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Autore: Arthemisia    19/09/2011    2 recensioni
Un gruppo di fan fiction, su due dei miei pairing preferiti, basate sui prompt previsti dall'ormai conosciuta Big Damn Table.
Stralci di vita quotidiana di due coppie - a mio parere - perfette che condividono momenti felici, divertenti oppure tristi.
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#45 - Luna
Ted odiava la luna piena. L’aveva odiata quand’era bambino e non conosceva le sue origini e continuava ad odiarla anche in quel momento, ben consapevole di essere stato fin troppo fortunato nel non dover diventare un grosso ammasso di pelo con una coda a ciuffo.
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. « Jimmy? Sei… sei tu? » domandò, sentendosi un idiota nel parlare con un cane. Cane che, contro ogni sua previsione, annuì

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#56 - Colazione
Quando si svegliò, Neville si rese conto di non trovarsi nella sua stanza, a Villa dei Paciock...
Accadde tutto così velocemente che quasi non se ne rese conto: la porta che si spalancava, qualcosa di chiaro davanti ai suoi occhi ed un forte dolore alla nuca, seguito dal buio...
Dopo aver deglutito quello che sembrava essere il suo cuore, Neville si ritrovò ad annuire, senza fare bruschi spostamenti « Si, certo… io… sì »

{Neville/Luna - Teddy/James Sirius}
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Luna Lovegood, Neville Paciock | Coppie: James Sirius/ Teddy
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti, Contesto generale/vago
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#45 - Luna

#45 - Luna

 

Ted odiava la luna piena. L’aveva odiata quand’era bambino e non conosceva le sue origini e continuava ad odiarla anche in quel momento, ben consapevole di essere stato fin troppo fortunato nel non dover diventare un grosso ammasso di pelo con una coda a ciuffo.

Nonostante non avesse ereditato la maledizione del padre, comunque, non se la passava esattamente bene nelle notti di plenilunio. Infatti, tendeva a perdere leggermente la ragione ed avere un comportamento più animalesco che umano, cosa che aveva procurato non pochi problemi a sua nonna Andromeda, quand’era piccolino. Lei, infatti, non potendolo abbandonare in una stanza per tutta la notte, era costretta a rimanergli accanto, venendo spesso graffiata, morsa o sbattuta come un pupazzetto a destra ed a manca. Dopotutto, non avrebbe potuto affatturare il nipotino e le pozioni tranquillanti erano pressoché inutili.

Teddy si era sentito un mostro per i primi diciassette anni della sua vita, nonostante avesse fatto di tutto per non darlo a vedere.

L’unico spiraglio di pace, superati i dieci anni, era stata la piccola Dominique. Lei, infatti, possedeva un odore particolarmente simile a quello di un lupo - per via dell’attacco al padre - ed era abbastanza determinata e coraggiosa, nonostante fosse solo una bimba, per rimanere insieme a lui tutta la notte in questione. Victoire ci aveva provato un paio di volte, ma era scappata via dopo neppure un’ora. Non tollerava la sequela di imprecazioni che il mezzo licantropo sfornava neanche fossero biscottini.

Oramai Ted aveva la bellezza di ventun anni e poteva benissimo permettersi di chiudersi nella soffitta di Casa Tonks e fissare quella maledetta luna fino all’arrivo dell’alba, quando i suoi istinti da lupo si sarebbero affievoliti fino a scomparire. Per un mese, più o meno.

Era il trenta dicembre, e solo da un’ora la neve aveva smesso di cadere sulla piccola villetta che sua nonna aveva ereditato dal vecchio zio Alphard. Si erano trasferiti lì, a parere dello zio Harry, poco dopo la morte dei suoi genitori, visto che Andromeda non sopportava la vista di quegli oggetti che erano appartenuti all’adorata figlia ed al genero. Il cielo era terso e cosparso di luminose stelline. Proprio in corrispondenza della grande finestra della soffitta, la luna piena si mostrava in tutta la sua pallida magnificenza.

