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Autore: Kassandra Night    25/09/2011    6 recensioni
Ogni lupo mannaro ha una sua compagna a vita, è questo che mi diceva mio padre. La si può riconoscere dall'odore. Una compagna che una volta trovata non la lasci più andare via. Diceva anche che c'è sempre una legame fortissimo tra il lupo e la sua prescelta.
Mi bloccai per un momento. Non era possibile, non ho mai creduto a questa cosa, ma l'odore che sentivo era forte, invitante ed era... mio. Come se fosse fatto per appartenermi.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chiedo umilmente perdono ç____ç lo so che avevo promesso di aggiornare ogni settima, ma non ho avuto il tempo tra la scuola e varie cose >.<  Fustigatemi a sangue se volete… anzi no, non fattelo, non sono masochista come Yeol. 
Questo capito è un po’ più lungo del precedente e, si lo so, è pieno di errori grammaticali. Vi assicuro che appena avrò il tempo metterò tutto in ordine. Non volevo farvi aspettare di più >.<
ho aggiunto una pagina facebook dove potrete contattarmi, quindi se avete voglia di insultarmi per il ritardo mi trovate lì ç__ç -------> Kassandra Night
sperò che vi piacerà *^* e, se avete voglia, ditemi che ne pensate *_*
Kassandra 


- Vedo che non perdi tempo - disse tranquillamente mio padre.

Yeol trasalì sotto di me, io invece mi alzai lentamente per guardare il mio vecchio; in quel momento sarei stato capace di ucciderlo per avermi interrotto. Lui entrò nella sala senza badare allo sguardo assassino che gli lanciavo, guardandosi intorno. Dietro di lui stava la sua compagna, ovviamente lei non era la mia vera mamma, troppo giovane per esserlo.

-C'è qualche motivo per cui vi trovate qua? - Mi misi a sedere, mentre Yeol cominciò a sistemarsi al meglio la maglia, tirandola esageratamente giù. Era rosso come un pomodoro.

- Sara voleva vederlo - rispose il vecchio, indicando il mio gattino.

- Perfetto! L'ha visto, adesso potete anche levarvi dai piedi, no? Ci siamo appena dichiarati e vogliamo passare il tempo in impieghi più proficui.-

-Quindi non l'avete ancora fatto? - chiese Sara buttando la borsa su una delle poltrone. Yeol soffocò un'esclamazione diventando subito bordeaux. - Dovresti prendere esempio da me e tuo padre. Quando avevamo capito di essere l'uno il compagno dell'altra, ci siamo praticamente saltati addosso-

Mi alzai dal letto perché l'odore del mio gatto era talmente invitante che lo avrei spinto sul letto anche davanti ai miei. - Ok, è stato un piacere e adesso via - dissi indicando la porta.

- Sei troppo maleducato - mi riproverò mio padre, poi avvicinandosi a Yeol gli porse la mano. - Robert, il padre di Eric e lei è Sara la mia compagna-

Il ragazzino, che sono in quel momento, si era accorto di essere ancora seduto, si alzò momentaneamente e strinse la mano al mio padre. -Yeol. M-mi chiamo Yeol. È un piacere conoscerla-

Il vecchio guardò verso di me. - Perché tu non sei mai così educato con me? - Volevo risponderli qualcosa tipo “indovina!”, ma mi morsi la lingua. Non bisogna mai tirare troppo la corda con i propri genitori, potrebbero scuoiarti vivo e beh...nel mio caso sarebbe potuto accadere letteralmente. D’altronde era un licantropo come me.

Yeol aveva il volto rosso e le orecchie talmente basse che quasi sparivano sotto tutti quei capelli. - I-io... - cominciò a dire a tutti, ma si voltò verso di me -vado a vedere come stato le bambine. Voi parlate tranquillamente - E sparì letteralmente nell'altra camera.

- Già bambine? Non avete ancora consumato il vostro legame e avete già delle bambine? - disse mio padre facendo la faccia impressionata.

Avrei fatto male a tirarli un pugno?

-Sono le sorelle minori di Yeol - risposi liquidando tutti i dubbi, inesistenti ovviamente.

L'intrusione di una ventina di minuti l'avrei anche potuta sopportare, da parte di quei due, ma quando mi comunicarono la notizia di aver intenzione di fermarsi a cena per conoscere la "nuora", gli indicai la finestra suggerendo loro di sparire il più velocemente possibile.

Durante le cene il mio gattino si l'era cavato bene. Era molto timido all'inizio, ma quando familiarizzava con le persone, appariva più tranquillo. Aveva cucinato lui, ovviamente, io non mi sarei nemmeno avvicinato ai fornelli.

