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Autore: CottonBatu    03/06/2006    19 recensioni
“No, Hermione, non se ne parla!” urlò Ron esasperato, dalla troppa insistenza di sua moglie. “Ti prego Ron, è solo un pomeriggio, cosa vuoi che sia un misero pomeriggio?!” chiese lei supplicante. “Hermione, tu non capisci, c’è la partita dei Cannoni oggi! Non posso stare a badare a Ellie mentre tu vai a fare spese con Ginny! Non è giusto!” piagnucolò lui cercando in qualche modo di impietosirla. Ovviamente non riuscì in alcun modo.
I tanto sospirati Missing moments della mia ff 'Solo un'occhiatina'!
Ellie è tornata.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Hermione camminava avanti e indietro per il dormitorio femminile del settimo anno da quasi mezz’ora

Dedicato a Tabita che mi ha ispirato il missing moment di oggi ^^

 

Mini prologo – il capitolo è ambientato un mese dopo la conclusione di ‘Solo un’occhiatina’. Ginny e Harry sono già fidanzati, gli esami sono finiti, ed è l’ultimo giorno per i nostri eroi ad Hogwarts.

La parte scritta in corsivo è un flashback. Buona lettura ^^

 

 

SUO MISSING MOMENTS

2. QUALCOSA DI BLU

 

 

La donna sbuffò rigirandosi per l’ennesima volta nel letto.

Non aveva chiuso occhio quella notte, troppo tormentata da pensieri che non pensava di dover affrontare così presto. Si rigirò di nuovo, mettendosi dritta e cominciando a fissare un grande macchia di umidità sul soffitto proprio sopra di lei.

 

“Che ti succede?” una voce maschile che lei avrebbe riconosciuto tra milioni, la distrasse dai sui pensieri. La donna girò la testa verso di lui, fino a incontrare gli occhi cristallini che amava tanto.

Sorrise.

 

“Non riesco a dormire…” lui si girò, per guardarla meglio

 

“è per…” lei annuì, senza che ci fosse il bisogno che finisse la frase

 

“Credi…credi che sia giusto?” l’uomo sorrise

 

“Certo…Cara, tu dovresti essere orgogliosa di lui e della sua scelta…Lei è praticamente perfetta!” la signora si girò completamente verso il marito

 

Arthur non è questo il punto! È…è troppo giovane! Sono troppo giovani! Posso capire se ce lo avesse chiesto quando Tu-sai-chi era ancora in circolazione, ma ora è da irresponsabili!” borbottò Molly tutta concitata. Arthur sospirò

 

Lollymolly, per favore, non fare così! Io sono già contento per il fatto che ce lo ha chiesto e non abbia fatto tutto di testa sua! Ron è abbastanza grande per decidere della sua vita…Senza contare che sinceramente non trovo alcun motivo per impedirglielo…” lei aprì e richiuse la bocca alcune volte, poi sbuffò, piccata

 

“è solo che…Oh, Artie, è ancora un bambino! Non può farlo!” piagnucolò lei tirando su con il naso

 

“Oh, tesoro, stai tranquilla…” mormorò lui abbracciando la moglie che si stava commuovendo – di nuovo -

 

“Il mio bambino!” Arthur alzò gli occhi al cielo, con un sorriso comprensivo sulle labbra

 

“Tesoro, calmati, forza! Non capisco perché tu sia così tanto preoccupata…insomma…suppongo ci abbia pensato molto prima di inviarci quel messaggio! Non sono richieste che si mandano come se niente fosse…”  Molly tirò su con il naso annuendo vigorosamente

 

“Oh, sì, sì è giusto, caro, hai ragione…” Arthur sorrise

 

“Va meglio, ora?” lei sorrise con gli occhi ancora un po’ lucidi

 

“Sì…Ma…ma secondo te quando gli arriva?” Arthur strinse le spalle

 

“è questione di qualche ora tesoro, non so…Errol non è particolarmente affidabile, lo sai…” Molly convenne con le parole del marito

 

“Ma lo hai sistemato bene? è un oggetto prezioso, se si rompe…” lui scosse la testa

 

“Non c’è alcun motivo di preoccuparsi…l’ho messo in una delle scatoline blu infrangibili del Ministero…romperle è praticamente impossibile” Molly non sembrava molto convinta

 

“Con gente normale! Ron sarebbe capace di rompere anche una cassaforte della Gringott! Lo sai com’è pasticcione…”

 

Lollymolly, stai tranquilla e dormi…”

 

“Va bene…”

 

“…”

 

“…”

 

“…”

 

“Sì, ma se…”

 

Molly…”

 

Arthur, non essere così tranquillo! Sai che…”

 

Molly!”

