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Autore: glumbumble    26/09/2011    1 recensioni
La storia di Teddy Lupin, primo nato della seconda generazione, e di chi fa parte del suo mondo, durante i suoi anni ad Hogwarts, nello strano periodo del dopo guerra, dove chi è rimasto deve fare i conti con la pace restaurata e con la ricerca di una nuova normalità.
Dall'ultimo capitolo:
Quel giorno si terranno i provini per la squadra di Quidditch. Sarà la prima volta, da quando è entrato ad Hogwarts, in cui potrà rendere orgoglioso suo padre, o almeno spera.
Lui non gli perdonerebbe mai un fallimento, non dopo aver passato anni interi a lamentarsi. Sua madre invece lo accetterebbe nonostante tutto. Peccato non sembri aver mai trovato la forza di ribattere contro l'ira del marito...
«Hai finito di sospirare? Altrimenti ti consiglio di unirti a Mirtilla Malcontenta e formare un coro...» borbotta Nathan al suo fianco.
[Teddy]
Genere: Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Weasley, Nuovo personaggio, Teddy Lupin
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Tornata! Visto l'enorme e imperdonabile assenza, posticipo la parte delle ammende a dopo e vi lascio alla lettura del capito!
Provini.
Ottobre 2013 [6^ Anno]




Alex si sveglia di soprassalto.
Giace a occhi spalancati a pancia in su, cercando di mettere ordine tra le confuse emozioni che hanno posto fine al suo riposo, primo fra tutti, un orribile magone all'altezza dello stomaco.
All'improvviso, cristallina illuminazione, ricorda tutto perfettamente.
Quel giorno si terranno i provini per la squadra di Quidditch. Sarà la prima volta, da quando è entrato ad Hogwarts, in cui potrà rendere orgoglioso suo padre, o almeno spera.
Insieme alla consapevolezza giunge, fidata e tremenda, l'ansia per ciò che sta per accadere. Suo padre non gli perdonerebbe mai un fallimento, non dopo aver passato anni interi a lamentarsi. Immagina le eventuali rappresaglie, una peggiore dell'altra e si convince che con molta probabilità lo caccerà di casa, eventualità nemmeno troppo odiosa a dirla tutta.
Poi soggiunge il pensiero di sua madre, e di quell'inaspettato contatto che ha percepito il giorno dei risultati dei G.U.F.O. Sua madre non lo abbandonerebbe mai, neanche se realizzasse il record in negativo di caccia al boccino o, peggio, cadesse dalla scopa a faccia avanti, come teme da quando suo padre lo ha issato su una scopa ad un anno.
Si, lei lo accetterebbe nonostante tutto. Peccato non sembri aver mai trovato la forza di ribattere contro l'ira del marito...
«Hai finito di sospirare? Altrimenti ti consiglio di unirti a Mirtilla Malcontenta e formare un coro...» borbotta Nathan al suo fianco.
Alex sgrana gli occhi, non si era reso conto di fare rumore «Se hai un udito spaventoso non è colpa mia.» ribatte pronto prima di aprirsi in un ghigno «E poi, per una volta che sono io a sospirare!»
«Che vorresti dire?» domanda Nathan con un repentino cambio di voce. Anche se non lo può vedere, Alex è sicuro che il suo migliore amico ha aggrottato la fronte «Che noi tutti abbiamo dovuto sopportare i tuoi continui lamenti d'amore per Cattermole!»
Un sordo rumore di lenzuola aggrovigliate e un violento strattone alle tende e Nathan si catapulta sul suo letto «Non dire mai più una cosa simile!» urla, svegliando gli altri, mentre Alex scoppia a ridere «Scusa, non è forse vero? Teddy?»
Qualcuno si muove più a destra «Si, è vero, però io vorrei tanto dormire, altrimenti oggi la pluffa non la prendo neanche se mi vola addosso!»
La mente di Alex torna veloce al suo problema, lasciato da parte mentre stuzzicava l'amico, mentre Nathan al suo fianco, con una mano ben piantata sul suo collo, borbotta frasi incoerenti «Non è vero, non sono innamorto!» esclama dopo qualche secondo con voce strozzata.
