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Autore: Phantom_Miria    22/09/2011    7 recensioni
Le partite di Quidditch, le gite ad Hogsmeade, i party nelle cucine di Hogwarts e i M.A.G.O. in avvicinamento non possono nulla contro le preoccupazioni di Lavi, che dopo cinque anni inizia a sospettare di essere innamorato del suo migliore amico.
La verità è che Lavi sta lentamente impazzendo. Non è bastato che abbia pensato di baciare il suo migliore amico al termine di una gloriosa partita di Quidditch vinta grazie a quest’ultimo, ma dopo tre giorni il suo cervello, a quanto pare, va in tilt e lui lo bacia per davvero. E per quanto a Lavi non sfugga l’estrema coerenza logica in tale successione di eventi, questi non può ignorare invece la profonda contraddizione tra le sue azioni e il suo concetto di ‘migliore amico’.
[Lavi/Allen] Avviso: Fic a sette capitoli ambientata nel mondo di Harry Potter.
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Allen Walker, Lenalee Lee, Rabi/Lavi, Yu Kanda | Coppie: Rabi/Allen
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'SEVEN {Arithmancy was never a friend}'
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OMMIODDIO? OMMIODDIO. L’ultimo capitolo. Sono molto eccitata, probabilmente più dei miei lettori LOL. Vorrei dire un paio di cose, prima del capitolo, e se le leggete mi fate un piacere xD

Maaa dovrei fare dei ringraziamenti :I ? Forse dovrei, boh. Quindi prima di tutto grazie a quelli che mi hanno recensito, soprattutto Kumiko e Lala che l’hanno fatto con stupefacente regolarità, e anche Armònia, che commentava su feisbuk xD (alla Hana e alla Frè no, HAH). E grazie anche a quelli che hanno ‘seguito’ e ‘preferito’, mi avete allietato assai :D Ma anche a quelli che han solo letto, eh, lol xD Spero davvero davvero tanto che vi sia piaciuta. Indipercui, volevo chiedervi: siete interessati a leggere delle oneshots ambientate prima, dopo, durante la storia? A farne una sorta di serie, voglio dire. In fondo molte cose in questa singola fic rimangono assolutamente aperte (apposta, circa). Vi interessa sapere come Lavi e Allen si sono conosciuti, cosa sta succedendo tra Fou e Bak, come sarà la carriera lavorativa di Lavi e Kanda, perché Lenalee aveva ‘quello sguardo luminoso negli ultimi tempi’ o cosa c’entra lei nella vicenda del Filtro d’Amore, o quanto sapeva Allen di quello che pensava Lavi? :) Se sì, ditemelo (se avete anche delle preferenze, informatemi), e io provvederò xD Se nessuno le leggerebbe allora evito, lol.

Un’altra cosa, giusto per chiarire nel caso BOH, non si fosse capito. Il pezzettino in corsivo nel primo capitolo era in pratica la descrizione di Lavi secondo l’Aritmanzia (che tra l’altro trovo abbastanza appropriata xD ). Ricordate tutti che Lavi è un 7 e Allen un 6, giusto?
Credo nient’altro, apparte che il Conte del Millennio in questa storia è una sorta di Voldemort, e il passato di Allen è indefinito poiché irrilevante per il plot :I DIVERTITEVI. NOAH POWER ACTIVATE.

[oh ma ogni volta che dico basta, mi ricordo qualcos’altro. I Noah, in caso non si capisse (probabile) sono un gruppo di studenti che hanno deciso di darsi un nome, tipo i Malandrini, o i Fantastici 4 (?)]

Disclaimer: non mio blahblahblahblahblahblahblah.

 

I.  II. III. IV. V. VI. VII.

. S E V E N .

.

VII.

Da dietro l’angolo spunta una saetta perlacea che accidentalmente colpisce dritto in faccia un povero studente, appena capitato fortuitamente sulla scena – ossia il corridoio sbagliato al momento sbagliato. Mentre questi gira sui tacchi e corre via a perdifiato coprendosi invano la bocca con una mano, che però non riesce a nascondere due grossi incisivi che si allungano rapidamente a dismisura, Lavi riprende fiato e, appoggiato al muro, si esamina con un lamento i taglietti preoccupantemente profondi che ora adornano i suoi avambracci.

