#45
- Luna
Ted
odiava la luna piena. L’aveva odiata quand’era bambino e non conosceva le sue
origini e continuava ad odiarla anche in quel momento, ben consapevole di
essere stato fin troppo fortunato nel non dover diventare un grosso ammasso di pelo
con una coda a ciuffo.
Nonostante
non avesse ereditato la maledizione del padre, comunque, non se la passava
esattamente bene nelle notti di plenilunio. Infatti, tendeva a perdere
leggermente la ragione ed avere un comportamento più animalesco che umano, cosa
che aveva procurato non pochi problemi a sua nonna Andromeda, quand’era
piccolino. Lei, infatti, non potendolo abbandonare in una stanza per tutta la
notte, era costretta a rimanergli accanto, venendo spesso graffiata, morsa o
sbattuta come un pupazzetto a destra ed a manca. Dopotutto, non avrebbe potuto
affatturare il nipotino e le pozioni tranquillanti erano pressoché inutili.
Teddy
si era sentito un mostro per i primi diciassette anni della sua vita,
nonostante avesse fatto di tutto per non darlo a vedere.
L’unico
spiraglio di pace, superati i dieci anni, era stata la piccola Dominique. Lei,
infatti, possedeva un odore particolarmente simile a quello di un lupo - per
via dell’attacco al padre - ed era abbastanza determinata e coraggiosa,
nonostante fosse solo una bimba, per rimanere insieme a lui tutta la notte in
questione. Victoire ci aveva provato un paio di volte, ma era scappata via dopo
neppure un’ora. Non tollerava la sequela di imprecazioni che il mezzo
licantropo sfornava neanche fossero biscottini.
Oramai
Ted aveva la bellezza di ventun anni e poteva benissimo permettersi di
chiudersi nella soffitta di Casa Tonks e fissare quella maledetta luna fino
all’arrivo dell’alba, quando i suoi istinti da lupo si sarebbero affievoliti
fino a scomparire. Per un mese, più o meno.
Era
il trenta dicembre, e solo da un’ora la neve aveva smesso di cadere sulla
piccola villetta che sua nonna aveva ereditato dal vecchio zio Alphard. Si
erano trasferiti lì, a parere dello zio Harry, poco dopo la morte dei suoi
genitori, visto che Andromeda non sopportava la vista di quegli oggetti che
erano appartenuti all’adorata figlia ed al genero. Il cielo era terso e
cosparso di luminose stelline. Proprio in corrispondenza della grande finestra
della soffitta, la luna piena si mostrava in tutta la sua pallida magnificenza.
Un
cigolio della porta fece voltare il metamorfomagus, che si ritrovò davanti alla
secondogenita di Bill e Fleur, infagottata in una coperta in plaid che
sicuramente la vecchia Andromeda la aveva fatto indossare con la forza. Era
rossa, poco più chiara dei suoi capelli, facendola somigliare ad un’enorme
fragola. Ted sorrise al pensiero che, se l’avesse saputo, Dominique l’avrebbe
picchiato.
«
Che ci fai qui? » le domandò, tranquillo, facendole spazio sul piccolo lettino
che era stato portato lì da almeno una decina d’anni, quando si era imposto di
rimanere solo e, soprattutto, lontano dalla nonna. Spesso aveva condiviso
quello stesso lettino con la giovane Weasley, quando non era ad Hogwarts,
ovviamente.
Lei
lo fissò con ironia. « Sono venuta alla ricerca di funghi, non si vede? » disse, alzando un piccolo cestino in vimini che,
solitamente, Molly Weasley usava per andare davvero alla ricerca di funghi.
Anche se, in quel momento, era strapieno di dolci e biscotti. « Mia madre,
attraverso mia nonna, ti manda questi » aggiunse, infatti, la ragazza,
appoggiando il tutto per terra e stravaccandosi sul lettino, rischiando di
spiaccicare l’amico. Oltre a non aver ereditato i capelli biondi e lo charme di
una Veela, Dominique non ne aveva neppure la grazia. Almeno, non di solito.
«
Secondo me somigli a Cappuccetto Rosso » ridacchiò il ragazzo, ricordando
quella strana fiaba babbana che una volta Harry gli aveva raccontato. Era
inorridito scoprendo che, alla fine, il lupo veniva ucciso dal cacciatore.
«
Cappuccio cosa? » domandò la ragazza,
confusa, afferrando un dolcetto dal piccolo cesto e trangugiandolo velocemente.
Dal profumo che sprigionava, era al cioccolato. I preferiti di entrambi.
«
Una fiaba babbana »
Sporgendosi,
Teddy notò qualcosa di strano nel piccolo cestino. Dolcetti alla cannella.