«È vero, e ora zitti!» urla Johnn, tirando verso di loro un cuscino prima di riaddormentarsi in un mormorio.
Nathan si gira verso di lui, imbronciato, e senza tanti complimenti lo butta fuori dal letto.
«Ma che sei impazzito?» domanda Alex tirandosi sui gomiti, poggiati sulla soffice moquette.
«Per niente. Tu mi hai fatto alzare e ora dormo nel tuo letto. Buona notte!»
Il primo scuote la testa e si alza. A metà strada verso il letto di Nathan decide che tanto non ha sonno e che quindi è meglio se si veste e scende. Afferra un calzino «Sei un aguzzino!» borbotta, ma Nathan non può rispondere, ha già ripreso a russare.

«Sally, che ci fai qui?»
Alex è appena sceso dalle scale, diretto verso uno dei divani, quando scorge la sagoma dell'amica raggomitolata.
Quella si tira su «Oh, ciao Alex.» saluta con il suo solito tono acuto «Come mai sei sveglio a quest'ora?»
Lui si siede accanto a lei «Non riuscivo a dormire, sono leggermente teso...» Sally annuisce, comprensiva «Per i provini, giusto. Vedrai che andrà bene.»
Alex poggia la testa sullo schienale del divano «Lo spero proprio! Altrimenti penso che dovrò trovarmi un alloggio per conto mio.» aggiunge con un tono forzatamente allegro. I grandi occhi azzurri di Sally lo guardano, perplessi «Che dici?»
Lui scrolla le spalle «Nulla, solo che mio padre tiene veramente che io diventi Cercatore.»
«Ti accetterà lo stesso. Mamma era sicura che io sarei stata una preveggente ma la mia abuelita temeva che l'Inghilterra soffocasse il nostro dono. Sarebbe stato brutto, considerato che la prima figlia femmina di ogni generazione nella mia famiglia possiede l'Occhio dall'alba dei tempi. Fortunatamente io ce l'ho, ma sono sicura che loro mi avrebbero voluto bene lo stesso. Magari avrebbero ucciso papà.» si corregge con le labbra arricciate, prima di scoppiare a ridere «Ma poi avremmo vissuto bene, con il fantasma.»
Alex la guarda sconvolto, scuotendo incredulo la testa, poi scoppia a ridere. Non capisce se l'esempio di Sally sia azzeccato o meno, ma lo ha tranquillizzato «Spero tu abbia ragione.» non lo ammetterebbe mai ad anima viva, ma il giudizio del padre è fondamentale per lui.
«Comunque tu ti sei allenato, giusto?» domanda Sally con uno strano cipiglio.
Alex sbatte un paio di volte le palpebre prima di rispondere «Certo! Voglio dire, mio padre mi allena personalmente da quando sono nato!»
Lei si rilassa «Allora tranquillo, li stenderai tutti!»
«Sal, il Cercatore non picchia i giocatori.» le fa presente lui con un sorriso.
«No? E che gusto c'è?»
Il ragazzo sospira «Sembri Nathan qualche volta. Quelli sono al massimo i Battitori. I Cercatori danno la caccia al boccino, la pallina dorata!» aggiunge con veemenza davanti agli occhi vacui dell'amica «Pallina dorata?» domanda confusa.
Alex spalanca le braccia «Andiamo! Non ci credo che non sai cosa sia il boccino! La pallina minuscola, quella che sancisce la fine della partita con la sua cattura!»
«Ma se è minuscola come potrei averla vista? A volte dici cose così senza senso... oh, guarda, l'alba!» esclama gioviale alzandosi ed andando alla finestra, lasciando Alex di stucco.
«Cosa darei per stare nella Foresta! Pensa quanti animali si stanno risvegliando!» sospira, un gomito poggiato al davanzale e una mano sulla guancia «Affascinante...» borbotta ironico lui avvicinandosi.
«Ma scusa, noi ci siamo andati nella Foresta, no? Al quarto...»
«Si, ma ero troppo presa da scappare da quelle acramantule per prestare attenzione.» spiega lei come se fosse ovvio «Voglio tornarci con calma.»
«Che dici, scendiamo a colazione?» domanda in fretta Alex. Per quanto sarebbe entusiasmante, una gita nella Foresta il giorno dei provini non sarebbe il massimo.
