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Autore: _lu    23/09/2011    2 recensioni
Selene Felicity De Vrie, lunghi boccoli neri, occhi verdissimi, orfana dei genitori a causa di un attacco misterioso e improvviso della Mangiamorte Bellatrix Lestrange, si prepara ad affrontare il suo primo anno ad Hogwarts...Qui seguiremo la sua vita tra una migliore amica timida ma simpaticissima, due grandi amici burloni e combina guai (indovinate chi sono?), lezioni interessanti e malefatte di ogni genere.
Che dire, spero di avervi incuriositi almeno un pochino! E' la mia prima ff quindi vi chiedo di essere un po' clementi e di lasciare qualche recensioncina. Anticipo già che la storia farà parte di una serie che durerà all'incirca fino a dopo la seconda guerra magica...ne vedrete delle belle!
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellatrix, Lestrange, Fred, Weasley, George, e, Fred, Weasley, George, Weasley, Nuovo, personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Durante l'infanzia di Harry
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NUOVE ALLEANZE E UNA PERGAMENA DELL’ANTEGUERRA MAGICA

NUOVE ALLEANZE E UNA PERGAMENA DELL’ANTEGUERRA MAGICA

 

Le giornate scorrevano veloci ad Hogwarts: i colori caldi e la fresca brezza autunnale si erano tramutati in venti taglienti e nebbioni compatti, fino a quando una mattina di fine novembre tutti gli abitanti del castello guardando fuori dalle finestre riuscirono a vedere solo uno sfavillante candore.

Selene e Bethany, quando non erano impegnate dalle lezioni o dalle lunghe battaglie a palle di neve che i gemelli erano soliti organizzare coinvolgendo tutto il loro anno, solevano appartarsi nel caldo confortante della Sala Comune per lanciarsi in animate discussioni fatte di bisbigli, salvo interrompersi bruscamente se qualcuno si avvicinava.

Il loro rapporto aveva subito una brusca svolta qualche tempo prima, quando, una sera come tante altre, stavano per infilarsi sotto le coperte dei loro letti accoglienti. Quel pomeriggio Selene era stata tartassata dal professor Gray, il quale dopo aver corretto il suo compito aveva cominciato a sproloquiare davanti a tutta la classe su quanto esso fosse impreciso ed inesaustivo, concludendo il suo bel discorso definendolo “una porcheria”, fissando la diretta interessata con un sorriso maligno, per poi farle strappare in mille pezzettini il rotolo di pergamena, frutto del suo intenso lavoro. Sarebbe stato meno umiliante se la ragazza non avesse trascorso più di un pomeriggio in biblioteca e letto diversi libri per preparare al meglio quel compito; aveva perfino chiesto a Tiffany di correggerglielo e la sorella (che certamente non si sperticava in lodi nei suoi confronti) le aveva detto che aveva fatto un buon lavoro. Il senso di ingiustizia che sentiva aumentò ancora quando Olivia, che, sfruttando la sintonia che c’era tra lei e il professore, non aveva svolto i compito nemmeno quel giorno, riuscì a passarla liscia con un sorrisone.

Selene aveva trascorso il resto del pomeriggio quasi senza parlare, lo sguardo spesso perso nel vuoto, e nemmeno le parole consolatorie degli amici riuscirono a far sparire quella nube di malinconia che l’aveva accompagnata da quando era uscita dall’aula di difesa, prima a cena e poi in dormitorio.

In quello stato catartico in cui si trovava, in principio fece fatica a comprendere le parole che Olivia, appena salita in camera dopo che per tutto il pomeriggio non si era mai fatta vedere,pronunciava ad alta voce rivolgendosi a tutte le presenti, accompagnandole a risatine affettate e a sorrisini maliziosi nei suoi confronti.

< Sapete, ho passato tutto il pomeriggio con il caro professor Gray, che mi ha aiutata a scrivere il tema che avrei dovuto consegnare oggi e, non ci crederete, ho ottenuto il massimo dei voti! Ma la cosa migliore è che io non ho dovuto fare niente, tutto quello che ho scritto me l’ha dettato lui... >

Si interruppe bruscamente: la stanza era precipitata in un silenzio tombale e le reazioni più che fredde delle compagne non la incoraggiavano a proseguire nel suo cincischiare. Alicia e Angelina le rivolgevano occhiate omicide, Selene era ad un passo dal mettersi ad urlare o dallo strangolarla, una delle due. Tuttavia fu Bethany a spezzare l’atmosfera tesa che si era creata, e lo fece con un tono tagliente che nessuno aveva mai sentito provenire da quelle labbra gentili.

