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Autore: Rebel Girl    23/09/2011    5 recensioni
A causa del lavoro del padre la piccola Hinata è costretta a trasferirsi a Cuba... lì incontrerà Naruto, un cameriere che fa parte del gruppo dei ribelli...per la Hyuuga sarà amore a prima vista ma numerosi ostacoli impediranno a questi due giovani di stare insieme... Haloa!!! Questa fan-fic la dedico a DREEM, Suscystar, Minority Girl e a Lara!!
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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hinat

Grazie per il duro lavoro, Uzumaki-san..”
La voce bassa di Shikamaru gli giunse alle orecchie, ridestandolo dai suoi pensieri. Un'altra lunga giornata era finita e due camerieri si godevano i pochi minuti di pausa loro concessi prima di lasciare lo stabile per avviarsi ognuno alle proprie abitazioni.
Il giardino dietro alle cucine era deserto, le voci concitate dei cuochi e dei camerieri giungevano all'esterno dalle grandi finestre spalancate.
Naruto, seduto sui gradini polverosi della porta, si portò la bottiglietta dell'acqua alle labbra, bevendone alcuni sorsi. Shikamaru armeggiò con l'accendino, riuscendo a raccattare dal fondo dei pantaloni un pacchetto sgualcito di sigarette.
“Altro che acqua, ci vorrebbe una bella birra.” esclamò il moro, accendendosi la sigaretta e assaporando il gusto amaro del fumo sul palato.
Naruto sorrise, voltando il viso verso l'amico. “Sai che non ci è permesso bere in servizio.”
Shikamaru alzò le spalle.
“Tanto non ci scopriranno mai.” mormorò, osservando assorto il pavimento. “ Che dici, andiamo a bere qualcosa con i ragazzi più tardi?”
Naruto si alzò in piedi, stiracchiandosi le braccia.
“Io passo. Non sono in vena.”
Shikamaru annuì pensieroso, lanciandogli un'occhiata veloce.
“Ascolta, Uzumaki. Che intenzioni hai con la ragazzina dei Hyuuga.” domandò il moro, portandosi la sigaretta alle labbra e aspirando un boccata.
Il rumore dei piatti e delle varie stoviglie giungevano alle loro orecchie come una melodia lontana. In lontananza si potevano anche sentire le macchine che sfrecciavano per le strade dell'Havana.
Naruto alzò lo sguardo al cielo, osservando le coltre di stelle luminose.
“Nulla in particolare.”
“Lo sai che ci è vietato uscire con le dipendenti.” disse il ragazzo, facendo cadere della cenere sul pavimento e pestandola con il piede, lasciando una lunga striscia nera sul cemento “ E poi Ino andrebbe di matto se per caso tu hai solo intenzione di divertiti con lei.”
Naruto sorrise, chiudendo la bottiglia d'acqua e lanciandola all'interno di un cestino a pochi passi da lui.
“Io non sono un gigolò, Shikamaru.”
“Lo so, ma visto il tuo passato non mi stupirei se la gente lo pensasse.” esclamò il moro, spegnendo la sigaretta e alzando lo sguardo sul biondo. “Tutti lo sanno che lo eri un tempo.”
Naruto scrollò le spalle, sbuffando appena.
“Era divertente essere pagati per dare un po' d'amore alle clienti dell'albergo. Ma dopo l'ultima dichiarazione d'amore di una 50'enne che voleva sposarmi e lasciare il marito ho deciso di chiudere con quel mondo.” rispose il ragazzo, passandosi una mano sugli occhi stanchi e arrossati “Fidati, non sarò più un host di lusso.”
Shikamaru annuì, alzandosi in piedi a sua volta.
“Se lo dici tu. Comunque dammi qualche consiglio, magari inizio un'attività di quel tipo.”
Naruto sorrise, dando un leggero pugno sulla spalla dell'amico.
“Menti, menti tanto e sii credibile.”

Quando Naruto ritornò a casa era mezzanotte passata. Le strade erano deserte, la luce dei lampioni le illuminavano fiocamente e l'odore delle pietanze dei ristoranti ancora aperti a quell'ora inondavano le vie con un profumo di carne arrosto, ramen e altre leccornie. Naruto aprì la porta del suo appartamento lentamente, togliendo le chiavi dalla toppa e lanciandole con poca attenzione sopra al mobiletto della cucina. Una palla di pelo rosso pelosa trotterellò ai sui piedi, miagolando e strusciando il corpo sulle sue gambe. Naruto sorrise stancamente, accarezzando il gatto dietro all'orecchio con fare affettuoso.