«Oh, si, va bene, in effetti ho un po' di fame...» concede Sally con un sorriso.

«Ancora non mi hai detto perchè eri sveglia così presto...» fa Alex mentre imburra un toast. Sally aggrotta la fronte per un momento, mentre beve il succo «Già, è vero.»
«E non vuoi dirmelo?» domanda lui, sentendosi stupido. Quel giorno l'amica è più strana del solito e lo mette leggermente a disagio.
Lei abbassa lo sguardo e si mette a sezionare con cura una salsiccia, senza mangiarla «Non riesco a stare molto nella camera, specialmente se sono l'unica sveglia.» spiega dopo un po', laconica.
«Perchè?»
«La situazione non risolta pesa nell'aria. Pensavo fosse molto più semplice, quando ci siamo rivisti a Settembre. Non so se hai notato la disinvoltura perfetta con cui vi ho salutato. Solo che non era la strategia migliore, abbiamo fatto finta di nulla, senza confrontarci e io so che non va bene.» sbuffa aria dalla bocca con espressione triste «E ora non riesco a stare in camera, penso a come erano le cose prima e come sono cambiate e gli occhi iniziano a bruciarmi. E più mi rendo conto che le cose non cambiano più faccio fatica a respirare fino a quando sono costretta a dover uscire. Sarà una settimana che mi sveglio all'alba.» confessa, allontanando la salsiccia ormai ridotta in fette finissime e afferrando dei pomodori, che disintegra con meticolosità.
Alex la guarda sbalordito, non gli era mai passato per la mente cosa ribolliva sotto lo sguardo tranquillo di Sally. Si muove a disagio. È Teddy quello bravo a consolare le persone, lui normalmente le prende in giro con Nathan o ignora la questione.
Il fatto che l'amica non ha mai alzato lo sguardo su di lui comunque facilita la cosa «Parlatene. So che è un consiglio scemo ma è l'unico che so dare. Se il problema sta nel fatto che non avete chiarito, chiarite! A volte le cose sono molto più semplici di quello che appaiono a chi le vive. Avete litigato in un momento particolare, ognuno di noi era stato messo in ridicolo, si era mostrato nei suoi aspetti più intimi ed imbarazzanti. Si sono arrabbiati con te forse perchè eri l'unica che non aveva fatto nulla di male, la sola a non doversi vergognare di respirare. Ora le cose sono cambiate, sono passati tre mesi, quindi tu di loro come ti senti e aspetta le loro risposte. Magari risolverete tutto e ritornerete come prima. Magari litigherete come ossesse e ditruggerete la vostra amicizia. O la ricostruirete su nuove basi. In ogni caso non rimanete in questa situazione di stallo!»
Sally annuisce, con un mezzo sorriso, e poggia la sua mano sulla guancia del ragazzo «Siamo i più forti, vero?»
«Assolutamente!» ride lui piegando il volto in modo da stringere la sua mano sulla spalla.
«Prima ti prendevo in giro. So cosa è un boccino. E so anche che lo sai catturare, ti ho visto alle partite da Teddy.»
«Lo spero, che conosci il boccino, intendo. Sarebbe preoccupante anche per te. E per quel che mi riguarda, oggi mi impegnerò, vada come vada.»
«Sembri un personaggio di una tragedia babbana!» ridacchia lei, sfilando la mano e colpendogli leggera il naso, prima di tirarla definitivamente indietro.
«Simpatico e pieno di ragazze?»
«No.» fa lei furba «Più il classico sfigato non calcolato da nessuno che si ritrova ad essere un eroe bravissimo con le parole.»
«Fa almeno una bella fine?» domanda lui sarcastico.
«In genere muore, ma prima ha salvato il mondo ed ha baciato una bella ragazza.»
«Mi posso accontentare. E tu, simpaticona?»
«Io sarei l'amica bellissima della protagonista, forse un po' sciocca ma che alla fine si dimostra una vera dura.»
«Ti calza a pennello. Nathan sarebbe l'amico scemo del protagonista che picchia tutti.»
