Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: xblacksound    22/09/2011    3 recensioni
Maryclare, una sedicenne newyorkese con una vita assolutamente ordinaria, dai capelli color cioccolato al latte e dagli occhi di un verde chiaro incantevole, deve trasferirsi a Londra di punto in bianco, per frequentare un collegio. La ragazza non ne è molto entusiasta, ma cambierà idea una volta incontrate quelle persone che cambieranno la sua vita.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Always like 'Wow, i love you.'
Fourth Chapter – The best day ever.

 
 
 

Il resto della giornata passò in fretta: chiamai mia madre per avvertirla che stavo bene e per raccontarle un po’ di questo posto. Se le dissi di Harry? No, perché, conoscendola, sapevo che mi avrebbe detto di non fidarmi di lui perché non lo conoscevo ed insomma, non mi andava di sentirmi dire queste cose. Non riguardo Harry. Dopo la chiamata decisi di fare un giro per il collegio insieme a Juliette, dato che ancora avevo visto solo la mensa, la hall e qualche corridoio, così uscimmo dalla nostra stanza e camminammo per la scuola. Era davvero enorme lì dentro e c’era di tutto: due – si, due – auditorium, tre palestre ben attrezzate, una piscina olimpionica, campo da calcio, pallavolo e basket, tantissime aule super attrezzatissime, una grande biblioteca e due sale informatica. Wow, non avevo mai visto un luogo così grande, sul serio. Ci volle tantissimo per visitare tutta la scuola, tanto che si fece ora di cena. Io e la mia compagna di stanza ci dirigemmo alla mensa insieme ed una volta arrivate, prendemmo da mangiare e ci sedemmo ai nostri posti. Questa volta c’era la pizza. Menomale, qualcosa di buono da mangiare. Iniziammo a mangiare ed intanto chiesi a Juliette come fosse la domenica qui a scuola. Mi rispose che si svolgeva esattamente come il sabato; spasso totale. Fantastico!
A quel punto arrivarono Alex e le altre due ragazze del pranzo. Adesso sapevo i loro nomi: Hellen e Clarice. Le tre si sedettero con me e Juliette e mangiarono con noi. «La nostra cara Maryclare ha già fatto colpo su un ragazzo oggi…» Esclamò improvvisamente Jay, con una faccia compiaciuta e divertita. La guardai come se avessi voluto dirle “Ma no, che stai dicendo?!” e diventai tutta rossa, mentre le altre mi guardavano divertite. Alex mi diede qualche gomitata sul braccio, come a dire “Ma brava, hai già rimorchiato!”. «E’ di questo collegio?» Mi chiese Hellen sorridendomi. Scossi il capo, guardando in basso, poi tornai con lo sguardo sulle ragazze. «Come si chiama e com’è?» Mi voltai verso Clarice a quella domanda. Sorrisi ripensando a lui. «Si chiama Harry, è alto, con i capelli ricci e gli occhi chiari, azzurri. E’… perfetto.» Dissi immaginandolo proprio davanti a me. Wow, che visione eccezionale. Alex mi guardo incerta per un attimo, poi sorrise. «Sembra la descrizione di Harry Styles. Perfetto è il termine adatto per definirlo.» La guardai un po’ confusa. Sinceramente non sapevo chi fosse questo Styles, ma non poteva mai essere perfetto quanto l’Harry che conoscevo io. Lui era unico.
Parlammo ancora, finché non finimmo di mangiare e tornammo alle nostre camere. Beh, dopo cena non si poteva uscire dal collegio. Hellen e Clarice andarono alla loro stanza, la 1307, ed io, Alex e Juliette alla 1003.
«Em, vieni che ti faccio sentire una canzone degli One Direction dall’IPod!» Annunciò Jay, andando verso il suo letto e prendendo – appunto – l’IPod. Andai verso di lei e presi una cuffietta che mi porse; la misi all’orecchio ed aspettai che partisse la musica. Ad un certo punto sentii una melodia carina. «Si chiama What Makes You Beautiful.» Precisò Juliette, sorridendomi. Continuai ad ascoltare la canzone, finché non sentii una voce familiare. Mmmh dove l’avevo già sentita? Bah, magari era solo una mia impressione, così feci finta di nulla. La canzone mi piaceva, era davvero carina, e questi One Direction erano bravi come dicevano le ragazze. Quando il pezzo finì, mi tolsi la cuffietta e guardai Juliette sorridendo. «Bella! Beh, si sono bravi.» Ammisi sincera, guardando la ragazza. Alex ci raggiunse ed annuì.
