NUOVE
ALLEANZE E UNA PERGAMENA DELL’ANTEGUERRA MAGICA
Le giornate scorrevano
veloci ad Hogwarts: i colori
caldi e la fresca brezza autunnale si erano tramutati in venti taglienti e
nebbioni compatti, fino a quando una mattina di fine novembre tutti gli abitanti
del castello guardando fuori dalle finestre riuscirono a vedere solo uno
sfavillante candore.
Selene e Bethany, quando
non erano impegnate dalle lezioni o dalle lunghe battaglie a palle di neve che
i gemelli erano soliti organizzare coinvolgendo tutto il loro anno, solevano
appartarsi nel caldo confortante della Sala Comune per lanciarsi in animate
discussioni fatte di bisbigli, salvo interrompersi bruscamente se qualcuno si
avvicinava.
Il loro rapporto aveva subito una brusca svolta qualche tempo prima, quando, una
sera come tante altre, stavano per infilarsi sotto le coperte dei loro
letti accoglienti. Quel pomeriggio Selene era stata
tartassata dal professor Gray, il quale dopo aver
corretto il suo compito aveva cominciato a sproloquiare davanti a tutta la
classe su quanto esso fosse impreciso ed inesaustivo,
concludendo il suo bel discorso definendolo “una porcheria”, fissando la
diretta interessata con un sorriso maligno, per poi farle strappare in mille
pezzettini il rotolo di pergamena, frutto del suo intenso lavoro. Sarebbe stato
meno umiliante se la ragazza non avesse trascorso più di un pomeriggio in
biblioteca e letto diversi libri per preparare al meglio quel compito; aveva
perfino chiesto a Tiffany di correggerglielo e la
sorella (che certamente non si sperticava in lodi nei suoi confronti) le aveva detto che aveva fatto un buon lavoro. Il senso di ingiustizia che sentiva aumentò ancora quando Olivia,
che, sfruttando la sintonia che c’era tra lei e il professore, non aveva svolto
i compito nemmeno quel giorno, riuscì a passarla liscia con un sorrisone.
Selene aveva trascorso il
resto del pomeriggio quasi senza parlare, lo sguardo spesso perso nel vuoto, e
nemmeno le parole consolatorie degli amici riuscirono a far sparire quella nube
di malinconia che l’aveva accompagnata da quando era
uscita dall’aula di difesa, prima a cena e poi in dormitorio.
In quello stato catartico
in cui si trovava, in principio fece fatica a comprendere le parole che Olivia,
appena salita in camera dopo che per tutto il pomeriggio non si era mai fatta
vedere,pronunciava ad alta voce rivolgendosi a tutte
le presenti, accompagnandole a risatine affettate e a sorrisini maliziosi nei
suoi confronti.
< Sapete, ho passato
tutto il pomeriggio con il caro professor Gray, che mi
ha aiutata a scrivere il tema che avrei dovuto
consegnare oggi e, non ci crederete, ho ottenuto il massimo dei voti! Ma la
cosa migliore è che io non ho dovuto fare niente, tutto quello che ho scritto me l’ha dettato lui... >
Si interruppe
bruscamente: la stanza era precipitata in un silenzio tombale e le reazioni più
che fredde delle compagne non la incoraggiavano a proseguire nel suo
cincischiare. Alicia e Angelina le rivolgevano occhiate omicide, Selene era ad
un passo dal mettersi ad urlare o dallo strangolarla, una delle due. Tuttavia fu Bethany a spezzare l’atmosfera tesa che si era
creata, e lo fece con un tono tagliente che nessuno aveva mai sentito provenire
da quelle labbra gentili.
< Meglio se ti dai una calmata Brinch, le tue
prodezze con il professor Gray non interessano a
nessuno. E ricorda che lui può adularti e favorirti quanto vuole, ma non potrà
mai cambiare quello che tutti pensiamo di te. Sei solo un’inutile piagnona che non vale la metà di ognuna di noi.
>
Senza una parola, gli
occhi spalancati, la ragazza girò sui tacchi e fuggì di
corsa dal dormitorio. Le ragazze, sbalordite dall’inusuale
comportamento di Bethany, ammirate si sperticavano in lodi per dimostrarle la
loro stima.