 

Ok! Dormo, dormo…però, perdindirindina con te non si può mai parlare!” Arthur scosse la testa rassegnato.

 

*

 

Hermione camminava avanti e indietro per il dormitorio femminile del settimo anno da quasi mezz’ora.

Sospirò pesantemente rivolgendo un’occhiata apparentemente distratta all’orologio da polso.

Ancora cinque minuti  pensò lei guardando nervosamente un piccolo flaconcino contenente un liquido violaceo poggiato sulla scrivania vuota, fatta eccezione per un paio di libri che non aveva ancora messo in valigia.

Mancava pochissimo per sapere se i suoi sospetti erano fondati oppure no.

Se qualcuno era veramente in arrivo oppure no.

Hermione arrossì al solo pensiero. Di tutto si sarebbe immaginata, tranne che si sarebbe ritrovata in una stanza ad aspettare il risultato di un test del genere all’età di diciannove anni.

Ancora tre minuti.

Era tutta una questione di colori, in fondo.

Blu sì, rosa no.

Semplice.

Due minuti.

Hermione si stava chiedendo come l’avrebbe presa Ron se lei fosse stata veramente…oddio, non riusciva neanche a pensare quella parola.

Sarebbe stato felice? Con Elly lo sembrava. Ma come avrebbero reagito gli altri? I loro genitori, i fratelli di Ron.

Come avrebbe reagito lei?

Un minuto.

Hermione sospirò. Non riusciva neanche ad alzare lo sguardo verso la scrivania.

Provò a immaginarsi come avrebbe reagito se alzando lo sguardo avesse visto il liquido blu.

La reazione a quel pensiero quasi la sorprese.

Felice.

Più che felice, forse.

Trenta secondi.

Poi provò a pensare alla sua reazione se avesse visto il liquido rosa.

Avrebbe provato sollievo…giusto?

No.

Delusione.

Hermione provò a riscuotersi. Non doveva ricamarci troppo sopra. Era troppo giovane per sognare su un sospetto del genere.

Dieci secondi.

Però…

Otto

…non sarebbe stato…

Sei

…così male.

Tre

Due

Uno.

Hermione alzò lo sguardo a fatica.

Un sorriso le illuminò il volto.

Adorava quel colore.

 

 

*

 

 

 

Ron camminava avanti e indietro per il dormitorio maschile del settimo anno da quasi mezz’ora.

Rigirò per l’ennesima volta la piccola scatolina blu che aveva tra le mani, guardandola nervosamente.

Questa cosa lo avrebbe ucciso, lo sapeva.

Lei lo avrebbe ucciso.

Sospirò pesantemente, pensando agli avvenimenti degli ultimi mesi.

Sorrise alla consapevolezza che in ogni suo singolo pensiero ci fosse lei.

Lei che rideva.

Lei che piangeva.

Lei che litigava.

Lei che lo amava.

Lei lo avrebbe ucciso.

Rivolse lo sguardo alla finestra e guardò, attraverso i vetri, il sole infuocato nascondersi dietro le montagne, percependo una strana paura che lo attanagliava allo stomaco, impedendogli quasi di respirare.

Paura di non essere capito, di essere ferito e rifiutato.

Nella sua vita aveva combattuto contro i mostri più feroci e contro le debolezze umane più infami, ma niente era paragonabile a quello che stava provando in quel momento.

Paura di cosa, poi?

Lei sapeva tutto di lui. Ogni singolo difetto, ogni modo di fare, ogni atteggiamento e ogni reazione, e nonostante questo gli aveva dato il suo amore, lo aveva scelto come amico, come amante e come suo principe azzurro. Ron sorrise al ricordo della prima volta in cui lo chiamo così.

 

“Sei il mio principe” gli disse all’albeggiare, con la voce ancora impastata dal sonno. Lui le sorrise e la strinse a sé, sentendola tremare

“Hai freddo?” sussurrò il ragazzo. Lei annuì piano con la testa, e si lasciò cullare dal respiro regolare di lui, tenendo la testa appoggiata sul suo petto e il corpo completamente abbandonato contro il suo.

“Va meglio?” le chiese dopo qualche minuto, sentendo che i brividi erano cessati. Lei annuì e alzò la testa verso di lui, sorridendo

“Sei un principe azzurro molto efficiente…” Ron aveva sorriso soddisfatto e le aveva dato un piccolo bacio sulle labbra, rimanendo in silenzio e assonnati per qualche minuto.