Allen, seduto di fianco a lui con la schiena contro la parete, fa Evanescere con un movimento eccessivamente brusco della sua bacchetta le ultime tracce degli uccellini assassini.

È iniziato tutto con una semplice ‘discussione’. Lavi, Allen e i Noah si sono incrociati in un corridoio per caso. I soliti insulti che sono partiti da entrambe le fazioni non avrebbero stupito nessuno, fino a che, dopo un commento particolarmente perfido di Tyki, Lavi ha giocato carte false – ergo, ha tirato fuori il discorso Quidditch. Una sorta di ‘discorso Taboo’, ormai, intorno ai Serpeverde. Soprattutto se questi Serpeverde sono i Noah, i componenti della squadra di Quidditch della loro Casa.

Il primo lampo di luce rossastra è partito inavvertitamente dalla bacchetta di uno dei Noah, concedendo ad Allen solo un misero secondo per effettuare una schivata fortunata.

Grazie al cielo, poco dopo sono accorsi i rinforzi: Kanda, passato di lì altrettanto per caso, non si è preoccupato minimamente del regolamento scolastico – quando mai se n’è preoccupato, d’altronde – e si è lanciato in loro ‘aiuto’, più che altro non trattenendosi alla prospettiva di uno scontro con i Noah. Alcuni altri studenti che si erano fatti il sangue amaro a causa di quei Serpeverde, poi, hanno cominciato ad accalcarsi intorno a loro e hanno preso parte allo scontro, attualmente ancora in corso nel mezzo di quello stupido corridoio.

Non è un vero e proprio combattimento, dato che la maggior parte degli incantesimi lanciati sono Fatture Tarantallegre o Orcovolanti, ma è comunque uno scontro in piena regola. Se poi si conta che i Noah spesso non sanno controllarsi, si può senza dubbio dire che si tratta di uno scontro occasionalmente pericoloso.

“Road è una troia,” grugnisce Lavi sprezzante, ripensando a quei piccoli esserini piumati di viola e dai becchi appuntiti come spine che l’avevano assalito con la violenza di una mandria di bisonti.

Allen lo guarda severamente, senza nascondere la sua rabbia. “E tu sei un stupido,” ribatte con voce aspra. “Cosa diavolo ti salta in mente?! Nelle battaglie, ci si divide gli avversari. Sei stato un’idiota a lanciare quel Sortilegio Scudo contro Tyki. Era il mio avversario, Lavi! Tu occupati dei tuoi, se non vuoi finire con un altro occhio cavato da uno sciame di passeri!”

Lavi nota l’espressione ferita di Allen, e realizza che probabilmente il suo amico sta fraintendendo le sue azioni.

“Allen, aspetta,” inizia, prima che un gemito di dolore lo sorprenda quando cambia posizione e strofina la pelle tagliata contro il muro di pietra. Allen trasale, e il palese – e totalmente immotivato, secondo Lavi – senso di colpa gli fa contrarre la mandibola. Perciò Lavi si premura di non lasciarsi sfuggire più nessun suono. “Non l’ho fatto perché dubitavo delle tue abilità – tutti noi sappiamo che sei eccezionale nei duelli di bacchetta. È che…. Mi è caduto l’occhio su Tyki e… stava per lanciarti un incantesimo approfittando del fatto che fossi alle prese con Skin! Non c’ho neanche riflettuto su, l’ho fatto d’istinto! Non accusare me, ma il mio istinto di proteggerti da ooogni mal—”

Allen gli molla uno scappellotto alla testa, e Lavi si zittisce, ma senza trattenere una risata canzonatoria.

Per quanto si lamenti Allen, e a ragione, il fatto che abbia abbassato la guardia per proteggere Allen senza neanche realizzare cosa stava facendo, e a Lavi piacerebbe considerarlo segretamente un atto di ‘eroismo’, gli sta facendo gonfiare il petto di orgoglio – si sente un po’ un idiota masochista.

