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Autore: _montblanc_    20/09/2011    5 recensioni
«Mi sono risvegliata in mezzo alla foresta di Konoha e mi sono detta: ”Beh, non è un male, infondo è sempre stato il mio sogno”, ma poi l’Hokage mi aizzato contro un gruppetto di Anbu e tutto è degenerato...» stava sbraitando la ragazza, una certa isteria nel tono di voce.
~
«Vuoi unirti all’Akatsuki?» domandò di rimando lui, senza distogliere lo sguardo dal combattimento; si stava visibilmente spazientendo.
Vuoi unirti all’Akatsuki? VUOI UNIRTI ALL'AKATSUKI?! Certe cose non si chiedevano così! Non ci si poteva mettere un minimo di introduzione tipo “Ehi, ciao! Ma lo sai che anche se non sei una ninja e non sai un emerito cippolo di come ci si comporti in una battaglia, saresti un membro eccellente nell’Akatsuki? Eh? Che ne pensi?”.
Se lo faceva in modo così diretto e, sopratutto, ad una che non desidera altro nella vita - in mia difesa potevo solo dire che ognuno merita di avere le proprie ambizioni-, questa, poverina, rischiava l’infarto. Ed io non ero Kakuzu, a me ne bastava uno per rimanerci secca.
(Ho cominciato a scrivere questa storia veramente tanto tempo fa, quindi sto piano piano riscrivendo i vecchi capitoli nel disperato tentativo di renderli più leggibili)
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akasuna no Sasori, Akatsuki, Altri, Deidara, Nuovo Personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
Capitoli:
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Salve!
Scusate se non ho risposto alle recensioni, ma sono di fretta!! - si mette in ginocchio invocando pietà-.
Grazie a tutti quelli che hanno recensito!
Buona lettura :)

Capitolo 25:
Il fuoco inghiottì ogni cosa, tranne quello che avrebbe dovuto effettivamente inghiottire.
Gli alberi –persino il mio adorato nascondiglio- vennero catturati e ridotti in cenere.
Con un movimento veloce mi portai sopra ad una lastra creata con il potere del vuoto –per quale motivo riuscivo a fare una cosa simile non riuscivo a capirlo- e mi ci incollai per bene con il chakra: sembrava di stare in piedi su una tavola da surf e, sicuramente, con la velocità con la quale dovetti salire in aria, sarei caduta come un baccalà tra le fiamme roventi se non l’avessi fatto.
Purtroppo, tale esposizione, fece in modo che quelli di Konoha potessero squadrarmi dalla testa ai piedi per benino.
Perfetto, operazione “passare inosservati” fallita miseramente.
Planai, con neanche troppo grazia, vicino ad un Hidan molto ilare ed un Kakuzu di cui non potevo leggere l’espressione.
- Potevi darmi anche il tempo di reagire al tuo “avvertimento”- borbottai offesa, mentre lui mi freddava con uno sguardo, facendomi desiderare ardentemente di aver tenuto la bocca chiusa.
- Sto zitta, sto zitta.- assicurai con un sorriso tremolante – Però dovrei farti sapere che, mentre Kakashi ti fulminava ti ha portato via un po’ di sangue con una siringa. Il loro piano è quello di fare in modo che Hidan lo ingerisca e che ti sacrifichi a Jashin, o una roba del genere.-spiegai, prima di richiudermi nel mio mutismo.
- Bene- rispose semplicemente.
Lo osservai, infastidita.
Bene? BENE?! Un grazie costava troppo mettercelo?!
Per ovvie ragioni, però, preferii tenere questi pensieri per me.
- Quindi il piano A è andato a puttane?- s’inserì allora Hidan.
Il suo intervento mi colse di sorpresa dato che, sconvolta dall’attacco lanciafiamme di Kakuzu, mi ero dimenticata della sua presenza.
Lo osservai ammirata per diverso tempo prima di capire che, se avessi continuato in quel modo, avrei cominciato a sbavare come una lumachina.
Intontita da quella vicinanza non riuscii a dire altro che:
- Probabilmente si.-.
