mi riempii di coraggio e determinazione: potevo farcela!

Ormai ero in aria da un bel po’ di tempo, e sotto di me la situazione non era delle migliori per i Corvonero: Roberts aveva segnato due punti, ma Arianna e un altro Cacciatore della squadra rivale ne avevano mandati a segno ben cinque.

Amelia, invece, girovagava in aria senza meta: sicuramente anch’essa non aveva avvistato il tanto importante boccino d’oro. Ad un tratto, però, volò di colpo verso il basso ed io la inseguii subito. Man mano che la raggiungevo, notai di avere qualcosa di luccicante sempre più vicino alla mano. L’altra Cercatrice, accorgendosene, virò la sua direzione.

- Mi dispiace, Ginny, ma il boccino lo prendo io! – esclamò, allungandosi verso quell’oggettino alato luccicante.

Era lei la più vicina: ormai non c’era più niente da fare.

Un attimo prima che lo afferrasse, un grosso bolide la scaraventò giù dalla scopa, facendola precipitare verso il suolo ad una velocità impressionante.

I professori naturalmente le evitarono una caduta letale con qualche incantesimo, e nello stesso istante le mie dita si strinsero attorno al boccino.

Con visibile gioia, Anna annunciò la fine dell’incontro, vinto da Corvonero grazie all’abilità della sua nuova Cercatrice, una grande promessa del Quidditch!

- Sei stata fantastica, Ginny! – si complimentò Penny, quando scesi dalla scopa.

- Grazie, ma il merito va soprattutto a Jones per la sua prontezza di spirito. – dissi con imbarazzo, abbassando improvvisamente lo sguardo. – Se non fosse stato per il suo intervento, avremmo perso.

Il capitano mi rivolse un’occhiata carica di tenerezza e, sorridendomi, mi disse: - Sei molto cara ad attribuire tutto il merito al Battitore, ma oggi la stella della squadra sei tu.

Queste poche parole dette con sincerità mi risollevarono il morale, e potevi finalmente sprizzare gioia da tutti i pori per la mia prima vittoria sul campo.

- Complimenti! – esclamò improvvisamente Amelia, comparendomi alle spalle. – Sei stata davvero bravissima!

Provai un impeto di affetto per la mia cara amica Grifondoro che, nonostante la sconfitta, era stata così sportiva e leale da complimentarsi con me.

- Anche tu lo sei stata, Mely. – risposi con un sorriso sincero. – E’ stata proprio una bella ed emozionante partita!

Detto questo ci stringemmo la mano con decisione. Ebbene sì, eravamo rivali sul campo, ma dopo le partite, qualunque fosse il loro esito, saremmo sempre riuscite a tornare le amiche di sempre.

***

Il giorno dopo venni a conoscenza del fatto che la partita tra Serpeverde e Tassorosso fosse stata vinta da questi ultimi. Per la prima volta dopo anni, i Tassi avevano stracciato le Serpi ad una partita di Quidditch, grazie all’ottima abilità di un nuovo Cercatore e della nuova Battitrice, niente poco di meno che la mia amica Camilla.

- Sei stata fantastica! Gli hai distrutti con i tuoi Bolidi! – le sussurrai piano durante l’ora di Trasfigurazione.
- Grazie, Ginny! – mi rispose lei, usando una tonalità di voce un tantino più alta.

Purtroppo la professoressa McGranitt la udì e, lanciandole un’occhiata truce, le si avvicino a passo veloce.

- Signorina Carter, non brilla certo nella mia materia. Quindi non mi sembra proprio il caso che chiacchieri con la signorina Collins, distraendola dal suo lavoro. – mormorò.

Camilla abbassò lo sguardo imbarazzata, tornando a concentrarsi esclusivamente sulla trasfigurazione del suo libro in una tartaruga di terra. Finora gli erano spuntate solamente due zampe ed il corpo era ancora vagamente simile ad un parallelepipedo.

No, la Tassorosso non era affatto portataper quella materia, al contrario di Cura delle Creature Magiche, dove riusciva brillantemente. Adorava conoscere tante specie diverse di animali e prendersi cura di loro.

Dopo un’altra mezzora, la lezione ebbe fine, e io ed Elena ci dirigemmo fuori dall’aula, intenzionate a raggiungere il prima possibile Rune Antiche.

Quella materia ci affascinava tantissimo, non lo negavamo. Assomigliava moltissimo ad una materia babbana che si studiava al liceo classico, il “greco”. Era una sensazione bellissima quella di riuscire a tradurre tutti quei segni strani e apparentemente senza alcun significato.

Immersa nei miei pensieri, non mi accorsi di essere andata a sbattere violentemente contro una ragazza dai capelli scuri, con indosso la divisa di Grifondoro.

- Sta’ più attenta a dove vai! – mi urlò contro, rialzandosi da terra.

