Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Grouper    28/09/2011    8 recensioni
‎'Buonanotte amore mio'; che poi mia non sei, che poi amore non è, che poi non è neanche notte,ma ho sonno, ti voglio, e per me, nonostante tutto sei mia. 'Buonanotte amore mio' che forse mia un pò lo sei sempre stata, che forse un giorno sarà amore, che forse la notte è già qui. 'Buonanotte amore mio' che voglio davvero che tu sia mia, che ora so che tutto questo è amore, che ormai la notte è davvero qui. 'Buonanotte amore mio' che oggi, ti amo anche io.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


La prima lezione, nonché unica della mattina, finì un'ora dopo, sicuramente troppo tardi per i gusti di Aurora. Si alzò un po' barcollante, ancora scossa da quell'incontro a distanza; si avviò lentamente verso le scale che portavano all'uscita dell'aula, ma prima di scenderle si fermò un attimo: Zayn si stava avvicinando a sua volta alle scale, e se Aurora fosse scesa in quel momento, se lo sarebbe sicuramente ritrovato accanto. Restò ferma per qualche secondo, con gli occhi fissi su Zayn che non si decideva a muoversi: stava aspettando che la ragazza scendesse per prima.
“Ehm, Aurora...” la voce di Beatrice alle sue spalle le stava chiaramente dicendo di muoversi.
“Oh, sì certo, scusa...” disse Aurora voltando leggermente la testa verso la mora che le sorrise, quasi come se la stesse incoraggiando. Si avviò per le scale, lentamente. Zayn non le toglieva gli occhi di dosso, e lo stesso faceva Aurora. Arrivò all'altezza della sua pedana e si fermò un attimo per vedere che mossa avrebbe fatto il ragazzo, che in tutta risposta le fece educatamente cenno con la mano di andare avanti. Non se lo fece dire due volte, e dopo aver socchiuso le labbra, sorpresa, accelerò il passo e uscì dall'aula, seguita da Beatrice della quale a quanto pare si era totalmente dimenticata.
“Ehi!” disse la mora lungo il corridoio mentre guardava la nuova amica allontanarsi; Aurora si girò di scatto, ricordandosi improvvisamente di Beatrice. Le sorrise con aria interrogativa: per quanto potesse sforzarsi di essere educata e per quanto quella ragazza potesse starle simpatica, Beatrice non era di certo in cima ai pensieri di Aurora in quel momento. “Allora...” cominciò Bea lasciando la frase in sospeso, sperando che Aurora proponesse qualche cosa da fare, ma niente. “Ci vediamo in giro.” concluse con un sorriso forzato, probabilmente un po' delusa da quel silenzio. “Oh, ma certo Bea! Ci vediamo oggi pomeriggio o domani. Buon pranzo!” disse Aurora con un sorriso finto così ben studiato da sembrare spontaneo. Nel momento in cui Beatrice se ne andò, Aurora intravide la sagoma di Zayn uscire dalla porta; si girò con uno scatto felino e cominciò a camminare a passo veloce, cercando di seminarlo prima che lui potesse raggiungerla. In fondo Aurora non era sicura che Zayn l'avesse seguita, poteva averlo fatto prima in aula, ma era stato fermo, lasciandola passare. A quel pensiero le si chiuse lo stomaco: pensare che Zayn non le volesse rivolgere la parola o non volesse avere niente a che fare con lei, per qualche motivo le fece quell'effetto strano. Scosse la testa, pensando che fosse semplice fame; prese la mappa della scuola e individuò la strada più corta per arrivare al bar dell'università. Imboccò quel corridoio praticamente deserto, e, mentre stava svoltando a destra, all'improvviso trovò quegli occhi nocciola e quel viso perfetto davanti a sé.
Fece un sussulto per lo spavento, e poi il suo cuore cominciò ad andare in tachicardia nel momento in cui si rese conto di chi avesse avanti.
La bocca di Zayn si aprì in un suo tipico sorriso, quello dolce ma allo stesso tempo malizioso. Aurora si guardò in giro, in basso e poi cominciò a mordersi l'interno della bocca dal nervoso. Era là, davanti a lei, perfetto come un dio greco, raggiante in tutta la sua bellezza esotica.