- Si passa al piano B?- chiese curioso.
Bé, ovviamente... altrimenti non ne avremmo creato uno, no?
Nonostante le capacità intellettuali dell’albino lasciassero molto a desiderare non riuscivo a fare a meno di pensare: “Ma che petto muscoloso!”.
- Passiamo al piano B.- acconsentii, l’espressione ancora inebetita.
Prima di arrivare in quel posto, il luogo dove si sarebbe svolto lo scontro, avevo rivelato al duo immortale il mio piano e, almeno Kakuzu, mi aveva aiutata un po’a sistemare le varie toppe e ad inventarne uno di riserva –effettivamente si era dimostrato parecchio schietto nell’ammettere di non confidare nelle mie capacità-.
Dunque, questo fantomatico piano B, non avrebbe coinvolto solamente me, ma anche loro.
Ormai mi ero resa conto da tempo che sperare di poter agire da sola andava oltre le mie scarse capacità.
- Iniziamo.- disse Kakuzu, mentre noi lo affiancavamo.
Quello sarebbe stato il momento perfetto per far partire la tremenda colonna sonora che risuona ogni qual volta un membro dell’Akatsuki fa la sua apparizione.
Anche se, a dire il vero, il timore che potevano causare Hidan e Kakuzu – quest’ultimo maggiormente- spariva del tutto quando si puntava lo sguardo su di me.
Non si dovrebbe giudicare una persona dalle apparenze, ma, dato che nel mio caso l’aspetto del corpo –tra l’altro non mio- rispecchiava perfettamente anche tutte le mie capacità ninja nascoste –molto nascoste- non potevo biasimare chi mi giudicava un’incapace.
L’albino partii all’attacco contro Kakashi che, fino a quel momento, si era limitato a parlottare a bassa voce con Shikamaru senza distogliere lo sguardo da noi.
Il Copy ninja lo schivò abilmente e, tra i due, cominciò un’estenuante lotta all’ultimo sangue.
Nel frattempo Kakuzu aveva eseguito dei sigilli e, il mostriciattolo che conteneva il chakra del fulmine, iniziò a lanciare vari attacchi verso i due ninja rimasti, costringendoli a dividersi.
Perfetto, fino a qui tutto bene.
Con un balzo non proprio degno di un vero ninja – in quando quella sottospecie di scaldamuscoli che ogni membro dell’Akatsuki portava si era impigliato al terreno e mi aveva fatto leggermente finire col muso per terra- mi parai davanti a Choji.
Quest’ultimo, vedendo che avevo estratto “Quella”, eseguì alcuni sigilli che tramutarono le sue braccia in dei “cosi” enormi; Ma erano veramente enormi! Giganteschi, mastodontici!
- Fight!- mi incitai, partendo all’attacco.
Purtroppo quel giorno i miei graziosi scaldamuscoli non parevano volermi assecondare e, dopo essersi impigliati su un rametto, provocarono la mia rovinosa caduta con tanto di facciata finale sul manico della falce che, posso assicurarvi, faceva un male cane.
Il grassone che fino a quel momento se ne stava all’erta con uno sguardo determinato, vacillò, osservandomi interdetto.
- Fuko...- disse Kakuzu che non aveva impiegato molto tempo nel mettere alle strette Shikamaru.
Non seppi come interpretarlo: stava cercando di accertarsi se, effettivamente, il mio nome si pronunciava in quel modo? Era preoccupato del fatto che potessi essermi fatta male? Per la riuscita o meno del piano, magari? O, forse, stava pensando che ero veramente un caso senza speranza – o almeno così mi lasciava intendere il suo tono di voce-?
- Sono caduta...- piagnucolai, come se non fosse abbastanza evidente.
- Tirati su.- mi ordinò, piccato e coinciso come al solito, eliminando dal suo tono di voce l’esasperazione che avevo percepito chiaramente mentre mi chiamava per nome – che non era neppure il mio-.
- Shikamaru!- fece il mio avversario, vedendo che il suo compagno stava per passare a miglior vita per soffocamento, cominciando a correre verso Kakuzu.
