Quando
aveva ricevuto il messaggio per un attimo aveva pensato ad uno scherzo. Non
vedeva quella scrittura dai tempi della scuola, ed era passato davvero tanto
tempo. E adesso se ne stava lì, seduto al bancone del pub dove lei gli aveva
dato appuntamento, a domandarsi se aveva fatto la scelta giusta accettando di
incontrarla. Era arrivato con largo anticipo, non ce la faceva più a stare in
casa e adesso, sbirciando l’orologio, aveva appena deciso che era ancora in
tempo ad andarsene. Lasciò dei soldi sul bancone, sotto il bicchiere vuoto, e
si avviò verso l’uscita. Purtroppo per lui, appena arrivò davanti alla porta
questa si aprì e se la ritrovò davanti, in tutto il suo splendore.
-Dove
vai?-
-Volevo
fumarmi una sigaretta…-
-Tu
non fumi.-
-Tu
che ne sai?-
Partivano
bene. Lei sospirò, spazientita, e gli lanciò una di quelle occhiate che
conosceva così bene. Alla fine lui cedette e si spostò di lato per farla
passare e la seguì. Lei si guardò intorno con occhio critico e poi si diresse
velocemente verso il tavolino più lontano dalla porta e più nascosto rispetto
agli altri. Si sedette accavallando con grazia le lunghe gambe e gli fece cenno
di sedersi di fronte a lei. Lui le lanciò un ultimo sguardo, come a volersi
imprimere per bene nella memoria quell’immagine, e poi l’assecondò.
-Allora
fumi?-
-Sei
qui per stilare un elenco dei miei vizi?-
-Era
per fare conversazione. Se la metti così comunque, arriverò subito al punto.-
-Ti
ascolto.-
-Tieni
a freno il tuo amichetto.-
-Prego?-
-Blaise.-
-Ok.
Forse tu sei abituata a vivere in un mondo dove ci sono persone che controllano
gli altri. Per me non è così. Blaise fa quello che
gli pare. Non mi interessa quello che ha fatto a te. Veditela con lui.-
-Ci
ho provato. Peccato che abbia tirato fuori una storia che non avrebbe dovuto
sapere. Invece tu non sei stato capace di tenere la bocca chiusa.-
-Parli
come se non conoscessi Blaise.-
-Io
non lo conosco. Non più.-
-Non
dire cavolate. Sai benissimo che lui sa sempre più di quello che dovrebbe
sapere e che il più delle volte le cose le scopre da solo. Non so che storia
abbia tirato fuori, ma l’ultima volta che gli ho parlato di te andavamo ancora
a scuola. E non è stata una lunga conversazione.-
-Pensi
che ci creda?-
-Perché
dovrebbe interessarmi se ci credi o no?-
-Mi
ha parlato di una cosa che solo io e te potevamo sapere, di una cosa successa
quindici anni fa più o meno. Io so di non avergliene parlato. Se non glie l’hai detto tu, come può esserne
venuto a conoscenza?-
-Stai
facendo le domande giuste alla persona sbagliata. Vai da lui e chiediglielo. Se
te lo dirà, poi non disturbarti a venire a porgermi le tue scuse.-
-Pensi
che sia stupida? Lo so che vi metterete d’accordo per propinarmi una scusa che
ti faccia uscire pulito.-
-E
cosa me ne verrebbe in tasca? Ginevra, non mi rivolgi la parola da una vita,
hai già una pessima opinione di me e non credo che la cambierai mai. Perché
sforzarsi? Onestamente mi domando perché hai voluto vedermi…-
-Perché
vorrei che tu dicessi a Blaise di non spifferare in
giro i fatti miei, che in una certa misura sono anche fatti tuoi.-
-E
per convincermi mi dai del bugiardo? Interessante come approccio…-
-Ho
capito dove vuoi andare a parare. Inizio a pensare che ci sia tu dietro tutto
questo e che tu lo stia facendo perché vuoi qualcosa in cambio.-
-E
che cosa sarebbe?-
-Non
lo so. Dimmelo tu e facciamola finita.-
-Mi
dispiace deluderti ma io non c’entro niente. Non hai niente che mi interessi
avere. O che valga la pena avere.-
-Malfoy…-
-Ti
saluto.-
Draco si alzò e se ne andò velocemente, senza
voltarsi indietro. Aveva passato un sacco di tempo a chiedersi perché volesse
vederlo e stupidamente si era anche illuso che fosse per qualcosa di diverso da
quello che si era ritrovato ad affrontare. Aveva sperato di trovare una Ginevra
tranquilla e cordiale, non una donna passivamente aggressiva che gli lanciava
accuse assurde su un episodio accaduto tantissimo tempo prima. Scosse la testa,
irritato, ripensando a quel giorno. Si era imposto di cancellarlo e alla fine
era riuscito a convincersi che non era mai accaduto, e invece adesso quel
ricordo di faceva largo prepotentemente tra gli altri e occupava tutti i suoi
pensieri.
