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Autore: DustoDust    23/09/2011    0 recensioni
La storia narra di Victoria, una ragazza di 17 anni londinese che partecipa al capodanno del 2099. In questa occasione l'umanità cerca di riprendere la propria autonomia smettendo di sottoporsi alla volontà divina. Gli Dei,adirati per l'arroganza dell'umanità decidono di lanciare un morbo. I pochi sopravvissuti otterranno poteri quasi divini dato che il loro corpo ha assorbito il virus di origine magica.
Sono chiamati Daemon.
N.B= La parola Daemon è greca ed era considerato come l'essere tra l'uomo e il Dio. Dalla stessa parola deriva anche il nome Demone.
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Marie aveva freddo, stava letteralmente tremando e ogni respiro produceva una nuvoletta intorno alle sue labbra carnose tinte di viola scuro.Si guardò le unghie ormai rovinate a furia di fuggire e di scavalcare tronchi di alberi in mezzo la strada, non le interessava molto l'aspetto esteriore anche se tutti, a prima vista, credono sia snob solo per i capelli biondi e la voce squillante. Si strofinò le mani tra loro cercando di pulirle il più possibile per poi passarsi la mano tra i capelli portandosi la ciocca dietro l'orecchio, c'era un irreale silenzio: tutti erano fermi ad osservare Maxxie in piedi, al centro del cerchio immaginario creato dai loro stessi corpi.                                                                                                                                              
Marie continuava a guardare di sottecchi tutti i nuovi compagni: La bambina che si acciambellava contro il corpo di Victoria, il ragazzo dai capelli ricci che rideva guardando un ragno ricoprire un povero animale con la sua tela e anche il ragazzo insolitamente basso che stava semplicemente in silenzio. La luna continuava a illuminare i loro volti stanchi rendendoli ancora più pallidi, da li potevano vedere uno squarcio di cielo e la luna, in fase nascente, che osservava tutto dall'alto. Chissa com'era essere la Luna: guardare tutto ciò che succede di notte e mantenere il segreto per tornare subito la notte dopo, un'amica fidata e silenziosa. Maxxie interruppe il silenzio schiarendosi la voce e prese a dondolare da un piede all'altro, Marie lo fissò oltre il ciuffo dorato mentre lui cercava di trovare le parole più adatte per iniziare a parlare.
<< Qualche giorno fa mi sono svegliato insieme a Rose, la signora anziana di prima sapete? >>
Marie riportò alla mente la figura della signora che combatteva alla velocità della luce per cercare di proteggerli, combattendo fino alla morte.La voce del ragazzo la tirò fuori dalla confusione della sua testa riportandola alla realtà.
<< Ecco, quando ci siamo svegliati mi ha spiegato cosa stava succedendo nel mondo. Allora,sapete tutti perchè si è scatenata questa infezione no? Bene. C'è una possibilità di circa il 5% di sopravvivere. Noi siamo alcuni dei sopravvisuti al contagio. Ci chiamano Daemon e possediamo poteri divini dato che il nostro sistema immunitario ha assorbito la magia del Dio. So che può sembrare strano e incredibile ma l'avete vista anche voi Rose prima no? >>
Marie annuì debolmente abbassando nuovamente gli occhi verso le ginocchia olivastre coperte da due grossi lividi e dei profondi tagli da dove uscivano dei rivoli sottili di sangue che sporcavano raggiungevano i piedi nudi e il terriccio sottostante. Non aveva mai visto un bosco, non ce n'erano tanti e le città erano completamente grigie e mecchinizzate ma aveva letto che, circa 200 anni fa, prima la natura e le città erano un tutt'uno. Due cose che si sposavano benissimo tra loro. Le era sempre piaciuta la natura, il contatto con gli alberi e con il terreno bagnato, il rumore dell'acqua tra le rocce. L'unica cosa che odiava e il rumore della trivellatrice che cerca il petrolio anche nelle poche zone di verde. Il mondo stava diventando bianco.Maxxie riprese a parlare facendo sbuffare dalla noia Victoria che continuava a coccolare la bambina tra le sue braccia.
<< Come ti chiami tu? >> Marie alzò lo sguardo e vide che il ragazzo parlava proprio con lei e diventò completamente rossa in viso, ringraziò la notte e le tenebre per aver mascherato in parte il suo viso. << Je suis Marie. V-Vengo da Paris.J'ai 16 années. S-Sono stata col-colpita mentre mi-mi stavo l-lavando les dents >> Non doveva dirlo quello! Che imbarazzo! Maxxie fece la stessa domanda a tutti. La bambina si chiamava Mia e aveva otto anni, quello basso si chiamava Tay e quello strano Clay.
 