Strano, poiché né lui né Dominique erano soliti mangiarne. Gli unici erano
James e Frank, che, comunque, non sarebbero potuti andare da nessuna parte,
quella notte. Non avrebbero potuto, senza farsi molto, molto male.
«
Per chi sono i dolci alla cannella? » domandò quindi, accigliandosi
particolarmente quando alla ragazza andò di traverso il biscotto che stava
mangiando. La vide prendere un colorito particolarmente simile a quello di
coperta e capelli, un attimo prima che si alzasse in piedi e, con la scusa del
bagno, scappasse dalla soffitta.
Cervello dei
Corvonero, tanto vantato ma estremamente imprevedibile. Fu tutto ciò che Ted
pensò, sdraiandosi sul lettino e prendendosi la testa fra le mani. Credeva di
essere sul punto di prendere il pavimento a craniate. Magari sarebbe svenuto e
non avrebbe patito i dolori di quella terribile emicrania. Nei periodi di luna
piena, infatti, il suo lupo diventava un po’ più forte e lo ossessionava con
desideri che, in periodi normali, non avrebbero neppure sfiorato la sua mente.
Era come resistere ad una Maledizione Imperius. Probabilmente aveva fatto così
tanto allenamento, in tutti quegli anni, che l’avevano reso immune. O, almeno,
quella era la teoria di Harry al riguardo.
Un
altro cigolio della porta lo distrasse dai suoi pensieri, ma comunque non si
girà. Probabilmente Dominique era tornata dal bagno o da qualunque luogo in cui
fosse andata. Passò qualche secondo ma il tipico odore di vaniglia di Dominique
non arrivò al suo naso. Al contrario, venne accarezzato da un profumo molto
canino, con qualche accenno di lavanda. Lavanda, come il profumo di James. Ted
si voltò in uno scatto, trovandosi davanti un grosso cane con il pelo marroncino
e due grandi occhi castani che lo fissavano allegri. Aveva le zambe anteriori
sul letto, la lingua penzoloni e scodinzolava come se avesse voluto delle
coccole.
Un cane?
Prima
che potesse fare o dire qualcosa, l’animale gli saltò addosso, facendolo ripiombare
steso sul letto e leccandogli tutta la faccia, prima di accomodarsi sul suo
stomaco. Forse fu l’avventatezza del gesto, forse il guizzo negli occhi, ma
Teddy capì.
James. « Jimmy? Sei… sei tu?
» domandò, sentendosi un idiota nel parlare con un cane. Cane che, contro ogni
sua previsione, annuì. « Sei un Animagus? Da… da quanto? Tua madre lo sa? E tuo
padre? Tuo padre darà di matto! Non sei neppure maggiorenne! » aggiunse,
isterico, facendolo saltare giù dal suo stomaco ed atterrare con tutte e quattro
le zampe per terra. Non ci avrebbe giurato, ma gli sembrò che il cane avesse
alzato gli occhi al cielo.
«
Perché l’hai fatto? » domandò quindi, dopo qualche
minuto di silenzio. Sentiva una strana sensazione all’altezza del petto, quasi
che il suo cuore conoscesse già la risposta. James uggiolò piano, indicando il
ginocchio del metamorfomagus con il muso. Lui. Era lui il motivo che l’aveva
spinto a diventare un Animagus.
«
Jim, io… » Ted si sentì tremendamente in imbarazzo. Ed ebbe, senza sapere come,
la certezza che i suoi capelli fossero diventati rossi come quelli di
Dominique. James aveva rischiato tantissimo per diventare un Animagus solo per
poter rimanere al suo fianco nelle notti di luna piena, come aveva sempre
voluto fare.
Il
cane abbaiò leggermente, quasi avesse voluto frenare la cascata di pensieri del
mezzo licantropo e, con un saltello, si accomodò sul lettino, poggiando il
testone sulla gamba del ragazzo.
Lupin
lo issò per qualche istante e gli fece una grande tenerezza. Era così carino!
Quando
si rese conto del pensiero che aveva appena formulato, si diede dell’idiota.
Parlava come una ragazzina di dieci anni, per Morgana! Doveva darsi un
contegno. E poi, quello era James Sirius, non un cagnolino trovato per strada.
Era un ragazzo di sedici anni che conosceva da sempre, che aveva sempre la
battuta pronta ed era stato così carino da trasformarsi solo per…
Con
un balzo, il cane afferrò la copertina lasciata da Dominique e saltò giù dal
letto, scodinzolando per sfidare il mezzo licantropo ad afferrarla. Ted
sorrise, sollevato che James avesse sciolto tutta quella tensione.
«
Vuoi la guerra, cagnaccio? Guerra sia! » urlò, gettandosi all’inseguimento
dell’animale, ridendo e giocando come amai aveva potuto fare nelle notti come
quella.