“C’è una cosa che devo dirti” disse il ragazzo ad un certo punto, rompendo il silenzio assonnato che si era creato

“Cosa?”

“Non so neanche io perché non te l’ho mai detto prima…” continuò lui, ignorando momentaneamente la domanda di Hermione. Lei lo guardò per un attimo negli occhi e Ron ebbe la netta sensazione che gli stesse leggendo l’anima. Poi fece un piccolo sorriso e riabbassò lo sguardo

“Non c’è bisogno che tu lo dica…”

“Perché?”

“Perché lo so già” entrambi sorrisero

“Però almeno una volta te lo dovrò pur dire…”

“Lo hai già detto prima d’ora” Ron corrucciò la fronte

“Sul serio?!” lei annuì contro il suo petto

“L’anno scorso. Per poco quelle due paroline non mi costarono l’infarto…” Ron rise, ricordandosi la scena. Mai nella sua vita aveva visto Hermione fare un’espressione tanto shockata.

“Hai ragione…”

“Io ho sempre ragione, Ronald…” disse lei con voce addormentata, ma comunque divertita. Lui ridacchiò

“…comunque…anche io ti amo” soffiò lei in un sussurro appena udibile dopo qualche secondo di silenzio. Lui sorrise contro i suoi capelli inspirando a pieni polmoni il suo profumo

“Ti amo ancora di più ora che lo hai detto…” lei storse il naso, arrossendo

“Ti avevo detto di non dirlo! Sennò diventiamo una di quelle coppiette sdolcinate che si vedono in televisione…”

“Dove?”

“Lascia stare…”

“…Ma perché non posso dirti che ti amo?!

“Smettila di dirlo!” Ron cominciò a ridacchiare

“Ti amo”

Ron!”

“Ti amo, Hermione!”

Ronald!”

“Oh, Herm, quanto ti amo!”

Weasley…”

“Nel pomeriggio ti faccio un cartellone rosa con i cuoricini e lo attacco in Sala Grande se continui a lamentarti…”

“Non lo faresti mai…”

“Credi davvero?!” lei alzò lo sguardo verso di lui, decidendo saggiamente di non replicare, limitandosi a sbuffare leggermente

“Sul serio…perché non vuoi che te lo dica?”

“Non è che non voglio che tu me dica, figurati, fa piacere sentirselo dire…ma tra di noi è inutile, secondo me…”

“Perché?”

“Noi ci apparteniamo Ron. Le parole sono inutili” e Ron sapeva che lei anche questa volta aveva ragione.

 

Lo aveva reso una persona diversa, ecco tutto. Una persona migliore.

Rivolse lo sguardo verso il suo letto, il letto che aveva occupato per anni, il letto in cui aveva pianto di nascosto durante la notte, il letto che era custode dei sogni più segreti e personali condivisi solo con una persona.

Era come se lei gli fosse dentro da tutta la vita.

Si avvicinò alla scrivania e da un cassettino estrasse una piccola foto.

Un lampo di coraggio lampeggiò nei suoi occhi limpidi e un piccolo sorriso gli si disegnò sulle labbra guardando i boccoli castani e disordinati illuminati dallo stesso sole che ora si nascondeva dietro le montagne.

Era arrivato il momento.

 

*

 

 

Hermione uscì cautamente dal dormitorio, ben attenta a non farsi fermare dai suoi amici per gli ultimi saluti. Attraversò con calma i corridoi, insolitamente silenziosi, guardando attentamente ogni più piccolo particolare che in quei sette lunghi anni potevano esserle sfuggiti. Provò una forte malinconia al pensiero che era una delle ultime volte che vedeva quelle scale cambiare direzione.

Uscì dal portone principale dirigendosi con una lentezza quasi esasperante verso il parco.

Camminò tranquillamente, godendosi l’aria primaverile, finché non scorse vicino alla grande quercia una figura che lei avrebbe riconosciuto tra mille.

Sorrise.

 

“Sapevo di trovarti qui” Ron sussultò al suono della sua voce insolitamente tranquilla e pacata. Si girò verso di lei accogliendola con un caldo sorriso e le ormai immancabili orecchie arrossate.