Parlammo ancora per un po’, finché non decidemmo di mettere il pigiama ed andare a dormire. Io non vedevo l’ora di risvegliarmi il giorno dopo. Sarei andata al bowling ed avrei rivisto Harry. Non era meraviglioso? Si, lo era per me. Ero così eccitata che addirittura sognai il nostro incontro del giorno dopo, anche se in modo un po’ assurdo: Sognai che eravamo io e lui, lì al bowling, ma non c’erano né birilli da colpire, né palle da lanciare, solo un tavolo e delle sedie. Noi eravamo seduti e ci stavamo guardando negli occhi; Ad un certo punto lui mi spostò una ciocca di capelli dietro l’orecchio, sorridendomi dolcemente, e si avvicinò, dandomi un bacio sulla guancia, come quello del parco…
Un raggio di sole che penetrava dal balcone mi andò a finire sul volto, facendo si che aprissi poco gli occhi. Oddio era già mattino? Evidentemente si. Sbadigliai, stiracchiandomi, e mi misi seduta sul letto. Guardai l’orario. 9.30. Oh capperi, non sapevo se ero in ritardo oppure ancora in tempo! In effetti, Harry non mi aveva dato un orario preciso. Mi aveva detto solo “domani mattina”. Cavolo e se sono in ritardo? Mi alzai velocemente dal letto e iniziai a cercare dei vestiti da poter indossare. Ne avevo così tante che non sapevo scegliere, ma alla fine mi decisi: Una t-shirt nera di “I LOVE NY”, una felpa rossa e bermuda bianchi. Perfetto, tutto era abbinato bene e non mi stava neanche male. I capelli li lasciai sciolti, lasciando che quei leggeri boccoli mi cadessero sulle spalle. Per il trucco scelsi qualcosa di leggere: un po’ di ombretto, la matita – anche se pochissima -, mascara, fard e lucidalabbra alla fragola, il mio preferito. Dopo essermi preparata, presi una borsa con dentro cellulare, soldi e tutto il necessario, ed uscii da scuola, diretta verso il bowling. Dalla borsa uscii fuori il foglietto con le indicazioni che mi aveva dato Juliette, così non mi sarei persa ed iniziai a camminare. In poco tempo arrivai davanti a quello che doveva proprio essere il bowling. Era pieno zeppo di fotografi all’entrata e sinceramente non capivo il perché. Sicuramente c’era qualcuno di famoso lì dentro, chissà. Non mi importava molto, in realtà.
Feci un respiro profondo e vi entrai, iniziando a cercare Harry. Era molto grande lì, perciò aguzzai la vista per riconoscerlo. Lo vidi quasi subito, comunque, posto non molto lontano dal bancone in cui danno le scarpe. Un sorriso spontaneo apparve sul mio volto. Era ancora più bello del giorno precedente ed il modo in cui rideva – si, stava ridendo con un suo amico – era davvero qualcosa di… speciale, si. Timidamente mi avvicinai a lui, che era in compagnia di questi suoi amici. Mi notò e mi fece un cenno di saluto con la mano. «Maryclare! Hey!» Esclamò verso la mia direzione. A quel punto tutti i suoi amici, che erano intendi a giocare a bowling, si girarono verso di me visibilmente curiosi. Sorrisi. «Ciao, Harry!» Gli dissi contenta di rivederlo. Il ragazzo si avvicinò a me, cingendomi le spalle con un braccio. «Ti abbiamo tenuto il posto, guarda!» E così mi indicò il televisore posto in alto in cui stavano scritti tutti i giocatori. Il mio nome era scritto per ultimo e sopra il mio ci stava quello suo. Sorrisi nuovamente, imbarazzata. In quel momento mi stava cingendo le spalle con un braccio e non riuscivo quasi a rispondere, anzi, senza il quasi. «Siamo arrivati da poco, perciò non sei in ritardo! Oh… per le scarpe vai al bancone e mostragli questo.» A questo punto mi mostrò un bigliettino del bowling. «Così saprà che stai con noi.» Mi sorrise in quel modo che mi faceva venire la pelle d’oca. Io annuii, posai la borsa su una sedia libera ed andai al bancone a prendere le scarpe. Dopo poco ritornai da Harry e dai suoi amici e mi sedetti, mettendo togliendo le mie scarpe e mettendo quelle del bowling. Nel frattempo, sentii