«E Agnes l'antagonista che verso la fine va dalla parte dei buoni!» esclama Sally di nuovo di buon umore. Si alzano da tavola continuando così, ad associare caratteristiche babbane ai loro amici, fino a quando non si ritrovano in cortile.
«Non è troppo presto per scendere allo stadio?» domanda curiosa Sally.
Alex annuisce «Si, ma voglio accertarmi che conosci davvero i fondamenti del Quidditch. Non posso avere amici così scarsi, ne va della mia reputazione.»
Lei sbuffa e lo prende per un braccio «Dieci zellini che ti batto ad una partita!»
«Zellini? Prova con falci!»

«Eccovi, vi abbiamo cercato ovunque!» esclama Nathan correndo nello stadio.
«Era disperato, senza la sua dolce metà non può vivere, sai, Alex è il cervello.» aggiunge Pandora ridacchiando, sbucando alla sinistra di Nathan.
«Così spiritosa, mi fai morire.»
«Potessi sul serio!»
«Cosa ci fate voi due qua?» domanda Sally sorridendo, facendo tintinnare allegramente un sacchetto pieno di falci.
«Mi sono svegliata e non ti trovavo, così mi sono preoccupata e sono scesa. Nella Sala Comune ho trovato Nathan che si lamentava perchè Alex era sparito, era convinto si fosse buttato dalla Torre. Così vi abbiamo iniziato a cercare.»
«Ci avete messo tanto?» domanda Alex curioso. Pandora scuote la testa e minimizza con un cenno della mano «No, prima siamo saliti tanto per essere sicuri, poi abbiamo pensato che almeno tu fossi qua ad allenarti. Tutto bene?» chiede poi.
«Si, ho appena perso la partita con Sally...» ammette lui arrossendo mentre Nathan scoppia a ridere.
«Dai, è buon augurio fare schifo a qualcosa prima del relativo esame!» lo cerca di rincuorare Sally.
«Schifo, no, dai!»
«70 a 15?» domanda con ironia Sally mentre ormai Nathan ulula dalle risate.
«Simpatici.»
«Dai, andrai benissimo! Ti ho portato una cosa.» esclama Pandora rimestando il braccio nella tracolla che ha portato con se. Alex si sporge curioso, non riesce a immaginare cosa sia, normalmente lui e Pandora non sono molto intimi.
«L'avevo regalato a Teddy poco prima del suo provino, ma abbiamo deciso che oggi serve a te.» spiega brevemente, tirando finalmente via il braccio e porgendo al ragazzo un piccolo laccio con i colori giallo e oro della loro casa «Legalo al polso.» lo incita mentre lui lo afferra lievemente imbarazzato «Grazie.» mormora e lo lega, più per non incrociare gli occhi della ragazza e soprattutto quelli di Nathan che sente fastidiosi sulla testa, che non perchè ci creda davvero «A me servirebbe piuttosto un miracolo...» sospira.
Nathan gli si avvicina e lo afferra per le spalle «Non è vero. Smettila di essere il Corner che ti impongono e diventa te stesso. Dimentica tutto quello che si aspettano da te e vola perchè vuoi farlo. E se anche non è ciò che desideri pensa che diventerai incredibilmente popolare, e forse per una volta le ragazze sbaveranno anche dietro a te.» ghigna.
Alex sorride, mentre il peso annidiato all'altezza del petto allenta di poco la sua pressione «Grazie. Ad entrambi. A tutti e tre, in realtà.»
Gli altri sorridono prima di venir distratti dal rumore di passi affrettati che indica l'arrivo degli altri studenti.
«Credo sia ora.» mormora Alex impallidendo.
«Alex, eccoti!» esclama Teddy avvicinandosi di corsa, seguito poco dietro da Sophie, Dennis, Johnn ed Agnes «Pronto?» domanda poi con un sorriso d'incoraggiamento.
«Ci provo.» borbotta lui infilandosi le mani in tasca.
Tutti si proferiscono in incoraggiamenti e asserzioni su quanto siano sicuri ce la farà, eccetto Agnes, che rimane silenziosa a fissarlo.
«Che c'è, non pensi passerò?» le domanda Alex con sfida, non nascondendo il tono divertito.