“Chi non muore si rivede.” esordì Zayn appoggiando il gomito destro sul muro accanto. Aurora soffocò un sorriso. “Bella battuta Malik. Ora, se non ti dispiace...” disse cercando di superare il ragazzo che prontamente allungò il braccio destro verso la parete opposta, impedendole di passare. Aurora sbuffò e a mò di robot tolse quel bel bicipite da davanti e con un sorriso sarcastico disse: “Con permesso.” Zayn guardò Aurora allontanarsi ammirando il suo corpo che si muoveva in apparenza tranquillo, sicuro di sé. “Sempre la solita simpaticona, Rory!” disse facendo enfasi su quel soprannome che come si immaginava, fermò di colpo Aurora.
“Come scusa?” si girò lentamente, fulminando con lo sguardo Zayn; qualcosa non andava: si riteneva offesa e presa in giro ad essere chiamata in quel modo dopo tutto quello che avevano passato, ma allo stesso tempo, dopo aver pronunciato quel Rory, soprannome riservato solo ed esclusivamente a lui, sentì una sensazione strana nella pancia, una sensazione piacevole. 'Merda' pensò poi Aurora quando capì che quei mostriciattoli chiamati farfalle non erano ancora morti e sepolti come invece pensava.
Zayn sorrise senza risponderle. Girò i tacchi e i allontanò lentamente canticchiando una canzone che Aurora fece fatica a riconoscere e a capirne le parole. Tese le orecchie, e quando riuscì a capire quattro parole di fila, strabuzzò gli occhi e mise una mano davanti alla bocca.
Tornò sui suoi passi, diretta verso il bar. Ordinò un caffè lungo, e si perse in quel piccolo mare nero, mentre con il cucchiaino continuava a navigarci dentro, senza meta. “It's not over yet, not over yet, not over yet.”
Dopo aver frequentato le due lezioni pomeridiane, Aurora uscì dall'università a pomeriggio inoltrato, quando la luce cominciava a farsi fioca e il cielo color ceruleo. Si strinse nella giacca blu, colta da qualche piccolo brivido di freddo, e si avviò verso l'uscita del King's.
Continuava a pensare a ciò che era successo qualche ora fa; quello poteva essere ricordato senza dubbio come un primo giorno memorabile, per certi versi più da ricordare che da dimenticare.
Si lasciò trasportare dalla brezza serale, cominciando a girovagare per le strade vicine. Arrivò ad una terrazza costruita all'estremità di una piccola piazza: il panorama era meraviglioso, il sole era ormai scomparso dietro all'orizzonte, ma c'era qualcos'altro a rendere quella vista così speciale.
Stringeva un cartone di caffè attorno alle mani visibilmente infreddolite mentre batteva il piede destro al suolo, nervosamente. Aurora si fermò un attimo, indecisa se avvicinarsi o meno: qualcosa le diceva di scappare, di non farsi notare prima che si girasse; un'altra parte, invece, era già seduta su quella panchina, accanto a lui, e la incoraggiava a fare altrettanto.
Fece un grande respiro e, mettendo le mani in tasca, si mise a sedere vicino a Zayn. Aurora non incontrò il suo sguardo: cominciò a fissare la nebbia dissolversi sulla pianura di fronte a loro. Lui, invece, osservava il suo profilo nei suoi tratti delicati; seguiva quella cascata di capelli ramati, per poi perdersi negli occhi chiari fissi nel vuoto. Le era mancata, mancata tanto, e il destino li aveva fatti ritrovare. Aurora si voltò lentamente e Zayn le sorrise; un sorriso puro, dolce, uno di quei sorrisi che dice “Mi sei mancata”, ma lei non fece una grinza, anche se dentro stava letteralmente andando a fuoco.
Che ci fai qui?” chiese Aurora. Il sorriso di Zayn piano piano si spense; tornò a guardare il fumo che usciva dal cartone di caffè che teneva in mano. “Dovevi essere a Parigi, se non sbaglio” continuò Aurora. “E tu a Roma” rispose Zayn piegando la testa verso sinistra e voltandosi verso di lei. Sorrise, amareggiata. “Non conveniva trasferirsi, così sono rimasto qua visto che il test del King's l'avevo passato.” Aurora annuì. Passarono un paio di minuti di religioso silenzio. “Io non ho passato l'esame di italiano.” disse in fine guardando verso il cielo che cominciava a farsi a poco a poco più scuro. Zayn alzò un sopracciglio, scettico. “Tu che non passi un test di lingua? Assurdo...”
Già, la grammatica non fa per me a quanto pare!” disse Aurora cercando una giustificazione per il suo fallimento linguistico di cui si vergognava a morte, essendo per metà italiana. 
Zayn scosse la testa, sorridendo. “Io amo quando usi bene la grammatica, ovvero sempre.” Aurora lo guardò con alzando le sopracciglia. “E'... sexy!” ammise poi guardando in basso.
I due rimasero in silenzio per qualche secondo, e poi scoppiarono entrambi a ridere, come erano soliti fare in passato. Aurora era piegata in due dalle risate e ormai aveva la testa appoggiata al braccio di Zayn; quando tornarono seri si ritrovarono faccia a faccia, gli occhi incatenati tra di loro che sembravano non volersi mai staccare. Aurora socchiuse la bocca, come faceva sempre, e poi tossì leggermente mentre si ricomponeva e tornava seduta con la schiena dritta.
Non poteva non essere finita tra di loro: lo era eccome, e anche in modo tutt'altro che felice.
Non è strano?” chiese Zayn sorridendo alle prime stelle che cominciavano a spuntare in cielo.
Cosa?” Zayn la guardò di nuovo, ma questa volta Aurora fece lo stesso; vide quegli occhi, riuscì a leggerli come un libro aperto. Scosse la testa: “No, Zayn. Noi due, noi insieme... noi apparteniamo al passato. E' storia vecchia, punto e basta. Non cominciare a pensare al destino, ai problemi che abbiamo avuto, alle coincidenze. No, ti prego.” Zayn non l'ascoltava, era probabilmente affogato in quegli occhi chiari, tanto da non riuscir a respirare. Scosse la testa sorridendo: era sempre lei, la solita paranoica, la solita logorroica, la stessa Aurora di un anno prima. Se n'era andato per paura, paura di essersi innamorato troppo della persona per giunta sbagliata.
Dovunque vada, qualsiasi cosa mi inventi, gira e rigira è sempre con te che mi trovo a fare i conti” disse massaggiandosi i capelli corvini con una mano.
Aurora gli sorrise mostrando i denti bianchi: il suo libro preferito non se l'era ancora dimenticato. 



Notaaaaaaare bien:
Alluuuuuuur(: Niente da dire, a parte i soliti grazie che ormai mi sento un pò imbecille a dire continuamente. Ripeto, vorrei tanto che esistesse una parola diversa ç___ç ma visto che non c'è, GRAZIE <3 
siete splendide, ve l'ho detto e ve lo ridico, tsè! Spero vi sia piaciuto anche questo di capitolo **
tante caramelle per voi, e una anche per me! 
bacibaci, vichi.

  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Grouper