Non da meno è la soddisfazione di vedere Allen abbassare lo sguardo per l’imbarazzo e sporgere la testa dietro l’angolo per sfuggire allo sguardo divertito di Lavi. “Beh, quel tuo istinto ti porterà alla morte un giorno,” borbotta Allen con apprensione, mentre scandaglia il corridoio dietro di lui, da cui provengono schioppi, urla e lampi di luce.

“Okay, direi che se sei a posto possiamo ributtarci nella mischia,” propone poi. “Kanda e gli altri se la stanno cavando perfettamente, ma mi farebbe piacere centrare anche un solo colpo su Road, prima che arrivino i professori.”

Il suo tono vendicativo riempie Lavi di una gioia che a stento riesce a reprimere, e lo fa sorridere in modo ebete.

Questo sarebbe un momento perfetto per baciarsi, medita Lavi: uno di quei momenti da libro d’avventura in cui, al climax del combattimento, l’eroe bacia la donna che ama—Non è tanto sicuro di quale sia la parte di chi, ma rimane il fatto che l’espressione agguerrita di Allen è parecchio ammaliante.

Ma Lavi non lo bacia, e lascia scorrere quel desiderio su di sé, con un sospiro, ignorandolo meglio che può. Ormai pensieri di quel genere sono parecchio frequenti e insistenti, ma può vantarsi, con un certo orgoglio, di non essere mai caduto in tentazione.

(Anche se spesso la sua volontà vacilla più del dovuto, soprattutto dopo che ha parlato con Lenalee quasi due settimane prima. È come se quella conversazione gli avesse aperto improvvisamente gli occhi, e da allora alcuni gesti che compie spesso Allen avessero assunto un significato molto più chiaro e preciso, che sempre di più lo portano a credere che Lenalee abbia ragione, che forse Allen ricambia davvero i suoi sentimenti—)

Scuote la testa vigorosamente, colto dalla convinzione che riflettere in quell’esatto momento, con un combattimento in corso alle loro spalle, non sia la cosa migliore, e che i libri d’avventura millantino a proposito dei momenti più adatti per baciare le proprie amate.

“Ma cosa è preso ai Noah in questo periodo?” chiede, più per distrarsi che per vero interesse – è inutile interrogarsi su cosa passi per la testa a quei pazzi: la loro cattiveria rimane sempre immotivata e incomprensibile. Dev’essere congenita.

Allen sbuffa, Lavi non sa se perché concorda con la domanda o perché la domanda lo sta trattenendo dal tornare alla battaglia.

“Non lo so,” risponde rabbioso, stringendo la presa sulla sua bacchetta, “è da due settimane che combinano casini ininterrottamente. Sembra quasi una sorta di festa di addio per Tyki e gli altri. Magari vogliono andarsene dalla scuola con dei ‘bei’ ricordi dei loro ultimi giorni.” Lavi ghigna al sarcasmo di Allen, mentre questi sbircia di nuovo lungo il corridoio dietro l’angolo, e un sorriso gli si allarga repentino sulle labbra.

Ow, Kanda ha beccato Jasdero in faccia. Temo stia persino ridendo. Penso non gli abbia ancora perdonato la faccenda di Lenalee.”

Già, il grande ‘scoop’ di quell’anno, ricorda Lavi, ripensando a quando, qualche mese prima, il gemello scriteriato di Debitto ha reciso di netto, all’altezza del collo, i fantastici, lunghi capelli neri di Lenalee durante una lezione di Trasfigurazione. Sebbene Lenalee l’avesse presa bene, dicendo che il nuovo taglio le piaceva e rifiutandosi di farli ricrescere con la magia, Kanda non fu altrettanto diplomatico nell’incassare l’affronto.

“Ma poi oggi, come è venuto loro in mente di attaccarci da soli? Eravamo due contro sette. Molto corretto da parte loro,” conviene Lavi con acidità.

Ad un tratto, la voce di Road si alza in una risata acuta e innaturale, e rimbalza tra le pareti dei corridoi.

“Allen Neah Walker! Dove sei finito? Hahaha, hai paura di noi?!”

Allen si irrigidisce di colpo, diventando un tronco di legno, e nel suo sguardo saetta un furente lampo d’odio. Con dei movimenti innaturalmente robotici, fa per alzarsi, ma una mano l’afferra bruscamente per la manica della camicia e lo spinge di nuovo per terra.