«Non fare l'idiota per una volta! Ovvio che passi, giochi a Quidditch da prima che camminassi! Dai, andiamo così la smetti di lagnarti ed entri nella squadra.» Alex sgrana gli occhi e non accenna a muoversi, allora l'amica sbuffa e lo abbraccia «Su, ecco, poi non dire che non ti incoraggio! Muoviti!» esclama poi spintonandolo.
«Ci vediamo dopo!» esclama Sally.
«Falli neri!» urla Nathan con tono preoccupato.

«Mi ha sorpreso il tuo discorso di poco fa, non credevo sapessi pronunciare discorsi d'incoraggiamento!» esclama Pandora.
Lei e Nathan sono seduti sulle gradinate e aspettano l'inizio dei provini. Gli altri hanno deciso di sedersi a qualche metro di distanza per permettere loro di spiegarsi, con la diretta conseguenza di aver gettato nel panico Pandora e innervosito Nathan. Lui, dopo un giorno trascorso praticamente ignorato dalla ragazza, ha deciso di non menzionare ciò che è accaduto nei dormitori, almeno per il momento.
Lei invece ha optato per il silenzio selettivo, soprattutto perchè è sicura che la prima volta che rivolgerà la parola a Nathan gli vomiterà addosso per l'ansia. Per questo ha maledetto gli amici e ripromessa di non rivolgergli la parola.
Dopo qualche minuto ha capito però che la situazione sfiorava il ridicolo e si è sforzata, trasformando in parole il primo pensiero pessimo che le è passato per la mente.
«Pensavo avessimo superato questo atteggiamento.» risponde il ragazzo serio. Pandora lo guarda stupita, si aspettava una delle solite risposte tremende che avrebbero equilibrato nuovamente la situazione invece si è ritrovata una frase matura.
Sospira.
«Si, hai ragione. Solo che è così semplice abbandonarsi alle vecchie abitudini, non trovi? Il nostro era un pessimo rapporto ma ormai lo conoscevo e sapevo come affrontarti, ora è tutto da rifare. Era più facile odiarti.»
Nathan distende la fronte che ha tenuto aggrottata per tutto il discorso e sorride controvoglia «Molto più facile. Ma dimmi.» si blocca e le si avvicina con fare circospetto «Questo vuol dire che non mi odi più?» domanda aprendosi in un vero e proprio sorriso a cui si aggiunge Pandora prima di sbuffare «No, direi di no.»
L'entrata in campo della squadra li azzittisce.
Bridget Taylor, il Capitano dei Grifondoro, avanza di qualche passo rispetto agli altri, posizionandosi al centro del campo, un biondo sparti acque tra i giocatori e gli aspiranti tali.
«Benvenuti alle selezioni di Quidditch!» esclama contenta, sorridendo ai ragazzi che la fronteggiano «Mi fa davvero piacere che siate così tanti, la nostra squadra ha bisogno di persone determinate! Come sapete, sia i nostri Battitori che il Cercatore si sono diplomati l'anno scorso, inoltre una delle nostre Cacciatrici si è ritirata.» qui si blocca per un secondo e il suo sguardo pieno di profondo dolore misto a delusione incontra quello di Pandora «Quindi sono questi i posti vacanti. Se siete venuti per qualche altro ruolo, siete pregati di andarvene.» Alex si domanda chi potrebbe essere così stupido da presentarsi senza motivo eccetto suo padre, e scambia un'occhiata sopresa con Teddy ed Agnes che invece non si sono scomposti. Con suo enorme stupore un paio di studenti si ritirano imbronciati, brandendo guanti da portire. Bridget scuote la testa «Ricordo che non è consentito a nessuno studente del primo anno di partecipare alle selezioni, quindi chiunque sia una matricola vada a sedersi sugli spalti, potrà provare il prossimo anno.»
Un ragazzino dagli accesi capelli rossi e il viso pieno di lentiggini alza una mano, mentre un gruppetto di undicenni si allontana lamentadosi.
«Si?» domanda Bridget.
«La regola dovrebbe essere eliminata. Insomma, mio zio è entrato in squadra ad undici anni!» esclama tutto soddisfatto.
Teddy sospira trattenendo a stento un sorriso «Freddie, non ne abbiamo già parlato?» chiede esasperato. Il piccoletto scuote la testa «Si, e io non sono d'accordo! Le regole dovrebbero essere cambiate, o infrante!» aggiunge malandrino.