una voce al mio fianco. «Io sono Niall, comunque.» Era il ragazzo che mi stava seduto vicino e mi porse la mano. Sorrisi guardandolo. «Piacere.» Dissi, stringendo la sua mano con la mia; poco dopo mollai la presa e mi si avvicinò un altro amico di Harry. «Io sono Louis. Loro invece sono Liam e Zayn.» Mi disse, porgendomi anch’egli la mano. Gliela strinsi, insieme a quella dei suoi amici e poi mollai la presa. «Piacere anche a voi.» Esclamai con un sorriso dolce. Intanto Harry stava tirando per la seconda volta. Tutti i birilli caddero a terra, così esultò in una maniera davvero buffa e divertente. Risero tutti, compresa me. «E’ il migliore a bowling, non c’è dubbio.» Spiegò Niall, annuendo da solo alle sue parole. Lo guardai incuriosita, ma venni subito distratta dalla voce di Harry. «Ora tocca a te, dolcezza.» Mi ha chiamata dolcezza. Mi ha davvero chiamata dolcezza. Ora svengo. No, anzi muoio. Accennai un sorriso imbarazzato, guardandolo. «Ehm… io però non so giocare.» Ammisi facendo una buffa smorfia. Lui mi sorrise teneramente e mi porse una mano. «Non importa, ti aiuto io.» Quello sguardo. Quello sguardo mi uccideva dentro ogni volta che me lo proponeva, seriamente.
Presi la sua mano, un po’ titubante e mi alzai. Harry mi porse un palla, che mi disse era quella più leggera. «Metti le dita qui e…» Mi portò verso la pista dove stavano i birilli. «Lanciala più forte che puoi verso i birilli.» Indicò i birilli e poi mi sorrise dolcemente. Lo guardai insicura, ma poi tornai con lo sguardo alla pista. Sicura di me, forse non molto, lanciai la palla verso i birilli. La osservai rotolarsi in avanti, finché non colpì i birilli. Riuscii a farli cadere quasi tutti. Ne rimasero solo tre. Eheh. «Grande!» Esultò Harry, entusiasta. «Wohoo!» Esclamai io, felice del mio primo tiro. Battei le mani, in segno di vittoria, divertita. «Bene, ora cerca di far cadere anche quei tre.» Annunciò il ragazzo guardandomi ed indicando i birilli. Sorrisi ed annuii, andando a prendere un’altra palla. Questa volta colpii solamente un birillo, ma pazienza. Feci una smorfia e feci per sedermi, ma prima i ragazzi volevano battermi comunque il cinque, così feci, fiera di me e soddisfatta.
Passò così la mattinata, tranquilla e piacevole. Ci divertimmo così tanto che facemmo addirittura due partite consecutive, ma dopo decidemmo di andare alla sala giochi che c’era lì. Non ero mai venuta in un posto del genere ed in quel momento sapevo di essermi persa una cosa bellissima. Questo posto era fantastico, sul serio. Alla sala giochi facemmo tante cose: il mini-basket in cui vinsi contro Liam, un gioco di macchine da corsa con il quale giocarono Harry e Louis – vinse Louis, ma dettagli – e tantissimi altri intrattenimenti carinissimi.
Si fece l’ora di pranzo, così decidemmo di prendere qualcosa al posto che c’era qui, giusto per non uscire da questo posto. Volevamo giocare di nuovo a bowling dopo aver mangiato. Prendemmo una pizza margherita per tutti e pagammo per un’altra partita. Ci mettemmo vicini alla pista, seduti ad un tavolo in cui molta gente scriveva i punti delle partite. Iniziammo a mangiare la pizza, scherzando per tutto il tempo. Con questi ragazzi c’era davvero da divertirsi. Mi piacevano tutti e cinque, ma Harry era Harry, cioè. Avevo già preso confidenza con tutti; sembrava che ci conoscessimo da una vita e quell’imbarazzo che avevo all’inizio della giornata era come sparito, si. Quello che mi stava più simpatico tra tutti era Louis, che prendeva tutto a gioco e mi faceva ridere da matti, davvero. Liam era quello un po’ più serio, ma mi ero trovata bene con lui. Niall mi sembrava davvero tanto dolce ed avevo sempre voglia di abbracciarlo tutto. Zayn invece… Oh beh, lui era davvero bellissimo e si, mi attirava. Certo, non quanto Harry, ma sentivo che mi piaceva.
