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Autore: just_silvia    24/09/2011    1 recensioni
Questa è una storia di Licantropi e Mutaforma. Racconta di due famiglie e dei loro rancori...ma sopratutto è una storia d'amore ambientata a Napoli.
Capitolo IV:
È la festa dei diciotto anni di MANUELA RUSSO... la figlia di Don Raffaele, i Mutaforma›› Alessandro rabbrividì.
‹‹Me lo ha detto uno fuori il locale a cui ho chiesto se ti avesse visto... be' ho chiesto di uno scheletro...e lui ha iniziato a fare mille domande su di te...››
‹‹Tu cosa hai fatto?››
‹‹Ho detto chi eri in realtà. Ma era prima che dicesse che fosse la festa dei Russo...››
‹‹Al diavolo. Andiamo, gli altri ci staranno aspettando.››
Il ragazzo cercò di sembrare freddo e distaccato ma la disperazione lo assalì. Perché? Manuela conosceva il suo cognome, forse per questo si era allontanata inizialmente? I dubbi riempirono la testa di Alessandro, pensava alla ragazza ed a come quei baci potessero metterla nei guai. Andare o non andare da lei all’una? Il suo viso però parlava chiaro.
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Alessandro stava ritornando a casa da scuola quando si ritrovò davanti al circoletto di Tony. Diede uno sguardo all’interno e vi trovò i suoi amici Maurizio, Bruno e naturalmente il proprietario.
‹‹Ragazzo, che ci fai da queste parti?›› chiese Tony.
‹‹Che strana visita›› esclamò il cugino.
‹‹Io, strana visita? Non mi sembra...›› rispose stranito.
‹‹Da un mesetto a questa parte preferisci una certa compagnia femminile a noi...›› ribatté Maurizio.
‹‹Questa è una scenata di gelosia...›› commentò divertito.
‹‹Vieni siediti qui, ti offro una birra›› propose il proprietario.
‹‹Vabbé... ma niente birra, dammi una coca›› chiese a Bruno di offrirgli una Malboro Light, il cugino protestò per un po' ma poi gliela diede. Alessandro aveva smesso di comprarle perché a Manu disgustava l'odore. L'accese e l'aspirò intensamente: quanto tempo.
‹‹Ok... dai raccontaci... chi è la ragazza che ti sottrae alle nostre uscite balorde?››
‹‹Inutile zio. L’argomento è top secret›› esclamò Maurizio.
‹‹Non è che è top secret, la conoscerete... ma non ora...›› rispose vago Alessandro.
‹‹E chi è? La donna del mistero?›› commentò Bruno con sarcasmo.
‹‹Non è delle nostre parti, vero? Non ti si vede neanche in giro›› chiese Tony.
‹‹Diciamo di no...›› Alessandro mentì.
‹‹Ok, non è un argomento di cui ti si può parlare›› disse l'uomo quasi offeso. Alessandro non curante iniziò un’altra discussione.
‹‹Maurizio, grazie a te sono stato interrogato in matematica. Il professore, come ben sai, aveva intenzione di interrogarti. Ovvio, visto che non avevi nessuna interrogazione ed è stato costretto ad iniziare le seconde...ed indovina un po’? Ha chiamato proprio me.››
‹‹Io per questo non sono venuto...››
‹‹Brav'. E il diploma non lo vuoi prendere?›› chiese severamente Tony.
‹‹No, zio. Certo che lo voglio prendere mi preparerò per domani.››
‹‹Senz'altro›› rispose ironico Alessandro.
‹‹E come è andata?››
‹‹Non male... la mia ragazza mi ha aiutato un po’›› senza neanche rendersene conto fu proprio lui a rimettere l’argomento in mezzo.
‹‹La redenzione di Alessandro: ripetizioni e niente uscite balorde...›› ironizzò Bruno.
‹‹Ok ragazzi, vi prometto che sabato sono dei vostri...›› rispose Alessandro.
‹‹Ci onora della sua presenza›› commentò Maurizio.
‹‹Certo uscire con una ragazza per avere delle ripetizioni in matematica... non è il massimo... ›› scherzò ancora Bruno poi continuò...
‹‹Scommetto che la molla a fine anno... dopo il diploma... quando non gli servirà più.››
‹‹Lo sappiamo come sei stronzo con le ragazze›› esclamò Maurizio in modo beffardo.
‹‹Io non ci scommetterei...›› rispose seccato Alessandro.
Una risposta così pronta lasciò sconcertati i tre ragazzi. Poi Maurizio proseguì con uno sguardo ammiccante.
‹‹Magari qualche volta me la presti.››
Alessandro si alzò di scatto parecchio irritato ma senza rispondere alla provocazione.
‹‹Va bene, io me ne vado. Avvisatemi quando c’è Luna.››
I ragazzi ancora più meravigliati lo salutarono e quando fu uscito continuarono la discussione.
‹‹Non penso sia stata una frase felice...›› Tony rimproverò Maurizio.
‹‹Ma io scherzavo come sempre›› si giustificò il ragazzo.
‹‹ È lui che non è come sempre›› intervenne Bruno.
‹‹Chissà chi è?›› si domandò Tony.
‹‹Finché non sarà lui a volercelo rivelare non scopriremo niente›› sentenziò Maurizio e gli altri confermarono.
 
