Rick, aveva capito cosa fosse ciò che aveva visto e sentito il suo amico Harry, solo che capire ed ammettere sono due cose piuttosto diverse.
Uno dei tanti difetti che aveva Principe era di non amare spifferare ogni cosa a tutti e, ciò, faceva sì che lui finisse sempre con il farlo restare in silenzio fino a quando non era del tutto obbligatorio.
Doveva ammettere che solo con il suo serpente si era mai lasciato andare a spettegolezzi o altro, così, quando aveva bisogno era proprio il piccolo pitone che andava a cercare.
Anche quella volta si ritrovò a parlare, dolcemente, con Snape.
Dopo avergli spiegato ogni cosa l'unica risposta che ricevette fu:- Mio caro Rick, il tuo amico ha bisogno del nostro auto, portami in Biblioteca, per favore!-
- Non fare del male a nessuno, però!- Detto questo lo portò nella Libreria scolastica come richiestogli.
Il serpente iniziò a perlustrare alcuni volumi mentre gli studenti gridavano al più non posso, spaventati.
- Ecco, l'ho trovato!- disse, alla fine Snape, del tutto tranquillo, mentre alcuni ragazzi correvano di qua e di là della Biblioteca.
- Grazie! Credi che dovrò mai parlare con Lui?- fece Rick, con sguardo perso in chissà quali pensieri.
- Prima o poi, ma non ora!- fu la risposta.
Il libro era un volume piuttosto voluminoso di Magia Nera, del Reparto Proibito, il cui nome non si leggeva bene, a causa di una strana magia che faceva apparire e sparire il titolo di questo.
Rick si mise a leggere e a sfogliare quelle pagine impolverate e nocive, quasi fosse un prezioso fumetto babbano di secoli prima.
Lui, ormai, ci aveva fatto l'abitudine con certi oggetti.
-... Ecco! Senti, Snape! "Quando ci si ritrova vicino a Creature Oscure come i Semi-Nati, anime di persone mai nate richiamate da Forze Oscure potenti. Un esempio di tali forze furono Mister Millinter, conosciuto dai babbani come Hitler o il Sergante Antilio, grande Mago Oscuro del XXII secolo. Bla, bla, bla! Sì, sappiamo chi è... Ecco, riprende qui... L'immagine che pare di vedere al cospetto di una di queste Creature è un volto sfocato di bambino che può parlare in modi piuttosto diversi, uno di questi è sibilando e solo coloro che si ritrovano attaccati da essi lo possono vedere o sentire." Che ne dici?- Rick si voltò finalmente verso Snape che smise di scivolargli sul braccio.
- Una sola cosa: Chi voleva far del male al tuo amico e, poi, chi è così crudele da usare Gioy?- fece il serpente, guardando negli occhi la giovane serpe.
- Chi ti dice che fosse proprio Gioy, eh? Chi ti da questa certezza?- Gridò Rick che si era piegato al solo sentire quel nome, chiudendo gli occhi in un tipico tentativo di non scoppiare a piangere.
- Scusa...! - Snape si sentiva davvero disperato per il padroncinio, sapeva bene che il tasto "il tuo fratello gemello che è morto per te e di cui non sei degno" gli faceva ancora male, ma, a volte, la sua natura serpentesca,  gli e lo faceva dimenticare.
Principe lo allontanò con un movimento del tutto disperato.
Snape, non sapendo che altro fare riportò il libro nella Sezione Proibita e, tornando indietro, per poco non scoprì di essere rimanto solo, dato che Principe stava uscendo di corsa dalla Biblioteca.
non riuscendo ad afferrare il padroncino, Snape lo seguì a distanza ravvicinata fino ad entrare nel "bagno di Mirtilla Malcontenta" vedendo Principe scoppiare in lacrime. Non parlò, ben consapevole che, se no, avrebbero riaperto la Camera dei Segreti e troppi brutti ricordi si univano a quella Stanza.
- Non piangere! Cosa ti è successo?- chiese la voce del fantasma di Mirtilla e Rick si disse di essere davvero caduto in basso se una come la "Malcontenta" gli chiedeva cosa l'affliggesse.
Eppure, anche se si diceva tutto questo non potè trattenersi dal raccontare a qualcuo ogni cosa, così iniziò:- V-vedi... Q-quando nacqui mia m-madre fu colpita da un Av-Avada Kedavra, du-durante gli allenamenti...- Sorrise tristamente, prima di aggiungere un "Fino a qui tutto normale!" - S-solo che fu n-nella pancia ed io o mio fratello av-avremmo dovuto sacrificare una de-delle nostre vite ma io non ne fui in grado... Da allora i miei dicono che io no sono all'altezza del sacrificio di mio fratello, che lui mi salvò la vita, che...- La sua voce si spense nei sighiozzi. Mirtilla era del tutto alibita, non poteva credere che qualcuno potesse soffrire così tanto quando lei aveva sempre pianto per sciocchezze. Ora se ne rendeva conto.
Snape lo guardava ed aspettava ma si sentiva colpevole, così scivolò lontano.