- Allora Yeol - Cominciò Sara a tavola. - Dove sono i tuoi genitori?-

Il mio gattino alzò gli occhi dal suo piatto. - Non ci sono - e vedendo l'espressione interrogativa di Sara continuò. - Quelli come noi sono soliti a cambiare in continuazione i partner a seconda... - arrossi violentemente - … del periodo di calore, quindi io non so chi sia esattamente mio padre. Quando i miei fratelli o sorelle crescevano abbastanza da poter anche essere indipendenti, se ne andavano via di casa. Alla fine anche mia madre se ne andò via, tre anni fa. Da allora mi prendo da solo cura delle mie sorelle.

- Ma... quanti anni hai? - chiese Sara dubbiosa.

- Diciotto.

Era più piccolo di me solo di un anno? Avrei scommesso di aver quasi approfittato di un quindicenne...

Sara parve leggermente imbarazzata per la domanda, quindi il mio vecchio intervenne per interrompere il silenzio che si era creato. - Yeol. È un bel nome. - disse ammiccando al MIO gattino.

Il ragazzino sorrise e in quel momento pensai che il mio autocontrollo non sarebbe bastato a fermarmi dal saltarli addosso. - Significa “dieci” in coreano-

- Davvero? È un numero importante in Corea? - continuò Robert.

- No, no. E' solo perché sono il decimo figlio-

La zuppa mi andò di traverso. Decimo? Sapevo che i gatti erano soliti fare tanti figli, ma dieci?

- Allora menomale che sei un maschio altrimenti tra una decina di anni avrei avuto almeno una sessantina di nipoti.

Questa volta la zuppa andò di traverso a Yeol. Avrei dovuto ammazzare mio padre? Davvero, nessuno scherzo!

Dopo quest’uscita, non dissero nulla d’imbarazzante. Menomale. Quando finimmo di cenare, li mandai letteralmente via. Avranno tutto il tempo del mondo per conoscere la loro “nuora”.

Sospirai pesantemente. Era così difficile avere dei genitori? Anche se Sara non era tecnicamente mia madre, aveva conosciuto mio padre solo sei anni prima. Quando la mia vera madre aveva capito che suo marito aveva trovato la propria compagna, si era fatta da parte senza troppe storie. Sinceramente non mi è mai piaciuto che si fosse arresa così facilmente, ma adesso che ci penso bene... e se avessi incontrato Yeol quando avevo già una moglie? Mi venne subito da pensare a quella ragazza con cui ero stato l'ultima volta; lei mi piaceva, fisicamente parlando, ma non avrei mai scelto lei al posto del mio gattino, anche se quella ragazza la conoscevo almeno da un anno.

Yeol mi piaceva, questo dovevo ammetterlo. Mi piaceva la sua timidezza, la sua innocenza, mi piaceva il suo aspetto sebbene fosse un ragazzo, mi piaceva soprattutto il fatto che quando doveva sapeva tirare fuori gli artigli. Ero pazzo? Fino a tre giorni prima l'unica cosa che avevo per la testa era come scoparmi una ragazza e adesso era diventato "come scoparmi Yeol"? Sì, ero fottutamente pazzo di lui!

Mi sedetti sul mio letto. Tutto quello era così assurdo, soprattutto l'aver accettato senza problemi l'idea di stare insieme. Ma cosa avrei dovuto fare se ogni volta che lo vedevo mi veniva voglia di avvicinarmi a lui, di abbracciarlo, di morderli quelle orecchie, di sussurrarli quanto lo desiderassi, di baciarlo, di accarezzarlo, di sentire il suo corpo ansimante sotto il mio?! Non mi ero mai sentito così. Per nessuno avevo provato questi sentimenti che sentivo per Yeol; nemmeno per la mia cotta! Mi ricordo ancora quella donna. Era la mia maestra di disegno, alle medie. Aveva da poco finito l'università ed era molto bella, proprio il mio tipo. Mi ricordo ancora la prima volta che le avevo rubato un bacio, allora avevo quattordici anni; o la prima volta che mia aveva invitato a casa sua. Ero molto emozionato e lei mi piaceva davvero tanto, anche se era molto più piccolo di lei. Non so se per quella donna era lo stesso, probabilmente voleva divertirsi con un ragazzino come me. Ovviamente anche se avevo quattordici anni, ero già più alto di lei e molto più forte. Mi ricordo ancora quando mi aveva tirato verso il suo letto pensando che mi spaventassi. Non si aspettava certo che io rispondessi alle sue carezze né che la spogliassi. Quella volta era stata l'unica in cui avevo permesso a una ragazza di stare sopra. Sono passati quanti anni? Cinque? Dopo quella volta avevo perso interesse per quella maestra.

