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Autore: Butterball_    27/09/2011    6 recensioni
*CAP. 1 - Neville
Le macerie delle serre distrutte dalla guerra erano solo un lontano ricordo ed il posto da insegnante ormai gli calzava a pennello, gli piaceva persino sentirsi chiamare Professor Paciock.
Solitamente non avrebbe mai richiesto un colloquio per una sciocchezza simile...
7° classificato a "Una drabble per LUI" contest indetto da Tefnut. sul forum di EFP
*CAP. 2 - Luna
“Chissà se fa ancora lo stesso effetto.” sussurrò appena, fissando i tremanti occhi di Neville perdersi sulla sua figura.
*CAP. 3 - Neville/Luna
I gemelli fortunatamente non percepirono il palpitante desiderio del loro professore di rimanere solo con la loro mamma. Semplicemente euforici per la punizione scampata, lanciarono in aria le spugne e si dileguarono in un batter d’occhio.
La pioggia scrosciante batteva sui vetri della serra, avvolgendo in quel caldo silenzio le due figure prigioniere di quei vetri.
“Sta piovendo, Nev. Proprio come quel giorno.”
*CAP. 4 - Hannah/Neville/Luna
Quel fine settimana, il Professore si era fatto trattenere dalla pioggia e non il contrario.
Aveva passato buona parte del tempo che avrebbe dovuto dedicare a sua moglie a rimuginare, rannicchiato sotto uno dei tavoli da lavoro della sua serra preferita.
Adorava quel posto, gli ricordava il suo grande amore; lo preferiva ad altri luoghi, soprattutto quando pioveva, perché ci ritrovava sé stesso.
Quella mattina però, il suo tavolo e una strega umida di gocce gelide lo avevano spinto oltre il dovuto e aveva così deciso di rintanarsi nella serra per pensare, crogiolandosi tra rimorso e desiderio.
Grazie per aver seguito questa storia e - magari - per averla anche apprezzata ღ
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hannah Abbott, Luna Lovegood, Neville Paciock
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Ed eccoci giunti al finale di questa storia, un po' a malincuore, devo ammetterlo.
Piccola premessa, non so da dove diavolo sia uscita questa cosa; avevo l'obbligo di usare come personaggio Hannah Abbott per la prima sfida del contest "Case contro Case".
Ormai si sarà capito che sono un amante della coppia -ahimé fanon- Neville/Luna e quando ho scoperto che il mio personaggio per questa sfida era -nientepopòdimenoche- Hanna, ho avuto un colpo al cuore: è un personaggio che difficilmente tollero, appare poco e si lascia -troppo- facilmente condizionare dagli altri -basti vedere nel secondo libro- forse è per questo che sono stato crudele (?) con lei.
Potevo benissimo trattare il prompt “perdita” - altroobbligo della sida - facendo riferimento alla morte di sua madre e invece, ho fatto di peggio.
Mi sono immaginato un epilogo alternativo, rimanendo però - abbastanza - in linea con le sorti che ha voluto affidare ai personaggi la Rowling.
Per sicurezza, vorrei fare un breve riassunto dei precedenti capitoli:
Neville è diventato professore di Erbologia ad Hogwarts e si è sposato con Hannah Abbott, nuova cameriera del “Paiolo Magico” (fonte Lexicon.org)
Luna, dopo un brevissimo “incontro” con Neville, si è sposata con Rolf Scamander e ha dato alla luce due gemelli - attuali allievi di Neville -
Per uno sciagurato incidente, i figli di Luna fanno sì che il professore -probabilmente colto da un momento nostalgico- convochi la donna a scuola - per quella che poi è una piccolezza: hanno accidentalmente fatto esplodere delle Tentacule velenose -
La giornata è uggiosa ed il ticchettio della pioggia riporta i due indietro negli anni: sotto quei tavoli, mentre pioveva, si erano scambiati il loro primo bacio.
Mossi dai Gorgosprizzi - o forse dai Nargilli - i due finiscono col rintanarsi di nuovo sotto a quel tavolo per scambiarsi un nuovo “primo” bacio.
Luna, abbandona Neville là sotto - imbarazzata - e chiede al professore cosa dire ai figli, quale punizioni questi meritino per aver combinato quel pasticcio e qui, Neville le fa capire che era tutta una scusa per rivederla.
Ecco come si riapre questo capitolo: Neville manda una lettera ad Hannah, che riscoprirà la sua più grande perdita, un amore perso in partenza. Mamma mia, sono troppo - troppo - prolisso… doveva essere una breve premessa, diamine!
Ah, ultima cosa, come sottofondo per la lettura ci starebbe davvero bene “For the first time - The Script” mi sono lasciato trascinare dalla canzone per scrivere la storia.
Concludo - questa volta davvero - ringraziando, di nuovo , tutti coloro che hanno letto, apprezzato, commentato o addirittura amato la storia... mi avete davvero reso felice ed orgoglioso di questa storia.
Buona lettura :D





