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Autore: puntoeacapo    19/09/2011    4 recensioni
Nella vita di un annoiato Sasuke entrerà un uragano biondo, un Uzumaki dai mille misteri che spingeranno l'Uchiha, inconsapevolmente, a cercare la felicità.
Cercare la felicità con..lui.
Ma non sarà affatto facile.
Ce la faranno ugualmente?
SOSPESA
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Sole e Pioggia.


Era annoiato, Sasuke.
I giorni erano vittima della monotonia e se li avesse potuti definire con un colore avrebbe usato il grigio.
Lui era un ragazzo di diciassette anni, molto attraente e desiderato.
Era conscio che molte ragazze gli sbavavano dietro, e aveva anche saputo di non essere indifferente neanche al genere maschile; nonostante tutto non era occupato sentimentalmente e questo scatenava molte crisi a scuola.
E per 'crisi' lui intendeva urla isteriche all'uscita di scuola e inappropriate dichiarazioni di amore da parte di entrambi i sessi.
E tutto ciò era dannatamente ridicolo.
Come potevano dire di 'amarlo' se neanche lo conoscevano?
Lui ci aveva messo tutto l'impegno di cui disponeva,ma non era giunto a nessuna conclusione.
O meglio una conclusione gli era balenata in testa, una delle tante sere in cui non riusciva a dormire, ma aveva deciso che era molto meglio per lui - e per il suo stato emotivo e celebrale- lasciare il tutto in una parte molto remota del suo cervello.
Il suo più grande interesse era lo studio, amava conoscere  le cose ed era ritenuto il 'Genio della Konoha High School'.
Era vero.
Era il più bravo di tutti, i suoi voti erano i più alti dell'intera accademia e il suo curriculum scolastico era impeccabile.
Ragazzo decisamente perfetto.
Proveniva da una famiglia molto potente e ricca, i suoi genitori erano stimati da tutti e suo fratello era considerato il prossimo successore al trono della grande famiglia 'Uchiha'.
Il legame con suo padre non era dei migliori, ma compensava con quello con sua madre;la donna che Sasuke amava di più.
Con il fratello Itachi,invece,le cose erano più complesse: I rapporti erano alternati tra scatti di competitività e rabbia -che spesso poteva essere confusa per invidia- e di solito finiva tutto con una scazzottata in grande stile ma nonostante questo il loro  legame era superiore e se serviva erano disposti a fare i salti mortali per l'altro.
Al giovane Uchiha non mancava nulla, insomma.
Fama, ricchezza, stima e persone su cui contare se ne avesse avuto il bisogno.
Non che comunque lui fosse il tipo che chiedeva aiuto facilmente, ma vista da fuori probabilmente la sua esistenza doveva procurare molta invidia, o qualcosa di simile.
Aveva una vita completa.
Una vita che però, a parer suo, viveva molto passivamente.
Non si interessava mai particolarmete a niente che non fossero libri, ma anche quella passione era coperta da uno strato molto spesso di indifferenza e noia.
Non riusciva a trovare nessuno stimolo che potesse indurlo a cercare qualcosa che potesse renderlo felice.

Era annoiato, Sasuke.

Guardava con noncuranza il cielo grigio che minacciava di piovere dalla finestra della sua classe, mentre aspettava l'arrivo dei compagni e del professore per iniziare le lezioni.
Era arrivato in anticipo come sempre e aveva già disposto il materiale che gli sarebbe servito per la lezione, diligentemente, sul banco con un ordine impeccabile.
Sbuffò constatando che il professore di filosofia avrebbe affrontato un argomento che lui aveva già studiato, da autodidatta, mesi prima; si preannunciava la solita giornata odiosa, da cui non avrebbe procurato alcun profitto consistente.
Passavano lenti, i minuti, e molto lentamente la classe cominciava a riempirsi di ragazzi della sua età felici e sorridenti, che chiaccheravano del più e del  meno,di cose futili con i rispettivi amici e compagni di banco.
Era tutto un sottofondo ovattato mentre lui osservava le prime goccioline di pioggia sbattere contro il vetro della finestra, scivolavano anch'esse molto lente, e con altrettanta lentezza sarebbero scivolate giù per laciare spazio ad altre gocce che avrebbero fatto la stessa fine.

"Trovi qualcosa di interessante nella pioggia?"

Era stata una voce calda e calma a parlare con lui, non aveva certo bisogno di girarsi per sapere chi era stato a parlare.
L'aveva riconosciuta subito, Hinata, la sua migliore amica.
Era un tipo molto timido, ma educato, parlava solo se interpellata ed era l'unica ragazza - a detta del moro- ad avere qualche neurone in testa.
L'aveva conosciuta durante un corso di fotografia che aveva cercato di frequentare per spezzare la monotonia,fu esattamente durante quel corso invernale di quattro anni prima che aveva scoperto di non essere bravo in tutto.
Il suo lato artistico era del tutto soffocato, che si parlasse di foto o di semplice disegno lui non era stato capace di sfruttare la sua innata intelligenza.

"Stavo immaginando." Fu la sua risposta vaga.

