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Se
avete come migliore amico uno come Louis Tomlinson, allora siete cretini.
Rettifico: se avete due migliori amici come Louis Tomlinson e Harry Styles, siete doppiamente cretini.
E
be’, se avete cinque migliori amici come Louis Tomlinson, Harry Styles, Zayn
Malik, Niall Horan e Liam Payne, allora andatevi a rinchiudere in un manicomio,
perché la vostra sanità mentale è compromessa. Proprio come la mia.
E
se siete cotte di uno di loro, non fatevi neanche passare per la testa l’idea
che lui vi possa guardare un minimo; e se lui si sposa ancora peggio.
Che
cazzo, sono sempre stata io la biondina del suo cuore, quella scema che rubava
l’eye-liner alle altre ragazze perché il suo lo finiva tutto solo per fare il
primo occhio; quella che si è fatta in quattro per mandarlo a quello stupido
programma televisivo da cui ne è fuoriuscito come membro degli One Direction.
Sono
sempre, sempre, stata io. E non ho intenzione di tingermi i capelli di
castano.
E
sono io in questo momento a boicottare il matrimonio tra Louis e Joy,
fingendomi la sposa e tagliuzzandole il vestito con un paio di forbici prese di
nascosto dalla sarta, che mi ha scambiata per lei. Non che ci sia tanta
differenza, visto che siamo entrambe bionde.
Perché,
in realtà, sono qui in anticipo di ben dieci minuti. Tutto il tempo per
rovinarle il vestito, quel candido vestito tanto carino che tocca a lei invece
che a me. Infatti in qualità di damigella devo assolutamente provare un
abito che sembra una meringa viaggiante, così rosa e così verde da apparire un
catarifrangente della strada. Fortunatamente mentirò dicendo che ho un problema
familiare, così nessuno saprà che sarò stata io e tornerò quando non ci sarà la
solita sarta.
Io,
in quell’ammasso di tulle, non mi ci voglio infilare, poi magari mi scambiano
per una caramella gommosa.
Ecco,
ora il vestito fa proprio schifo: è tagliato nella parte inferiore, come se
avesse centinaia di frange a mo’ di gonnellino hawaiano; vado fiera del mio
lavoro… se Louis lo sapesse, mi ucciderebbe. A rovinare il mio momento di
gloria ci pensa il cellulare, che vibra nella tasca dei jeans.
«Che
vuoi, Zayn?»
Lo
sento sospirare dall’altra parte. «Dimmi che non stai facendo niente di cattivo
a Joy»
«Se
con cattivo intendi rovinarle il vestito da sposa allora sì, sto facendo
qualcosa di cattivo» borbotto, tenendo il telefono tra la spalla e il viso e
dando un ultimo tocco artistico all’abito,«Harry ti ha assoldato come spia?
Scommetto che stai facendo il lavoro al posto suo»
«Non
è Harry a comandare, Diane. Diamine, stai rovinando il matrimonio del tuo
migliore amico! Se Louis ti scoprisse, non ti rivolgerebbe più la parola… vuoi
davvero questo, Diane?»
Odio
quando Zayn ripete il mio nome per farmi sentire in colpa, cosa che sta
succedendo realmente, ma non cederò alle pressione che gli altri quattro
esercitano su di me continuamente.
«Se
Louis mi scoprisse, allora saprebbe quello che non deve sapere e che tu sai»
rispondo acida, alzandomi dalla mia postazione e stiracchiandomi la schiena.
Velocemente ripongo le forbici al loro posto. «Ha vent’anni, Zayn! Non può
sposarsi!»
«Diane,
se Louis vuole sposarsi e ritiene la cosa giusta può farlo: è una sua scelta,
non tua. Smettila di infastidire Joy, di rompere le cose casualmente, di contraddire tutto quello che dice Lucy, di
contrastare in qualunque modo questo matrimonio.» sospira Zayn, e ora
sicuramente si starà passando una mano tra i capelli come fa sempre quando si
innervosisce.
Sbuffo
contrariata. «E tu, Zayn, smettila di fare la lega della giustizia con Harry,
Niall e Liam: non vi ascolto e non vi ascolterò. E in più Lucy è la strega che
mi farà assomigliare a un bignè il giorno del matrimonio.»
«Sei
irragionevole, Diane. E completamente pazza.»
«Per
la cronaca, Zayn, io non sono né pazza né irragionevole: quello di cui stai
parlando è Louis» mugugno irritata, «e se soltanto troverò fuori di casa te o
uno dei tuoi alleati, stai certo che vi sbatterò la porta in faccia»
Zayn
sospira: lo sto facendo esasperare, ma combatto per una buona causa.