Solo allora i nostri sguardi s’incrociarono e lessi lo sgomento in entrambe le nostre espressioni. Ero andata a sbattere proprio contro la persona sbagliata.

Eh, sì, quella Grifondoro non era altri che Arianna Clark, in tutta la sua arroganza e prepotenza. Non avrei mai sperato in un incontro migliore!

- Sta’ attenta tu, piuttosto! – le urlai di rimando, fissandola con rabbia.

Rassettandosi la divisa, mi rivolse anch’ella uno sguardo truce, poi, molto lentamente, fece per andarsene, probabilmente diretta verso la sua prossima lezione.

- Aspetta! – esclamai tutt’a un tratto, trattenendola per un braccio.

Quelle parole mi erano uscite di bocca in modo del tutto spontaneo, ed ora non sapevo proprio quale reazione aspettarmi dalla tredicenne.

Rimanemmo per qualche istante a fissarci con intensità, perse entrambe in pensieri a cui l’altra non  avrebbe mai avuto accesso, o quasi. Volevo dire qualcosa, ma le parole non venivano; forse anche lei provava lo stesso.

Nel frattempo Elena, intuendo che probabilmente non avevo più intenzione di partecipare alla lezione di Rune Antiche, era andata via, così come tutti gli altri studenti, ormai giunti nelle rispettive aule.

- Non si può rovinare un’amicizia così… - le dissi in un sussurro.

E lo pensavo veramente. Io e Arianna non eravamo amiche di vecchia data: c’eravamo conosciute tre anni prima in una palestra di pallavolo, ma d’allora il nostro rapporto era diventato ogni giorno più forte ed intenso.

Avevamo in comune molte cose, e per altrettante ci trovavamo spesso in disaccordo, ma non era quella la cosa importante. Ci volevamo bene e sapevamo di poter contare sempre l’una sull’altra.

Copiose lacrime iniziarono improvvisamente a percorrere il candido viso della Grifondoro, bagnandole i suoi grandi occhi, azzurri come il ghiaccio.

Era la seconda volta che la vedevo piangere in quel modo e non ero affatto abituata alla cosa. Insomma, Arianna non piangeva quasi mai. Era sempre forte, decisa, sicura di sé…

- Ho sbagliato, Ginny, ho sbagliato tutto. Mi dispiace moltissimo di aver portato Victoire al nostro incontro, di aver insultato tutte voi, di aver preso in giro Tea, ma soprattutto di aver perso un’amica come te…

Quelle parole, così sincere e spontanee, mi colpirono nel profondo e fecero comparire delle lacrime anche sul mio volto.

- Tu non hai perso proprio nessuno, Ari. Io ti voglio bene come prima, e forse anche di più – esclamai d’impeto, abbracciandola forte, come avevo segretamente desiderato di fare da settimane e settimane.

Lei ricambiò la stretta con decisione.

Ero davvero contenta di essermi riappacificata con la mia Ari; dopo settimane mi sentivo di nuovo serena e spensierata. Alla fine il litigio si era risolto in pochi minuti, perché tra amiche succede così: a volte si ha qualche discussione, ma poi si fa sempre la pace.

- Ehm, Ginny… - iniziò la Grifondoro dopo un po’. – Temo che finiremo in Presidenza per aver saltato le lezioni.

- E chi se ne importa?! – esclamai con gioia. – Vuoi paragonare l’aver ritrovato un’amica ad una stupida sgridata?

Ridemmo entrambe al pensiero di quello che avremmo dovuto dire alla McGranitt per giustificare il nostro comportamento. Poi, dopo esserci abbracciate un’ultima volta, ci dirigemmo verso le rispettive aule; due espressioni raggianti scolpite sui nostri volti.


Spazio autrice
Salve, cari lettori della mia long-fic. ^^
Spero che questo nuovo capitolo sia stato di vostro gradimento!
Vi è piaciuta la prima partita di Quidditch, che ha visto come rivali Amelia e Ginevra, entrambe Cercatrici delle rispettive squadre? Spero proprio di sì.
Alla fine della giornata, hanno vinto le squadre di Corvonero e Tassorosso.
*sventola la bandierina dai colori blu e bronzo*
No, non sono di parte...
*osanna lo stemma raffigurante un corvo*
Okay, amo questa casa, è un dato di fatto. U.U
Ad ogni modo, nella parte finale del capitolo Arianna e Ginevra si sono finalmente riappacificate...
La scena è molto dolciosa e fluff e spero che l'abbiate gradita! **
A proposito: dedico questo capitolo alla vera Arianna! ^^
Un grazie speciale a chi recensisce sempre la storia, e a chi ha inserito la fic tra le seguite, ricordate o preferite.
I vostri commenti sono sempre graditi.
Baci
Gra Gra 96

  
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