Selene rimaneva zitta. Quando Alicia e Angelina finalmente chiusero le tende dei
loro baldacchini, lentamente si avvicinò alla ragazza. Gli occhi le erano
diventati lucidi.
< Grazie Bethany >
< Figurati. Mi ha fatto
innervosire, ha davvero esagerato... >
< No veramente, dopo quello che è successo a lezione oggi... ti dico solo che
stavo cercando si decidermi se inchiodarla al muro e estrarle i denti uno per
uno per farla tacere o se limitarmi a saltarle addosso e strangolarla. Me ne
sarei pentita... credo >
< Te l’ho detto, non ti devi preoccupare. E
poi ho già in mente un modo con cui puoi sdebitarti >. Sorrideva Bethany,
pronunciando quelle parole.
< Dimmi tutto >
< Mi devi aiutare a
fare in modo che
Sorrideva
ancora Bethany, mentre osservava i mutamenti che avvenivano sul viso dell’amica:
occhi sgranati per lo stupore che piano piano
tornavano a dimensioni normali mentre un lampo di
comprensione li illuminava e un largo sorriso si stendeva sul suo volto.
Sorridevano
entrambe, mentre sancivano il patto che dava origine alla loro amicizia.
Da quella fatidica serata,
Olivia Brinch era stata vittima di una serie di sfortunati
quanto misteriosi eventi.
Simboli celtici,
annunciatori di pericolo e sventura, la perseguitavano ovunque: ne trovava sui sui libri, vergati con
inchiostro scuro,una sera erano comparsi incisi sulla testata del suo letto. Quando
ne aveva scorto uno anche tra i fondi del suo the
mattutino, la sua abituale superstizione si trasformò in paranoia.
Lamentava continuamente la
scomparsa di oggettini e cianfrusaglie di poco valore,
lei di solito così ossessivamente ordinata.
Aveva dovuto interrompere
strillando la sua consueta toilette mattutina perchè un mucchio di ragni grossi
come piattelli erano sbucati fuori dal suo tubetto di
crema per il viso.
La mattina dell’ultimo giorno
di scuola prima delle vacanza natalizie scappò
piangendo dal dormitorio, interamente coperta da grossi foruncoli bluastri.
Selene e Bethany, le menti
che si nascondevano dietro quegli eventi funesti, confidavano che quell’ultimo
scherzo si rivelasse la goccia che fa traboccare il vaso, che Olivia decidesse
di lasciare la scuola per trovare riparo dall’immensa sfortuna che la
perseguitava, che dopo le vacanze non si facesse più
vedere. Quella sera, sedute sulle soffici poltrone della Sala Comune, si complimentavano
vicendevolmente per la riuscita dello scherzo. La pozione a base di mosche
della Scandinavia e sciroppo di elleboro scovata da
Bethany in un grosso librone nascosto nei meandri della biblioteca aveva
prodotto risultati migliori di quanto si aspettassero. Stavano discutendo sulla
loro prossima mossa, ammesso che, quando avessero fatto
ritorno a scuola dopo le vacanze in famiglia,
< Guarda chi si vede!
>
< Le regine del
complotto! >
< Come procede il
vostro mirabolante progetto FIBOB? >
< FIBOB?? > era
sempre difficile per le ragazze capire al volo tutte
le stranezze che i gemelli si inventavano.
< Fa I Bagagli Olivia Brinch, naturalmente! >
< Oh, benone! A proposito l’avete vista in giro? Non la vediamo
più da stamattina... >
< Oh non mi sembra. Tu
che dici Fred? >
< Assolutamente no. Sono sicuro che non c’era nessunissimo ammasso bubboso blu
nell’ufficio di Gazza. Ce ne saremmo accorti. >
< Nell’ufficio di Gazza??? >
Per i gemelli era sempre
appagante raccontare alle amiche le loro ultime prodezze: reagivano
immediatamente, era gratificante descrivere le loro imprese ad un pubblico così
partecipe.
< Oh sì > esordì George con noncuranza < il vecchio Argus
ci ha scoperti a lanciare caccabombe in corridoio... >
< è andato fuori dai gangheri, pensate che voleva metterci in punizione
>
< assurdo, per delle
innocue caccabombe >.
Selene sbuffava, non
nascondendo la sua impazienza.
< Okay,
ma allora che cosa ci fate già qui? >.
