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Autore: _Deina13    23/09/2011    3 recensioni
Cosa dovrei fare? sono innamorata, per la prima volta in vita mia. Se da quando sono nata sono stata costretta a fare sesso con uomini per soldi. Praticamente da sempre! Ed ora arriva lui. Mi fa innamorare, e poi mi fa soffrire. E se non sono stata cresciuta per amare, come posso sopportare tutto questo senza soffrire?
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era passata una settimana. Non avevo aprlato con nessuno. Nè con Diego, nè con Danielle e una volta dati i soldi a mio padre lui scomparve. Quel giorno eravamo usciti un'ora prima da scuola ed eravamo saliti su in paese al parco, avevamo chiamato Tòmas, Ricardo e Danielle perchè venissero con me, Diego e Renata. Candice era in giro con il suo 'boyfriend' a pomiciare, e noi giravamo tranquilli nelle stradine intorno al parco. Quando però passammo davanti al parco giochi, io mi sentii improvvisamente male. Tutte le mamme con i bambini  piccoli che giocavano, donne con i pancioni che portavano i passeggini, o padri che spingevano i loro figli sull'altalena. Chissà cosa si provava. Avere una madre, un padre. Quelli li avevo anche io. Ma chissà cosa si provava ad avere dei genitori degni di quel nome, che ti amano, che ti fanno sentire a casa, che ti rimboccano le coperte prima di dormire, che ti cantano la ninna nanna e che ti sgridano quando ti comporti male. Avrei tanto voluto poter essere uno di quei bambinic he giocavano con i loro amichetti. Avrei dato qualunque cosa per essere uno di loro.
Un piccolo particolare mmi sfuggì a prima vista. Un ragazzo ed una ragazza attaccati ad un albero, uno con la lingua in gola all'altro, da 20 secondi si stavano scambiando effusioni in pubblico, senza staccarsi ami l'uno dall'altra. Non ci volle nulla per capire chi fossero. Il mio cuore mancò gli ultimi battiti.  Romina con le amni dentro le mutande di Nicolas e lui che le ficcava la lingua in gola da un tempo indeterminato. Il mio respiro si fece affannoso. L'emozione fu troppo forte. Negli ultimi passi le mie gambe cedettero, caddi e svenii. Il mio ultimo sguardo fu rivolto ai due che, nonostante il rumore del mio mancamento continuarono a darsi da fare, davanti a tutti.
    Un'ora dopo mi risvegliai a casa mia, sul divano, con una sacca di ghiaccio sul ginocchio che sanguinava, la testami girava e la bocca si muoveva senza che io potessi controllarla. Tremavo. Non c'era nessuno intorno a me. Come immaginavo. Si sentivano balbettii fuori dalla stanza. Dicevanoc he era un calo di zuccheri, che ero troppo magra e non mangiavo abbastanza. Dovevano solo capire una volta per tutte che io avrei mangiato se mi fosse stato permesso. Ma non era così. Tolsi il ghiaccio dal ginocchio e mi alzai in piedi, camminando normalemente, come sempre, velocmente ed agilmente.
Passando davanti la camera da letto di zia uscì fuori e mi fermò
-Stasera lavori- esordì
-Ah, chi stavolta?- chiesi normalmente
-Uno nuovo, si chiama Tòmas, abita in paese, è giovanissimo, quindi non dovresti avere problemi con il...beh si con l'apparato riproduttivo maschile- abbozzò un finto sorriso e se ne rientò in camera.
Tòmas. Cazzo. Se Nico mia vesse visto...non volevo imamginarlo.
   Quella sera arrivò troppo presto. Aspettavo l'orario giusto da mezz'ora, sotto gli appartamenti dei ragazzi. Erano le otto ormai, aspettavo le otto e mezza di sera per entrare a casa di Tòmas. Non so perchè mi ero fatta accompagnare così presto ma, poi lo capii nda sola. Verso le 20:10 uscì dal palazzo Nicolas. Il respiro mi si fermò per un istante. Io feci finta di nona verlo visto, ma lui non potè farne a meno
-Deina?- chiese come se sapesse che non ero io
-Nicolas- dissi come per salutarlo, squadrandolo dall'alto in basso e poi tornando a fissare la strada
-Che fai qui?-
'come se ti importasse'
-Aspetto una persona- mi limitai a rspondere - e tu? esci?-
-Si- disse chinando il capo -vado a cena con Romina-
-Che c'è state insieme ora?- non potevo resistere
-Si, problemi?-
-No no per carità- mi affrettai a rispondere -eri tu quello che ripeteva che era solo una troia che la dava qua e là senza preoccuparsi di nulla- dissi noncurante
Lui mi guardò stupito ed io ricambiai lo sguardo
-Beh- rispose dopo un pò -ho cambiato idea ed abbiamo riallacciato i rapporti, più di prima-
-Bene- mi limitai a dire
-Perchè non mi parli più?-esordì senza motivo -fai finta di non conoscermi-
-Sai- risposi calmamente io -potrei farti la stessa domanda-
E me ne andai dentro il palazzo.
Il fatto che avrei dovuto farmi Tòmas mi dava su i nervi, diedi il meglio di me. Ma avevo paura. Era pur sempre uno degli amici di Nicolas. Io ero solo un oggetto. Bene. Cercai di essere buona. Di non essere troppo puttana. Mi si spezzava il cuore. Sempre. Ero triste, davvero ora.
Mi mancava Nicolas, com'era prima.
I Miss The Old He.
   
 
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