҈҈҈
15 anni prima
Astoria lo
fissava con i suoi occhi azzurri magnetici pervasi dal disprezzo. Lo stava
lasciando. Lui non si capacitava, non capiva perché. Dopo Ginevra non pensava
che sarebbe più riuscito a provare qualcosa per un’altra donna e poi era
arrivata lei. Bella da togliere il fiato, spiritosa, intelligente. Aveva
iniziato ad uscire con lei quando aveva capito che Ginevra per lui era persa,
ed era stato un passatempo, un gioco in cui alla fine era rimasto incastrato.
Aveva finito con l’affezionarsi a lei e a provare qualcosa. Non sapeva cos’era
esattamente, non somigliava al fuoco che lo logorava quando stava con Ginevra.
Ma era qualcosa, qualcosa che lo aveva portato ad avere un figlio con lei e ad
essere felice della cosa. Era sereno con lei.
Ma ora lei era
lì, di fronte a lui, con quello sguardo. Aveva parlato, aveva detto tante cose.
Non ne aveva sentita nemmeno una. Non da quando aveva annunciato che se ne
sarebbe andata.
-Perché?-
-Mi prendi in
giro? Draco, lo so che non sono mai stata la tua
prima scelta, che ti sei messo con me solo perché non potevi avere la donna che
desideravi in realtà. E pensavo di poterci convivere, di poterlo accettare. Mi
sbagliavo. Non ce la faccio più.-
-Così, da un
giorno all’altro?-
-Ci penso da
mesi. Da mesi mi domando, quando siamo a letto insieme, se è a me che stai
pensando. Da mesi mi guardo allo specchio e mi chiedo perché mi accontento di
un uomo che non mi considera abbastanza.-
-Io… Astoria,
sei importante per me, davvero!-
-Ma non mi ami.
E io ho smesso di farlo.-
-C’è un altro?-
-Hai una bella
faccia tosta a chiedermelo!-
-E Scorpius?-
-Starà con te.
Io non voglio avere più niente a che fare con te. Manderò qualcuno a prendere
le mie cose e a portarti i documenti in cui dichiaro di rinunciare alla patria
potestà.-
Se n’era andata
e non l’aveva più rivista. Era rimasto solo con suo figlio. I primi giorni li
aveva passati ripetendosi che aveva capito male, fissava di continuo la porta
di casa, sicuro che da un momento all’altro l’avrebbe vista aprirsi e lei, con
un sorriso, gli avrebbe annunciato il suo ritorno.
Poi quella porta
si aprì e ad entrare fu un avvocato che veniva a portare, come promesso, i documenti
della separazione, della rinuncia al loro figlio e, ovviamente, a reclamare l’ottavo
di patrimonio che le spettava di diritto visto gli accordi prematrimoniali. Era
successo tutto molto velocemente, qualche firma e ogni cosa era svanita nel
nulla. Ma ancora non ci credeva.
Poi era
scoppiato lo scandalo: non sapeva come ma la notizia era finita su tutti i
giornali. La lesse come se il protagonista delle vicende non fosse stato lui. E
poi, improvvisamente, ogni cosa gli sembrò enorme. Si sentiva come un insetto
che da un momento all’altro può essere schiacciato da chiunque. Aveva chiamato
la tata ed era uscito, doveva schiarirsi le idee.
Senza accorgersene
aveva camminato sotto la pioggia fino all’ufficio di Ginevra. Faceva l’agente
immobiliare e la sua scrivania era posta davanti ad una grande vetrata che le
permetteva di vedere la strada. Si era fermato lì davanti, incurante della
pioggia, ad osservarla, fino a che lei non si era accorta di lui. L’aveva
guardato per un tempo che a lui era sembrato interminabile. Poi l’aveva
raggiunto, l’aveva preso per mano e l’aveva fatto entrare. Lo aveva portato
nella stanza sul retro, gli aveva dato degli asciugamani e gli aveva parlato,
non ricordava di cosa, e poi, non ricordava come, le loro labbra erano l’una
sull’altra.