Fuori
dalla porta, lontani da occhi indiscreti, c’erano altri due ragazzini di sedici
anni, acquattati per sbirciare dalla piccola fessura della porta.
«
Sono contento che ce l’abbia fatta per primo. Non sono sicuro che avrei sopportato
il suo piagnisteo, altrimenti » sbuffò Frank, rialzandosi e stiracchiandosi.
Era fin troppo alto e restare accucciato in quella posizione non era stato
sicuramente un toccasana per la sua schiena.
«
James Potter non può essere secondo a nessuno, lo sai » ridacchiò Dominique,
continuando a sbirciare con un sorrisino stampato in faccia. « Senza contare
che sogna di poter stare con Ted durante la luna piena da almeno… uhm… sette
anni? » aggiunse, allontanandosi poi dalla porta, mantenendo la sua aria
soddisfatta.
«
Mi chiedo quanto impiegherà quel lupastro ad aprire gli occhi » sbuffò il
biondo Paciock, appoggiando la schiena alla ringhiera che attorniava quel
piccolo corridoio. Erano almeno un paio di anni che James gli faceva una corte
spietata, seppur mai invadente. Addirittura Victoire, con grande sorpresa di
Dominique, aveva capito che il cugino fosse di altre vedute.
La
rossa sbuffò, abbassando tristemente lo sguardo. « Ted è ottuso come una capra,
altro che lupo. Anche lui tiene molto a Jimmy, ma è terrorizzato al pensiero di
perdere la fiducia di chi lo ama, soprattutto quella di mia sorella » Frank la
vide stringersi le braccia al petto, corrucciata. « Lei è stata la sua prima,
vera, amica. Tutti si aspettavano che finissero insieme e, pur di non
deluderli, lui ha accettato di diventare il suo burattino. La sua vita è stata
un continuo accontentare gli altri, una sofferenza senza fine » il suo tono si
spezzò leggermente e, seppur non potesse accertarlo, Frank capì che avesse gli
occhi lucidi.
«
Nicky » sussurrò, avvicinandosi ed alzandole il viso con una mano, appurando la
sua tesi. « Ted è adulto e vaccinato, ormai. Prima o poi capirà e saremo tutti
e quattro molto più felici. James otterrà ciò che ha sempre voluto e noi non
dovremo più subire la solita lagna » le
disse, con un solito sorriso storto. Non si curò del fatto che lei fosse
arrossita e si allontanò, gonfiando il petto in una perfetta imitazione del più
grande dei Potter. « Perché Ted non mi
vuole? Sono forse brutto? Eh? Frank, sono brutto? Uccidimiiii! »
Dominique
sorrise, riprendendo un po’ del suo contegno. « Quantomeno adesso Ted non
odierà più la luna piena »
«
Già » convenne il biondo, dirigendosi verso le scale. « Credo che inizierà ad
amare la luna come io amo le ragazze, sai? » aggiunse, ridendo tranquillamente
e scomparendo dalla vista dell’amica. Forse fu una fortuna, perché avrebbe
visto una brutta smorfia risentita sul suo volto.
«
Ted amerà la luna ma, da questo momento, sono io che la odio »
Dominique,
qualche anno dopo, ebbe la certezza che quell’astro non le sarebbe mai più
piaciuto. C’era stata la luna piena la notte in cui Frank morì.
» Per amor di contestualizzazione
» Arthie’s Corner
Credo di
provare un perverso piacere nel ricordare a me stessa che Frank è morto,
perdonatemi.
Avrei dovuto basare questo prompt
(luna) sulla coppia Neville/Luna ma, perdonatemi, non sono riuscita ad elaborare nulla lontano dalla banalità, così ho scelto di
tirare fuori il lato lupesco di Teddy ed associarlo all’essere Animagus di
James. Spero davvero di non essere stata banale anche in questo momento, nel
caso, chiedo scusa.
Grazie a chi ha commentato, seguito, preferito e
tante altre belle cose, mi date la forza per alzarmi la mattina ed andare a scuola «3
Ho pubblicato una nuova raccolta sulle “ultime
parole non dette” di vari personaggi. Per adesso ho trattato Regulus (QUALCUNO
- non facciamo nomi, tanto ha capito benissimo - sa che io lo amo oltre ogni
misura xD), Lily e Fred. Credo che il prossimo sarà
Peter, oppure Sirius, non so! Se siete curiosi, basta andare nella mia pagina
autore con il link qui sotto!
Ricordo a
tutti che per propormi un prompt basta andare nella mia pagina
autore e farmi sapere il numero corrispondente alla
tematica che desiderate!
Attendo i vostri
suggerimenti!
A presto,
A.