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Autore: Distorted Soul    19/09/2011    10 recensioni
Più scorreva gli occhi sul foglio più il suo sguardo si spalancava, mentre le mani stringevano la carta bianca. Rilesse più volte, per essere sicuro di non aver capito male.
« Non è possibile... » esalò con un fil di voce.
« Allora? Cosa dice? »
« I miei genitori... vogliono che torni per qualche giorno a casa perché... – ingoiò un flotto di saliva – vogliono presentarmi la mia fidanzata! » esclamò tutto d’un fiato, incredulo.
Maka lo fissò, attonita. Fidanzata?
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maka Albarn, Soul Eater Evans | Coppie: Soul/Maka
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Allora: partiamo dal presupposto che avrebbe dovuto essere una shot, e invece mi sono dilungata; avrebbe dovuto essere divertente, e invece secondo me a un certo punto prende tutta un’altra piega; e si, consideriamo anche che sono negata con tutto ciò che superi le 500 parole.

Non è nulla d’impegnativo, anzi è piuttosto sciatta; nasce soltanto dal desiderio di scrivere qualcosa su una situazione del genere e di tirare in ballo la famiglia del caro Soul. Ma il risultato non è affatto vicino a quello che invece avrei voluto.

E dopo questa sorta di introduzione dove semplicemente voglio dire “non aspettatevi niente di che, perché se l’ho pubblicata è solo per un motivo che ora mi sfugge, altrimenti sarebbe rimasta nel mio PC”, vi lascio alla lettura.

Spero comunque gradiate almeno un po’.

 

 

 

 

 

Forced Engagement

“this marriage is not to be performed”

 

 

 

 

 

 

 

1. Would you be my fake girlfriend, please?

 

 

 

 

Una mattina come le altre a Death City.

Il sole ciondolava già da un po’ nel cielo azzurro dello stato del Nevada, mentre la città si preparava a vivere un altro giorno – e poteva sembrare un qualche non voluto paradosso, visto il suo nome.

Maka era in piedi da qualche minuto ormai, lavata e vestita e ora intenta a preparare la colazione per se e quel pigrone del suo partner che, seppure avesse chiamato dieci minuti prima, continuava a poltrire.

Spense i fornelli ponendo le uova e la pancetta in due piatti, si tolse il grembiule e tornò a bussare alla sua porta: « Soul! Andiamo alzati o faremo tardi! »

Sentì provenire un mugugno indecifrabile oltre l’uscio di legno e una frase che avrebbe dovuto essere un “altri cinque minuti”.

« Avanti, alzati e vieni a fare colazione! Non costringermi a venire lì e Maka-chopparti fin quando non ti sarà venuto un trauma cranico! »

Dopo pochi secondi la porta si aprì mostrando un Soul assonnato e con i capelli arruffati. Sbadigliò rumorosamente, si gratto il capo e alla fine parlò, con voce impastata dal sonno: « Sei davvero una rottura, senza-tette! Cosa ti costav-AHI! – un libro, spuntato dal nulla, gli arrivo dritto sulla testa da una Maka piuttosto irritata, come al solito – Sei una pazza! Tu e quei tuoi stupidi libri! » esclamò allontanandosi prima di ricevere un altro colpo – che per lo meno era servito a svegliarlo del tutto.

Si mise a tavola, cominciando a mangiare. Maka era una rottura, ma almeno gli preparava una buona colazione.

La ragazza lo raggiunse, ma prima di unirsi a lui sembrò ricordarsi improvvisamente di qualcosa. Soul la vide correre all’ingresso e tornare subito dopo con in mano una busta da lettere.

« È arrivata stamattina per te. » gli disse porgendogliela.

L’afferrò, con in bocca ancora un boccone, e lesse il nome del mittente. Dall’espressione dipintasi sul suo volto, notò Maka, doveva essersi parecchio infastidito.

« Chi te la manda? » chiese curiosa.                                             

Lui spostò per un attimo lo sguardo su di lei, poi tornò alla busta: « I miei genitori. » rispose senza il minimo entusiasmo.

« Beh che aspetti? Aprila! »

« Non ne ho la minima intenzione! »

« Soul... » lo sguardo che gli lanciò la ragazza bastò ad ammonirlo, e anche il suo tono sembrava non ammettere repliche.

« Qualunque cosa ci sarà scritta so già che non mi piacerà, Maka! » si lamentò.

« E se fosse importante? Avanti apri, è solo una lettera cosa mai potrà farti? »

Il ragazzo sbuffò, strappando la parte superiore della busta per tirarne fuori il contenuto e cominciare a leggere.