Alzai lo sguardo verso la porta aperta e vi trovai Yeol. Era in piedi e mi stava guardano. Appena i nostri occhi s’incontrarono lui divenne tutto rosso. Da quando tempo che mi osservava? Il ragazzino entrò nella stanza chiudendosi dietro la porta. - Ho messo le bambine a dormire. Avevano sonno - mi disse. Si guardò intorno esitante e quando il suo sguardo si posò sul letto le sue guance, si tinsero. Delizioso.

- E tu? - gli chiesi con un tono di voce che normalmente usavo con le ragazze per far battere i loro cuori.

- Ed io?

- Non hai sonno?

- Non... non tanto. - sussurrò fissando il pavimento. Sorrisi. Semplicemente delizioso. Mi alzai dal letto e mi tolsi la maglia. Io avevo invece sonno. Quella mattina mi avevano svegliato alle nove. Normalmente ero abituato a dormire almeno fino a mezzogiorno.

- Quelle sono per qualcuno in particolare? - mi chiese Yeol. Seguii il suo sguardo e vidi le catene vicino al letto.

Scoppiai a ridere. - Sono per me. - gli rivelai, avvicinandomi a lui. Il ragazzo mi guardò sorpreso. - Non lo sapevi? Adoro farmi incatenare. A te non piace? - Ero vicino a lui. Dannatamente vicino. Se solo mi fossi proteso in avanti lo avrei toccato. Il suo odore era forte, tanto da farmi respirare pesantemente. Il mio corpo implorava una sana scopata e il mio cervello? Beh, anche a lui non dispiaceva se l'interessato fosse stato Yeol.

Il ragazzino era imbarazzato. Le sue orecchie erano basse, tanto da appiattirsi contro i capelli. - N-non... più di tanto. - mi rispose.

Alzai una mano e andai a toccargli i capelli: erano così morbidi. - Il motivo per cui tengo le catene è che sono un lupo mannaro. Nelle notti di luna piena devo per forza incatenarmi in modo da non poter uscire e fare qualche strage. Se guardi bene tutta la casa è super protetta. I muri sono molto spessi, la porta dell'uscita è blindata e le finestre sono fatte di un vetro ad alta resistenza. Nel caso in cui le catene non resistessero, c'è sempre qualcos'altro a impedirmi di uscire…. Penso che vi farò andare in qualche altro posto, durante quelle notti. È meglio se state il più lontano possibile da me-

Abbassai gli occhi per guardare Yeol e mi sorpresi nel vederlo osservarmi. Mi mancò il respiro. Che cos'era quest'emozione? Smisi di toccargli i capelli lasciando la mano ancora dietro la sua nuca. Rimanemmo così per più di un minuto, a fissarci a vicenda. Volevo chinarmi, annullando lo spazio che c'era tra di noi e baciarlo e poi spingerlo su letto, ma qualcosa mi fermava. Il mio cuore batteva come quello di un ragazzino alla sua prima cotta.

Un altro secondo e fu Yeol che annullò lo spazio tra di noi, baciandomi. Si alzò in punta dei piedi per riuscire a farlo. Non mi trattenni più. Passai la mia mano destra dietro la schiena facendo aderire il suo corpo al mio e con la sinistra gli afferrai la testa. Fu un bacio lungo e umido. Mai avrei potuto immaginare che baciare una persona potesse essere così eccitante e piacevole, anche se di baci ne avevo abbastanza esperienza. Yeol mi abbracciò. I suoi baci avevano qualcosa di tenero e dolce, a differenza del mio modo famelico e passionale nel condurre le cose.

Lo spinsi contro il letto, proprio come desideravo fare da tanto tempo; cadde sulle lenzuola, leggermente sorpreso e impaurito, ma non gli diedi tempo per analizzare quei sentimenti che mi misi sopra di lui, cercando di nuovo la sua bocca. La trovai pronta ad accogliermi, come pure quel corpo che si tendeva sotto il mio. Lo volevo.

- Yeol... - sussurrai piano contro le sue labbra - … se non mi fermi adesso, dopo non ti permetterò di allontanarmi-

Il ragazzino avvicinò le mani tremanti e le chiuse sopra la mia schiena. Nella stanza si sentiva soltanto un leggero fruscio di lenzuolo e i nostri respiri affannati, dato che non ero il solo a respirare pesantemente.

Yeol voltò il viso, vergognandosi di incontrare il mio sguardo. - Fai piano p-per favore - sussurrò con una voce straziata. Aveva sicuramente paura. Il suo corpo sotto di me era teso e le braccia tremavano sulla mia schiena.

Non lo avrei fatto pentire di quella notte insieme.

   
 
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