«Diane,
cazzo, con i tuoi boicottaggi farai spendere un sacco di soldi sia ai genitori
di Louis che a quelli di Joy! Lo sai come sono fatti nella famiglia Tomlinson:
Louis non ti perdonerà mai e neppure noi»
Sbuffo
scocciata.
«Vi
muovete tutti e cinque come un branco di scimmie: Dio, Zayn, vorresti un po’
staccarti? Ho capito che siete migliori amici e bla bla bla, ma… Cielo! E
comunque ho solo tagliuzzato un po’ il vestito della sposa» dico ostinata,
guardandomi attorno nel negozio. La sarta dovrebbe tornare da un momento
all’altro: mi aveva detto che era andata a prendere un merletto in più da
applicare alla gonna. Gonna che ormai non esiste più.
«Diamine,
ma sai quanto costa un vestito del genere?! Diane, oggi tagliuzzi il vestito e
domani uccidi Joy! E per tua informazione, questa ramanzina non ha ricevuto
l’approvazione di nessuno, né di Harry né di Liam né di Niall, perciò piantala»
grida Zayn ormai allo stremo.
«Né
tu né gli altri potete darmi ordini, Zayn. Se distruggerò il rapporto tra me e
Louis, ne pagherò le conseguenze, ma intanto non si sposerà a vent’anni.»
«Diane,
solo nei tuoi sogni Louis ti starà accanto a vita, ma non nella realtà! Se lui
ama Joy, permettigli di amarla; se ti considera solo un’amica accontentati.»
borbotta esasperato lui.
No,
io non mi arrendo. Figurati se lascio che il mio migliore amico barra ragazzo
che mi piace da morire si sposi con una zuccherosa biondina uscita da un libro
dei fratelli Grimm. O forse è la Hello Kitty europea, solo in forma umana, e in
ugual modo mi disgusta: Joy è fottutamente perfetta. Non è stupida, né
infantile, né isterica come me.
«Zayn,
non permetterò che Louis si rovini la vita. Non farò niente di grave, te lo
prometto: non ucciderò, non darò fuoco alla damigella, non tingerò i capelli
della sposa di fucsia.» sospiro con un minuscolo sorriso. Non farò mai niente
di quello che ho detto, mi limiterò a cose più piccole. «Te lo prometto»
Zayn
mugugna qualcosa di incomprensibile: non mi crede, e ha ragione da vendere.
«Ricordati
che ti teniamo d’occhio, anche perché non ti credo. Davvero, Diane, molla tutto
e non combinare casini come sempre o sarò costretto a parlarne con Louis»
mugugna Zayn.
«Mi
stai minacciando, Zayn? Comunque va bene, mi conterrò… » lo squittio della voce
della sarta mi fa sobbalzare. «Devo andare, adesso.»
Zayn
fa per interrompermi, ma gli sbatto il telefono in faccia, mentre la sarta
appare con il famoso merletto in mano e con un’espressione compiaciuta sul
viso.
«Eccomi
qui, signorina Johnson, il su… Santo Cielo, ma cosa è successo qui?» esclama
sorpresa la signora grassoccia con il metro al collo. Il suo sguardo si sposta
su di me, stupito da così tanti cambiamenti. «Cosa le è preso?»
Schiocco
le labbra, indicando la gonna. «Ho ritenuto necessario fare qualche cambiamento;
sa, lo trovavo troppo casto per i miei gusti.»
«Signorina,
ma l’aveva scelto lei!»
Scrollo
le spalle noncurante, mi volto verso la vetrina e noto con timore che Joy e
quella strega di sua cugina stanno scendendo dalla macchina con tanto di
occhiali da sole e sorriso smagliante.
«Okay,
scusi ma devo andarmene… ho un impegno con il mio futuro marito» squittisco,
trotterellando verso l’uscita e infilandomi dietro al primo angolo.
Sono
un genio: è scientificamente provato.
Correndo,
per quanto possa farlo con questi tacchi assurdi che mi ostino a mettere,
investo la maggior parte delle persone per la strada: devo allontanarmi il più
possibile dalla sartoria, così incontrerò Zayn per tranquillizzarlo che non ho
fatto niente. Prima però chiamerò Joy affinché sappia che ho un problema e che
non posso venire.
Dopo
essermi accertata di stare abbastanza lontana da Hello Kitty e dall’arpia,
afferro il cellulare e compongo il suo numero.
«Ciao
Joy, tesoro, scusami ma oggi non posso venire perché ho un problema con mio fratello…
devo andare a prenderlo a scuola e non posso evitare l’impegno impostomi da mia
madre, ti dispiace?» dico fingendomi dispiaciuta. Non mi sono mai sentita così
falsa in vita mia, e poi nemmeno un dizionario parla in questo modo (anche
perché un dizionario non parla). «Domani sarà assolutamente perfetto.»
