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Autore: Roronoa Crocodile    23/09/2011    2 recensioni
Salve!
Sono Giulio e ho deciso di scrivere questa fiction in quanto sono appasionato di one piece.
I personaggi sono tutti di mia invenzione.
La fiction tratta di un ragazzo, Giulio, che insieme alla sua ciurma di pirati girerà i mari vivendo moltissime avventure!
E ovviamente non mancherà qualche bella storia d'amore! 
E' la mia prima fiction quindi mi farebbe piacere sapere che ve ne pare!
Saluti
Fantasticgiulio

AVVISO IMPORTANTE: I capitoli sono stati modificati e corretti, dateci 1 occhiata e ditemi che ve ne pare!
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Giulio uscì dall'edificio.
Era esausto, a malapena riusciva a reggersi in piedi.
Il ragazzo vide che la battagli ancora non era finita: alcuni soldati sparavano ancora con fucili e cannoni mentre i ribelli rispondevano con pistole, fucili e spade.
Non aveva idea di chi fosse in vantaggio, e francamente in quel momento non gliene importava un granchè.
Improvvisamente il ragazzo scorse Chiara volteggiare sulla sua aquila, come sempre, quella visione gli tolse il fiato.
Giulio chiamò a gran voce la ragazza la quale ,dopo averlo scorto, si diresse a gran velocità verso di lui.
-Ce l'hai fatta Giulio!- urlò lei, afferandolo per un braccio e facendolo salire sulla sua aquila.
-Bravissimo, sei stato un grande, oh Giulio, ero così preoccupata, credevo che tu fossi morto, se ti fosse successo qualcosa io, io........- disse la ragazza completamente nel pallone, stringendolo forte a se.
Dopo poco la ragazza si staccò da lui, imbarazzata.
Giulio fremette quando la ragazza lo abbracciò, erano vicini, troppo vicini!
E la sensazione del suo seno caldo sul suo petto attraverso la maglietta lo faceva impazzire, maledizione, quella ragazza gli faceva completamente perdere la testa!
Con difficoltà si staccò da lei, la vide arrossire imbarazzata, e un folle istinto di abbracciarla nuovamente lo fece fremere.
-Emm.....dovremmo.....dovremmo andare ad aiutare i tuoi uomini!- disse Giulio maledicendosi per ciò che aveva appena detto.
-Certo, certo.....- disse la ragazza ancora più imbarazzata facendo dirigere l'aquila verso il campo di battaglia.
Dopo poco i 2 ragazzi ripresero la battaglia, con le poche forze che gli rimanevano Giulio abbattè alcuni marines.
I ragazzi continuarono a combattere strenuamente, dando man forte agli uomini di Chiara.
Giulio non riusciva più a capire neppure cosa stesse facendo, era esausto, non riusciva più neppure a pensare, vedeva solo nemici, nemici dietro, davanti a lui, nemici ovunque, e morte, morte ovunque intorno a lui.
Non ne poteva più, un conto era uccidere uno come Ardrein, ma vedere degli uomini che fino a poche ore prima avevano scherzato e brindato con lui, accanirsi così ferocemente contro i corpi morti dei nemici era orribile.
Non ce la faceva più, aveva la nausa.
Voleva solo poter riposare, voleva stendersi su un letto e dimenticare tutte quelle immagini che si erano stampate a fuoco nella sua mente.
Quelle immagini di morte e crudeltà che rendevano il bene e il male solo misere parole.
Il frutto del Diavolo gli sottraeva preziose energie, prosciugandolo della poca lucidità che gli restava, voleva solo dormire............
Caddè a terra, seppe di stare per morire -Giulioooooo!-
Una voce urlò il suo nome, chissà perchè gli era familiare.......

Buio.
Le tenebre la chiamano, ammaliandola.
Sarai libera, libera per sempre.
Il veleno le scorre nelle vene, soffiando via la sua vita.
E' bello, non sente più neanche il dolore, si sente quasi........in pace.
Eppure, qualcosa di fastidioso le ronza nella testa.
'Sei debole' parole amare che distruggono quella fragile pace che l'aveva circondata.
Non vuole vivere, non sa neppure cosa voglia dire questa parola e probabilmente non lo saprà mai eppure c'è una forza che le impedisce di scivolare nel baratro: l'odio.
Quell'odio profondo per il mondo, per Pinech, per la sua stessa vita, per i sorrisi della gente.
Per quei sorrisi che lei non avrà mai.
Perchè?
Li odia tutti.
Perchè? 
Non vuole vivere eppure il suo corpo continua disperatamente ad attaccarsi ai battiti sempre più deboli di quel cuore maledetto.
Perchè sono così diversa dagli altri?
Quella domanda la riporta indietro, e per un attimo la bambina che era stata risorge dalle ceneri di quel corpo morente.

*Sarebbe consigliabile leggere lo spazio autore prima di leggere questo pezzo in  modo da comprendere meglio il contesto durante il quale si svolge questo flashback.