L’aveva amata
come pensava di non poter fare mai più, con tutto il desiderio, l’amore, la
sofferenza e la rabbia degli anni passati lontano da lei, mentre fuori infuriava
un temporale pazzesco. Lo spazio e il tempo non avevano più importanza, non finché
lei era tra le sue braccia.
Inutile dire che
il sogno finì anche troppo presto. Lo aveva guardato e lui aveva capito. Aveva capito
che tra loro c’era ancora qualcosa, ma che lei non avrebbe mollato tutto per
lui. Era sempre riuscito a leggere la sua anima con una facilità che aveva dell’assurdo.
Capiva che i sentimenti che aveva provato per lui pochi anni prima erano ancora
vivi in lei, anche se lei tentava di soffocarli e di nasconderli, ma che non
aveva più fiducia in lui.
-Non ha
significato niente.-
-Bugiarda.-
-Sono seria Malfoy. Non aspettarti chissà cosa, è stato solo un
episodio che non si ripeterà.-
Lo sapeva, l’aveva
capito, ma sentirglielo dire gli aveva comunque provocato dolore. Per la
seconda volta una donna importante per lui gli stava dicendo che non lo voleva. Senza dire una parola se n’era
andato, era uscito da quella stanza che gli sembrava troppo piccola, era
scappato da quegli occhi che gli bruciavano l’anima.
҈҈҈
Non
l’aveva più rivista da quel giorno. Era scappato da Londra con suo figlio ed
era andato avanti come meglio poteva. Ginevra Weasly
era stata la causa di gran parte dei suoi problemi: per lei aveva tradito la
sua famiglia, per lei aveva rinnegato il suo Signore, cercando di essere una
persona migliore, per lei era scappato lontano. E tutto quello che aveva
ottenuto era stato il ritrovarsi solo a raccogliere i pezzi della sua vita e
del suo cuore.
Andò
dritto a casa di Blaise, nonostante tutto aveva
deciso di assecondarla. E voleva sapere come faceva a sapere di quel giorno, perché
lui davvero non glie l’aveva detto.
-Draco! Qual buon vento! Di solito per vederti devo piombare
a casa tua di nascosto!-
-Ho
visto Ginevra.-
-Ma
pensa! Anche io, giusto l’altro giorno. Cosa vi siete detti?-
-Stavo
per farti la stessa domanda.-
-Come
faccio a sapere cosa vi siete detti, io non c’ero!-
-Smettila
di giocare Blaise.-
-Le
ho detto tante cose…-
-E
una in particolare, che non dovresti sapere. Come l’hai scoperto?-
-Siediti.
Non ti piacerà.-
-Ti
ascolto.-
-Venne
da me un uomo, uno di quei morti di fame sempre in cerca di una notizia
interessante da vendere per fare soldi. Mi fece vedere delle foto. Voleva dei
soldi.-
-Che
tipo di foto?-
Blaise si alzò e andò a frugare nella sua
libreria. Spostò alcuni libri e aprì la sua cassaforte. Ne prese una busta che
rovesciò sul tavolino davanti a Draco. C’erano una
mezza dozzina di foto. Lui che entrava nell’ufficio di Ginevra, lui e Ginevra
mentre si baciavano, mentre facevano l’amore. Alzò gli occhi su Blaise, sconcertato.