Era anche vero che, se quell'inverno di quattro anni prima gli aveva aperto gli occhi alla realtà di non essere perfetto dandogli una batosta sulla testa e procurandogli molta irritazione e rabbia, gli aveva fatto trovare quella ragazza dai capelli blu e dagli occhi gentili.
L'unica persona con cui Sasuke Uchiha avesse mai parlato, sfociando in un discorso più o meno interessante al di fuori dell'ambito scolastico.
Il moro sentii chiaramente il suono della sedia spostarsi, e il corpo di Hinata sedersi affianco a lui.

"Immaginavi?"

Il pregio che l'Uchiha apprezzava di più nella Hyuuga era il ' non giudicare mai nulla'.
Lei lo ascoltava, non sentiva.
Lei lo guardava, non vedeva.
Lei osservava dentro le persone come se fosse una sua abilità innata e , sebbene all'inizio l'avesse trovata irritante, Sasuke era finito con l'apprezzarla.
Lei lo capiva senza bisogno di troppe parole.

"Come sarebbe una giornata piovosa, se all'improvviso spuntasse il sole?"

Il ragazzo immaginò con facilità il sorriso che nacque sulle labbra sottili della sua amica.
Lui sapeva che dietro una domanda del genere, Hinata avrebbe capito molte più cose di quanto in verità avrebbe capito lui stesso.
Non sapeva se esserne felice o irritato, ma in ogni caso ci aveva fatto l'abitudine.
Sebbene spesso si sentiva scoperto con quella ragazza, al contempo era felice - non che lo desse a vedere- che ci fosse qualcuno di diverso nella sua vita.
Sentì la giovane amica sospirare e si voltò con fare annoiato verso di lei.
Era sorridente ma allo stesso tempo pensierosa, probabilmente rifletteva seriamente sulla domanda che gli aveva posto l'amico.

"Sarebbe unica."

Sasuke sbarrò un attimo gli occhi prima di tornare ad indossare la maschera fredda, che aveva di solito.
Una giornata unica.
Hinata gli aveva dato la sua risposta sincera, ma lui non la pensava in quel modo.

"Sarebbe impossibile."

La giovane si voltò verso il ragazzo con un sorriso timido, e parlarono con gli sguardi.
Lei con occhi chiari, sinceri ed aperti..
Hai bisogno di qualcosa di impossibile,Sasuke.
Lui con occhi scuri, impenetrabili e chiusi..
Ciò che serve, non è ciò che si può avere,Hinata.

D'un tratto la loro attenzione fu attirata dal rumore confusionario del resto dei ragazzi, che frettolosamente raggiungevano i propri posti per l'arrivo imminente del professore.
Sasuke tornò ad osservare le gocce di pioggia con uno sbuffo annoiato e demoralizzato mentre la sua migliore amica prendeva i libri da disporre sul banco per seguire con attenzione la lezione.

"Oh."

L'Uchiha girò il capo nuovamente verso la ragazza per scoprire ciò che l'avesse sorpresa, il suo sguardo era fisso dinnanzi a sè.
Seguì con gli occhi il punto in cui guardava la giovane Hinata, che scoprì essere proprio il professore.
Accanto all'uomo dai capelli grigi c'era un ragazzo, che Sasuke si ritrovò ad osservare con minuzia.

Era abbastanza alto e indossava dei lunghi pantaloni blu jeans molto aderenti che delineavano le forme delle gambe sode e robuste; abbinati ad una camicia bianca con i primi bottoni sbottonati e le maniche arrotolate fino al gomito che, grazie alla pelle bronzea dei pettorali ben scolpiti, faceva risalto.
Sasuke seguì rapito il movimento della mano del ragazzo nuovo mentre si scompigliava i capelli biondissimi fradici, le gocce che schizzarono via si mossero come a rallentatore quando finalmente incontrò un paio di occhi lucenti di color azzurro come il mare.
Aveva uno sguardo spiritoso e giocherellone, allegro e brillante che rapirono l'Uchiha.
Il viso del nuovo ragazzo era di una bellezza effimera, aveva delle strane cicatrici sulle guance che spinsero Sasuke a chiedersi come se le fosse procurate, ma i pensieri furono subito interrotti, troncati a metà quandò lo sguardo gli cadde su un paio di labbra rosse, carnose e piene socchiuse in un timido sorriso.
Un sorriso che divenne larghissimo quando il professore lo presento alla classe.

"Questo è Uzumaki Naruto. SI è appena trasferito qui a Konoha, spero facciate amicizia e lo facciate ambientare come si deve."

Lui si portò una mano dietro la testa e sorrise a trentadue denti all'intero gruppo di compagni, e in quel preciso istante Sasuke seppe che la sua vita non sarebbe mai più stata la stessa.
Fuori pioveva ma era spuntato il sole.
Quello che l'Uchiha credeva impossibile era, in una manciata di secondi, diventato possibile stravolgendolo.
Stava davvero succedendo? Era un sogno?
Un possibile incubo?

Come poteva splendere il sole, se fuori pioveva?











SpazioD'autrice.
Non ho molto da dire, se non spero che la lettura sia stata di vostro gradimento.
Spero vi sia piaciuto questo primo capitolo e che seguiate il resto.
Quello che mi farebbe più piacere in questo momento è avere dei consigli sul mio modo di scrivere e di passarvi le emozioni.
Ho tanta voglia di migliorare e speri mi aiutate.
Per qualunque cosa,sono sempre qui.
A presto spero.
 

   
 
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