 

“Volevo essere trovato” disse lui mentre la ragazza gli si sedeva accanto, sorridendogli di rimando. Hermione appoggiò la testa cespugliosa sulla spalla del ragazzo, il quale la strinse subito a sé, con un braccio

 

“C’è una cosa che devo dirti…” dissero ad un certo punto all’unisono, scambiandosi un’occhiata sorpresa e sorridendo imbarazzati subito dopo

 

“Mi sa che la mia è un po’ più importante…” riprese esitante Hermione, mettendosi dritta. Ron s’incupì leggermente

 

“Anche la mia è molto importante!”

 

“Non volevo dire che la tua non è importante, voglio solo dire che sono assolutamente certa che la mia lo sia di più…”

 

“Non puoi esserne sicura!”

 

Bhè, neanche tu!” Ron borbottò, piccato


Herm…per favore…ti giuro che è una cosa veloce, ma non posso veramente aspettare…” sussurrò lui abbassando lo sguardo sulle sue mani. Solo allora Hermione si accorse della piccola scatolina che aveva in mano.

 

“Cos’è?” Ron sollevò lo sguardo verso di lei arrossendo in maniera adorabile.

 

“Era di questo che ti volevo parlare in effetti…” Hermione corrucciò la fronte, non capendo cosa ci potesse essere di così importante in quella scatolina blu. Sospirò pesantemente.

 

Ron…quello che devo dirti ne va del nostro futuro…” Ron si accigliò

 

“Anche quello che devo dirti io!” Hermione aprì la bocca come per dire qualcosa, bloccandosi un attimo

 

“…Non…non è che mi vuoi lasciare, vero?!Ron spalancò gli occhi

 

“Certo che no!” Hermione riprese a respirare

 

“Credevi davvero che io ti volessi lasciare?!” le chiese lui corrucciato. Lei cominciò a tormentarsi le dita, arrossendo e scuotendo la testa

 

“No…è solo che mi stai facendo paura, con tutto questo mistero! Io devo dirti una cosa importantissima e tu mi fai preoccupare!” disse lei uscendosene con una risatina genuina, anche se un po’ nervosa. Lui sospirò, arrossendo

 

“Sposami” il sorriso di Hermione si spense

 

“Come scusa?”

 

“Sposami” ripetè lui aprendo la scatolina blu e rivelando un anellino che sembrava fatto di pura e luminosa energia. Hermione fissò basita l’anellino

 

“è…è elfico…la mia famiglia lo tramanda da generazioni…” la ragazza sembrava aver perso qualsiasi uso motorio. Rimaneva lì, immobile a guardare con la bocca semiaperta quell’adorabile oggettino. Ron si schiarì la voce preoccupato sia per la ragazza, sia per l’infarto latente che lo stava per colpire sicuramente. Hermione a quel punto si riscosse, alzando gli occhi fino a incontrare i suoi, arrossendo terribilmente

 

“Io sono incinta…” Ron spalancò in maniera spropositata gli occhi, e fu certo che il suo cuore si fosse fermato per almeno qualche secondo dopo aver sentito le sue ultime parole.

 

“Ah…” Hermione annuì lentamente, continuando a guardare a intervalli regolari l’anellino e la faccia sconvolta di Ron, contenta del fatto che almeno non fosse morto d’infarto. Il ragazzo abbassò un attimo lo sguardo, rialzandolo subito, corrucciato in viso

 

“Se sei incinta, allora perché non mi vuoi sposare?!Hermione sbatté più volte le palpebre, non capendo

 

“…Non mi hai risposto…” continuò lui, abbassando la testa deluso. Hermione emise un urletto disarticolato, Ron alzò lo sguardo

 

“Non mi lasci?! Sono incinta, Ron! Sono incinta e non mi lasci?!Ron si corrucciò

 

“Che persona credi che sia?! E poi perché dovrei lasciarti?!” Hermione aprì la bocca, ma non vi uscì alcun suono. Si limitò a saltargli addosso.

Letteralmente.

 

Hermione!” disse lui colto alla sprovvista

 

“Sì!”

 

“Eh?!”

 

“Sì! Ron, sì!”

 

“Sul serio?!Hermione annuì, sorridente, baciandolo come raramente lo aveva baciato prima. Si staccarono dopo diverso tempo, a causa della mancanza d’ossigeno. Ron era di colore molto simile al mattone. Si rimisero dritti e lui si schiarì la voce nervosamente

 

“…Ehm…posso?” le chiese prendendo la sua mano sinistra nella sua e l’anellino con l’altra. Lei annuì raggiante. Ron prese un respiro e infilò il piccolo anellino luminoso al dito della ragazza, la quale si fece scappare un singhiozzo e una risata. Lui invece, riprese a respirare.