“Ciao Nino. Mi di spiace ma Otou-chan oggi si è dimenticato di fare la spesa.” mormorò il ragazzo, accucciandosi vicino al gatto e prendendoli il viso paffuto tra le mani “Oggi si fa digiuno.”
Il gatto si divincolò dalla sua delicata stretta correndo, quasi offeso, sulla finestra del salotto, miagolando per manifestare la sua protesta. Naruto si tolse la maglia dell'albergo lanciandola sopra al divano e, a torso nudo, si diresse verso la cucina, stiracchiando le braccia. Accese la piccola tv , più per abitudine che per volontà, e si mise a cercare qualcosa di commestibile in frigo. Arricciò la bocca nello costatare che il frigo era vuoto quanto il suo stomaco.
“Si, devo decisamente fare la spesa.” sentenziò, chiudendo il frigo e decidendo di farsi una doccia. Si diresse verso la porta del bagno ma fu costretto a tornare sui propri passi non appena sentì qualcuno bussare al suo appartamento. Cercò di trattenere la voglia infrenabile di ignorare il visitatore e di chiudersi nel bagno e si diresse verso l'entrata. Non appena aprì la porta, la figura slanciata di Ino fece capolino sulla soglia. Indossava una maglia a maniche corte decisamente troppo larga per il suo fisico magro e i lunghi capelli biondi gli ricadevano sulle spalle.
Il suo sguardo indugiò sul suo torace per poi ritornare al punto di partenza.
“Naruto, sei consapevole del fatto che mi hai aperto la porta mezzo nudo?” disse Ino, osservandolo con uno sguardo leggermente seccato.
Naruto sorrise maliziosamente, appoggiandosi allo stipite .
“Speravo di conquistarti con il mio fascino spagnolo.”
Ino alzò gli occhi al cielo, spostando Naruto dalla porta ed entrando nella stanza.
“Non ti ho detto che puoi entrare.” disse il biondino, alzando un sopracciglio e sorridendo divertito. Ino alzò un busta trasparente del supermercato contente due scatolette di vetro che , con molto probabilità, contenevano le porzioni in più della cena servita quella sera all'albergo.
“Resta pure quanto vuoi.” esclamò Naruto, chiudendo la porta e appuntandosi mentalmente l'idea di costruire una statua in onore dell'amica.
“Ero sicura che non aveva mangiato niente ,quindi ho deciso di fare la buona samaritana.” disse la ragazza, sedendosi su una sedia vicino al tavolo, adagiandoci sopra la busta di plastica. Naruto si sedette davanti a lei, passandoli una forchetta e osservando Ino aprire le scatole.
“Che ci propone stasera lo chef Kakashi?”
“Carne strana in una poltiglia altrettanto strana.” esclamò la bionda, passando uno dei due contenitori al ragazzo e annusando leggermente sbigottita il suo.
“E' salmone in salsa di basilico, Ino.” rispose Naruto, sorridendo appena. Ino alzò le spalle, prendendo la forchetta tra le mani.
“Gente ricca, mangiano cose così strane....” rispose, addentando un pezzo di pesce e masticandolo con riluttanza. “Non puoi nemmeno immaginare che mi è capitato oggi.”
“Che cosa ti è capitato?” domandò il biondo, masticando lentamente il salmone e passandosi una mano sugli occhi stanchi che poi riportò su Ino. Capitava così quasi ogni sera. Ino, tutta pimpante e per niente stanca, si precipitava a casa sua per raccontargli ogni singolo momento della sua giornata. Sebbene Naruto fosse sempre stanco morto e lottava per riuscire a tenere gli occhi aperti, rimaneva sempre in silenzio ad ascoltare Ino, lasciandola parlare. Non era molto educato per lui cacciarla di casa e infondo gli faceva piacere ascoltarla. Se almeno rimaneva un po' con lui, non rischiava di rimanere a casa da sola in quel condominio che era tutto tranne che sicuro.
“Oggi un uomo che sta nella camera 578 mi ha rimproverato perché gli ho spostato i libri di un certo Tromm. E per giunta ha detto che sono ignorante perché non conosco i libri di questo tipo. Ma che ne posso sapere io di un libro che si chiama “Scappare dalla libertà!”
“Si chiama “Fuga dalla libertà” Ino e l'autore non è Tromm ma Fromm.” la corresse Naruto, bevendo un sorso d'acqua e osservando pazientemente Ino.
La bionda rimase con la bocca spalancata e la forchetta per aria.
“Ti è andato di traverso qualcosa?” chiese il ragazzo, incrociando le braccia sopra al tavolo e appoggiandoci la testa.