-Come
cavolo ha fatto a scattarle?-
-A
quanto pare, nella foga del momento, non siete stati prudenti. Lui ti seguiva perché
eri già su tutti i giornali, qualsiasi cosa tu avessi fatto, ci sarebbe stato
qualcuno disposto a scriverne. Non si sognava nemmeno di trovare te e la moglie
del ministro in questi atteggiamenti e ha pensato che tu avresti pagato molto
più di un qualsiasi giornale pur di non far uscire le foto.-
-Lo
hai pagato?-
-Ovviamente
no.-
-E
allora com’è che la notizia non è mai uscita?-
-Gli
ho fatto un bel discorso, nel bel mezzo del quale gli ho mostrato il marchio. Non
aveva idea di chi aveva davanti. Mi sono fatto consegnare i negativi e le foto
e gli ho fatto intendere che se la notizia fosse mai circolata, l’avrei trovato
e l’avrei fatto pentire di avermi sfidato. Poi per sicurezza ho mandato
qualcuno a perquisire il suo appartamento.-
-E
adesso lui dov’è?-
-Ha
provato a fare il furbo e me ne sono sbarazzato. L’avevo avvertito di non
mettersi contro di me!-
-Cosa
vuol dire te ne sei sbarazzato?-
-Non
fare domande se conosci già la risposta.-
-Ti
devo un favore!-
-Lo
scalerò da quelli che io devo a te.-
-Grazie
Blaise, davvero. Però ho un altro favore da chiederti…-
-Immagino
che riguardi una certa rossa di nostra conoscenza…-
-Smetti
di tormentarla con le storie del passato.-
-Volevo
solo che fosse sincera, almeno con sé stessa!-
-So
che pensi di fare la cosa giusta, ma lei si è costruita una vita, ha un marito,
tre figli con lui. È tardi.-
-Quando
ami qualcuno non è mai tardi.-
-Questo
succede nei film e nei romanzi. Nella vita reale se perdi un treno l’hai perso
per sempre.-
-D’accordo.
Smetterò di lanciarle frecciatine sul passato.-
-Grazie.
Ora devo andare.-
-Solo
una domanda… Come pensi di comportarti al matrimonio?-
-Giusto,
le tue nozze con la Granger… Mi chiedo ancora perché lo
stai facendo…-
-Al
cuor non si comanda…-
-Raccontalo
a qualcun altro, Blaise. Sono sicuro che ci sia
qualcos’altro sotto, ma che non me lo dirai fino a che il tuo piano non sarà
completo.-
-Hai
appena ferito profondamente i miei sentimenti.-
-D’accordo,
come ti pare. Non lo so… Potresti esonerarmi…-
-Sei
il mio testimone!-
-Mi
inventerò qualcosa ok?-
-Qualcosa
per non venire?-
-No,
non mi perderei mai il tuo matrimonio d’amore! Qualcosa per gestire la
situazione. Ci vediamo Blaise!-
Si
avviò verso la porta, di umore decisamente migliore. Parlare con Blaise gli faceva sempre quell’effetto. Aprendo la porta
però il sorriso gli morì sulle labbra. Davanti a lui c’era Ginevra, che lo
guardava arrabbiatissima.
-Ci
avrei scommesso che saresti venuto a complottare con il tuo amico per uscirne
pulito!-
-Due
volte in un giorno… Sono proprio fortunato! Blaise,
hai visite!-
-Weasly. Cosa ci fai ancora qui?-
-Sono
qui dietro suggerimento del tuo amico, ma è evidente che arrivo tardi.-
-A
parte che il mio amico ha un nome, che oltretutto tu hai pronunciato fin troppo
spesso in svariate occasioni, non ho idea di cosa tu stia parlando.-
-Ovvio.
Vi guardate le spalle a vicenda voi due. Non mi diresti mai che era qui per
chiederti di non dirmi che ti ha raccontato di quella cosa!-
-Draco era qui per chiedermi di smettere di stuzzicarti
riguardo al passato e per chiedermi come sono venuto a conoscenza di “quella
cosa” come la chiami tu. Draco, se è lei che tira in
ballo il passato la tua richiesta non vale vero?-
-Vedetevela
voi due, io per oggi e per i prossimi quindici anni mi sono subito la mia
parte. Raccontale quello che hai detto a me, magari evita l’ultima parte per
evitare problemi.-
-Non
mi crederà, ha già deciso come sono andate le cose.-
-Fatti
suoi. Ci sentiamo.-
-Vieni
dentro Weasly, ci manca solo che qualcun altro venga
alla mia porta con un’ altra storia da insabbiare.-
Eccomi
con un altro capitolo! Un altro segreto è stato svelato, adesso sappiamo cosa è
successo 15 anni fa, anche se solo per quanto riguarda Draco.
Prima o poi anche Ginny darà la sua versione!
Ringrazio
come sempre tutti quelli che hanno letto, Hermione59 e Gre_leddy
che mi hanno recensito ed Hermione26, myseryndm e Gre_Leddy che l’hanno aggiunta tra le seguite.
Alla prossima
Ale