Lo trovò solo un’ora dopo che passeggiava nei Cortili di Hogwarts, probabilmente era ancora scossa da quello che era successo qualche ora prima.
-Severus ti devo parlare- disse Silente raggiungendo il professore. Piton sapeva di cosa voleva discutere il Preside e non ne aveva voglia, ma annuì.
-Ho parlato con la signorina Granger un’ora fa. Mi ha detto quello che è successo. Severus ti voglio dare un consiglio. Vai da lei e dille quello che provi-
-Ma Albus, non posso. Io sono un insegnante, e lei è una studentessa- disse Severus fermandosi a guardare il Preside.
-Mi ha detto che quando te ne sei andato era molto triste-
-Davvero?- chiese stupito l’insegnate di Pozioni. Silente annuì.
-Ora vai, Severus. Fai quello che ritieni giusto-
-Ok, glielo dirò- rispose il giovane mago.
 
La prossima lezione che avrebbe avuto sarebbe stata con quelli del settimo anno.
“Perfetto” pensò. “A fine lezione glielo dirò”. Hermione era seduta in prima fila e scriveva senza interruzioni.
“E’ bellissima” pensò Piton mentre la guardava di nascosto.
Quando la lezione finì, Severus la chiamò.
-Andate pure- disse a Harry e Ron.-Vi raggiungo subito-. Appena tutti gli studenti se ne furono andati, Severus alzò finalmente gli occhi.
-Mi dica professore- disse Hermione curiosa.
-Vede signorina Granger. Le ho chiesto di rimanere perché ho un problema di tipo personale e magari lei può aiutarmi-
-C-che cosa?- chiese la ragazza timorosa.
-Vede, c’è una donna di cui sono perdutamente innamorato, e non so cosa fare per dimostrarglielo-
“Una donna? C’è una donna? Ma ovviamente, perché mi sono illusa?” pensò Hermione.
-Bhe… potrebbe farle un regalo- disse riprendendosi dallo shock.
-Un regalo?-
-Si, un regalo. Che cosa le piace?-
-Bhe… lei è molto intelligente, e le piace studiare-
-Allora le regali un libro, di sicuro le piacerà-. Piton la guardò un attimo, aveva già comprato un libro per lei.
-Aspetti- disse aprendo il cassetto e estraendo un libro di pozioni.-Questo potrebbe andare?-
-Si, sicuramente le piacerà- disse guardando il volume con voglia.
-Allora lo prenda, signorina Granger-
-No, non posso. E poi questa donna, ci resterà male-
-No, non lo farà, anzi sarà molto felice-. Hermione lo guardò accigliata, non aveva capito quello che aveva detto.
-Signorina Granger, quella donna sei tu- disse guardandola finalmente negli occhi. Hermione aprì la bocca per parlare, ma non uscì nessun suono.
-Non mi aspetto che tu provi lo stesso. In fondo sono il tuo insegnante e sono stato un Mangiamorte- disse allontanando lo sguardo.
-Ma professore, ormai mancano solo quattro mesi alla fine della scuola e lei non sarà più il mio insegnante-
-Questo è vero, ma il mio passato non può cambiare-
-Lo so, professore. Ma io l’amo per quello che è, per quello che è stato e per quello che sarà. So a cosa vado incontro, e lo faccio consciamente-. Severus la guardò. Un sorriso si era dipinto sulle labbra di lui. Un vero sorriso.
-Sei fantastica, Hermione- disse allungando una mano verso il suo viso. Hermione fu scossa da un fremito quando le sue dita le accarezzarono timidamente la guancia. Poi la ragazza avvicinò le sue labbra a quelle del professore, ma si fermò un attimo prima di toccarle.
-Cosa fai?- chiese lui in un sussurro. Lei non rispose, ma annullò la distanza tra le loro labbra. Quando si divisero entrambi sorridevano felici.
-Ora è meglio che vai- disse Severus.-O arriverai in ritardo alla lezione-
-Certo amore. Ti verrò a trovare appena ho un’ora libera. Te lo prometto- rispose la ragazza mentre correva fuori dalla stanza. Appena fu fuori dall’aula Piton si lasciò andare a tutti i pensieri.
“Mi ama. Chi l’avrebbe mai detto”. Era così concentrato su Hermione che non si accorse che Silente era entrato.
-Ah, Severus, vedo che sei felice, cosa è successo?- chiese sorridendo. Aveva infatti incontrato la signorina Granger che saliva dai Sotterranei, ed era contenta. C’era solo una possibilità.
-Bhe… signor Preside, ho fatto quello che mi aveva detto. Mi sono dichiarato. E…-
-E…-
-E mi ha detto che anche lei mi ama-. Silente lo guardò con il solito luccichio negli occhi.
-Lei lo sapeva, vero? Sapeva che era innamorata di me?-
-Temo di si, Severus. Comunque ora è meglio che vai. Devi fare lezione-
-Si, ci vediamo signor Preside-