Più scorreva gli occhi sul foglio più il suo sguardo si spalancava, mentre le mani stringevano la carta bianca. Rilesse più volte, per essere sicuro di non aver capito male.

« Non è possibile... » esalò con un fil di voce.

« Allora? Cosa dice? »

« I miei genitori... vogliono che torni per qualche giorno a casa perché... – ingoiò un flotto di saliva – vogliono presentarmi la mia fidanzata! » esclamò tutto d’un fiato, incredulo.

Maka lo fissò, attonita. Fidanzata?

« Haaa? »

 

*

 

Black Star non faceva altro che continuare a ridere di gusto sdraiato sul muretto da cui, valutò Soul, non sarebbe stato un grande sforzo spingerlo giù. Tanto una semplice caduta da una decina di metri non avrebbe mica ucciso un dio.

« Black Star, non è carino che tu rida, è una cosa seria! » lo rimbeccò Tsubaki facendolo scendere da lì. Ma nessun rimprovero fu sufficiente a farlo smettere.

« Quindi... – cominciò Kid ignorando il casino dell’amico – un fidanzamento ufficiale, di conseguenza si tratta di una sorta di matrimonio combinato. »

« Soul si sposa! Soul si sposa! Soul si sposa! » cominciò a cantilenare Patti saltellando tutt’intorno.

Tutto ciò cominciava ad innervosirlo enormemente. Una cosa come quella e loro lo prendevano in giro!

« Mi sposo un corno! Ho abbandonato quella famiglia quando ho deciso di iscrivermi alla Shibusen, non decideranno mai per me su una cosa del genere! Un matrimonio combinato poi... non è per nulla cool! » si lamentò.

« E cosa pensi di fare? » domandò Liz dopo aver fatto smettere la sorella che, tuttavia, si era immediatamente unita alle risate di Black Star.

« Un emerito nulla! Semplicemente finta che non sia successo niente. »

« Non è la scelta migliore. – intervenne Kid – Lo so perché anche io mi sono rifiutato spesso di incontrare le ragazze scelte per me da mio padre e non è servito a nulla. Lui ottiene sempre quel che vuole, e i tuoi non saranno da meno no? E poi se non sbaglio hai detto che verrà a prenderti tuo fratello. »

Soul sbuffò: « Già... » proferì in un sospiro. Non aveva la minima voglia di rivedere la sua famiglia, men che meno Wes.

« Beh allora cosa può fare per sfuggire a questa cosa? » chiese Tsubaki, tentando invano di far smettere di ridere a quel modo il suo partner.

Nessuno però sembrava avere una buona idea.

« Black Star, Patti dannazione smettetela di ridere! » urlò Maka, già stanca di quella situazione assurda. Continuava a chiedersi come potevano ancora esistere i matrimoni combinati: non vi erano rapporti più ipocriti di quelli.

« Oh, andiamo, come fai a non ridere dopo una notizia del genere? Soul, amico, se avessi bisogno di un testimone di nozze la qui presente divinità è disposta a- » il colpo preciso di Maka stroncò il discorso del ragazzo prima che giungesse ad una conclusione facendolo finire con il muso a terra.

« Taci Black Star! »

« Idiota di una Maka! Fa male! Se sei gelosa non c’è bisogno di prendersela con me! »

Il volto della ragazza si colorò di rosso rabbia – e d’imbarazzo – mentre nuovamente la copertina del suo libro incontrava la testa del ragazzo dai capelli azzurri.

« Smettila di dire assurdità, deficiente! »

« Ci sono! – esclamò d’improvviso Kid interrompendo il battibecco – Ho trovato, Soul! »

I ragazzi si voltarono verso di lui, attenti e curiosi di sapere quale fosse il piano dello shinigami, sul cui volto era spuntato uno strano sorriso.

« Avanti Kid, spara! » lo incitò Soul. Kid era intelligente, aveva sicuramente valutato tutte le opzioni prima di trarne la giusta conclusione. Si, Soul era sicuro che qualunque cosa Kid avesse detto sarebbe stato un buon piano.

« Non dovrai far altro che fingere di avere già una ragazza – dichiarò spostando lo sguardo sulla kama shokunin – e Maka farà finta di esserlo! »

Silenzio.

Soul si corresse. Kid alle volte poteva sparare anche cazzate.

La quiete fu spezzata dalla nuova cantilena di Patti che annunciava lo stare insieme dei due, seguita immediatamente da un altro gruppo di risate di Black Star ancora più forti delle precedenti.

Maka, semplicemente, guardava i suoi amici pietrificata.

« H-haaaa? »

 

*

 

Maka percorreva a grandi falcate la strada che avrebbe ricondotto lei e Soul al loro appartamento, mentre l’idea di Kid continuava a rimbombarle nel cervello.