“Io l'ho sempre detto che sei troppo intelligente per fare il cameriere!” esclamò Ino, scuotendo la testa e cacciandosi in bocca quello che le rimaneva della sua cena.
“Non mi ritengo intelligente, sono semplicemente nella norma” rispose Naruto, osservandola con i suoi grandi occhi azzurri. Ino prese il bicchiere, rigirandoselo un po' tra le mani.
L'aria tiepida dell'estate entrava dalla finestra aperta, scompigliandole i lunghi capelli. La ragazza osservò per alcuni secondi le tende del salotto ondeggiare alla leggera brezza d'estate, concentrandosi su Nino che dormiva pacificamente sul balcone.
“Naruto, ti piace Hinata-chan?” domandò Ino, riportando l'attenzione sul ragazzo. Il biondo si limitò a scuotere la testa, osservandola in silenzio.
“Perché sai, penso che a lei tu piaccia.”
“Me ne sono accorto.”
“Allora, che cosa pensi di fare?”
Naruto cercò con tutto se stesso di combattere contro il sonno e alzò lo sguardo sulla biondina.
“Lo sai che noi dipendenti non possiamo uscire con gli ospiti.” rispose il ragazzo, sospirando appena e chiudendo gli occhi per alcuni secondi.
Ino storse la bocca, seccata. “ Lo so, ma vorrei tanto vedervi assieme, siete proprio carini.”
Naruto si limitò a sorridere, trattenendo una risata. Ino incrociò le braccia al petto e, approfittando del fatto che Naruto teneva gli occhi chiusi, si mise ad osservarlo. Le spalle non erano muscolose e nemmeno grandi, il suo fisico era semplicemente nella norma. Possedeva un accenno di muscolo sulle braccia e la pelle era liscia e leggermente abbronzata. Ma una cosa in particolare attirò l'attenzione della ragazza. All'altezza della scapola, poco visibile dal punto in cui si trovava lei, vedeva qualcosa di nero. Era un tatuaggio, ma era impossibile capire che cosa rappresentasse .
“Da quando hai un tatuaggio?” chiese la ragazza, aggrottando la fronte. Naruto aprì gli occhi, lentamente.
“Da un po'.” rispose, alzandosi a sedere e appoggiando la schiena allo schienale della sedia, togliendo ogni visuale alla bionda.
“E che cosa rappresenta?”
Naruto alzò le spalle. “Credo che ora sia meglio se vai a dormire, domani dobbiamo essere al lavoro presto.”
Ino annuì, sorridendo.
“Si, credo che tu abbia ragione. Buona notte, Naruto-chan!”
Naruto sorrise, scompigliandole i capelli.
“Buona Notte, Ino.”




Quando, la mattina seguente, Hinata scese dabbasso per fare colazione, rimase stupita nel vedere un gruppo numeroso di gente nell'entrata. Parlavano tutti animatamente tra di loro, alcuni indicavano la porta chiusa della sala da pranzo. La moretta si guardò velocemente in giro, cercando di scorgere il padre tra la folla rumorosa.
“Onee-chan, ma che cosa sta succedendo?” domandò Hanabi, osservando incuriosita le persone attorno a se.
“Non lo so, forse non hanno ancora aperto la sala per la colazione.” rispose Hinata, non riuscendo a capire quale fosse il motivo di tanto trambusto. In piedi vicino al bancone della recemption scorse la figura di Sasuke che, con un espressione grave in volto, parlava con un uomo anziano che sembrava essere un segretario. Hinata prese per mano Hanabi e si avviò verso il ragazzo.
“Sasuke-kun...” lo chiamò la moretta, attirando la sua attenzione. Sasuke smise di parlare con l'uomo e spostò lo sguardo su di lei.
“Hinata, buon giorno.”
“Che cosa sta succedendo?” domandò la ragazza, indicando le porte della sala da pranzo.
“L'albergo ha ricevuto un ordine da parte di Orochimaru ieri sera. Dobbiamo licenziare un numero cospicuo di dipendenti perché, da quanto dice lui, ci sono dei ribelli che fingono di lavorare per noi ma in realtà complottano una specie di attentato. Così stamattina siamo un po' a corto di personale, quindi stiamo aspettando dei nuovi camerieri che sostituiranno quelli vecchi. Ovviamente si chiude un occhio per i maggiordomi privati degli ospiti, anche se sono di origine cubana.” disse Sasuke, tamburellando un dito sulla superficie liscia del bancone alle sue spalle.