Un cigolio della porta fece voltare il metamorfomagus, che si ritrovò davanti alla secondogenita di Bill e Fleur, infagottata in una coperta in plaid che sicuramente la vecchia Andromeda la aveva fatto indossare con la forza. Era rossa, poco più chiara dei suoi capelli, facendola somigliare ad un’enorme fragola. Ted sorrise al pensiero che, se l’avesse saputo, Dominique l’avrebbe picchiato.

« Che ci fai qui? » le domandò, tranquillo, facendole spazio sul piccolo lettino che era stato portato lì da almeno una decina d’anni, quando si era imposto di rimanere solo e, soprattutto, lontano dalla nonna. Spesso aveva condiviso quello stesso lettino con la giovane Weasley, quando non era ad Hogwarts, ovviamente.

Lei lo fissò con ironia. « Sono venuta alla ricerca di funghi, non si vede? » disse, alzando un piccolo cestino in vimini che, solitamente, Molly Weasley usava per andare davvero alla ricerca di funghi. Anche se, in quel momento, era strapieno di dolci e biscotti. « Mia madre, attraverso mia nonna, ti manda questi » aggiunse, infatti, la ragazza, appoggiando il tutto per terra e stravaccandosi sul lettino, rischiando di spiaccicare l’amico. Oltre a non aver ereditato i capelli biondi e lo charme di una Veela, Dominique non ne aveva neppure la grazia. Almeno, non di solito.

« Secondo me somigli a Cappuccetto Rosso » ridacchiò il ragazzo, ricordando quella strana fiaba babbana che una volta Harry gli aveva raccontato. Era inorridito scoprendo che, alla fine, il lupo veniva ucciso dal cacciatore.

« Cappuccio cosa? » domandò la ragazza, confusa, afferrando un dolcetto dal piccolo cesto e trangugiandolo velocemente. Dal profumo che sprigionava, era al cioccolato. I preferiti di entrambi.

« Una fiaba babbana »

Sporgendosi, Teddy notò qualcosa di strano nel piccolo cestino. Dolcetti alla cannella. Strano, poiché né lui né Dominique erano soliti mangiarne. Gli unici erano James e Frank, che, comunque, non sarebbero potuti andare da nessuna parte, quella notte. Non avrebbero potuto, senza farsi molto, molto male.

« Per chi sono i dolci alla cannella? » domandò quindi, accigliandosi particolarmente quando alla ragazza andò di traverso il biscotto che stava mangiando. La vide prendere un colorito particolarmente simile a quello di coperta e capelli, un attimo prima che si alzasse in piedi e, con la scusa del bagno, scappasse dalla soffitta.

Cervello dei Corvonero, tanto vantato ma estremamente imprevedibile. Fu tutto ciò che Ted pensò, sdraiandosi sul lettino e prendendosi la testa fra le mani. Credeva di essere sul punto di prendere il pavimento a craniate. Magari sarebbe svenuto e non avrebbe patito i dolori di quella terribile emicrania. Nei periodi di luna piena, infatti, il suo lupo diventava un po’ più forte e lo ossessionava con desideri che, in periodi normali, non avrebbero neppure sfiorato la sua mente. Era come resistere ad una Maledizione Imperius. Probabilmente aveva fatto così tanto allenamento, in tutti quegli anni, che l’avevano reso immune. O, almeno, quella era la teoria di Harry al riguardo.

Un altro cigolio della porta lo distrasse dai suoi pensieri, ma comunque non si girà. Probabilmente Dominique era tornata dal bagno o da qualunque luogo in cui fosse andata. Passò qualche secondo ma il tipico odore di vaniglia di Dominique non arrivò al suo naso. Al contrario, venne accarezzato da un profumo molto canino, con qualche accenno di lavanda. Lavanda, come il profumo di James. Ted si voltò in uno scatto, trovandosi davanti un grosso cane con il pelo marroncino e due grandi occhi castani che lo fissavano allegri. Aveva le zambe anteriori sul letto, la lingua penzoloni e scodinzolava come se avesse voluto delle coccole.