< Meglio se ti dai una calmata Brinch, le tue prodezze con il professor Gray non interessano a nessuno. E ricorda che lui può adularti e favorirti quanto vuole, ma non potrà mai cambiare quello che tutti pensiamo di te. Sei solo un’inutile piagnona che non vale la metà di ognuna di noi. >

Senza una parola, gli occhi spalancati, la ragazza girò sui tacchi e fuggì di corsa dal dormitorio. Le ragazze, sbalordite dall’inusuale comportamento di Bethany, ammirate si sperticavano in lodi per dimostrarle la loro stima.

Selene rimaneva zitta. Quando Alicia e Angelina finalmente chiusero le tende dei loro baldacchini, lentamente si avvicinò alla ragazza. Gli occhi le erano diventati lucidi.

< Grazie Bethany >

< Figurati. Mi ha fatto innervosire, ha davvero esagerato... >

< No veramente, dopo quello che è successo a lezione oggi... ti dico solo che stavo cercando si decidermi se inchiodarla al muro e estrarle i denti uno per uno per farla tacere o se limitarmi a saltarle addosso e strangolarla. Me ne sarei pentita... credo >

< Te l’ho detto, non ti devi preoccupare. E poi ho già in mente un modo con cui puoi sdebitarti >. Sorrideva Bethany, pronunciando quelle parole.

< Dimmi tutto >

< Mi devi aiutare a fare in modo che la Brinch sparisca. Per sempre >

Sorrideva ancora Bethany, mentre osservava i mutamenti che avvenivano sul viso dell’amica: occhi sgranati per lo stupore che piano piano tornavano a dimensioni normali mentre un lampo di comprensione li illuminava e un largo sorriso si stendeva sul suo volto.

Sorridevano entrambe, mentre sancivano il patto che dava origine alla loro amicizia.

 

Da quella fatidica serata, Olivia Brinch era stata vittima di una serie di sfortunati quanto misteriosi eventi.

Simboli celtici, annunciatori di pericolo e sventura, la perseguitavano ovunque: ne trovava sui sui libri, vergati con inchiostro scuro,una sera erano comparsi incisi sulla testata del suo letto. Quando ne aveva scorto uno anche tra i fondi del suo the mattutino, la sua abituale superstizione si trasformò in paranoia.

Lamentava continuamente la scomparsa di oggettini e cianfrusaglie di poco valore, lei di solito così ossessivamente ordinata.

Aveva dovuto interrompere strillando la sua consueta toilette mattutina perchè un mucchio di ragni grossi come piattelli erano sbucati fuori dal suo tubetto di crema per il viso.

La mattina dell’ultimo giorno di scuola prima delle vacanza natalizie scappò piangendo dal dormitorio, interamente coperta da grossi foruncoli bluastri.

Selene e Bethany, le menti che si nascondevano dietro quegli eventi funesti, confidavano che quell’ultimo scherzo si rivelasse la goccia che fa traboccare il vaso, che Olivia decidesse di lasciare la scuola per trovare riparo dall’immensa sfortuna che la perseguitava, che dopo le vacanze non si facesse più vedere. Quella sera, sedute sulle soffici poltrone della Sala Comune, si complimentavano vicendevolmente per la riuscita dello scherzo. La pozione a base di mosche della Scandinavia e sciroppo di elleboro scovata da Bethany in un grosso librone nascosto nei meandri della biblioteca aveva prodotto risultati migliori di quanto si aspettassero. Stavano discutendo sulla loro prossima mossa, ammesso che, quando avessero fatto ritorno a scuola dopo le vacanze in famiglia, la Brich fosse stata ancora lì,quando sopraggiunsero alle loro spalle i gemelli Weasley, cogliendole di sorpresa.

< Guarda chi si vede! >

< Le regine del complotto! >

< Come procede il vostro mirabolante progetto FIBOB? >

< FIBOB?? > era sempre difficile per le ragazze capire al volo tutte le stranezze che i gemelli si inventavano.

< Fa I Bagagli Olivia Brinch, naturalmente! >

< Oh, benone! A proposito l’avete vista in giro? Non la vediamo più da stamattina... >

< Oh non mi sembra. Tu che dici Fred? >

< Assolutamente no. Sono sicuro che non c’era nessunissimo ammasso bubboso blu nell’ufficio di Gazza. Ce ne saremmo accorti. >

< Nell’ufficio di Gazza??? >

Per i gemelli era sempre appagante raccontare alle amiche le loro ultime prodezze: reagivano immediatamente, era gratificante descrivere le loro imprese ad un pubblico così partecipe.

< Oh sì > esordì George con noncuranza < il vecchio Argus ci ha scoperti a lanciare caccabombe in corridoio... >

< è andato fuori dai gangheri, pensate che voleva metterci in punizione >

< assurdo, per delle innocue caccabombe >.