In pomeriggio. Mimì e Manuela erano in macchina. Dalla sera della discussione la zia aveva aiutato i due ragazzi. Spesso accompagnava Manuela da Alessandro, dopo che lei aveva fatto i compiti, in modo da sentirsi più sicura.
‹‹Picciré però mi raccomando...››
‹‹Ma zia, neanche ne parliamo ancora di sesso...››
‹‹E se te ne parla, dagli un calcio...proprio là›› Manuela scoppiò a ridere.
Arrivati all’appartamento del ragazzo la zia suonò il clacson. Alessandro si affacciò e la salutò.
‹‹Mi raccomando uagliò›› gli gridò.
Alessandro fece segno di promessa sorridendo dopodiché la donna ripartì. I due avevano parlato un paio di volte ed a Alessandro la sua freschezza e simpatia era piaciuta molto.
Manuela raggiunse la porta d’ingresso e suonò. Lui le aprì dopo un po’.
‹‹Mi hai vista arrivare. Pensavo avessi già aperto la porta.››
‹‹Salutavo tua zia. È troppo forte. Mi ricorda il mio amico  Tony...››
La ragazza interruppe la conversazione lanciandosi al collo e baciandolo con foga. Alessandro s'irrigidì.
‹‹Manuela, ascolta, io non voglio prenderle da tua zia...›› concluse con una risata fintissima.
Manuela si ritirò dispiaciuta. 
‹‹Scuola?›› lei decise che sarebbe stato meglio chiacchierare.
‹‹Mi ha interrogato matematica...››
‹‹Davvero? Come è andata? Che coincidenza l’abbiamo fatta proprio ieri...››
‹‹Coincidenza proprio no, sapevo che Maurizio non sarebbe venuto, ed essendo stato uno tra i “primi delle prime”...››
‹‹Peccato non poter aiutare anche lui, vero?››
‹‹Infatti, pure lui voleva che ti prestassi...›› Manuela sorrise.
‹‹Sa di noi?›› poi chiese.
‹‹No, assolutamente›› rispose lui, lei si scurì in volto.
‹‹Eh certo, è una vergogna...›› disse Manuela indispettita.
‹‹Di nuovo con la storia della vergogna?››
‹‹Dei tuoi non lo sa nessuno. Neanche un amico fidato... ti vergogni del nostro rapporto, dillo apertamente.››
‹‹Sei una stupida. Io non lo dico a nessuno, perché se lo dicessi agli amici più stretti, “Maurizio e Bruno”, lo verrebbe a sapere tutta Napoli e provincia. Poi c’è Tony, che è un caro amico anche di mio padre, e non voglio metterlo in mezzo...non ti rendi conto di quanto tu sia fortunata ad avere Mimì. Anche io vorrei parlarne con qualcuno qualche volta.››
‹‹Ok, scusami.›› Manuela s'intristì.
 
Mimì dopo aver accompagnato Manuela andò in pizzeria. Vi entrò discretamente per evitare domande invadenti. Essendo pomeriggio il locale era ancora semi vuoto. Andò in cucina per dare una mano e Don Raffaele chiese di Manuela. La donna rispose vagamente che stava studiando ma inaspettatamente fu chiamata in disparte da Diego.
‹‹Manuela è a casa a studiare allora?››
‹‹No, è andata da una sua amica...››
‹‹Di nuovo? L’hai accompagnata anche oggi?››
‹‹Sì, avevo deciso di venire qui, mi trovavo per la sua strada e le ho dato uno strappo.››
‹‹E dove abita questa amica?››
‹‹Insomma Diego che vuoi sapè?››
‹‹Zia, non lo so. Tu e lei sembrate così misteriose da qualche tempo...››
‹‹Nessun mistero, ha la maturità quest’anno e si prepara con un’amica. Quest’è tutto. Ma povera ragazza lasciatela un po’ vivere.››
Diego lasciò perdere ma non si convinse. Nell’ultimo mese c’erano state troppe stranezze e tutte da quando Filippo era andato a parlargli in pizzeria.
 
Manuela stava per tornare a casa. Avevano trascorso il solito pomeriggio tra musica e chiacchiere. La ragazza era rimasta pensierosa tutto il tempo, anche se l'aveva ben nascosto.
‹‹Benché ti abbia detto di non essere pronta, be'...questo non vuol dire che io non abbia bisogno di baciarti o di abbracciarti e creare una certa intimità...›› sbottò mentre si metteva la giacca.
‹‹Ah...›› Alessandro sospirò, non era di certo il suo argomento preferito. ‹‹Anche io ne ho bisogno. Ed il mio desiderio va oltre...ma...rispetto il fatto che tu voglia aspettare, la prima volta deve essere speciale e tu devi esserne convinta...››
‹‹Sì, io lo apprezzo. Ma non mi va di limitare i miei gesti, le mie carezze... io ti desidero Alessandro, con tutta me stessa.››
‹‹Non sai quanto ti desideri io, fino ad oggi ho avuto tutto fin troppo facilmente...ma tra noi...deve essere diverso...››
‹‹Oggi non hai mai preso l'iniziativa di baciarmi...se non l'avessi fatto io.››
‹‹Lo so...ma...››
‹‹Non voglio che tu non mi baci...voglio sentire le farfalle nella pancia quando lo fai›› gli sfiorò la bocca con le dita. Le strinse la mano e si accarezzò una guance con la stessa.
‹‹Ti amo Manuela...›› poi le sussurrò.
‹‹Anche io ti amo, Alessandro.››
Era la prima volta che lo dichiaravano l’un l’altra ed erano entrambi molto emozionati. Rimasero in apnea per qualche secondo, finché lui l’abbracciò forte.
‹‹Non mi devi lasciare mai›› le prese il viso con le mani, c'era impeto ed implorazione in quel tono.
‹‹Non lo farò...›› lo baciò con trasporto.
‹‹Sappi che ogni parte della mia anima, del mio corpo e della mia mente desidera averti completamente. Manu, noi faremo l’amore e sarà bellissimo...non so quando né come... ma accadrà...››
   
 
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