Un cane?

Prima che potesse fare o dire qualcosa, l’animale gli saltò addosso, facendolo ripiombare steso sul letto e leccandogli tutta la faccia, prima di accomodarsi sul suo stomaco. Forse fu l’avventatezza del gesto, forse il guizzo negli occhi, ma Teddy capì.

James. « Jimmy? Sei… sei tu? » domandò, sentendosi un idiota nel parlare con un cane. Cane che, contro ogni sua previsione, annuì. « Sei un Animagus? Da… da quanto? Tua madre lo sa? E tuo padre? Tuo padre darà di matto! Non sei neppure maggiorenne! » aggiunse, isterico, facendolo saltare giù dal suo stomaco ed atterrare con tutte e quattro le zampe per terra. Non ci avrebbe giurato, ma gli sembrò che il cane avesse alzato gli occhi al cielo.

« Perché l’hai fatto? » domandò quindi, dopo qualche minuto di silenzio. Sentiva una strana sensazione all’altezza del petto, quasi che il suo cuore conoscesse già la risposta. James uggiolò piano, indicando il ginocchio del metamorfomagus con il muso. Lui. Era lui il motivo che l’aveva spinto a diventare un Animagus.

« Jim, io… » Ted si sentì tremendamente in imbarazzo. Ed ebbe, senza sapere come, la certezza che i suoi capelli fossero diventati rossi come quelli di Dominique. James aveva rischiato tantissimo per diventare un Animagus solo per poter rimanere al suo fianco nelle notti di luna piena, come aveva sempre voluto fare.

Il cane abbaiò leggermente, quasi avesse voluto frenare la cascata di pensieri del mezzo licantropo e, con un saltello, si accomodò sul lettino, poggiando il testone sulla gamba del ragazzo.

Lupin lo issò per qualche istante e gli fece una grande tenerezza. Era così carino!

Quando si rese conto del pensiero che aveva appena formulato, si diede dell’idiota. Parlava come una ragazzina di dieci anni, per Morgana! Doveva darsi un contegno. E poi, quello era James Sirius, non un cagnolino trovato per strada. Era un ragazzo di sedici anni che conosceva da sempre, che aveva sempre la battuta pronta ed era stato così carino da trasformarsi solo per…

Con un balzo, il cane afferrò la copertina lasciata da Dominique e saltò giù dal letto, scodinzolando per sfidare il mezzo licantropo ad afferrarla. Ted sorrise, sollevato che James avesse sciolto tutta quella tensione.

« Vuoi la guerra, cagnaccio? Guerra sia! » urlò, gettandosi all’inseguimento dell’animale, ridendo e giocando come amai aveva potuto fare nelle notti come quella.

 

Fuori dalla porta, lontani da occhi indiscreti, c’erano altri due ragazzini di sedici anni, acquattati per sbirciare dalla piccola fessura della porta.

« Sono contento che ce l’abbia fatta per primo. Non sono sicuro che avrei sopportato il suo piagnisteo, altrimenti » sbuffò Frank, rialzandosi e stiracchiandosi. Era fin troppo alto e restare accucciato in quella posizione non era stato sicuramente un toccasana per la sua schiena.

« James Potter non può essere secondo a nessuno, lo sai » ridacchiò Dominique, continuando a sbirciare con un sorrisino stampato in faccia. « Senza contare che sogna di poter stare con Ted durante la luna piena da almeno… uhm… sette anni? » aggiunse, allontanandosi poi dalla porta, mantenendo la sua aria soddisfatta.

« Mi chiedo quanto impiegherà quel lupastro ad aprire gli occhi » sbuffò il biondo Paciock, appoggiando la schiena alla ringhiera che attorniava quel piccolo corridoio. Erano almeno un paio di anni che James gli faceva una corte spietata, seppur mai invadente. Addirittura Victoire, con grande sorpresa di Dominique, aveva capito che il cugino fosse di altre vedute.

