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Autore: Lady Anderson    27/09/2011    1 recensioni
“Lasciami andare, Jacob, o ti salto alla gola.” -Renesmee Cullen-
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jacob Black, Nuovo personaggio, Renesmee Cullen, Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Successivo alla saga
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Cap. 12 – EPILOGO

 

 

Faceva freddo.

L’erba era imperlata di gocce d’acqua, testimoni del piccolo scroscio di pioggia appena passato. La luce scura del crepuscolo stava piano piano cedendo il posto al buio della notte, illuminata dalla pallida luna piena che stava sorgendo in cielo. Avevo i jeans umidi quasi fino al ginocchio per colpa del terreno bagnato. “Manca ancora molto, Jake?”. Non mi rispose, però mi strinse un po’ di più la mano nella sua, bollente. Dopo qualche altro minuto mi ritrovai a camminare sulla sabbia della spiaggia di LaPush. Il mare, leggermente agitato da una brezza quasi ghiacciata rifletteva i colori del cielo. “È…”, iniziai, cercando nella mia testa un aggettivo che potesse rendere grazia a ciò che stavo vedendo. “Lo so.”, disse Jacob orgoglioso, dando un colpo ad un piccolo tronco, sradicandolo senza alcuna difficoltà. Lo guardai in silenzio, sorridendo tra me e me. “Vieni, siediti. Non è il massimo della comodità, però…”. Era incredibile come il suo sorriso fosse così abbagliante anche in assenza quasi totale di luce. Mi accomodai accanto a lui, imbarazzata, gli occhi incapaci di incontrare i suoi, che invece sentivo fissi sul mio viso. Rimanemmo senza dire niente per un po’, ascoltando il rumore delle onde infrangersi sul bagnasciuga. Ad un certo punto mi schiarii la voce, che mi uscì comunque bassa. Maledetto imbarazzo. “E così…È finito tutto, finalmente.”. Jacob si sistemò meglio, e più vicino a me, su quella panchina improvvisata. “Già…Sono contento che sia andato tutto bene.”. La sua tranquillità era disarmante. A me invece stava salendo l’agitazione. La sua spalla sfiorava un po’ la mia, e già questo mi stava facendo andare in fibrillazione. Nessie aveva ragione…Ero proprio cotta. “Avrei voluto portarti qui già da un po’ di tempo, ma con tutto questo casino ho voluto stare vicino a Renesmee. Spero che non te la sia presa…”, disse Jacob con voce profonda, cercando la mia mano. Appena sentii le sue dita intrecciarsi con le mie il mio cuore accelerò i battiti. “No, no affatto…”, risposi con la voce roca, inevitabile segno del mio disagio. Disagio per modo di dire, ovviamente. Sorrise di nuovo, prima di costringermi delicatamente a voltarmi verso di lui. I suoi occhi scuri erano diventati due pozze d’inchiostro; potevo notare il cambiamento anche con quel buio. “Adesso staranno insieme per sempre, vero?”, dissi, cercando di dissimulare la tensione che mi stava attanagliando lo stomaco. “Amy, basta parlare di Renesmee e Nathan.”, sussurrò, spostandomi una ciocca di capelli dal viso. Quel contatto mi fece rabbrividire. “Ho un argomento molto più interessante…”, proseguì, accarezzandomi una guancia. A quel punto non riuscii più a trattenermi. Mi avvicinai a lui e gli sfiorai le labbra con un piccolo bacio, prima di ritrarmi velocemente, distogliendo lo sguardo; appena realizzai quello che avevo fatto mi sentii avvampare. Ecco, adesso si che sarei morta per l’imbarazzo. Jacob continuava a guardarmi in silenzio, immobile, ma con un’espressione quasi divertita. “Tutto qui, McConnor? Pensavo di piacerti un po’ di più…”. Sentendo quelle parole lo guardai, sorpresa e ancora più imbarazzata di prima. Feci per alzarmi e voltargli le spalle. Non volevo che mi vedesse così vittima dei miei stessi sentimenti. Però, non appena fui a un passo di distanza da lui mi tirò a sé. Giusto, mi ero dimenticata che lo stavo tenendo per mano. Mi ritrovai alla sua altezza, il viso a pochissimi centimetri dal suo. Il mio cuore ormai era impazzito