Hinata sentì il cuore fermarsi per alcuni secondi. Avevano licenziato dei dipendenti? Anche Naruto?
“Scusami, sai per caso se Naruto Uzumaki è nella lista dei camerieri licenziati?” domandò la ragazza, cercando di controllare la voce palesemente preoccupata. Sasuke la guardò perplesso.
“Intendi il ragazzo biondo che ti ha salvato quando stavi per cadere dalla terrazza?”
“Esattamente lui.”
Sasuke sembrò pensarci un po' su, incrociando le braccia al petto.
“Si, lo hanno licenziato stamattina stessa.”
Hinata sgranò gli occhi, portandosi una mano alla bocca. Lo avevano licenziato? Perché proprio lui, non aveva mai fatto niente di male. Cercò di calmare il battito del suo cuore, assumendo un'espressione di finta calma.
“Non c'è un modo per riassumerlo? Io tenevo....nel senso....io lo consideravo un bravo cameriere e mi trovavo molto bene in suo compagnia.....quindi......”
Sasuke sorrise, palesemente divertito dal suo imbarazzo.
“Beh, basterebbe che lei lo assumesse come suo maggiordomo privato. In questo caso non avremmo nessun diritto di cacciarlo dall'albergo.”
Hinata scosse la testa, osservandolo tristemente.
“Io lo farei molto volentieri, in questo preciso momento, ma mio padre....non credo che....”
Sasuke le si avvicinò, posandole una mano sul braccio candido e mormorando a bassa voce, facendo in modo che solo lei potesse sentirlo.
“Stasera organizzerò una cena dove saranno presenti la mia famiglia e la sua. Farò in modo che il nostro cameriere sia proprio Naruto così suo padre potrebbe cambiare idea su di lui e magari lo potrebbe considerare un bravo maggiordomo per le sue figlie.”
Hina lo guardò stupita. “Tu credi che possa funzionare?”
Sasuke sorrise.
“Forse possiamo essere fortunati. Dopotutto, anch'io ho coperto una cameriera per il tuo stesso motivo.”
Hinata non domandò chi fosse quella cameriera. Bastava guardare il suo sguardo per capire che quella ragazza era proprio Ino.



Cenare non era mai stato così difficile. Seduta comodamente sulla sedia foderata di velluto rosso di casa Uchiha, la ragazza fissava il suo piatto vuoto con estrema intensità, timorosa di alzare lo sguardo sul padre. Il signor Hyuuga conversava tranquillamente con il signor Uchiha, parlando dei grandi profitti che avrebbero ricavato dalla loro attività turistica in qualche zona balneare dell'Havana. Hanabi, educata e agghindata come una bambolina, sedeva vicino alla padrona di casa con cui stava parlando animatamente. Sasuke, di fianco a lei, le lanciò un'occhiata veloce. Le posò una mano sulla spalla, sorridendo. Rincuorata, Hinata cercò di rilassarsi. Non appena le pietanze sarebbero state servite il ragazzo avrebbe accennato al discorso riguardante la grande efficienza dei maggiordomi personali e, solo a quel punto, Hinata avrebbe proposto al padre di assumerne uno per lei e per la sorella, parlando quindi di Naruto.
Quello, almeno, era il piano di partenza...
La porta si aprì e un paio di cameriere vestite di nero e bianco entrarono nella stanza, portando ciascuna due piatti che servirono in modo elegante. Hinata sbirciava verso la porta, speranzosa di vedere apparire il biondo. IL suo desiderio non tardò ad essere realizzato.
Sulla soglia, vestito elegantemente con camicia bianca, cravatta nera, gilè grigio con con il retro nero, pantaloni di raso del medesimo colore della cravatta e scarpe in vernice, fece capolino Naruto, i bei capelli biondi pettinati con ordine. Hinata non poté non arrossire, quell'abbigliamento lo faceva sembrare un nobile.
Naruto si avviò verso la stanza, sorridendo alla signora Uchiha che, estasiata nel vedere un cameriere così elegante, gli sorrise divertita.
“Sasuke, mi hai regalato un maggiordomo tutto per me?” domandò la donna, lanciando un'occhiata giocosa al figlio. Sasuke scosse la testa.
“No, madre. Uzumaki-san è qui solo per questa sera.” rispose il ragazzo, posando lo sguardo sul biondo “Dico bene, Uzumaki-san?”
Naruto sorrise, abbozzando un inchino.
“Sarei onorato nel servire una bellissima donna come lei, Uchiha-sama, e mi rammarico nel doverle confermare le parole di vostro figlio.”