Illuso, non l’avrei sicuramente lasciato passare.
Senza che se ne accorgesse trasformai la mia bellissima arma in una catena e feci in modo che si arrotolasse per la sua –corta aggiungerei- gamba, facendo cadere a terra anche lui.
- Visto Zu-Zu, l’ho bloccato!- esclamai esaltata, prima di accorgermi di quello che avevo, effettivamente, detto ad alta voce.
No, non era la mia immaginazione. Quello che era balenato negli occhi di Kakuzu –solo per un momento- era stato shock puro. Sconvolgimento all’ennesima potenza.
- Zu-Zu?- sputò senza cercare minimamente di nascondere il disgusto che gli provocava quel nomignolo.
- Perdonami!- lo implorai tappandomi la bocca – Credevo di averlo solo pensato.- cercai di giustificarmi.
Fu un momento.
Il mio cervello entrò in stand-by e l’immagine del volto di Kakuzu fu ben presto sostituita da quello di tanti cricetini colorati che correvano qua e la.
Una voce femminile ed esaltata risuonò in sottofondo:
“ Ecco le uova di pasqua degli Zhu Zhu Pets! Fuori c’è un peluche tutto da coccolare e dentro trovi tante sorprese! I criceti degli Zhu Zhu Pets! E il cioccolato è buonissimo! Uova di pasqua Zhu Zhu Pets!”.
Scossi la testa, cercando di tornare al presente.
Com’era possibile che mi venissero in mente gli Zhu Zhu Pets in un momento del genere? Va bene che erano pucciosi e quant’altro, ma mi sembrava un momento parecchio critico per mettermi a fantasticare!
Mi alzai da terra vedendo che Choji stava facendo la stessa cosa.
- Sono io la tua avversaria.- feci, in un modo che avrebbe dovuto sembrare minaccioso, ma che passò per un rantolio sconnesso.
Fermi tutti! Era la mia occasione! La mia “chance”!
Senza pensarci due volta agitai le braccia, rischiando di ferirmi a morte con la falce che tenevo in una mano.
Il grassone, pensando che lo stessi attaccando, indietreggiò, finendo dritto dritto nella mia trappola.
Un varco spazio-dimensionale si aprii dietro di lui.
Come aveva fatto la prima volta il suo corpo si ingrandii.
Eh no, mio caro! Questa volta mi sono preparata psicologicamente!
Allargai anch’io il varco, tentando di farcelo entrare ma, cavolo, non gli sembrava il caso di mettersi un po’ a dieta?
Tra l’altro non era affatto facile controllare il mio potere, stava veramente mettendo a dura prova la mia pazienza.
Irritata oltre la soglia della sopportazione mi avvicinai a lui a passo di marcia, caricai la falce dalla parte del manico e la schiaffai con tutta la forza che avevo contro la sua fronte, ripetutamente.
- Staccati!- sbraitai – Ho detto staccati, bastardo!-.
Continuai a colpirlo in testa, sperando che mollasse la presa ai lati del mio – e sottolineo mio, quindi nessuno lo può toccare senza esplicito consenso- varco.
- Giuro che se non ti stacchi ti mozzo lo mani!- bluffai, ma, a quanto pareva, non funzionò.
- Molla!- ripetei tirandogli l’ennesimo colpo in faccia – Brutto ciccione che non sei altro!- urlai, prima di tapparmi la bocca mortificata.
- Cosa?!- sbraitò lui, livido di rabbia.
Preso dalla foga del momento non si accorse di aver staccato le mani dal varco fino a quando non vi ci fu tirato dentro, ma ormai era troppo tardi.
Mi voltai trionfante verso Kakuzu, con un sorriso a trentasei denti.
- Raikiri!- gridò qualcuno dietro di me, facendomi sbiancare.
Mi voltai di scatto, spaventata.
Lui era troppo vicino ed io ero troppo confusa per pensare a come evitarlo.
Ergo, feci la prima cosa che mi venne in mente: mi accovacciai a palla un momento prima che il Mille Falchi di Kakashi potesse trapassarmi come aveva fatto con Kakuzu.