 

« M-Ma perché proprio io? »

« Già, perché proprio lei? »

« Ma è naturale, perché siete partner! E perché scambiarvi per qualcosa in più che semplici amici non è così difficile. » rispose pacato Kid.

« Ma-ma-ma-ma… non è affatto vero! Scommetto che nessuno ha mai pensato a noi due come… qualcosa in più! » ribattè Maka, oramai sull’orlo di una crisi isterica. Come stava procedendo quella cosa le piaceva sempre meno.

« Già, nessuno ci cascherebbe! Come potrebbe uno cool come me finire con una senza tette? »

« Maka-chop! »

« Ahaaa! Tu sei una psicopatica! » le urlò contro Soul massaggiandosi il nuovo punto leso. Di quel passo avrebbe finito per rompergli il cranio.

« Idiota! »

« Stupida secchiona! »

« Maka-chop! »

« AHIA! Che cacchio Maka, così mi uccidi! »

« Ecco vedete? – li interruppe Kid – Punto primo: litigate come una coppia di sposi. »

« Non è vero! » esclamarono all’unisono.

« Beh… io posso andare avanti con la lista… »

 

 

« Stupido Kid! » esclamò la ragazza quando erano ormai giunti sotto casa.

Come poteva sul serio pensare che loro due potessero…?

Salì in fretta le scale, seguita a ruota dalla sua buki. Aprì la porta e andò dritta in cucina. Doveva bere qualcosa di fresco.

In frigo trovò solo un succo di frutta – dovevano fare la spesa, diamine! – e, dopo averlo versato in un bicchiere, lo mandò giù tutto d’un fiato. Sì, ora stava meglio.

« Maka? »

« Che c’è? » gli rispose acida.

Soul sospirò, avvicinandosi: « Guarda che non c’è bisogno che mi rispondi con quel tono! Non ti ho mica obbligato a fare come ha proposto Kid, sei libera di rifiutare. » le disse prendendo il succo dalle sue mani e bevendo direttamente dalla bottiglia.

« Soul! Quante volte ti ho detto di- »

« Ah, non rompere! È finito! »

Buttò la bottiglia di plastica nella pattumiera e tornò a guardare la sua partner: « Non preoccuparti, vedrò come risolvere da solo la situazione. Spero solo che tutto questo non comprometta il nostro lavoro. » proferì annoiato prendendo posto sul divano del loro salotto e accendendo la TV.

Maka lo osservò. Lei si stava irritando così tanto per quello che aveva detto Kid, ma era Soul a trovarsi in quella situazione spiacevole. Lui avrebbe dovuto essere furioso, non lei.

Si sedette al suo fianco e sospirò. Che razza di partner era se non voleva nemmeno aiutare la sua buki? Sospirò: in fondo cosa c’era di male? Sarebbe stato come recitare una parte.

« Senti Soul… »

« Mh? » l’attenzione del ragazzo si spostò dal televisore a lei, che invece fissava i propri piedi.

« S-se vuoi… forse l’idea di Kid non è così malvagia. Insomma, se può servire a tirarti fuori da questa situazione – alzò lo sguardo su di lui, che la fissava senza alcuna reazione. Inconsapevolmente le sue guance si tinsero di rosso – potrei far finta… di essere la tua ragazza. »

« ...lo faresti? »

Lei annuì: « Siamo amici, no? »

Il ragazzo ghignò, si sporse verso di lei e le cinse le spalle con il braccio: « Bene allora... ora sei la mia ragazza. » proferì con un tono basso che la fece sussultare.

« Spero solo che questa farsa basterà ad annullare il fidanzamento forzato. »

Il ghignò di Soul si allargò maggiormente: « Vorrà dire che cercheremo di essere piuttosto convincenti... Maka. – le soffiò il suo nome nell’orecchio, provocandole un brivido su per la schiena. – E magari potremmo cominciare ad esercitarci fin da subito… » le suggerì sempre con lo stesso tono nascondendo il viso nel collo di lei.

Dopo pochi secondi si ritrovò steso sul pavimento con un altro bernoccolo sulla fronte.

« Deficiente! » sentì urlare, e poi una porta sbattere.

« Non si può nemmeno scherzare… stupida secchiona senza-tette. »

 

*

 

Quella mattina, un paio di giorni dopo l’arrivo della lettera, si erano recati da Shinigami-sama per ottenere il permesso di saltare le lezioni per qualche giorno, vista la situazione. Il dio della morte aveva acconsentito, incuriosito però dal motivo di tale richiesta. Soul aveva semplicemente accennato ad una visita alla sua famiglia, omettendo la vera ragione.