Hermione rimirò attentamente il suo anello per diverso tempo, con il cuore che non accennava a rallentare la sua corsa, mentre Ron, tutto gongolante per la notizia appena ricevuta, aveva appoggiato la testa sulle cosce della ragazza, ben attento a esaminare il ventre di lei, coperto da una leggera maglietta.

 

“Che stai facendo?” gli chiese lei giocando con qualche ciocca fulva

 

“Guardo mia figlia” Hermione storse il naso, con aria divertita

 

A essere precisi, ora come ora stai guardando le mie maglietta con i coniglietti…” lui le rivolse un’occhiataccia e all’improvviso le alzò l’indumento, scoprendo una buona parte di pancia. Hermione arrossì a disagio, guardandosi intorno nervosamente

 

“Non preoccuparti…sono tutti dentro a fare inutili foto ai corridoi e alle lavagne, non ci vedrà nessuno…” la prevenne il ragazzo. Lei si rilassò un po’.

Rimasero un pochino fermi in quella posizione, lei con le dita tra i suoi capelli, lui con un braccio alzato per reggere la maglietta a guardare la pancia della sua ragazza.

 

“Si può sapere cosa ci trovi di tanto interessante, nella mia pancia?!” disse lei dopo un po’. Ron alzò gli occhi verso di lei, schioccandole un bacio poco sopra l’ombelico, facendole venire i brividi

 

“La tua pancia è estremamente interessante, invece…” un altro bacio. Hermione sorrise

 

“…è sexy…” un altro ancora

 

“…morbida…” ancora un altro

 

“…e poi c’è dentro Elly, come faccio a non adorarla?! disse lui poggiando un orecchio all’altezza della ombelico di lei. Hermione alzò un sopracciglio

 

“Che stai facendo?”

 

“Sento se si muove!” disse lui come se fosse ovvio

 

“Credo sia troppo presto per…’sentirlaRon! Sarà alta un centimetro scarso!” Ron la ignorò

 

“Ecco, ecco! La sento!”

 

“No, Ron, quello è il mio stomaco…ho fame…”

 

“Ah…”

 

*

 

Ron e Hermione rientrarono poco dopo, giusto in tempo per il banchetto di fine anno. Andarono ad indossare velocemente le loro divise e scesero trovando già la maggior parte degli studenti seduti a banchettare. Ron intercettò lo sguardo di Ginny e Harry, il quale fece loro segno di raggiungerli.

Il ragazzo le prese mano sinistra nella sua e la condusse tra i tavoli, fino ad arrivare dagli altri due

 

“Ce ne avete messo di tempo voi due! Che cosa stavate…ODDIO!” urlò Ginny, facendo girare mezza tavolata, una volta visto quello che Hermione aveva al dito. Harry – che ovviamente non aveva capito nulla – si girò verso la sua ragazza

 

“Che ti prende?” Ginny però non lo ascoltava. Guardava con occhi sbarrati la mano sinistra di Hermione, ancora intrecciata a quella di Ron

 

“Oddio!”

 

“Gin…che succede?” riprovò il ragazzo. Ginny rivolse uno sguardo allucinato a Ron e Hermione che le si erano seduti davanti e poi rivolse lo sguardo verso Harry

 

“La mano…il dito…l’anello!” riuscì a dire lei durante un attacco di ridarella isterica. Harry rivolse lo sguardo alle mani dei suoi amici. Non notò niente a parte un piccolo cerchietto di luce intorno all’anulare sinistro di Hermione.

Aspettate un attimo.

Esponiamo al mondo il ragionamento di Harry per punti :

1. Anulare di Hermione.

2. Hermione = ragazza.

3. Hermione = ragazza di Ron.

4. Anello all’anulare sinistro di Hermione che è la ragazza di Ron

5. Santo cielo…

Harry spalancò la bocca allibito

 

“No…” mormorò lui. Ron annuì con la testa

 

“Sì!” Harry lo guardò

 

“Anche voi!”

 

“Sì!” ridacchiò Hermione

 

“Sì!” batté le mani Ginny

 

“Sì!” ribadì Ron

 

“Sì!” dissero tutti facendo preoccupare mezza Hogwarts.