It's rainin'

-Oh baby, it's rainin'-


Quel fine settimana, il Professore si era fatto trattenere dalla pioggia e non il contrario.
Aveva passato buona parte del tempo che avrebbe dovuto dedicare a sua moglie a rimuginare, rannicchiato sotto uno dei tavoli da lavoro della sua serra preferita.
Adorava quel posto, gli ricordava il suo grande amore; lo preferiva ad altri luoghi, soprattutto quando pioveva, perché ci ritrovava sé stesso.
Quella mattina però, il suo tavolo e una strega umida di gocce gelide lo avevano spinto oltre il dovuto e aveva così deciso di rintanarsi nella serra per pensare, crogiolandosi tra rimorso e desiderio.
Neville era fatto così: preferiva isolarsi ed inciampare nei problemi da solo, cercando di non attirare troppo verso di sé l’attenzione dei suoi cari -riuscendo, puntualmente, a provocare l’effetto opposto-
Ora che aveva ricevuto la cattedra di Erbologia, gli era difficile rincasare spesso, raggiungeva la moglie a Londra durante le feste ed imprevisti permettendo, trovava il tempo di svolgere i suoi compiti da marito nel weekend.
Hannah ormai ci era abituata, uno dei motivi per cui aveva deciso di diventare la cameriera del Paiolo Magico era la compagnia: ogni sorta di mago, elfo o chicchessia passava almeno una volta nella sua vita da quel pub, la porta per Diagon Alley ed il Mondo magico.
La sola presenza di quelle persone -o creature- la confortava, la distraeva dall’assenza dei suoi cari, colmandola di gioia e a volte tristezza o ancora, storie assurde e posti lontani…

La donna era rimasta interdetta alla vista del gufo di famiglia appollaiato alla finestra o meglio, più che per il gufo in sé, era rimasta sconvolta dall’orario.
Solitamente, quando qualcosa tratteneva Neville a scuola, questi le mandava un messaggio con largo anticipo. Tutto, pur di non farla preoccupare.
Sfilò con cura l’arrotolata pergamena dalla zampa del rapace, riconoscendo subito la poco curata grafia del coniuge; anche se aveva ormai imparato a decifrarla, quella notte le sembrò più illeggibile del solito.
Sì portò sotto una delle lanterne ancora accese della sala da pranzo, sciolse i capelli biondi dalla stretta mezza coda e pronunciò assonnata: “Gratta e Netta” incantando le ultime stoviglie, a quel punto si abbandonò su di una vecchia sedia.
Il gufo, dal canto suo, spiegò le ali e si rilanciò nel buio denso della notte, come se fosse sicuro di non dover riportar alcuna risposta alla fine di quella lettera; questo insospettì Hannah, che prese a scartare nervosamente la busta.