«Freddie...» riprova Teddy scuotendo la testa.
«Ma è la verità! Zio...»
«Harry è stato visto per puro caso dalla professoressa McGranitt! Non avrebbe dovuto neanche giocare, è stata una pura coincidenza fortunata. E poi all'epoca era lei la direttrice Grifondoro, ed ha sempre avuto un debole per il Quidditch. Se vuoi puoi provare a convincere la Marchbank, fai pure!» spiega con pazienza terminando il discorso con un sorriso divertito.
«Giusto.» concorda Bridget «Scusa un secondo, questo discorso non l'avevamo già affrontato l'anno scorso?» chiede poi perplessa.
Fred si apre in una smorfia divertita «Esatto, ora io sono al secondo!»
«E allora perchè lo hai chiesto? Puoi fare il provino!» continua lei sempre più perplessa. Il sorriso del ragazzino aumenta «Volevo aiutare un mio amico! Kenneth Towler, primo anno! Sapete, vuole fare colpo su mia sorella Roxie, e pensavamo che far parte della squadra aiutasse...»
«Fred!» urla Roxanne, seduta sugli spalti accanto a Johnn, Sally e le cugine, completamente rossa in volto.
Bridget lancia un'occhiata di fuoco a Teddy che corre in avanti borbottando un «Ci penso io!» mentre afferra per la collottola sia Fred che Kenneth, un bimbetto dai capelli castani e l'espressione imbarazzata, e li trascina dagli altri.
«Freddie, smettila! Non avevamo detto che ora che sei al secondo anno ti saresti comportanto bene?» domanda serio Teddy. Fred mette il broncio mentre il suo volto si oscura
«Ma non ho fatto niente...»
«Hai messo in imbarazzo tua sorella, questo ragazzo e bloccato i provini!»
«Era divertente!» esclama scoppiando a ridere.
«No, non lo era, Roxanne non ti è ancora venuta a colpire solo perchè Sally la tiene stretta.» precisa osservando la ragazzina scalpitare fra le braccia dell'amica.
«E ora fate tutti i bravi qua, altrimenti scrivo a zio Percy!»
L'espressione di orrore di Fred lo assicura che non succederà altro.

Quando torna dagli altri Bridget ha già mandato via tutti gli studenti che non avevano mai volato prima o non sapevano perchè aspettavano in fila.
«Ogni anno lo stesso incubo.» mormora esausta «Credo sia più complicato l'inizio che i provini veri e propri. Ora!» esclama poi rivolgendosi all'ancora nutrito gruppo «Voi dovreste essere quelli veramente interessati, quindi ascoltate veloci ed agite! Tutti gli aspiranti Battitori si posizionino alla mia destra, i Cacciatori al centro e i Cercatori alla mia sinistra.» immediatamente la folla si divide tra spintoni e risate.
«Inizieremo dai Cacciatori, poi i Battitori ed infine i Cercatori. Quindi ora tutti quelli di fronte a me si mettano in fila, faranno dei passaggi con gli altri membri della squadra. Passano al momento solo quelli che riusciranno a segnare otto reti a fronte di massimo due parate.»
Nonostante gli alti requisiti scelti da Bridget per velocizzare le cose, ci vuole più di un'ora solo per arrivare ai tre qualificati, che dovranno aspettare gli altri risultati per vedere chi si aggiudicherà il ruolo.
«Bridget è pazza.» borbotta Agnes aprendo e chiudendo la mano nella speranza di attivare nuovamente la circolazione «Sembrano le selezioni per la Nazionale, non una squadra scolastica!»
«Ha visto soffiarsi la coppa da sotto il naso per tre anni, non sono cose facili da digerire, vuole il meglio, immagino.»
«Vuole una rivolta interna prima ancora che inizi il campionato...» mormora funerea l'altra.
«Alex è ultimo, pensi riuscirà a reggere?» domanda Teddy osservando l'amico pallido con le mani strette sullo stomaco.
«Lo spero.»
Sfortunatamente il provino dei Battitori dura più di tre ore, per mancanza di giocatori.
