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Autore: Kikka_11    18/09/2011    1 recensioni
Una nuova avventura attende Harry, Ron, Hermione e Ginny a distanza di due anni dalla sconfitta del mago oscuro Lord Voldemort.
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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Ciao a  tutti:):) ho postato subito il settimo capitolo perchè mi è venuto quasi di getto questa volta:) spero che sarete un po di più a commentare perchè mi piacerebbe davvero sapere cosa ne pensate:) grazie mille:)
besos!!


Capitolo 7

Tutto era così talmente confuso. Il dondolio e lo sballottamento a cui era sottoposta le faceva venire una strana sensazione allo stomaco. La sua bocca era secca e amara. Si passò così la punta della lingua sulle labbra per sentire almeno un po’ di sollievo, ma ciò non avvenne. Un gusto acre scese fino alla gola bruciandogliela. Fece una smorfia di disgusto cercando di sputare fuori quella sostanza rivoltante. Intorno a se non vedeva nulla. Tutto era buio, e certo non aiutava avere la vista sfocata. Sentiva solo un forte odore di acqua salmastra… poteva essere su una barca forse… Ma dov’era finita? E… dov’erano gli altri? Harry.. Ron.. Hermione? Villa Conchiglia? Chi l’aveva condotta in quel posto? E dove stava andando? Un dolore lancinante le trafisse la tempia. Perfetto pensò ora anche il mal di testa… Reprimendo un conato di vomito cercò di mettersi seduta.
-Oh mio dio-le sfuggì in un soffio.
Sentiva la testa girarle vorticosamente quando uno scossone le fece perdere l’equilibrio e si ritrovò nella posizione precedente. Oh cavolo… non era riuscita più a reprimere niente. Respirò affannosamente per qualche secondo nella stessa posizione poi tentò di nuovo di alzarsi. Questa volta con più lucidità. Cercò di riprendere coscienza del suo corpo: aveva le gambe e le mani indolenzite.. i polsi e le caviglie le facevano male.. certo.. erano legate.
Grosse lacrime le scesero dagli occhi nocciola. Calde le percorsero le guance scendendo fino alle labbra. Al contatto con la sua lingua aveva sentito che erano salate. Per la prima volta ci aveva fatto caso.
Era sempre stata una ragazza forte. Crescere con sei fratelli non era stato davvero
semplice. Soprattutto con fratelli come Fred e George. Quella situazione l’aveva formata e le aveva fatto affrontare orribili situazioni con tempra salda.. come l’abbandono di Harry e la sua falsa morte, la battaglia di Hogwarts, la morte di Fred. Ma ora era tutto diverso. Ora non sapeva dove si trovava. Non sapeva dove stava andando, ma peggio ancora non poteva avvisare nessuno.
-La bacchetta!- disse piano. Cerco di toccarsi e di capire se ce l’aveva ancora con sè sotto il vestito. Non la trovò.
-Stupida- ovviamente gliel’avevano tolta.
Com’era possibile? Com’era finita lì? Cercò di ricordare e ricostruire tutto mentalmente: ero alla festa e parlavo con Dean e Luna… ad un certo punto Ron si è avvicinato, si è scusato con gli altri e mi ha preso per il braccio trascinandomi via e borbottando qualcosa di incomprensibile. Tra tutto però avevo capito che era una questione urgente dato che procedeva a grandi falcate… così, arrivati alla spiaggia, ad un certo punto Ron si era fermato dandomi le spalle e poi…e poi? Tutto nero.
Il mezzo su cui veniva trasportata si era fermato all’improvviso. Ginny sgranò gli occhi nel buoi sentendo un basso vociare avvicinarsi. Li chiuse subito lasciando il suo corpo molle e fingendosi ancora svenuta. Due braccia le presero le gambe e due le spalle. Fu alzata di colpo e posata sulla pietra fredda e viscida. Il cuore le martellava nel petto, ma cercò di trattenere al massimo il respiro per non dare l’impressione di essere sveglia. Fu nuovamente issata e disposta su una superficie rigida.. sentiva un odore forte e stagnante pungerle le narici. Il suo ‘giaciglio’ era di legno. Poi sentì i passi allontanarsi da lei e rumore di zoccoli sul terreno. Poi si sentì muovere. Decise di sollevare pochissimo le ciglia per dare una piccola sbirciata in giro. Quello che riuscì a vedere sovrastava la sua testa. Ed era un enorme, grigio arco di pietra. Un’entrata senza un’uscita.
 
                                                                                                               *

-Papà sono io. Sono a casa!- disse Hermione varcando la porta.
-Oh Hermione! Già di ritorno? E’ successo qualcosa?-
-No! Perché deve essere successo per forza qualcosa?- rispose nervosa.
-Mah! Chiedevo solo piccola… allora vai a letto?-
-No papà veramente sono stata invitata a passare la notte alla Tana da… Ginny- il nome quasi le morì in bocca.
Suo padre la osservò per qualche secondo con un sopracciglio alzato più del normale. Brutto segno.
-Non è che quella persona che ti ha invitata era Ron? L’ultima volta che l ho visto mi sembrava decisamente maschio anche se i capelli sono uguali a quelli di sua sorella…-
-No davvero papà te l’assicuro…è più un…come dire… pigiama Party tra amiche..- Hermione stava sudando freddo.
- Ok va bene… allora vai a prend…- cercò di dire suo padre, ma Hermione era già in cima alla scala percorsa in fretta e furia.
Chiuse la porta dietro le sue spalle e ci si appoggiò contro facendo un lungo respiro e sentendosi scivolare verso il basso. Mise la testa tra le ginocchia e si concedette un minuto. Poi si alzò e iniziò ad aprire i cassetti, a tirar fuori vestiti su vestiti e a buttarli sul letto. Infine si diresse verso l armadio dietro la porta, lo aprì e tirò fuori una scatola posata sul fondo.. dentro c’era la borsetta a perline.. La strinse forte tra le mani, si girò e iniziò ordinatamente a porre tutto dentro. Poi si voltò verso la scrivania per prendere le ultime cose e vide la fotografia che aveva raccolto solo poche ore prima… Ginny… Hermione passò un dito sulla sua figura sorridente. Poi ripose con cura la foto nella borsetta. Non si sentiva così determinata dai periodi difficili della guerra. Scese le scale nell’ingresso buio. Suo padre doveva essere già a letto. Aprì la porta e sparì nella notte.
  
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