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Autore: _Deina13    21/09/2011    0 recensioni
Cosa dovrei fare? sono innamorata, per la prima volta in vita mia. Se da quando sono nata sono stata costretta a fare sesso con uomini per soldi. Praticamente da sempre! Ed ora arriva lui. Mi fa innamorare, e poi mi fa soffrire. E se non sono stata cresciuta per amare, come posso sopportare tutto questo senza soffrire?
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La giornata passò lentamente, e a fine giornata mi toccò  farmi il fratello del migliore amico di Diego, aveva 16 anni, ed era sempre con me che ' si divertiva '  come gli altri d'altronde.   A metà lavoro lui si addormentò , in un sonno profondo immaginava la sua fidanzata che se lo faceva.  Dormiva beatamente, non volevo rovinargli quel sogno, in qualche modo lo invidiavo. Soffrivo di insonnia da quando avevo sei anni. Se mi andava bene dormivo un'ora a notte, un'ora assediata dagli incubi di mia madre e mio padre, che perennemente mi ricordavano che mi odiavano, che mi avrebbero per sempre odiato. Mi alzai dal letto ed indossai la felpa del ragazzo, faceva freddo per essere uno dei primi giorni di settembre. Indossai le pantofole e salii sul tetto, come facevo sempre quando volevo stare sola. Mi misi a sedere e fissai  le case che illuminavano il paesaggio sulle piccole colline dietro casa. Nel silenzio tra un gracidio di una cicala ed il rumore di una moto mi accendevo una sigaretta e pensavo. Alla mia vita, a chie fine avrei fatto, a mia zia che mi costringeva all'anoressia e alla protituzione e a Diego, che non meritava di vivere questo incubo con me. Lui diceva sempre che l'amore risolve tutto, che è l'alba di un nuovo giorno e cose così. In realtà io non credevo nell'amore, avevo un'idea del romanticismo molto diversa dalla norma. Adoravo Romeo e Giulietta non per la storia sdolcinata ed amorosa, ma solo per la fine che fanno. Trovo estremamente romantico i due amanti che si suicidono per stare insieme. Allora però, non potevo rendermi conto che 'l'alba di un nuovo giorno' sarebbe arrivata ore dopo l'alba del domani.
   Il giorno dopo l'autobus ci fece scendere, come sempre, alla nascita della ripida salita che ci portava a scuola.  salimmo su, su, fino al bar al di sopra della scuola e, quando scendemmo, li vedemmo.  Di schiena, appoggiati alla ringhiera che dava sulla scuola tre ragazzi ed una ragazza, sui vent'anni, osservavano i bambini che passavano per andare alle elementari. Noi riuscivamo a vedere solo dei fondoschiena (e che fondoschiena!) ma quando si girarono li vedemmo. Il più alto, il più grande avrà avuto 20\22 anni  capelli mori alla Elvis ed occhi piccoli e scuri; le sue labbra furono quello che più mi colpirono, grandi e carnose, facevano venire voglia di morderle ed il suo fisico, la sua t-shirt bianca e larga lasciava comunque intravedere i pettorali scolpiti che mi davano l'impressione di attrarmi magneticamente verso essi. L'altro dimostrava 18 anni circa, ma quasi sicuramente, dai suoi attegiamenti ne aveva di più, aveva i capelli lunghi, ma non troppo, ricci, ma non eccessivamente, ed erano un incrocio tra castano dorato e castano scuro. I suoi occhi verde scuro risplendevano al sole settembrino e i suoi modi dolci  mi facevano viaggiare con la amnte. Il terzo ragazzo è stato quello che mi ha colpito di più. Era il più basso tra loro, ma non era basso, sarà stato 10 cm più alto di me, aveva i capelli cortissimi e scuri, insieme agli occhi. Aveva una maglietta strettissima, lì dove gli si potevano contare gi addominali, fisicamente dimostrava 16 anni, mentre, per me, dai suoi gesti e il suo modo di muovere le labbra per parlare, ne aveva di più.
                        -Damn, Damn, Damn,
                          What I’d do to have you
                           Near, Near, Near
                          I wish you were here.-
Mi incantai per un attimo a guardarlo, con la sigaretta appena accesa che lasciava uscire fumo che si consumava nella mano destra.
La ragazza che era con loro, avrà avuto sui 19 anni, capelli corti, castani e stirati. Era bella, ma si vedeva che era solo amica dei ragazzi, e che non era la fidanzata di nessuno di loro, anche se si stava mangiando con gli occhi il ragazzo castano con gli occhi verdi, che ricambiava il suo sguardo.
Purtroppo la campanella suonò e noi dovemmo affrettarci ad arrivare in classe. Così dammo un'altro sguardo ai ragazzi, che se ne stavano andando verso la macchina e scendemmo gli sclini per arrivare all'entrata.
Scendendo mi sembrò che il ragazzo bruno da cui non riuscivo a staccare gli occhi, mi stava guardando.
   
 
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