Cara Hannah,
scusa se non ti ho fatto avere prima mie notizie; spero di non aver rovinato i tuoi programmi per la cena.
Oggi la pioggia mi ha dato parecchi grattacapi… tra l’altro, ho dovuto convocare la madre dei gemelli Scamander per via della loro “sbadataggine” pensa, hanno fatto esplodere alcune delle mie Tentacule! Nemmeno Seamus sarebbe stato in grado di fare una cosa del genere.
Mi ha fatto davvero piacere rivedere Luna… non è cambiata, per nulla!
Dopo il colloquio, ho convenuto non fosse necessario punire quei ragazzini… sono sicuro che si siano presi una bella strizza vedendo Luna parlare con me ( e poi si sa, non ho un debole per i castighi).
Ora però, sono ancora intento a sistemare il gran casino… domani c’è il Quidditch e ho promesso a Harry di scattare qualche foto ai suoi figli, sono davvero bravi.
Ci vedremo il prossimo fine settimana, imprevisti permettendo.
Perdonami…
Neville


Avrebbe tanto voluto giudicare quel foglio come una normalissima lettera di scuse per la mancata visita, ma un particolare le fece ribollire la rabbia nelle vene.
Quel nome la fece impazzire, tanto da far interrompere l’incantesimo, riducendo così ad un cumulo di cocci i bei piatti del suo ristorante.
Si chinò sul pavimento -distrutta da quelle parole, più che da una qualsiasi maledizione- e prese a raccogliere i piccoli frantumi.
Quel giorno, in verità, lo attendeva da molto tempo -almeno da quando aveva realizzato che i figli di Luna Lovegood erano tra gli studenti di suo marito-
Ernie l’aveva avvertita, l’aveva messa in guardia da Neville Paciock: un ragazzo molto dolce, forse un po’ impacciato, ma con un gran cuore. Cuore, però, occupato da un’altra donna.
Si era ripromessa di ignorare quel dettaglio per riuscire a conquistare quel ragazzo che tanto l’aveva ammaliata nella resistenza e nella lotta al Signore Oscuro e ce l’aveva fatta, l’aveva persino sposato.
Pensava di essere riuscita a fargli scordare quei capelli biondi, decisamente più belli dei suoi, soprattutto quando giunse loro l’invito del matrimonio di Luna con un certo Scamander.
Non aveva pensato ad una cosa, non aveva riflettuto abbastanza sulla possibilità di un incontro ravvicinato e programmato come quello: genitore ed insegnante.
Qualsiasi cosa fosse successa in quella serra, si sentì tradita ed umiliata.
Asciugò le lacrime con la mano, finendo per bagnare l’anello che -in teoria- doveva legarla ancora a suo marito.
Lo aveva sempre messo in programma, ma non ci aveva mai pensato abbastanza e si trovò così a sbattere la testa sulla perdita più grande della sua vita: un amore, perso in partenza.

La pioggia continuava a battere incessante: bagnava l’insegna del Paiolo Magico, così come i vetri della serra numero tredici di Erbologia.
Neville se ne stava rannicchiato sotto al tavolo, proprio dove Luna lo aveva lasciato diverse ore prima, dopo i caldi baci che si erano scambiati.
Il mantello si era appena, appena sporcato del viola dei semi delle Tentacule e sembrava non importargliene nulla.
Era sicuro che Hannah sarebbe riuscita, presto o tardi, a leggere tra le righe e avrebbe dovuto trovare il modo per ripresentarsi a casa e guardarla in faccia, abbracciarla -forse.
Questo non perché l’amasse più di Luna, non sarebbe mai successo -nonostante i suoi sforzi- ma Neville glielo doveva, questo perché era stato un gran codardo -dopo la battaglia- e si era fatto scivolare dalle mani la sua più grande occasione, cercando di soffocare i suoi risentimenti in quello che pensò potesse spacciare come “il matrimonio perfetto”.
Sarebbe tornato a casa a confortare la sua sposa, liberandola da quella menzogna e spingendola verso chi sicuramente la meritava più di lui.
Vedendo di ritorno il suo gufo, prese pergamena e piuma ed iniziò a scrivere:

Cara Luna,
Quello che è successo oggi… beh, dovevano esserci davvero tanti Gorgosprizzi nella serra ma… è stato davvero bello.
Sai, sta ancora piovendo…








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