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Adrianne Granger era seduta in cucina, con davanti una tazza di tè verde, e sperava che il tempo smettesse all'improvviso di scorrere. Infatti l'idea che entro un'ora avrebbe rivisto sua sorella Hermione non la entusiasmava per niente, anzi, la deprimeva. Tutti i suoi amici le chiedevano cosa trovasse fastidioso in una persona tanto timida ed educata e lei ogni volta si arrabbiava, perchè, come rispondeva sempre a tutti, "puoi capire certe situazioni solo se le vivi, e comunque ti devi fare i cazzi tuoi". Com'era vero. Loro non avevano idea di quanto quella ragazza fosse irritante, con quella sua ossessione per le regole e per i libri, la sua educazione, il suo comportarsi da santarellina anche quando i genitori erano via per i weekend... E soprattutto quella sua anormalità. Ne andavano tutti così fieri, in famiglia, che quando c'era Hermione le persone nemmeno la consideravano. "Hermione, ci fai vedere una magia?" "Dai, Hermione, raccontami un po' delle materie che studi a scuola!"Quando c'era lei, la pace che regnava in casa sua si spezzava, e doveva stare ogni singolo giorno a sentir parlare di draghi, scope o mantelli dell'invisibilità. Si ricordava ancora come era iniziato quell'incubo. Adrianne aveva dodici anni e mezzo e sua sorella undici appena compiuti. Era una giornata piovosa e la famiglia stava guardando un bel film quando qualcuno suonò il campanello. Era il vecchietto più strano che Adrianne avesse mai visto: mantello viola, lunga barba argentea e occhiali a mezzaluna furono le prime cose che notò quando mise piede in casa Granger, ed ebbe modo di osservarlo meglio quando si avvicinò alla sorellina per porgerle una lettera. "Non l'avesse mai fatto", si ritrovò a dire ad alta voce la ragazza immersa nei suoi pensieri.
Dopo un quarto d'ora decise di alzarsi ed andare a preparare il letto di sua sorella, che era rimasto vuoto nella sua camera dalle vacanze di pasqua, come del resto la piccola mensola vicino alla finestra, che veniva riempita d Hermione con i suoi numerosi libri di scuola (e non). Aveva appena finito di sistemare le lenzuola rosa, che contrastavano con il rosso delle pareti, sul letto della sorella, che suonò il campanello. La ragazza sbuffò. "Che lo strazio abbia inizio!" Disse rivolta a se stessa, scendendo le scale più lentamente possibile verso la porta d'ingresso.
Angolo dell'autrice: Beh, questo è il primo capitolo della mia prima fan fiction. Spero di non aver fatto uno scempio pubblicandola, ma era da così tanto che volevo farlo! Naturalmente le critiche sono ben accette, sia dal punto di vista della storia sia da quello della grammatica e/o punteggiatura. So che come primo capitolo è molto corto, ma è un inizio di una storia.. i prossimi saranno senz'altro più lunghi! Spero che perlomeno apprezziate l'impegno xD
Buona serata a tutti :3
Nina.