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Autore: Kiasan    22/09/2011    1 recensioni
Mi sembrava passata un’eternità da quando avevo salutato i miei genitori, commossi nel vedermi andare via per un intero anno: mia madre Lessy, dai capelli neri e lunghi come i miei e dagli occhi marroni e gonfi di pianto, mi sorrideva davanti all’uscio; mentre mio padre James mi salutava premuroso, con i capelli marrone scuro che ondeggiavano al leggero vento del pomeriggio. Uno dei vampiri adulti sorrise a me e a un ragazzo biondo-rossiccio dagli occhi azzurri; anche lui come me doveva affrontare l’anno della Trasformazione. << Bene, sapete già perché siete qui. Alisa, Sam ed io (Rick) >>, disse un ragazzo moro e muscoloso, indicando ad ogni nome la persona a cui si riferiva. << Vi aiuteremo a sconfiggere questo primo anno da Novelli, saturo di tentazioni e difficoltà >>.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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12. Si, mi sono innamorata!!

<< Stai dicendo che bacio male? Ma se manco mi hai sfiorato le labbra >>, dissi scherzosa dandogli un pugno giocoso sul petto.
<< Altrochè… uno schifo >>, disse, mentre mi intrappolava le mani dietro la schiena.
<< Perché tu hai fatto il corso per imparare a baciare? >>, chiesi ridendo.
Lui rise e, lasciandomi libere le mani, mi strinse in un abbraccio stupendo.
<< Si, si ok… vi amate tanto e buona li, però! Qui c’è chi si deve nutrire >>, Penelope entrò in cucina tutta saltellante e felice poi, aprendo il frigo per prendere un pezzo di formaggio, mi fece l’occhiolino.
<< Per oggi passa, ma domani siete voi che dovete apparecchiare >>, disse Lily, entrando sorridente.
<< Grazie >>, dissi, mentre uscivo dalla cucina.
Sam era seduto sul divano con il capo chino e la schiena curva: aveva capito cos’era successo.
“Parlaci”, mimò con le labbra Rian, dopodichè annunciò a voce alta: << Io vado su >>, e salì le scale.
<< Hei >>, mi sedetti incerta accanto a Sam.
<< Senti, so che il mio comportamento non è stato tra i migliori, però io non ti amo… insomma ti voglio un gran bene e nonostante sia passato poco tempo sento di essere veramente a casa qui con voi; tuttavia so di essermi innamorata di una persona e quella persona non sei esattamente tu >>, sperai di non sembrare cattiva.
<< Lo so, mi dispiace di averti incasinato le idee >>, borbottò.
<< Hei, promettimi che se dovrai in qualche modo soffrire per me, me lo dirai e vedremo di sistemare le cose >>, lui mi guardò, come se ciò che dissi fosse un’eresia, ma poi sorrise: << Ok >>.
<< Un’altra cosa >>, continuai. << Quando mi hai Persuasa potevi benissimo farmi innamorare di te, invece hai fatto si che io avessi un futuro sicuro… perché? >>.
<< Ci si comporta così quando si ama qualcuno >>, rispose, ora guardandomi negli occhi.
<< Già… bhe, grazie >>, risposi tentennante.
<< E ora sarà meglio che andiamo a mangiare, sto morendo di fare >>, annunciò alzandosi.
Tuttavia, prima che entrassimo in cucina, lo abbracciai: << Ti voglio bene >>.
Lui, con un respiro profondo, rispose: << Anche io… credo >>.

