Note:
Mi sa che la dicitura drabble devo proprio toglierla dagli
avvertimenti. Stavolta non mi sono per niente limitata e ho raggiunto
le 2000 parole XD Ma ehi, l'avevo specificato che Felix chiacchiera
assai. Mi avrebbe ridotto in polvere se non gli avessi dato
abbastanza spazio. Non immagino cosa potrebbe combinare Aro.
Bon. Vi
auguro buona lettura, condita di crack pairing e trollate varie ai
danni di qualcuno. Non ho resistito.
Riflessi oscuri
Felix [Maschera]
Percepisce la
sua presenza e la sua voce morbida, da mamma, già da prima
che Demetri porti lei e parte dell'allegra famigliola giù nei
sotterranei. Non è molto lontana e può immaginarla mentre la sua
espressione cambia, diventa dura e sprezzante, nonostante la presenza
di sua figlia al suo fianco. Può sentire anche lei e la sua voce
melodiosa, piena di bontà e tutte quelle cose che Felix trova fin
troppo bianche e morbide, quasi flaccide. Dopo viene il marito.
Edward Cullen, come al solito, è il silenzio melodrammatico
personificato, ma Felix
non fa fatica a individuarlo semplicemente perché è impensabile
immaginare Isabella Cullen senza il suo dolce amore al fianco.
Il vampiro si
lascia sfuggire un ghigno e Flavia, la nuova segretaria dopo
l'affezionata Gianna, gli sorride cordiale.
“E' di buon
umore, signor Felix?” chiede.
Il suo ghigno
si allarga e, davanti a quell'espressione, Flavia rimane interdetta.
Spera vivamente che il signore non sia lì per ammazzarla proprio
quel giorno, perché vorrebbe almeno morire con un bel vestito e con
le unghie rifatte per bene.
Ma non sembra
sia così, medita, perché Jane ha lasciato sulla scrivania una
montagna di documenti da compilare.
“Cazzo,
sì.” risponde Felix, il sorrisetto che non accenna a sparire. Le
visite dei Cullen sono divertenti, anche se negli ultimi anni hanno
finito per minare gravemente l'autorità dei Volturi.
Si chiede che
penserà il caro Edward quando si farà un giro nella sua mente e
troverà tutta l'allegria per la visita di sua moglie. Così impara a
fare l'impiccione e a ignorare il significato della parola “privacy”.
“Mi fa
piacere.”
A lui ancora
di più e infatti lo sguardo rosso di Felix sembra rilucere.
Flavia non ha
ancora imparato a distinguere l'umore buono pericoloso dall'umore
buono innocuo. In effetti, dubita che in tutto quello che fa ci sia
qualcosa di innocuo. Sospira e si chiede se sia una buona idea
provare in quei cinque minuti di pausa il nuovo smalto verde mela
oppure aspettare di andare a casa. Sfidare la sorte in un covo di
vampiri?
Scrolla le
spalle.
Tanto vale
provarci, magari non le resta troppo tempo. Ma prima che possa
estrarre dall'astuccio la boccetta, dei passi annunciano l'arrivo di
nuovi visitatori che seguono Demetri. Alza il capo, sorridendo
automaticamente, e riconosce un gruppo di vampiri che il Signor Aro
sta aspettando con trepidazione.
“Buongiorno,
signor Demetri.” dice con un sorriso. Demetri risponde senza
dimostrare troppo entusiasmo e continua a far strada ai Cullen
“Buongiorno.” aggiunge poi, quando i tre visitatori passano di
fronte alla scrivania.
“Buongiorno,
Flavia.” la saluta il vampiro con i capelli rossicci, leggendo la
targhetta con il suo nome. La donna al suo fianco lo imita.
Felix,
intanto, si gode l'occhiata omicida di Edward Cullen e nota quella
preoccupata di sua moglie, che si trasforma subito in irritazione nel
momento in cui i suoi occhi si posano su di lui, che la saluta con
l'immancabile occhiolino. La Guardia reagisce
con allegria, finge di non notare l'atmosfera ostile e muove un
braccio per invitare tutti a passare. Demetri lo fissa e scuote
lentamente il capo, ma anche lui adora vedere Edward Cullen in
difficoltà, perciò evita di rimproverarlo o dirgli di starsene al
suo posto.
La bambina,
quella con il nome strano e con i geni ancora più strani, se ne sta
tra i suoi genitori e stringe una mano per lato. Guarda la segretaria
e le sorride angelica, manco fosse l'angelo del Signore. Jane è
capace di sorridere in quel modo, solo che gli occhi rossi incutono
molto più timore. In ogni caso, dopo aver lavorato a stretto
contatto con i gemelli, Flavia ha imparato a non fidarsi troppo dei
bambini pallidi, perciò risponde al sorriso con un'occhiata un po'
preoccupata e si domanda se sarà la bimba a strapparle il cuore e
bere il suo sangue.
No, in quel
momento Renesmee Cullen non è affatto carina e Flavia, fregandosene
altamente di tutto, rivolge tutte le sue attenzioni allo smalto
verde.
Felix mostra
la sua allegria ancora più apertamente quando Renesmee Cullen
procede nella sua marcia, con espressione offesa e triste.