« E perché Maka dovrebbe venire con te? – s’intromise Spirit, irritato. Poi un’espressione terrorizzata si dipinse sul suo volto – N-non sarà che... non sarà che vuoi ufficialmente presentarla ai tuoi genitori così che possiate sposarvi e andare in luna di miele e poi al vostro ritorno ritrovarmi nonno? – a quelle parole i visi di entrambi i ragazzi assunsero una tonalità rossa – Nooo, la mia bambina! La mia Maka-chaaan! Maaaak- »

«Maka- CHOP! »

La ragazza lo colpì con tutta la forza che aveva spedendo la sua faccia dritta sul pavimento, poi sbuffò voltando il capo di lato per non guardarlo: « Smettila di dire assurdità! Soul mi ha invitata ad andare con lui e io ho accettato, tutto qui, finiscila di fare l’iper-protettivo tanto non fai che renderti ridicolo! » esclamò piccata. La Death Scythe – dalla sua pozza di sangue – si pietrificò.

« Andiamo Soul. Arrivederci Shinigami-sama! »

« Bye bye! Divertitevi! » ricambiò il saluto guardando i due giovani allontanarsi, dopodiché si voltò verso la propria arma che, in ginocchio sul pavimento, singhiozzava chiamando il nome della figlia.

« Per carità, sempre la stessa storia! Un po’ di contegno! Cosa bisogna fare con te? » sospirò Shinigami. Se non l’avesse finita di piagnucolare l’avrebbe colpito fino a fargli perdere i sensi. Almeno si sarebbe zittito.

 

 

« Soul dobbiamo muoverci! Appena a casa cominciamo a preparare le valigie. » proferì Maka accelerando il passo. Soul sbuffò, non aveva voglia di starle dietro.

« Dai, che fretta c’è? Mio fratello non sarà qui prima di- »

S’interruppe notando l’auto ferma sotto casa loro: era scura, lucida, e sapeva benissimo a chi apparteneva.

« Oh! Soul, finalmente! Ho suonato ma non ha risposto nessuno. »

I due videro avanzare verso di loro una figura alta e slanciata vestita in un abito scuro. Maka notò che i capelli avevano lo stesso colore di quelli di Soul, seppure fossero decisamente meno spettinati, mentre gli occhi erano più scuri e la pelle più chiara. Doveva ammetterlo, il fratello del suo partner era davvero un bel ragazzo, con quell’aria raffinata ed il passo leggero ed elegante.

« Wes – cominciò Soul, con un tono che poteva apparire sprezzante – cosa ci fai già qui? Non dovevi arrivare stasera? »

Il ragazzo sorrise, ponendo una mano sul capo del fratello minore: « Cordiale come sempre, eh? Ho deciso di venire un po’ prima… problemi? »

Soul si liberò dal tocco per lui fastidioso: « Per nulla – sussurrò a denti stretti – tranne che non siamo ancora pronti! »

« Siamo? »

Solo in quel momento Wes sembrò accorgersi della presenza della ragazza bionda, che lo guardava un po’ impacciata.

« Ah-hem… molto piacere, sono Maka Albarn la partner di Soul. » si presentò porgendo la mano. Wes sorrise nuovamente: « Perdonami, ero così felice di rivedere mio fratello – gli gettò un’occhiata, al suono di uno “Tzé” uscito dalla sua bocca – che non ti avevo notato. Il piacere è mio, sono Wesley Evans, ma chiamami pure Wes. » afferrò la mano della ragazza e, invece di stringerla, le baciò il dorso.

Maka arrossì per il gesto galante. Soul, invece, sbuffò.

« E così Soul ti ha invitato a venire con lui? Gentile da parte sua. Spero non ti annoierai, casa nostra non è quel che si suol dire un ambiente molto vivace. »

« Non si annoierà – intervenne la buki. Un ghigno si dipinse sul suo volto mentre le cingeva le spalle – oltre ad essere la mia partner è anche la mia ragazza. »

Wes rimase sorpreso mentre le guance di Maka tornavano ad arrossarsi: non pensava sarebbe stato così imbarazzante sentirlo dire.

« Oh… forse questo sarà un problema allora… »

 

 

 

 

 

 

 

\ \ \ \ \ \ \ \ \ \ \ \

E questa è la parte uno di cinque – o forse sei? Non lo so ancora. Come potete vedere la vicenda si snoda soprattutto tra dialoghi ed azioni; poca, inesistente l’introspezione. Non è una fiction di quel genere dopotutto.

Bene, domande? Curiosità? Se trovate qualche errore fatemelo sapere.

Saluti e alla prossima!

   
 
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