*FlashBack*
-Svegliati, svegliati, maledizione, svegliati-
Una bambina sente la voce di qualcuno chiamarla.
Apre a fatica gli occhi.
-Brava, bravissima, adesso bevi, piano, piano...-
Un viso familiare le avvicina un bicchiere alle labbra, mentre l'acqua le scorre rapidamente nella gola arsa.
-Va tutto bene, tutto bene, ti ricordi chi sono? Avanti, dì il mio nome-
Silenzio.
La bambina tace, il cervello distrutto dalle droghe.
-Avanti, sono Pinech, non puoi non ricordartelo, giochiamo sempre insieme, chi sei tu? Chi sei? Cosa ricordi? Parla, parla maledizione, non avevi detto che te ne saresti andata via da quì? Ti prego, ricorda, per favore, non lasciare che portino via anche te!-
Lacrime solcano il viso del bambino, stà perdendo anche lei.
Gli occhi della bambina tremolano confusi, quegli occhi lo atterriscono.
Viola e nero.
Cosa le hanno fatto?
Come hanno potuto?
Quasi non riesce a guardarla più in faccia, e lei lo sa, sa il disprezzo che lui prova quando la guarda.
-Forza, forza, lo sò che fa un pò male ma devi svegliarti, se non ti svegli, se non ti svegli, io, io come faccio senza di te? non avevi detto che volevi essere una principessa? Le principesse non si arrendono mai! Avanti, apri gli occhi, parla!-
Il volto della bambina resta immobile, nessuna espressione dipinta su quel viso maledetto.
Lacrime continuano a cadere sul volto del bambino incapace di sopprimere i singhiozzi disperati.
Non vuole perderla, ma non sa più cosa fare.
Dopo gli esperimenti lui la raggiunge sempre, ruba dell'acqua e la costringe a sopravvivere.
Tenta di parlarle ma lei non risponde, chiusa come sempre nel suo dolore e nella sua mente confusa.
Altre volte invece riesce a farla parlare, un paio di volte è persino riuscito a farla sorridere.
Non più ormai, non più da quando i suoi occhi non le appartengono più.
Non sorride, non parla, non lo guarda neppure.
Pinech ha paura, paura di perdere anche lei, paura di doverla abbandonare.
Un sussurro, più simile a un sospiro che a un vero e proprio mormorio, lo scuote.
La vede mormorare.
Non riusce a capirla, le chiede di ripetere.
La bambina aggrotta la fronte e tenta di ripetere ciò che ha detto.
Sembra quasi lucida.
-Perchè sono così diversa?-
Un sussurrò, eppure questa volta Pinech comprende, comprende la sua disperata richiesta d'aiuto.
-Ma cosa vai dicendo principessa? Tu non sei diversa, tu sei meglio, molto meglio degli altri, tu sei la mia principessa!-
La bambina lo guarda concentrata, tentando disperatamente di non perdersi nuovamente negli abissi della sua mente annebbiata.
-Non è vero, io sono diversa, io sono....sono cattiva, sono un mostro, non dovrei esistere!-
Dal volto della bambina iniziano a scendere le lacrime.
-Non dire stupidagini, tu sei un fiore, l'unico fiore mai sbocciato in questo inferno, non devi permettere a nessuno di farti pensare di essere una persona cattiva, tu sei speciale, tu sei una principessa, sei mia amica!-
La bambina piange, piange affondando la testa sul petto, piange perchè vorrebbe davvero credere alle sue parole.
-Perchè sei così buono con me? Perchè non mi odi come fanno tutti gli altri?-
La bambina lo fissa, lo sguardo innocente di chi non ha ancora capito cosa sia il mondo.
'Perchè ho bisogno di te, perchè sei l'unica cosa buona che mi resta, perchè ti voglio bene'
Questo vorrebbergli rispondergli il bambino, ma non lo fa, incapace di comprendere i suoi stessi sentimenti.
-Perchè tu sei la mia principessa, e io ti proteggerò, ti proteggerò per sempre-
La bambina si stringe forte a lui, e per quei pochi secondi persino tutto il loro dolore e il loro odio sembra dargli tregua, lasciandoli soli, stretti in quell'infinito abbracciò.   

Ancora non sapevano che non ce ne sarebbero stati altri.
*Fine FlashBack*

Una voce la scuote.
-Sei davvero diventata così debole? Mi deludi Fenice!-
Conosce quella voce, la conosce fin troppo bene.
Lussuria, peccato, follia, odio.
In lui sono concentrati tutte le emozioni più forti che abbia mai provato.
Ricorda di avergli voluto bene un tempo, adesso è rimasto solo l'odio.
Quell'odio che la spinge a sopravvivere.
Vorrebbe rispondergli, vorrebbe insultarlo, ma non può, a stento riesce a comprendere le sue parole.
Sai, ho una voglia matta di ucciderti, tu cosa ne dici?
Ora che ci penso vederti così mi fa persino passare la voglia di ucciderti, sei così debole.
Sei debole, inutile.
Non puoi nulla contro di me.
Sei solo una patetica ragazzina, non potrai mai uccidermi.
Mai.