La rossa sbuffò, abbassando tristemente lo sguardo. « Ted è ottuso come una capra, altro che lupo. Anche lui tiene molto a Jimmy, ma è terrorizzato al pensiero di perdere la fiducia di chi lo ama, soprattutto quella di mia sorella » Frank la vide stringersi le braccia al petto, corrucciata. « Lei è stata la sua prima, vera, amica. Tutti si aspettavano che finissero insieme e, pur di non deluderli, lui ha accettato di diventare il suo burattino. La sua vita è stata un continuo accontentare gli altri, una sofferenza senza fine » il suo tono si spezzò leggermente e, seppur non potesse accertarlo, Frank capì che avesse gli occhi lucidi.

« Nicky » sussurrò, avvicinandosi ed alzandole il viso con una mano, appurando la sua tesi. « Ted è adulto e vaccinato, ormai. Prima o poi capirà e saremo tutti e quattro molto più felici. James otterrà ciò che ha sempre voluto e noi non dovremo più subire la solita lagna » le disse, con un solito sorriso storto. Non si curò del fatto che lei fosse arrossita e si allontanò, gonfiando il petto in una perfetta imitazione del più grande dei Potter. « Perché Ted non mi vuole? Sono forse brutto? Eh? Frank, sono brutto? Uccidimiiii! »

Dominique sorrise, riprendendo un po’ del suo contegno. « Quantomeno adesso Ted non odierà più la luna piena »

« Già » convenne il biondo, dirigendosi verso le scale. « Credo che inizierà ad amare la luna come io amo le ragazze, sai? » aggiunse, ridendo tranquillamente e scomparendo dalla vista dell’amica. Forse fu una fortuna, perché avrebbe visto una brutta smorfia risentita sul suo volto.

« Ted amerà la luna ma, da questo momento, sono io che la odio »

 

Dominique, qualche anno dopo, ebbe la certezza che quell’astro non le sarebbe mai più piaciuto. C’era stata la luna piena la notte in cui Frank morì.

 

 

» Per amor di contestualizzazione

 Questa shot è ambientata  nel 2019, quando Ted ha ventun anni e James sedici (appena compiuti). Sono nelle vacanze di Natale, quindi tutte e tre i “nuovi malandrini” sono a casa e, ovviamente, possono usare la metropolvere per andare ovunque desiderino. James è il primo, fra i tre, ad assumere la forma di Animagus, seguito a ruota da Dominique, mentre per Frank dovrà iniziare il sesto anno. Un leone è più difficile da controllare, ecco.

 

» Arthie’s Corner

Credo di provare un perverso piacere nel ricordare a me stessa che Frank è morto, perdonatemi.

Avrei dovuto basare questo prompt (luna) sulla coppia Neville/Luna ma, perdonatemi, non sono riuscita ad elaborare nulla lontano dalla banalità, così ho scelto di tirare fuori il lato lupesco di Teddy ed associarlo all’essere Animagus di James. Spero davvero di non essere stata banale anche in questo momento, nel caso, chiedo scusa.

Grazie a chi ha commentato, seguito, preferito e tante altre belle cose, mi date la forza per alzarmi la mattina ed andare a scuola «3

 

Ho pubblicato una nuova raccolta sulle “ultime parole non dette” di vari personaggi. Per adesso ho trattato Regulus (QUALCUNO - non facciamo nomi, tanto ha capito benissimo - sa che io lo amo oltre ogni misura xD), Lily e Fred. Credo che il prossimo sarà Peter, oppure Sirius, non so! Se siete curiosi, basta andare nella mia pagina autore con il link qui sotto!

 

  

Ricordo a tutti che per propormi un prompt basta andare nella mia pagina autore e farmi sapere il numero corrispondente alla tematica che desiderate!

 

Attendo i vostri suggerimenti!

A presto,

A.

 

   
 
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