Selene sbuffava, non nascondendo la sua impazienza.

< Okay, ma allora che cosa ci fate già qui? >.

Chiunque conosceva l’ossessionante passione di Gazza per le punizioni più lunghe e tediose. Farti beccare a commettere quello che lui definiva un “grave reato” equivaleva a dover passare le settimane seguenti a pulire la Guferia o a lucidare tutte le coppe della Sala Trofei, nei migliori dei casi. Il custode lamentava in continuazione l’abolizione di alcune punizioni a suo dire inamovibili,come l’appendere gli studenti per i pollici o le caviglie e il rinchiuderli nei sotterranei per giorni.

Tuttavia i gemelli esibivano quel sorrisetto soddisfatto di chi ne ha appena combinata una di grandiosa.

< Lo abbiamo distratto! Mentre sproloquiava su frustate, manette e schiacciapollici abbiamo lanciato altre caccabombe e lui ci ha lasciati soli soletti nel suo ufficio. >

E poi ve la siete svignata >

< Non esattamente. A te l’onore George >

< Dunque, un’ occasione così ghiotta non ce la potevamo certo lasciar sfuggire:Gazza lontano e tutto il suo ufficio da ispezionare.A dire la verità non siamo riusciti a trovare granchè di interessante, avremmo avuto bisogno di molto più tempo. Comunque, questa siamo riusciti a recuperarla. >.

Fred estrasse lentamente dalla tasca un foglio di pergamena sgualcito, che lui e il fratello guardavano con venerazione.

< Wow. Un foglio di pergamena dell’anteguerra magica. Davvero una scoperta sensazionale. >

< Inutile far tanto del sarcasmo Felicity >

< Si dà il caso che questa pergamena dell’anteguerra magica come dici tu >

< sia stata catalogata da Gazza come estremamente pericolosa >

< quindi porta un po’ di rispetto! E poi, vivi in questa scuola da più di tre mesi e ancora non hai imparato a diffidare delle apparenze?Qui qualsiasi cosa ne nasconde un’altra. >

< Noi dobbiamo solo scoprire che cosa nasconde questa >.

Detto fatto: i due gemelli presero penna e calamaio e cominciarono a scribacchiare sulla pergamena.

22 dicembre 1989: ritrovamento della

Magica Pergamena

ad opera dei favolosi gemelli

Fred e George Weasley

Pochi secondi e le nere lettere ancora umide sparirono, mentre altre se ne formavano, come scritte da una mano invisibile

Messer Lunastorta, Codaliscia, Felpato e Ramoso

si complimentano con i gemelli Weasley

per aver recuperato il frutto del loro nobile lavoro,

e promettono solennemente di aiutarli attraverso esso

in qualsiasi malefatta o impresa che

si accingeranno ad intraprendere...

Gli occhi dei gemelli brillavano, vittoriosi

... se si dimostreranno degni di questo onore

riuscendo a scoprire il segreto

necessario a svelare la nostra opera.

Sayonara!

Con questo saluto le parole si riassorbirono nella pergamena, che tornò nuovamente bianca e immobile.

< Oh sì. Estremamente pericolosa, proprio così. Al massimo questi quattro tipi avranno scritto a Gazza di smettere di sbraitare contro gli studenti, altrimenti i suoi occhietti gli usciranno dalle orbite e diventeranno la cena di Mrs. Purr. >

Selene trovava la situazione estremamente comica, ma la sua ironia aveva punto nel vivo l’orgoglio maschile degli amici.

< Scherza pure tu. Vedrai, quando riusciremo ad usare questo gioiellino: ci mostrerà gli scherzi più perfidi del secolo, e nemmeno se ci implorerai chiedendo perdono strisciando ti daremo qualche idea per il FIBOB. >

Si misero dunque al lavoro per svelare l’arcano: scrivevano furiosamente sulla pergamena, senza il minimo risultato, essa rimaneva perennemente bianca. Lunastorta, Codaliscia, Felpato e Ramoso non avevano intenzione di lasciar trapelare il più piccolo indizio che fosse d’aiuto ai gemelli.

Dopo innumerevoli tentativi, i ragazzini si arresero, giurando che anche se la pergamena aveva vinto la battaglia, la guerra sarebbe stata tutta un’altra storia.

Alle risate di scherno delle amiche reagirono caricandosele sulle spalle a peso morto e, ignorando la tempesta di pugni sulla schiena e gli ordini di lasciarle andare, le portarono nel parco, dove le lasciarono cadere su un grosso mucchio di neve, bagnandole completamente e scatenando l’ultima grande battaglia a palle di neve dell’anno.

  
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