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Autore: Rainbone    23/09/2011    9 recensioni
Nel linguaggio dei fiori l'Iris è messaggero, denota l'avvicinarsi di novità ed è per questo che l' ho scelto come titolo di questa AU in cui non esistono Mello e Matt ma solo un giocattolo notturno dei viaggiatori il primo e fumatore dalle mille esperienze il secondo.
Infine vi auguro buona lettura e spero sia decente.
Genere: Commedia, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Matt, Mello
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Alla fine della messa funebre i fedeli furono trasportati sino al cimitero, dove la bara fu sepolta in un macabro, oscuro e senza luce, angolo sepolcrale.
La neve rendeva pallido e atono il connubio di marmo stagliato qua è là sul sentiero di pietra.
Nomi e croci sbocciavano nel bianco insieme ad immagini sante multicolori.
Le nuvole chiare coprivano ancora quel sole freddo che da esse temeva di sbocciare.
Tutta la coltre ovattata riluceva di magnifici, luminescenti raggi immacolati che cercavano di sfuggire disinibite dal pudico sole.
Il funebre corteo avanzava di curiosi osservatori del macabro mentre Mail fumava la sigaretta tra le labbra pallide di freddo.

-Potremmo anche andare. Quello che mi sentivo di fare l’ho fatto: partecipare alla sua messa.-  disse Mihael, freddo,mentre voltava le spalle al sotterramento della bara e si sistemava il giaccone nero.
-Come vuoi.- bofonchiò il rosso aspirando un altro sorso tossico.

I piedi producevano un suono morbido sulla neve accumulata che già accennava a sciogliersi con l’aumento della temperatura.
Varcato il tetro cancello scuro,  un nuovo raggio sembrò accoglierli entrambi.
Il sole perse ogni imbarazzo e sbucò fuori festeggiato dalle bianche nubi.
-Il sole.- sorrise il biondo, mentre il volto si girava e si illuminava di tepore.
Il profilo del naso perfetto sbocciava al centro del viso diafano , mentre gli occhi di zaffiri brillarono di propria luce  e i capelli si adagiavano sui contorni.

-Mihael …- domandò esterrefatto il rosso.
-Mh?- rispose il biondo guardandolo.
Mail si accostò al lui e gli prese il mento tra le mani, cingendo le guance con le dita.
Avvicinò innocentemente le proprie labbra, al sapore di tabacco, a quelle di Mihael, fresche di neve e sole.
Lasciò che si accarezzassero prima di far coincidere ogni punto della bocca rosea.
Quasi si appartenessero da quella notte.
Il calore ritornò ai loro corpi mentre le mani affondavano nelle pieghe dei giubbotti e la lingua accarezzava ogni angolo della cavità orale.

Tiepidi di eccitazione raggiunsero a malincuore l’auto rossa di Mail e si misero in moto sul sentiero di campagna sciolto dal sole.
Il vento fresco alitava sulle gialle dorate spighe e attraversava il finestrino semi -aperto carezzando le guance dei due giovani.
L’erba umida di neve sciolta si agitava leggiadra sotto le ruote della Dodge.Mentre un sole freddo faceva scintillare gli occhi di una patina lacrimale di commozione.
 
-Ehi, piccola? Che ne dici di prendere degli spuntini e andarcene in montagna?- chiese il rosso con la voce arrochita dal fumo.
Il biondo lo guardò in tralice con un finto broncio.

-Buona idea, checca!- gli rimboccò il biondo, con l’espressione imbronciata mutata in ghigno beffardo.
Mail gli sorrise bonariamente, mentre l’auto si rimetteva nel circuito urbano e si avviava al raggiungimento del primo pub.
La Dodge sostò di fronte ad una birreria che vendeva diversi spuntini per la pausa pranzo.

-Scendi con me?- chiese il rosso posando il suo smeraldino sguardo in quello zaffirino del biondo.
-Certo.- sorrise fin troppo gentile Mihael.
La porta si aprì con un sonoro tintinnare di quegli aggeggini che annunciano l’ingresso di un cliente.
Gli occhi dei due si adagiarono sulla poca gente che sedeva ai tavoli, mentre una canzone country faceva da sottofondo a quella nevosa mattina invernale.
 Mail si avvinò al bancone e comprò dei sandwich e qualche sacchetto di patatine fritte, mentre Mihael si accingeva a scrutare la vetrina in cui erano esposti gli attestati della proprietaria, che premiavano la lavorazione della birra.
-Pronti?- chiese il rosso dietro l’orecchio del biondo, il quale rabbrividì impercettibilmente.
-Si.- disse afferrando una delle due buste contenenti gli spuntini.

Il viaggio non fu lungo ma travagliato a causa dei pendii ripidi a  causa dalla neve sciolta.
-Ti piace?- chiese il rosso mentre tirava il freno a mano nella fresca, umida radura in cui si erano inoltrati.
Il biondo si guardò intorno .
Scrutò il fogliame, studiò la corteccia degli alberi, ascoltò il frusciare delle foglie.
Udì gli insetti stridere e gli uccelli cinguettare, mentre le narici erano invase dal dolce profumo di fresco.

-Si.- sorrise.
I due lasciarono l’auto e respirano a braccia aperte e pieni polmoni l’ossigeno puro.
D’un tratto un lampo folgorò la mente attiva del biondo che scattò in avanti cominciando una goffa corsa fatta di rischiati scivoloni sull’erba bagnata.
-Prendimi se ci riesci!- urlò pieno di vita il biondo mentre spariva ancora dietro il tronco di una quercia.
-Ti prendo,ragazzina!- ululò in risposta Mail scattando al raggiungimento.
Qualcosa gli diceva che il premio di quella gara sarebbe stato uno squisito bocconcino biondo.
 





























Note:

Ok… capitolo meno introspettivo e … più boh! Insomma è stata una cosa spontanea… non so perché ma è da prima dell’estate che avevo in mente la scena dei campi di grano ^^Mi dispiace se l’ultima frase è un po’ frivola ma volevo tornare un po’ al comico =D
Spero che vi piaccia <3 Penso che nel prossimo ci sarà un’altra lemon… oddio non ho la più pallida idea di come finirà e tra quanti capitoli >.<
Devo chiarire. U.u
Grazie di tutto! Grazie alle 8 preferite e alle 18 seguite! <3 E’ davvero un traguardo importante per me *-*
Un bacio.
HK 
  
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