Chiunque conosceva
l’ossessionante passione di Gazza per le punizioni più lunghe e tediose. Farti
beccare a commettere quello che lui definiva un “grave reato” equivaleva a
dover passare le settimane seguenti a pulire
Tuttavia i gemelli
esibivano quel sorrisetto soddisfatto di chi ne ha appena combinata una di grandiosa.
< Lo abbiamo distratto!
Mentre sproloquiava su frustate, manette e schiacciapollici abbiamo lanciato
altre caccabombe e lui ci ha lasciati
soli soletti nel suo ufficio. >
< Non esattamente. A te
l’onore George >
< Dunque, un’ occasione così ghiotta non ce la potevamo certo lasciar
sfuggire:Gazza lontano e tutto il suo ufficio da ispezionare.A
dire la verità non siamo riusciti a trovare granchè
di interessante, avremmo avuto bisogno di molto più tempo. Comunque,
questa siamo riusciti a recuperarla.
>.
Fred estrasse
lentamente dalla tasca un foglio di pergamena sgualcito, che lui e il fratello
guardavano con venerazione.
< Wow. Un foglio di
pergamena dell’anteguerra magica. Davvero una scoperta sensazionale. >
< Inutile far tanto del
sarcasmo Felicity >
< Si dà il caso che
questa pergamena dell’anteguerra magica
come dici tu >
< sia stata catalogata
da Gazza come estremamente pericolosa >
< quindi
porta un po’ di rispetto! E poi, vivi in questa scuola
da più di tre mesi e ancora non hai imparato a diffidare delle apparenze?Qui
qualsiasi cosa ne nasconde un’altra. >
< Noi dobbiamo solo
scoprire che cosa nasconde questa >.
Detto fatto: i due gemelli
presero penna e calamaio e cominciarono a scribacchiare sulla pergamena.
22 dicembre 1989: ritrovamento della
Magica Pergamena
ad
opera dei favolosi gemelli
Fred e George Weasley
Pochi secondi e le nere
lettere ancora umide sparirono, mentre altre se ne formavano, come scritte da
una mano invisibile
Messer Lunastorta, Codaliscia, Felpato e Ramoso
si
complimentano con i gemelli Weasley
per
aver recuperato il frutto del loro nobile lavoro,
e
promettono solennemente di aiutarli attraverso esso
in
qualsiasi malefatta o impresa che
si
accingeranno ad intraprendere...
Gli occhi dei gemelli
brillavano, vittoriosi
... se si dimostreranno degni di questo
onore
riuscendo a scoprire il segreto
necessario a svelare la nostra opera.
Sayonara!
Con questo saluto le
parole si riassorbirono nella pergamena, che tornò nuovamente bianca e
immobile.
< Oh sì. Estremamente pericolosa, proprio così. Al
massimo questi quattro tipi avranno scritto a Gazza di smettere di
sbraitare contro gli studenti, altrimenti i suoi occhietti gli usciranno dalle
orbite e diventeranno la cena di Mrs. Purr. >
Selene trovava la
situazione estremamente comica, ma la sua ironia aveva
punto nel vivo l’orgoglio maschile degli amici.
< Scherza pure tu.
Vedrai, quando riusciremo ad usare questo gioiellino:
ci mostrerà gli scherzi più perfidi del secolo, e nemmeno se ci
implorerai chiedendo perdono strisciando ti daremo qualche idea per il
FIBOB. >
Si misero dunque al lavoro
per svelare l’arcano: scrivevano furiosamente sulla pergamena, senza il minimo
risultato, essa rimaneva perennemente bianca. Lunastorta,
Codaliscia, Felpato e Ramoso non avevano intenzione
di lasciar trapelare il più piccolo indizio che fosse
d’aiuto ai gemelli.
Dopo innumerevoli
tentativi, i ragazzini si arresero, giurando che anche se la pergamena aveva vinto la battaglia, la guerra sarebbe stata tutta
un’altra storia.
Alle risate di scherno
delle amiche reagirono caricandosele sulle spalle a peso morto e, ignorando la
tempesta di pugni sulla schiena e gli ordini di lasciarle andare, le portarono
nel parco, dove le lasciarono cadere su un grosso mucchio di neve, bagnandole
completamente e scatenando l’ultima grande battaglia a
palle di neve dell’anno.