Sono vuota, sono nata vuota.
Il mio sangue sputa orgoglio. La carne di cui sono fatta è la mia prigione, un groviglio di legamenti, muscoli, ossa. Il cuore è in fondo, protetto dalla mia anima indifferente, inappagata.
Gli occhi gridano “libertà”, illusi di conoscere il mondo. Grattano via le ceneri sui volti sporchi, cercano di trovare un'emozione nascosta. Frugano nell'animo d'altri, capaci di rubare il respiro per riempire i polmoni, capaci di plagiare parole per riempire la bocca. Scavalcano teste vuote. Corrono impazienti, avidi di pienezza.
Si tuffano in due occhi neri, profondi. Un sorriso mi permette di entrane nella sua bocca, di intrufolarmi nella sua anima.
Ho freddo.
“Riempimi di gioia, amore”.
Il suo sangue mi riscalda, mi riempe di vita le vene.
Ma quella bocca morde,troppo presto. Lancia accuse. Colpisce la mia carne. Piango sangue nero, seppellisco nella mia tomba speranze morte.Vengo scartata, gettata via come cenere.
La voce mi brucia in gola, intrappolata. Sono piena di dolore, di rabbia.
Riempita di solitudine, piena di vuoto.