«Ma
Diane, domani Eliza non c’è… sai, è quella che ci segue solitamente» pigola
Joy, vagamente mesta e vagamente falsa come una banconota da tre sterline.
Eliza
deve essere la sarta grassoccia, sono fiera di me stessa; scommetto che anche
Liam, esperto in vendette, sarebbe contento della sua piccola allieva.
«Non
ti preoccupare, mi arrangerò. E in più domani devo andare a controllare se il
tuo bouquet è pronto»
Quel
profumato bouquet di rose bianche e rosa si trasformerà in un puzzolente
insieme di gelsomini. Oppure in rose gialle o blu: Joy è sempre molto attenta
ai significati e il blu in fiori come quelli significa tradimento… lascerà
Louis all’istante.
A
meno che non lo ami così tanto – lo dubito fortemente – da lasciare perdere il
messaggio e precipitarsi da lui urlando parole disgustosamente dolci. Che
schifo.
Mi
limiterò a cambiare i fiori del bouquet, a rovinare un po’ i vestiti, a
confondere il catering, a recapitare gli inviti alle persone sbagliate, a
intercettare quelli giusti, a cambiare location e invece di far venire al
ricevimento un cantante eccezionale, inviterò un gruppo folk irlandese (Niall
me ne consiglierà qualcuno). Al momento in cui il prete dirà la famosa frase
‘chi è contrario a questa unione parli ora o taccia per sempre’, tirerò un
calcio con il tacco dodici a Lucy, facendola strillare, così sua sorella si
renderà conto del disastro che l’ha colpita e scapperà.
Amo
Liam: devo ringraziarlo di queste lezioni così proficue.
«Okay,
va bene… mi dispiace, Diane, purtroppo domani non ci sono: mi sarebbe piaciuto
vederti quel meraviglioso vestito addosso» meraviglioso?
Un evento può essere meraviglioso, il
tuo ragazzo potrebbe essere meraviglioso
– e lo è, nel suo caso -, il tuo cane può essere meraviglioso… ma certamente non quel vestito: è tutto, tranne che
meraviglioso.
«Oh,
non preoccuparti. Aileen verrà con me»
Aileen
non verrà mai con me. Si rifiuta di stare con Joy, figurati venire a provare un
vestito da damigella.
Appena
chiudo la chiamata, sorrido serafica. Ho già detto che sono un genio? Un genio
ricercato, a quanto pare: quel dannato cellulare squilla ancora e ancora e
ancora.
«Louis!»
Come
posso non rispondergli? Se fosse stato Zayn con un’altra delle sue innumerevoli
ramanzine, allora avrei buttato il telefono sul marciapiede.
«Diane»
il mio nome è pronunciato con freddezza, quasi rimprovero. Improvvisamente
nervosa mi sposto una ciocca di capelli biondi dietro l’orecchio. «Mi ha
chiamato Joy. Sai chi è, vero?»
Oh
no, un’altra ramanzina e proprio dal promesso sposo. Mi ringrazierà quando gli
salverò la vita da quella razza di Hello Kitty opportunista, ma d’altro canto
mi dispiace mostrargli la verità.
«E’
ovvio che sappia chi sia, Louis. È la tua futura moglie» rispondo turbata, «e con ciò? Che vuoi dirmi?»
Lo
sento sospirare dall’altra parte del telefono. «Ha detto che oggi non ci sarai
alle prove del vestito perché devi andare a prendere tuo fratello a scuola»
«E
allora?»
«Diane,
tu non hai un fratello. Né una sorella.»
Ma
Joy mica sa che sono figlia unica, quindi perché si arrabbia? Mi mordo un
labbro alla ricerca di una balla da rifilargli, una balla rapida e indolore e
soprattutto senza conseguenze.
«Dai
Louis, non avevo voglia di provarmi un vestito… è un problema per te?» dico
tranquilla – o almeno è quello che voglio sembrare. «Le ho promesso che domani
andrò personalmente con Aileen, quindi stai tranquillo»
«Diane,
il matrimonio è tra poco! Se tu non fossi la mia migliore amica e non temessi
di offenderti, ti direi di essere un’irresponsabile… però ho sempre saputo che
eri fatta così» Louis sospira, mugugnando intanto qualcosa. «Sto tranquillo, te
lo prometto»
Abbozzo
un sorrisetto. «Perfetto; domani sono da te per raccontarti quanto somiglio ad
un catarifrangente verde e rosa»
Louis
ridacchia; insomma, gliela devo un po’ di presenza: è pur sempre il mio
migliore amico! Quando riattacca, sospiro. Odio mentirgli, eppure devo farlo…
non si aspetta neanche che uno dei suoi migliori amici è un congiurato,
esattamente come me.
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