Milano, 26/9/2011
Diario,
Vuoi sapere i miei motivi? Perchè me li chiedono incessantemente. Ma la verità è che non c'è un motivo preciso. È un insieme di cose.. Quello che viene chiamato "mal di vivere" che provano tutte, TUTTE le persone. Alcuni lo vivono pesantemente, a volte anche aggravati da motivi terribili, altri invece leggermente, e poi se ne dimenticano. Le persone più sensibili vivono peggio questa malattia. Perchè è tale, non è altro che una patologia che ti corrode all'interno come un cancro e alla fine ti lascia vuoto come una noce bacata. La medicina non sono gli psicofarmaci e gli antidepressivi, ma l'accettazione di sè stessi. Difficile per molti, ma non impossibile.
Anche io non ci riesco. Allo specchio vedo un mostro, dentro di me non sento altro che vuoto, disagio, orrore.
Il male di vivere viene preso sottogamba, per me, sia dagli psicologi sia dalle persone stesse: è qualcosa che non scompare mai, come un semino in un terreno fertile che germoglia piano piano e a volte sembra scomparso, quando invece è propnto a fiorire, nascosto nelle nostre profondità.
Spesso il male di vivere ho incontrato
era il rivo strozzato che gorgoglia
era l'incartocciarsi della foglia
riarsa, era il cavallo stramazzato.
(Montale)
Io mi sento come quella foglia, che si accartoccia su sè stessa, diventando preda del vento.
Daniel.