«Bridget, ti prego, scegline uno!» esclama esasperato Teddy, seduto nella polvere per la disperazione
«Ma sono penosi!» si lamenta lei.
«Lo so, non sono come Oliver e Charlie...»
«Li hai visti? Non chiedo tanto come riavere quei due, ma vorrei che almeno non si colpissero a vicenda con le mazze...»
Teddy sospira, in effetti la ragazza non ha tutti i torti, l'unico che ha mostrato della vera abilità è stato Luis Weasley, che ha dirottato con precisione ogni Bolide...
«Non possiamo giocare con un solo Battitore, lo sai questo?» domanda Agnes, troppo stanca per usare il solito tono distaccato.
«Lo so, ma ti prego non farmi scegliere oggi! Mi riservo di farlo entro la prossima settimana.» taglia corto lei alzandosi in piedi. Si pulisce veloce i pantaloni insabbiati e guarda l'ultimo gruppo rimasto ancora integro «La scelta dei Battitori è rimandata. Vi farò sapere entro due settimane...»

«Non aveva detto una?» domanda preoccupata Sophie a Dennis, che ha poggiato entrambe le mani sul sedile davanti e sonnecchia.

«Nel frattempo tocca a voi, Cercatori. La regola è facile, dividetevi in gruppi da quattro, il primo di ogni gruppo che riesce a prendere il Boccino passa.»
Alex è sicuro che le gambe non gli reggeranno e ringrazia il cielo di dover almeno stare seduto. Scruta i tre ragazzi che lo hanno attorniato. Se non sbaglia ha di fronte uno del quinto e due del quarto, non dovrebbe essere troppo complicato.
Si mette a cavallo della scopa e si solleva in aria con una decisa spinta. Il vento inizia a scompigliargli i capelli neri, che lascia volare indisturbati sulla sua fronte.
Bridget libera il boccino, che le svolazza intorno con grazia prima di scomparire in un luccichio dorato. Alex si alza ancora di più, sopra tutti gli aspiranti giocatori, gli amici, il pubblico e si concentra. Aveva ragione, gli altri non hanno molta esperienza, i due del quarto sono più occupati a spintonarsi che dare la caccia alla palla e quello del quinto sta a malapena seduto sulla scopa. Improvvisamente vede il boccino volteggiare a una decina di metri sotto di lui. Stringe con forza le mani intorno al manico e si lancia in picchiata, senza dare tempo nè agli avversarsi nè al boccino di muoversi. Due minuti ed è a terra che mostra trionfante la pallina a Bridget.
«Ottimo!» esclama lei soddisfatta «Ti sei qualificato. Ora mettiti seduto là ad aspettare il tuo prossimo avversario.»
Alex annuisce e si gira verso gli spalti, individuando i suoi amici. Sorride e si avvicina a grandi passi, prima di scavalcare varie file e porsi davanti a Nathan.
«Sono un mito!» urla saltando in aria e ricadendo pesantemente a terra.
«Non avrei saputo dirlo meglio!» gli da man forte l'amico prima di alzarsi e colpirlo con una violenta pacca sulla spalla.
«Manca solo che vi colpite il petto a vicenda e la somiglianza con due cavernicoli sarà totale...» sospira Pandora mentre si prende la testa tra le mani.
«Dai, Panda, dobbiamo festeggiare!»
Lei si tira su meglio «Alex non fraintendermi, sono contenta per te, lo sai, ma aspetta a festeggiare. Non perchè non ti prenderanno, perchè succederà, ma è meglio aspettare. Potresti dare l'impressione sbagliata a Bridget o agli altri ragazzi, che si potrebbero unire per sbatterti fuori. Fidati, sono stata in squadra per tre anni, so come pensano i giocatori, specialmente gli aspiranti tali.»
Alex e Nathan si bloccano, le braccia aperte in un abbraccio non ancora partito. La fissano attoniti poi entrambi si risiedono, uno alla sua destra e uno alla sua sinistra.
«Hai ragione.» mormora Nathan abbassando lo sguardo.
Sally scoppia a ridere «Nessuno è mai riuscito in un'impresa simile tranne Agnes!»