del tutto. E anche il suo, da quello che potevo sentire dal nostro contatto. Mi guardò ancora per qualche secondo che mi parve eterno, prima di annullare la distanza tra noi. Le sue labbra si muovevano lentamente insieme alle mie, mentre sentivo le gambe diventare sempre più deboli. Poi tutto ad un tratto fui percorsa da una scarica elettrica che mi fece sentire più viva che mai. Portai senza pensarci le mani ai suoi capelli corti, mentre le sue, grandi e forti, mi stringevano dolcemente per i fianchi. Quando ci staccammo per riprendere fiato mi guardò di nuovo, prima di abbracciarmi. Ci volle qualche minuto prima che il respiro mi tornasse regolare, anche se i battiti accelerati non volevano darsi una calmata. Jacob si portò vicino al mio orecchio, lentamente. Il suo respiro bollente mi provocò una nuova scarica di brividi lungo la schiena. Lo strinsi ancora di più, trepidante come non lo ero mai stata. “Ti amo, Amy.”. Una piccola lacrima solitaria si fece strada sulla mia guancia, mentre un fremito mi percorse da capo a piedi. Mi asciugai quella perla con la manica della maglia, prima di portarmi di nuovo davanti al suo viso, sorridendo. Gli accarezzai i capelli, cercando di contenere tutta la felicità che mi era esplosa dentro. Iniziai ad avvicinarmi di nuovo a lui, sentendo un sorriso aprirsi sulla mia bocca. Appena fui a pochi millimetri dalle sue labbra mi bloccai. “Che c’è…Ci hai ripensato?”, mi chiese Jacob, sarcastico, la voce tremante di desiderio. Gli detti un piccolo pugno sulla spalla, prima di allungare la mano verso la tasca posteriore dei jeans. Mi portai il cellulare all’orecchio, piuttosto scocciata. “Pronto…” “Amy, amore, dove sei?”. La voce indagante di mia madre mi aveva già fatto venire i nervi. “Sono in giro. Che c’è?” “Sono già le otto passate, non credi di dover rientrare a casa?” “Rimango da Renesmee.”. L’insistente Lillian McConnor sospirò. Ma proprio adesso mi doveva chiamare? “Amy, non puoi rimanere tutte le sante sere da lei…Avrà pure i suoi impegni!” “Mamma, ascolta, devo andare. Ci sentiamo dopo, ok?” “Ma cosa starai facendo di così importante da saltare la cena?”. A quel punto guardai Jacob, con un sorrisetto malizioso. “Devo far vedere al mio lupo come si bacia veramente.”. Riattaccai, impedendole di replicare. Lui mi guardò con un’espressione buffissima. “Devo far vedere al mio lupo come si bacia veramente?”, ripeté, alzando le folte sopracciglia nere. Io mi morsi il labbro inferiore e annuii, guardandolo divertita. Dopo qualche attimo lo tirai velocemente a  me e ripresi da dove mia madre mi aveva interrotto. Rendendomi conto che l’attesa di quel contatto lo stava facendo impazzire, decisi di tenerlo ancora qualche attimo in sospeso. Ero davvero perfida, quando mi ci mettevo. “Prima di insegnarti a baciarmi devo fare una cosa…” “Falla dopo.”, rispose Jacob cercando di catturare le mie labbra. “Ok, stavo scherzando. Non devo fare niente.”, risposi divertita, soddisfatta di averlo completamente in mio potere. “Allora baciami, Amy…” “Oh-oh, quanta fretta Black…”, dissi sorridente, evitandolo ancora una volta. “Amy…”, replicò quasi esasperato, stringendomi di più a sé. Va bene, mi ero divertita abbastanza…Mi riavvicinai al suo viso lentamente, fermandomi ancora una volta a pochissima distanza dalle sue labbra. “Ti amo anche io.”, sussurrai, prima di tuffarmi di nuovo nella bontà del suo respiro.

 

 

 

 

..Ecco qua, la conclusione vera e propria della storia. Non potevo non dare un lieto fine anche a Jacob ed Amy (il mio personaggio preferito in assoluto!)..

Volevo ringraziare tutti coloro che hanno letto, recensito, amato, odiato e quant’altro questo ammasso di parole,  ma soprattutto chi mi ha sostenuto durante lo svolgimento di un lavoro che ormai credevo rimanesse incompiuto.

Un grazie di cuore a tutti voi. Di nuovo.

 

Lady Anderson.

   
 
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