9 Gennaio 2100.                                                                                                                                                                                                      
Ben Nevis. Scozia (UK).                                                                                                                                                                                          
Ore 4.58. 1300 Metri di altezza
 
Due medici con l'occhio nero e un paio di lividi iniziarono a cucire due profondi tagli sul cadavere posto, nudo, sul tavolo da lavoro. Odiavano entrambi quel lavoro ma una volta venuti a conoscenza di certe cose era impossibile tirarsi indietro. Quella vecchia aveva davvero dei ganci destri potenti, avevano subito perso i sensi senza nemmeno capire cosa stesse succedendo. Erano stati svegliati da due guardie che gli avevano piazzato quel cadavere sul tavolo senza dire nulla. Guardie! Che brutta razza! Appena i due finirono di cucire l'ultimo centimetro di pelle unendo i due lembi prima tagliati aprirono la finestra e uscirono dalla porta chiudendola a chiave, come ordinato da loro.
 
9 Gennaio 2100.                                                                                                                                                                                                      
Ben Nevis. Scozia (UK).                                                                                                                                                                                        
 Ore 5.20 1200 Metri di altezza
 
Il gruppo si era messo in marcia e Marie chiudeva la fila aperta dall'egocentrico Maxxie. La sua amica Luna faceva cambio con il Sole che attirava tutte le attenzione su di se, come il biondino d'altronde.Era ormai passata mezz'ora da quando avevano deciso di riprendere a camminare e avevano fatto un percorso faticoso quanto impervio, la  luce della stella filtrava attraverso le fronde degli alberi colorandosi di verde creando un'atmosfera di allegria anche se era l'unica cosa che mancava a quel gruppo. L'unico che rideva, non si sa ancora per quale motivo, era Clay. Non rideva normalmente aveva una risata che aveva qualcosa di inquietante, come lui dopotutto.                                                                                          
 Un rumore diverso dai soliti fece fermare Maxxie facendo sbattere uno contro l'altro il resto del gruppo. Era una specie di ringhio ma molto più cattivo e tetro, Marie non riusciva a vedere oltre le spalle e le teste dei compagni ma si ritrovò per terra senza nemmeno accorgersene. Di fronte a lei, china sul collo di Maxxie , che urlava dal dolore, c'era Rose che lacerava la carne del povero ragazzo. il resto del gruppo era schiacciato dalla mole dei due che impediva loro di alzarsi. Marie era l'unica in grado di farcela, fece un passo titubate attirando l'attenzione di Rose, ora la vedeva meglio: Il suo aspetto era completamente alterato, il viso era tagliato da due lunghi tagli verticali cuciti frettolosamente e i denti,quei pochi che restavano, erano animaleschi come le unghie. Era una bestia non la dolce vecchietta che, quando si era svegliata all'ospedale, le stava rimboccando le coperte. Non era più la stessa, doveva fare qualcosa. Rose si fiondò sulla ragazza alla velocità della luce e Marie chiuse gli occhi urlando dalla paura. Non sentì nulla, solo una sensazione di leggerezza: il corpo della ragazza, contorno in una posizione fetale, galleggiava nell'aria mentre il resto del gruppo spostava il corpo ingombrante di Maxxie e cercava di medicarlo. Rose ringhiò riportando alla realtà Marie che, appena si accorse di stare volando precipitò alzando un polvero. Ora che aveva conoscenza di ciò che poteva fare si sentiva un po' più coraggiosa, prese un grosso respirò e scatenò una folata d'aria che fece precipitare oltre il burrone, per la scarpata rocciosa, la vecchia.                                                                              
Ebbe solo un'attimo per sentirsi un'eroina, per la prima volta, poi corse a soccorrere Maxxie che era in una condizione guaribile, mancava solo un pezzo di carne alla base del collo, Mia si strappò un pezzo del grembiule, troppo grosso e di impiccio per lei, e lo diede a Vic che fece il bendaggio. Ora era effettivamente un Daemon, un demone.
  
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