Alex la guarda storto e poi sbuffa «Allora, come sta la mia coppietta preferita?» domanda con un sorriso placido mentre gli altri due ammotoliscono.
Sally lo colpisce allo stomaco «Auch! Ma che fai?»
«Zitto! Non vedi che fanno finta di nulla? Dobbiamo dargli il loro tempo altrimenti ricominceranno a litigare e picchiare la gente! E poi spostati, abbiamo deciso di lasciarli da soli!» indica se stessa e tutti gli altri, seduti come minimo a due sedili di distanza.
«Tanto devo andare, penso che il mio avversario abbia appena catturato il boccino.» sospira «Fate una cosa breve, vi prego, non credo che riusciremo a sopportare altri mesi di drammi.» poi si alza, colpisce lievemente Nathan su una spalla, passa una mano tra i capelli di Pandora e si avvia nuovamente verso il campo di Quidditch.
«Un completo scemo.» mormora Sally a bassa voce.
«Siete i finalisti, chi di voi prende per primo il boccino si aggiudica il posto. Giocherà l'intera squadra per vedere se abbiamo qualche possibilità di lavorare insieme. Poi se Godric lo vorrà saremo finalmente liberi di tornare al castello...» spiega spiccia Bridget, iniziando anche lei a mostrare segni di stanchezza «Giocatori ai posti, via!» esclama e con un buffo movimento del polso libera il boccino, che parte spedito verso l'alto.
Tutti salgono immediatamente sulle loro scope e si danno una possente spinta. Alex si tiene a fatica sul manico per la tensione. Stavolta è diverso, Harold Bradley, sesto anno, non è tipo che prende le cose alla leggera. Sarebbe senza dubbio ideale per suo padre, pensa Alex amaro, inesistente senso dell'umorismo, forte determinazione e nessuna intenzione di lasciare le cose incompiute. La sua mente è trapassata da un pensiero, magari se riuscisse a battere il figlio ideale, Micheal Corner potrebbe amare Alex per essere semplicemente lui, con i suoi difetti e debolezze, e non per essere il figlio dell'unica persona a cui tenga, ovvero se stesso.
Non è un pensiero felice, neanche una vera speranza perchè il padre non saprà mai con chi si è battuto, ma la sola idea gli regala una scarica di adrenalina.
Dopo è un gioco da ragazzi. Riesce ad individuare il boccino, è semplice, quando desideri trovare qualcosa così ardentemente quella arriva, attratta dalla tua ricerca. Dribbla i Cacciatori che si scambiano la pluffa senza difficoltà, Luis che rischia di scivolare dalla scopa e un bolide che fende l'aria come un cannone pronto a colpire. In fine supera Bradley, patetica imitazione di se stesso, si lascia alla spalle quello che dovrebbe essere e si ritrova libero, Alex, solo Alex, proprio come aveva detto Nathan, l'unico che lo ama davvero, Alex finalmente libero di afferrare il boccino perchè è là davanti, che lo aspetta, e non c'è niente di più divertente di afferrare quella pallina dorata.
Poi è solo goia e il fischio penetrante che segna la fine dei provini.
«Sei dentro!»

***

Avevo in mente parecchie storie, ma alla fine ho deciso che è meglio se salto le dis-avventure della povera scrittrice e internt e arrivo diretta alle scuse. Chiedo perdono in ginocchio per questa attesa lunghissima! Ma ora sono tornata e se ho ritardato ancora di più era solo per assicurarmi di avere parecchi capitoli già pronti e di non rimanere più indietro come nella voragine che mi ha inghiottito quest'estate! Spero continuerete a seguirmi come avete fatto fino ad adesso!

Per quanto riguarda il capitolo credo non ci sia molto da spiegare, finalmente Alex ha avuto il ruolo nella squadra proprio come voleva il padre e forse riuscirà anche ad esserne contento (anche se temo ci vorrà parecchio tempo)


Pandora e Nathan si stanno avvicinando al momento del chiarimento e qui si possono vedere i primi passi. Il "Fatto" che viene nominato era una prima e pessima avanche di Nathan che ha comunque colpito Panda.

Per il momento è tutto, intanto ringrazio chi legge, segue e recensisce, spero che continuerete a farlo, a presto! _glumbumble_
  
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