Ero seduta nel divano della stanza che io e Rian condividevamo: lui mi teneva un braccio attorno alle spalle ed io mi appoggiavo sulla sua con la testa.
<< Cosa avete detto poi tu e Sam? >>, mi chiese accendendo la televisione.
<< Non fare finta di non avere ascoltato >>, dissi ridendo.
<< Era solo una cortesia >>, disse baciandomi il capo.
<< Pensi sia stato ingenuo innamorarmi di te nonostante è da poco che ti conosco? >>, chiese.
<< Sarà un’altra dote dei vampiri, affezionarsi in fretta intendo… e anche se fosse, siamo in due ad avere fatto questo errore >>, scrollai le spalle.
<< Non provare a farmi il terzo grado >>, continuai vedendo la sua furba espressione.
Cominciò a farmi il solletico: << Cos’è un ricatto questo? >>, chiesi tra uno spasmo e l’altro.
<< Mettila come vuoi >>, disse sorridendo alla vista di me che scalciavo nel tentativo di allontanarmi da lui.
<< Ok… ok, basta! Smettila >>, mormorai senza fiato. << Solo tre domande >>, acconsentì.
Alzò un sopracciglio: << Va bene… allora: il colore preferito, il gusto del gelato e un eventuale animale domestico >>.
<< Allora, colore preferito verde; gusto del gelato nutella e ho avuto un gatto: è morto due anni fa e non ho avuto più il coraggio di prenderne un altro. Si chiamava Igor, ma dato che tutti odiavamo quel nome lo chiamavamo semplicemente Ciccio >>, dissi sorridendo al ricordo del mio gatto siamese: quanto mi mancava!
<< Chi glielo ha dato il nome? >>, chiese curioso.
<< Mio padre, ma ora tocca a te: ti pongo le stesse domande >>.
<< Colore blu scuro; gusto del gelato nocciola e ho un cane da caccia Lip, che adoro. Quando mio padre morì, mia madre volle mantenere l’usanza di tenere almeno un cane da caccia in casa, ma ora che anche lei è morta e io sono qui, Lip è gestito da mio nonno >>.
Mi riappoggiai a lui, ottenendo dolci carezze sul capo. << Rian… >>, comincia dopo un attimo di silenzio, incerta se parlargli dei pensieri che mi frullavano in testa, esasperandomi.
<< Sono qui >>. << Mi dispiace che per causa mia tutti voi ne dobbiate subire le conseguenze, intendo per il Faraone e poi: c’è davvero un altro modo, se non la sua morte e di conseguenza la mia? >>.
Si allontanò leggermente per guardarmi negli occhi, poi sussurrò: << Siamo una famiglia ed è questo che si fa in quest’ultima, si gioisce e si soffre insieme e poi, bè, non permetterei mai che ti accada qualcosa… ovvio che troveremo un altro modo >>, ma non poteva saperlo.
Mi morsi il labbro, abbassando lo sguardo, ma lui mi prese il viso fra le mani per costringermi a guardarlo: << Smettila di fare la Bella Martoriata >>, era un ordine.
<< Allora dobbiamo trovare alla svelta un’altra soluzione >>, ma non mi lasciò finire di parlare che mi baciò. Fu un bacio diverso da quello del pomeriggio: le sue labbra si schiusero e anche le mie, ma restarono immobili.
Dopo un’eternità o un minuto (non ebbi la cognizione del tempo) mi lasciò e mi avvolse in uno dei più dolci abbracci.
<< Risolveremo questa faccenda, te lo prometto >>, detto ciò si alzò e spense la tivù, che non avevamo degnato, e mi prese la mano per aiutarmi ad alzare.
<< Ora sii serena e fai tanti bei sogni >>, mi scortò fino in camera mia, poi mi sorrise.
<< Grazie Rian… d’avvero >>, lui ammiccò.
<< ‘Notte >>.
<<’Notte >>, e con un bacio dolce si congedò.
Decisi di farmi una veloce doccia calda per alleviare la tensione, ma soprattutto per aver tempo di pensare a Rian, a noi insieme.
Una volta a letto non ci misi molto ad addormentarmi: il mio cuore era leggero, poiché una parte l’ avevo regalata a lui.

SPAZIO AUTRICE: Ok, forse è un pò tanto (giusto per usare un'italiano molto corretto XD) dolce, ma doveva per forza esserci un capitolo mieloso nella mia fic :)
Come noterete non è molto lungo, ma spero esauriente.
Inoltre vi posso dire che mi impegnerò a postare sempre costantemente come fino ad ora ho fatto, ma vi avviso che la scuola (anche se iniziata da poco) mi sta massacrando :) Al prossimo Giovedì!! X)
  
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