“Non è ancora detto...” disse la donna, lanciando occhiate maliziose al marito che rise di cuore.
Hinata lanciò un'occhiata veloce al padre che, quasi con disprezzo, osservava il biondo in silenzio. No, decisamente non c'è l'avrebbero fatta.
Sasuke, notando l'espressione demoralizzata della ragazza, cominciò ad attuare il loro piano. Posando la forchetta, si voltò verso l'uomo, sorridendo.
“Hyuuga-san, cosa ne direbbe di assumere un maggiordomo per le vostre due figlie?” disse pacatamente il ragazzo, indicando Naruto che, nel frattempo, stava prendendo una bottiglia di vino dal carrello per servirla a tavola “Guarda caso ne abbiamo uno libero.”
L'uomo sorrise amaramente, bevendo qualche sorso dal suo bicchiere.
“Non credo che le mie figlie vogliano un maggiordomo e...”
“Ne sarei molto felice invece, padre.” esclamò di getto Hinata, avvampando per le parole appena dette. Hyuuga le lanciò un'occhiata di fuoco e concluse la frase.
“E non credo molto nell'utilità di un maggiordomo.”
Naruto sorrise, aprendo la bottiglia di vino con eleganza.
“Hyuuga-sama lei conosce il detto cubano riguardo ai maggiordomi?” domandò il ragazzo pacatamente, versando del vino alla signora Hyuuga, che lo ringrazio.
“Quale sarebbe?” rispose l'uomo, tagliando il suo brasato lentamente, i tendini delle mani era tirati al massimo. Hinata deglutì. Era irritato, si vedeva a vista d'occhio.
“Circondati di maggiordomi e la gente conoscerà la tua grandezza.” disse Naruto, riempiendo il bicchiere del padrone di casa che lo ascoltava in silenzio. “Manifestare il proprio patrimonio economico sfoggiando molti domestici è sempre stato un nostro vanto, qui a Cuba. Scegli i migliori maggiordomi del paese, quelli che possiedono eleganza, cultura ed educazione, e verrai considerato un uomo d'affari degno dell'attenzione di qualsiasi imprenditore che si rispetti. I nostri maggiordomi sono invidiati anche in Giappone.”
“ E dei maggiordomi con la lingua tagliente, che cosa dite voi cubani al riguardo?” chiese l'uomo, alzando il viso e incrociando gli occhi azzurri del ragazzo. Naruto si fermò al suo bicchiere, pulendo la bocca della bottiglia con un tovagliolo scuro per impedire a delle gocce di vino di cadere sulla tovaglia bianca.
“I maggiordomi con la lingua tagliente sono i primi ad essere assunti, Hyuuga-sama.” rispose Naruto, abbozzando un sorriso “ Altro vino, Hyuuga-sama?”
Hiashi rimase impassibile, osservandolo con attenzione.
“No, grazie.”
“Molto bene.”
Il signor Uchiha batte le mani, felicemente.
“Vedo che questo maggiordomo ha la stoffa per casa Hyuuga. Che ne dici, Hiashi? Lo assumerai?” domandò l'uomo, posandoli una mano sulla spalla.
Naruto sorrise pacatamente. “Non credo di essere all'altezza, Uchiha-sama.”
“Non sei all'altezza, questo è vero, ragazzino cubano.” rispose Hyuuga, prendendo il bicchiere vuoto tra le mani “ Ma un maggiordomo in casa sarebbe la cosa migliore per Hinata e Hanabi.”
Hinata cercò di non spalancare la bocca dallo stupore.
“Padre, lo assumerà?” domandò la ragazza, la voce che traspariva felicità.
“Lo faccio solo per scusarmi con te per il mio comportamento nei tuoi confronti, Hinata.” rispose l'uomo “Come ben sai, io odio la loro specie.”
Hyuuga alzò lo sguardo e lo puntò sul biondino. Alzò il bicchiere, sorridendo amaramente.
“Vino, grazie.”
Naruto sostenne il suo sguardo e, sorridendo, disse:
“Come desidera, Hyuuga-sama.”





Eccoci qua con il nuovo cappy!!!
Vi avevo promesso che avrei aggiornato ed eccomi qua!
Come vedete si sta cominciando ad entrare nel vivo della vicenda. Naruto ora vivrà con loro e, naturalmente, ora inizia il bello!
Naruto, come vedete, nasconde qualcosa. Qualche supposizione?
Grazie mille alle due ragazze che hanno recensito e grazie anche per coloro che hanno solo letto.
Un bacione e al prossimo cappy che spero che arriverà presto ^^



Rebby



   
 
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