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Autore: Astrasi    21/09/2011    7 recensioni
Così caddero, uno dopo l'altro, quelli che un tempo si facevano orgogliosamente chiamare i "Maladrini".
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Peter Minus, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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17.06.1996 Sirius
 



E’ stupore, quel sentimento pieno, ingombrante che ti fa scoppiare il cuore. Quasi come quella volta che James ti rivolse la parola per la prima volta, sul treno, o come quella sera in cui ti scopristi fiero Grifondoro, alla faccia della tua cara mamma. Allora, entrambe le volte, era come se in fondo - in fondo al petto, nelle viscere, giù con il sangue fino al cuore - avessi sempre saputo che sarebbe andata così. E questa volta non è diverso, ma non è, come molti potrebbero pensare, l’incantesimo che ti colpisce in pieno petto a sorprenderti, perché sarebbe troppo facile, troppo banale perdere così; è invece per primo lo sguardo di Remus a lasciarti spiazzato, spaventato, all’inizio, come fosse stato colto alla sprovvista - proprio lui, che sapeva sempre come affrontare ogni situazione - e solo in un secondo momento bruciato, bruciato dal male che sembra provare guardandoti. Non hai ancora capito. Allora, all’ultimo, vedi Harry, o forse James, che ti corre incontro, e per meno di un secondo ti dici che può essere solo James, perché chi oltre a lui sarebbe capace di farti uno scherzo simile, chi, se non lui, ti sarebbe corso incontro urlando, vomitando l’anima con le lacrime agli occhi per farti credere che ti stia succedendo qualcosa di brutto? Allora devi per forza sorridere, piano, in quegli attimi che ti sembrano anni, momenti che sembrano secoli, a quel ritorno del vecchio James, dov’era stato tutto questo tempo? Ma il momento dopo realizzi che il colpo al petto non era un gioco, che Remus non stava tenendo le parti a James, e che James non era James ma Harry, che ti stava correndo incontro non per scherzo ma per paura, per dolore, per un crudele dispetto della sorte, puttana, che ha deciso di dividervi appena ritrovati; è in quel momento che il sorriso diventa ghigno, e quella smorfia ti si ghiaccia velocemente sul volto mentre con elegante pateticità scompari oltre il velo.
 
 
Cadde così, il 17 giugno 1996, troppo in fretta, il secondo dei Malandrini.  

  
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