Infondo io, al contrario di quest’ultimo, mi dovevo accontentare del mio unico cuore e questo, molto probabilmente, non avrebbe retto ad un colpo del genere.
Mi chiesi se, per caso, Kishimoto si fosse accorto della mia presenza nel suo manga e stesse cercando di accopparmi.
Ora capivo: se la mia sfiga si era centuplicata da quando mi ritrovavo in quel mondo era colpa del sadico mangaka. Si, doveva essere così.
Presa nei miei profondissimi ragionamenti non mi accorsi che l’argenteo, avendomi mancata, aveva rivolto il suo attacco all’avaro che fu costretto ad abbandonare il corpo di Shikamaru e a saltare qualche metro più in là.
Probabilmente neanche a lui doveva far piacere essere trapassato da parte a parte da quella tecnica.
Osservai Hidan che, in quel momento, era molto impegnato nel seguire un Kage Bunshin, brandendo la sua falce a tre lame e ridendo istericamente.
- Ma che figo...- sussurrai estasiata, dopo essermi affiancata nuovamente a Kakuzu –nonostante fosse un serial killer professionista fissato coi soldi mi sentivo abbastanza al sicuro accanto a lui-.
- Ti riferisci ad Hidan?- domandò palesemente annoiato.
Accidenti a me che non sapevo tenere la bocca chiusa!
Lo osservai, interdetta, cercando di mugolare qualcosa che potesse reggere come scusa.
- Non c’è bisogno che rispondi. Non mi interessa.-.
Lo guardai storto: prima mi faceva le domande e poi non voleva neanche sentire le risposte...mah!
L’albino impiegò poco tempo nel mozzare la testa a quella copia e, alla fine, ci rimase pure male.
Povero...
Quando si riprese dallo shock si avvicinò a noi, con un sorriso furbo che gli attraversava il volto.
- Ho voglia di squartargli l’addome, strappargli le interiora e sacrificarlo al grande Jashin-sama.- ghignò, mentre un brivido mi percorreva tutta la colonna vertebrale.
- Così farai morire di paura la mocciosetta.- lo informò Kakuzu, smontando tutto l’entusiasmo del compagno, che aveva continuato ad elencare potenziali modi per fare a fette Kakashi.
Ora, non che quest’ultimo mi stesse particolarmente a cuore ma, poverino, che aveva fatto di male per essere trattato così? A parte tentare di uccidermi s’intende...
Lo osservai mentre, preoccupato, fissava uno Shikamaru agonizzante che annaspava alla ricerca di aria.
- Mi sto veramente rompendo le palle di questa situazione.- si lamentò l’albino, appoggiandosi la falce sulla spalla.
Forse avrei dovuto farlo anch’io invece di starci appoggiata sopra a peso morto, come se fosse una stampella. Almeno mi avrebbe dato un’aria più inquietante.
- Ora ci pensiamo noi.- annunciò Kakuzu ad un tratto, scambiandosi uno sguardo d’intesa con l’altro.
- Si gattina, non ti preoccupare!- ghignò – Gli spaccheremo il culo anche da parte tua.-.
- ...grazie...- sorrisi titubante, facendomi da parte.
Non mi rimaneva altro che sperare che quelle modifiche avrebbero cambiato la loro triste sorte.
Infondo, senza le interferenze di Choji ed Ino per loro sconfiggerli sarebbe stata una passeggiata vero? Vero?! Vi prego, ditemi che ho ragione io!
Anche se la pettinatura di Shikamaru era a forma di ananas non cambiava il fatto che alla fine restava un genio.
Era risaputo che poteva riuscire a costruire dei piani fantastici nonostante le situazioni in cui si ritrovava non erano delle più “favorevoli”.
A me invece servivano come minimo quarantotto ore di anticipo per poter inventare qualcosa.
Dunque, nonostante potevamo sembrare avvantaggiati numericamente, sarebbe servito a qualcosa?
Chiusi le mani in segno di preghiera.
- La prego Jashin-sama, salvi questi tre poveri innocenti da morte certa! -.
  
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