 

“E c’è dell’altro!” Ginny e Harry per poco non fecero rovesciare la brocca d’acqua

 

“Cosa vuol dire ‘dell’altro’?” chiese con voce stridula Harry. Hermione sorrise radiosa. Ginny la guardò, poi si girò verso Ron, per poi rigirarsi di nuovo verso Hermione ed infine rivolgersi al fratello con sguardo allucinato e mani sudate

 

“Non puoi aver fatto quello che temo tu abbia fatto, vero?! Voglio dire…vero che non lo hai fatto? VERO?” Ron e Hermione si scambiarono un’occhiata raggianti

 

“Non è vero…” mormorò Ginny accasciandosi su se stessa. Harry non aveva capito.

 

“Cosa non è vero?” appunto. Ron si guardò intorno schierandosi la voce nervosamente

 

“Amico…dai…cosa ci potrebbe essere di più, dopo averti detto quello che ti abbiamo appena detto?!

 

“Non sei bravo a semplificare le cose, tesoro…” mormorò Hermione, guardando Harry preoccupata

 

“Io ci ho provato…” disse lui alzando le spalle e addentando una coscia di pollo. Hermione fece un respiro e appoggiò una mano su quella di Harry

 

Harry…come dire…è successa una cosa…”

 

“Cosa?”

 

“Ehm…vedi, il fatto è che, io e Ron…noi…senti…ehm…non è che per caso i tuoi zii ti hanno mai raccontato la storia della cicogna?” Harry scosse la testa, corrucciato. Hermione sembrava in difficoltà

 

“Quella del cavolo?!

 

“No…”

 

“L’ape e il fiorellino?!  Harry scosse di nuovo la testa

 

“Anche tu, comunque, ci vai giù pesante con le metafore, amore…” disse Ron poggiando nel piatto quello che rimaneva della sua quarta coscia di pollo. Hermione sospirò. Ginny a quel punto sbuffò e strattonò Harry per il braccio sussurrandogli qualcosa all’orecchio. L’espressione di Harry cambiò.

 

“Oh Merlino…SEI INCINTA!” tutta Hogwarts si girò allibita verso di loro.

 

 

 

 

 

 

 

Ciao tesori miei adorati!!!!!! ^o^!!!! Mi siete mancati così tanto in questi lunghiiiiiissimi giorni senza EFP!!!

Dunquissimo, spero tanto vi sia piaciuto anche questo missing! Come magari i più attenti di voi avranno notato, all’interno dei paragrafi, ho ripetuto degli atteggiamenti e delle piccole azioni, come ad esempio le somiglianze di Ron e Arthur e di Hermione e Molly, oppure il fatto che entrambi i protagonisti comminino da mezz’ora avanti e indietro nei loro rispettivi dormitori, e vorrei precisare che è fatto apposta e non perché non sapevo come iniziare i paragrafi! ^^’’’ Dico questo, perché l’ho fatto leggere a una mia amica a scuola, e nonostante sia una pazza scatenata peggio della sottoscritta, in ogni caso mi ha fatto venire lo scrupolo dicendomi che era ripetitivo e che a lei sembrava che fosse perché non sapessi come iniziare…T_T ci sono rimasta malissimo .___.  Ecco perché ci tenevo a precisare che era fatto apposta…comunque, chiusa parentesi e passiamo a cose veramente importanti, cioè hai ringraziamenti, gioie mie!

Light lily, Ginny_Potter, Lisy91, Topomouse, Merilyn, eagle88, la gemellissima e adoratissima Daisy, Ronnie e Pago (XD), trilly88, leo, spirit, lenne88, MaryPotter92, redRon, Tabita, Ronny92, la mia tesora funkia, SiJay, Joannadellepraterie, Padfoot, DeepDerk, opea, Turambar, sweet_girl, francesko, Free air, Prongs, Alberyl90, ramona55 o patsan o dome XD!, mem, primavera (era doveroso, tesoro!!!^^)

GRAZIE MILLE DAVVERO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!^^!!!

Per coloro che mi hanno proposto Missing moments, dico di avere pazienza, perché accontenterò tutti prima o poi! Il problema è che vado molto a ispirazione, quindi non si sa quando esattamente… O.o! state certi che comunque sarete tutti accontentati!^^

Un ringraziamento speciale va anche a tutti coloro che hanno recensito la mia shottina ‘Sotto un ombrello a fiorellini’!!!! Grazie mille a tutti sul serio, non ho parole per dirvi quanto io vi adori!!!!^\\\\^!!!!!!!!

Ora ho finito sul serio e vi lascio andare a fare cose sicuramente più costruttive che stare a leggere i miei commenti idioti di fine capitolo!

Baciotti potti^^!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! […] !!

 

   
 
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