Finita la pizza, tornammo a giocare. Io sembravo più decisa che mai a vincere ed ogni volta che facevo tanti punti mi vantavo – scherzosamente – ed esultavo in maniera divertente. Questa era sicuramente una delle giornate più belle della mia vita e, infatti, quando si concluse ci rimasi davvero male. I ragazzi mi diedero i loro numeri ed io diedi il mio a loro. Mi chiesero di non darlo a nessuno, anzi, mi pregarono di non farlo. Inizialmente li guardai perplessa, ma acconsentii alla loro richiesta. Si offrirono di darmi un passaggio, così dissi loro che frequentavo il St. John College. Appena uscimmo dal bowling la confusione che c’era era davvero incredibile. I fotografi facevano foto a raffica e qualcuno gridava i nomi dei ragazzi. Ma che diavolo succede? Pensai in preda alla confusione. Arrivammo alla macchina, scortati da un grosso uomo gigante vestito di nero, e, una volta chiuse le portiere, guardai i miei nuovi amici con aria interrogativa. «OOOkay… Cos’era quella confusione là fuori?» Chiesi, sperando in una risposta che mi avrebbe fatto capire quello che stava succedendo. A quel punto Liam mi guardò incuriosito, poi fece spallucce. «E’ sempre così. Non riusciamo ad andare da nessuna parte senza essere perseguitati.» Disse come se nulla fosse. Bene, quella frase mi aveva confusa ancora di più. «Che vuol dire? Cioè… perché?» Chiesi ancora, gesticolando con le mani. Si, io gesticolavo tantissimo. Sempre. Harry mi guardò divertito. «Allora al parco dicevi sul serio? Davvero non mi conosci? Non ci conosci…» Si, questi ragazzi avrebbero potuto vincere il premio come “migliori tipi che fanno confondere le ragazze come Maryclare”. Guardai il ragazzo con gli occhi a due fessure ed annuii sicura di me. Stavano per rispondermi, ma, ad un tratto, si sentirono delle urla di qualche ragazzina. Gridavano cose tipo “Oddio gli One Direction!” e roba simile. Roteai gli occhi. «Ho capito!» A questo punto mi guardarono tutti con un sorriso soddisfatto sul volto. «Ci sono questi One Direction che tutti amano qui… Non è che voi sapete chi sono? Perché io non li conosco, ma già non li sopporto!» Alle mie parole scoppiarono in una sonora risata. Li guardai, strabuzzando gli occhi, dato che non capivo quella reazione. «Cioè, sono bravi perché ho sentito una canzone, ma boh, tutti li amano e poi diventa noioso…» Queste furono le parole che usai per cercare di far tornare seri i ragazzi, ma loro risero ancora di più. Oh Santa Pazienza. Zayn mi guardò, cercando di tornare serio, anche se aveva un espressione più che divertita sul volto. «Che canzone hai ascoltato?» Mi chiese. Ci ripensai un attimo, cercando di ricordare il nome. «Si chiamava… What Makes qualcosa, non ricordo.» Ridacchiai, dato che non ricordavo il titolo della canzone, ma poi mi venne un lampo di genio. «Oh si, What Makes You Beautiful!» Esclamai soddisfatta. Loro continuavano ad essere divertiti in quel modo, anche se non ridevano più. «Non li hai mai visti?» Chiese Harry guardandomi in quel modo così… wow. Già, non trovo nessun aggettivo adatto. Nemmeno perfetto era adatto, perché lui era più che perfetto. Scossi il capo, facendo una smorfia, ed i ragazzi assunsero un’espressione che faceva capire che avevano intuito qualcosa. «Oh, ora capisco. Beh… Dovresti vederli. Magari piaceranno anche a te!» E fu a quelle parole che tutti ripresero a ridere. Mamma mia, quanto non sopportavo che loro ridevano ed io no. Stavo per rispondere ma di colpo la macchina si fermò. Uno sportellino nero intero alla macchina si abbassò. Il conducente dell’auto ci guardò e disse che eravamo arrivati. Oh, eravamo alla mia scuola. Salutai tutti uno ad uno: prima Louis, poi Niall, Zayn, Liam ed infine Harry. «Ci rivediamo, eh.» Mi dissi con quella voce che io adoravo, quando eravamo molto vicini l’un l’altra. Sorrisi dolcemente. «Ovviamente si.» Lo guardai per l’ultima volta e poi gli diedi un bacio sulla guancia, come aveva fatto lui al parco. Scesi dall’auto ed entrai a scuola, sorridendo come una totale cretina. Passare la giornata più bella della mia vita? Fatto.

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: xblacksound