A Lavi sembra di essere in un altro mondo. All’improvviso tutto quello che lo circonda, eccetto Allen, i cui contorni continuano ad essere netti e precisi, gli pare immateriale, inconsistente. Una sorta di miraggio sfumato, che si stende indefinito intorno al suo amico, come un paesaggio da sogno.

Allen… Neah?” chiede, ma non sentendo la sua voce, teme di averlo solo pensato. Lo sguardo di Allen che si incupisce vistosamente, però, smentisce i suoi dubbi.

Sì…” mormora Allen con un tono strano. “È il mio secondo nome. Neah… era il fratello di Mana, ma... dato che si era schierato dalla parte del Conte del Millennio, avevamo deciso di non usarlo mai… non so come facciano a saperlo i Noah. Non che sia importante, però…

Le orecchie di Lavi hanno smesso di ascoltarlo dopo la prima frase.

Il mondo si silenzia intorno a lui, e in quel vuoto sonoro l’unico rumore che Lavi crede di avvertire è quello degli ingranaggi nella sua mente che ruotano furiosi, alimentati da scoperte, congetture, calcoli.

Il nome completo di Allen è Allen Neah Walker.

Non Allen Walker.

…Questo significa che i suoi numeri aritmantici devono essere diversi.

Ci mette pochi secondi ad apportare le dovute correzioni al calcolo già fatto in precedenza, un giorno che allora gli sembra molto più lontano di un solo mese prima; e una volta scoperto il nuovo numero, il suo cuore si ferma.

Il tempo si ferma.

Tutto rimane immobile, mentre nella sua testa riecheggiano tre sole parole, un solo numero.

Un. Cazzutissimo. Sette.

A questo punto, se godesse ancora della sua tanto decantata facoltà di ragionamento, Lavi penserebbe che forse – forse – il destino sta operando dietro le quinte di tutti questi avvenimenti, e lo sta spingendo per davvero in un’unica direzione. La partita, il tè, il Filtro, Lenalee, e ora anche l’Aritmanzia, la nemica più grande dell’ultimo mese, paiono gridargli a gran voce di fare un’unica cosa.

Quando persino i muri dell’Aritmanzia crollano come castelli di carta davanti agli eventi, Lavi non può più permettersi di rimandare, rimandare, e temere il futuro.

(Ma tutto questo Lavi lo realizzerà dopo.)

Infatti ora, non esattamente padrone né della sua mente né del suo corpo, allunga una mano. Solo allora Allen sembra rendersi conto del comportamento strano del suo amico, o almeno così suggeriscono i suoi occhi grigi spalancati per lo stupore, le sue labbra semidischiuse, e la fronte leggermente aggrottata nella smorfia di confusione che si forma quando la mano di Lavi si posa sulla sua guancia. Sono per terra, vicini l’uno all’altro, e Allen non si muove di un millimetro. Non fa assolutamente nulla, se non chiedere, con voce incerta: “Lavi, va tutto be—

Quella domanda è destinata a non essere finita, perché in quel momento Lavi trae Allen a sé, chiude il suo unico occhio verde smeraldo, e fa collidere le loro labbra le une contro le altre.

È maldestro, e un po’ troppo violento – si potrebbe quasi pensare che Lavi non abbia mai baciato nessuno in vita sua, ma la verità è molto lontana da un’affermazione del genere. Comunque, Lavi se ne frega, perché l’unica cosa che gli interessa allora è la sensazione delle labbra di Allen sulle sue. Scopre che è una sensazione decisamente appagante, persino migliore della prima volta, pensa, ora che non è ubriaco di Whisky e Burrobirra e i suoi sensi sono così in allerta che fanno male; persino migliore, si ripete, prima di realizzare, stupendosi come se si trattasse di una scoperta micidiale, che questa volta Allen è sveglio, perciò non dovrebbe mancare quella partecipazione che non poteva esserci la prima volta—

Dopo qualche secondo – o almeno Lavi crede sia qualche secondo – Lavi si stacca dalla bocca ancora immobile dell’altro, ma invece che aprire l’occhio, stringe di più la palpebra. Teme quello che potrebbe trovarsi di fronte, una volta ritornato pienamente alla realtà: e se Allen lo stesse guardando con disgusto? Se proprio ora stesse aprendo la bocca per dirgli che è rivoltato da quello che ha appena fatto? Se Lavi avesse frainteso tutto e Allen non avesse mai pensato a lui in quel modo?