-Adesso basta, smettila di agitarti, va tutto bene, stai ferma, maledizione stai ferma!-
Una voce la sveglia, la Fenice sobbalza certa di trovarsi di fronte la persona che detesta più al mondo.
E invece, quando apre gli occhi scorge il viso di una donna davanti a se.
Non riesce a muovere neppure un muscolo, eppure nonostante la scarza lucidità la riconsce.
-Chiara?- mormora disprezzandosi per la sua debolezza.
Di tutte le persone che si sarebbe aspettata lei è l'ultima.
-Ah, buon giorno Fenice, cerca di non muoverti, prima ti sei agitata così tanto nel sonno che per riuscire a curarti sono dovuta ricorrere al mio potere psichico, sei stata davver fortunata a salvarti, una persona normale sarebbe già morta, questo veleno è uno dei più letali che abbia mai visto, hai avuto davvero fortuna!-
La voce della ragazza suona concentrata eppure al tempo stesso terribilmente distaccata.
-Cosa ci fai tu quì?- chiede la Fenice, la voce piena di disprezzo.
Ecco perchè non sopporta quella ragazza, è così terribilmente arrogante!
Così fredda, ma chi si crede di essere quell'antipatica?
Non capisce proprio perchè Giulio l'abbia scelta come sua compagna di viaggio, è così insopportabile!
Chiara sospirò, sforzandosi di non mostrare la istintiva antipatia che prova per quella ragazza.
-Sono venuta quì ad aiutarti, e ti ho trovato a terra morente, se non fosse stato per la tua innata resistenza e per le mie doti di medico non saresti mai riuscita a sopravvivere-
La Fenice digrignò i denti.
-Non ho bisogno del tuo aiuto, non ho bisogno dell'aiuto di nessuno- disse tentando di alzarsi.
-Non mi pare proprio che tu non abbia bisogno del mio aiuto, se non fosse per me non saresti neppure sopravvissuta!- disse Chiara tentando di trattenere la rabbia disperata che aveva in corpo.
Perchè? Perchè? Perchè doveva salvare una così?
Giulio stava morendo e lei doveva salvare quella stupida di cui non le importava nulla, non era giusto.
-Avanti vai, va da lui!-
La voce della Fenice la raggiunse come un eco, 'va da lui' ma cosa voleva dire?
La Fenice ghignò.
-Mi credi davvero così stupida? Sò benissimo che mi detesti e se non fosse stato per quell'idiota di Giulio non saresti mai venuta ad aiutarmi, lui stà morendo vero? Te lo leggo in faccia? Perchè sei venuta a salvare una come me ed hai abbandonato la persona che più ami? Solo perchè te l'ha detto lui? Sei una stupida! Sei ancora in tempo per salvarlo, vai, va da lui prima che sia troppo tardi!-
Chiara boccheggiò, come poteva capirla in quel modo?
Come riusciva a leggerle l'anima in quel modo.
-Tornerò, ti giuro che tornerò e verrò a prenderti, sopravvivi fino ad allora! Promettilo- disse Chiara fissandola.
Un lieve sorriso colorò per un attimo il viso della Fenice.
-Mpf.......vedrò che posso fare, adesso vai!-
E Chiara corse.
Corse combattendo contro il tempo, combattendo contro il destino, combattendo contro tutto.
Un solo pensiero era stampato nella sua mente: Devo salvarlo!
Sapeva di poterlo fare, sapeva di essere la sola a poterlo strappare dalle mani della morte.
Doveva riuscire ad arrivare in tempo.
Attorno a lei alcuni soldati festeggiavano la loro nuova libertà, e con essa la sconfitta di Ardrein, ma a lei non importava.
Lei non l'aveva ancora combattuto la sua battaglia.
Fissò per un secondo quegli uomini raggianti di gioia.
'Ti salverò, giuro che ti salverò fosse l'ultima cosa che faccio' pensò la ragazza continuando a correre.
Continuando a correre, seguita dal sole morente e da un destino ancora incerto.

Spazio Autore:
*Il FlashBack è ambientato pochi giorni dopo che gli 'scienziati' hanno trapiantato gli occhi viola e neri al posto dei suoi occhi azzurri alla Fenice, a quel tempo la bambina ha 7 anni mentre Pinech ne ha 11. 

Salve a tutti!
Che ve ne è parso del nuovo cappy?
Ho quasi finito di apportare tutte le modifiche ai cappy!
Cosa ne pensate dei 'nuovi' capitoli?
Avete modifiche da consigliarmi?
In ogni caso ci terrei molto a sapere che ve ne pare!
Bhe, con questo concludo!
Ringrazio chi legge e chi recensisce!
Saluti
Fantasticgiulio

  
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