La paura gli invade il cuore, e basta a convincerlo di aver commesso l’errore più grande della sua vita.

“Cristo, Allen,” farfuglia mortificato, “mi dispiace. Mi dispiace, mi dispiace, mi dispia—” E in quel farneticare confuso, viene subito interrotto da due dita affusolato che vengono premute gentilmente sulla sua bocca.

Finalmente, apre l’occhio.

Quello che vede in quel momento, sospetta gli rimarrà impresso sulla retina e nella sua memoria per il resto della sua vita. Perché Allen sta sorridendo, con le sue labbra, le sue guance, i suoi occhi, quelle fossette che gli si formano vicino alla cicatrice rossa quando il suo sorriso è davvero intenso; e in esso, Lavi nota, non c’è traccia di quella misteriosa tristezza che ha ora imparato a scorgere. È lo stesso sorriso che gli ha mostrato al termine della partita di Quidditch, anche allora indirizzato solo a lui, un sorriso non contaminato da alcun sentimento se non una felicità smodata – e il cuore di Lavi si diletta in qualche capriola rappresentativa, mentre il viso radioso di Allen si avvicina di nuovo al suo; le loro bacchette e il combattimento mostruosamente lontani dai loro pensieri.

È un bacio oscenamente lungo, ma forse è solo la percezione temporale di Lavi che è andata completamente in tilt. In una qualche regione remota del suo cervello, quando Allen gli prende le spalle e lo spinge per terra senza smettere di divorargli le labbra con una passione che Lavi non si aspettava di ricevere, una vocina di servizio gli comunica che sono giusto un po’ in mezzo a un corridoio, e che se la voce, apparentemente lontana, della professoressa Nine che sbraita e riporta l’ordine tra gli studenti in conflitto non è un’allucinazione, come sospettava all’inizio, allora la donna li ha probabilmente visti. E a quanto pare ignorati. Magari anche qualche studente.

Proprio mentre afferra l’altro per i fianchi, e risponde mentalmente alla vocina che gliene importa tanto quanto a un troll importerebbe della presenza di un moscerino, Allen interrompe il loro bacio, e con espressione sollevata, afferma: “Era ora.”

E come direbbe il loro adorato professore di Cura delle Creature Magiche, era ‘fottutamente ora, invero.

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A l l e n   N e a h   W a l k e r

Una persona intuitiva e brillante, che ama le sfide, ed sa essere un amico leale ed affidabile, con la capacità di adattarsi facilmente.
Integra, energica, gode di uno spiccato senso dell’umorismo e una certa facilità nello sviluppo dei rapporti interpersonali.
Nella sua vita interiore, sa amare con pienezza, ed è particolarmente dedito all’aiuto del prossimo, come insegnante, filantropo o protettore dei diritti altrui.
È molto determinato e può costituire spesso un esempio per gli altri. Ma se lasciato da solo nei momenti difficili, può diventare eccessivamente pessimista, dispersivo, e insicuro
.

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Persone identificabili aritmanticamente come dei Sette, godono di una naturale empatia verso altri Sette.

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. S E V E N .

I.  II. III. IV. V. VI. VII.

 

 

ED E’ FINITA. Wah, com’è bella la vita *-* No, vabbè, spero che TUTTI abbiano capito chi è l’insegnante di Cura delle Creature Magiche xD  Comunque, la descrizione aritmantica di Allen, dato che contando ‘Neah’ diventa un sette, nove, sette, risulta essere un misto tra la precedente descrizione (sei tre tre) e quella dei nuovi numeri, dato che di fatto il suo nome ufficiale che tutti conoscono è Allen, mentre ‘Neah’ è quasi sconosciuto ma comunque c’è (ergo, di fatto me la sono pseudo inventata DAI). Ok la smetto. Fatemi sapere se desiderate che diventi una piccola miniserie a oneshotsss! :)

   
 
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