“Amore, tu
vai avanti, io vorrei scambiare due parole con Felix.” bisbiglia
Bella, una mano poggiata cautamente al braccio del marito. Sta per
ribattere ma lei lo zittisce in un modo che Felix, da lì, non riesce
a comprendere. Sembra solo che Edward abbia visto la Terra Promessa.
“Sleale.”
sussurra.
“Se è
l'unico modo per farti capire che non ho brutte intenzioni...”
Felix tende
le orecchie. Oh, brutte intenzioni; peccato, lui ci sperava. Sente il
ringhio di Edward, da poco lontano, e soffoca una risata. Per gli
standard di Volterra quel giorno si sta divertendo troppo. Caius non
ne sarà troppo felice. Ma Caius non è mai felice di niente, a meno
che non possa decapitare/lanciare nel fuoco/ammazzare in qualunque
modo qualcuno.
“Torna
presto.”
“Non ti
accorgerai neanche che mi sono allontanata.”
Non sa
perché, ma Edward ridacchia a quel passaggio e poi la lascia andare,
non per questo tranquillo.
Meglio così.
“Nessie,
resta vicina a papà.”
La bambina di
circa nove anni, boccoli ramati e occhioni marroni grandi come quelli
di sua madre, annuisce e abbraccia sua madre, che sorride e risponde a
una domanda che Felix non ha afferrato. Ha usato il suo potere di
mostrare le cose, intuisce. Bella le bacia la fronte e le ripete le
solite raccomandazioni. Poi Renesmee si allontana graziosamente,
tendendo la mano
al padre, che non la smette di guardarsi indietro fino a quando non
svolta l'angolo.
Ma a Felix
non interessa più di tanto la bambina ibrida e la sua aura
zuccherosa e fatata. In effetti, tutti sono rimasti stupiti quando
lui non ha dimostrato il benché minimo interesse verso la creatura.
Aro ha persino pensato di farlo esaminare per cercare poteri latenti
che potrebbero essere sfuggiti all'attenzione e Felix gli ha risposto
che semplicemente i bambini non sono il genere di compagnia che
predilige, soprattutto quelli con quell'aria per bene e dolce come il
miele a cui non puoi neanche insegnare qualche parolaccia senza che
corrano a dirlo a mamma e papà. Oppure i bambini dall'aria innocente
che al primo cenno di distrazione ti lasciano sul pavimento in preda
a dolori infernali o, in alternativa, in una bolla di nebbia in
attesa di crepare.
I bambini
sono troppo piccoli e lui è troppo grosso. Già da umano rischiava
di romperli con una pacca sulla spalla o di farli fuggire via,
terrorizzati, con un semplice sguardo.
“Bella,”
è sua madre che gli interessa “è un piacere rivederti.” dice.
Si avvicina a
lei, un sorriso splendente stampato sul volto, e la donna si
irrigidisce. Non è mai a suo agio tra quelle pareti e non l'ha mai
vista sfoggiare un sorriso, neanche per sbaglio, quando viene a far
loro visita.
“Felix.”
lo saluta, mantenendo le distanze, sia fisicamente che nelle maniere.
Non è per
niente espansiva e questo permette a Felix di stuzzicarla con maggior
divertimento. Lo sa che è preoccupata dalla prospettiva di un
attacco visto che il suo Scudo delle Meraviglie contro di lui non
funzionerebbe; ma Felix non ha intenzioni bellicose, perlomeno non in
quel senso. Tuttavia, questo non le ha impedito di andargli incontro
di sua volontà per scambiare “due parole”.
L'unica cosa
che Felix vuole, è passare piacevolmente il tempo mentre aspetta
quel momento.
“Gita di
piacere?” chiede.
Fa un altro
passo avanti e si avvicina abbastanza per metterla a disagio e farle
alzare lo sguardo fiero ma irritato. Può quasi immaginare la smorfia
e il ringhio rabbioso che stanno per nascere su quel bel volto.
Oh, Bella
Cullen non sa portare pazienza e, nonostante la sua inesperienza e la
sua giovinezza, Felix guarda con speranza a un futuro scontro tra
loro due. Dopotutto, i maestri non le mancano e lei impara in fretta.
Deve essere il modo in cui sfida tutti apertamente, quasi desiderasse
morire. Tutti gli altri Cullen fingono una patina di rispetto e
amicizia, dimostrano ribellione, se necessario, e disapprovano quello
che loro, i Volturi, rappresentano. Basti considerare la loro
bizzarra dieta vegetariana.
Ma Isabella
Cullen li disprezza senza sforzarsi troppo di dare a intendere il
contrario; anzi, è un disprezzo così evidente e spassionato che a
volte sembra che le sue guance pallide, granitiche, si tingano di
rosso. Ma è solo illusione, è solo il ricordo che Felix conserva
della Bella umana. E' un bel ricordo, anche se l'immortalità, come
ripete Aro a ogni loro incontro, le sta d'incanto.
“Dovere.
Non si ignorano gli inviti ufficiali, no?” replica Bella.
Per
provocarlo e dimostrare una qualche sicurezza che non possiede, Bella
si avvicina a sua volta e arriva a sfiorargli il mantello grigio.
Spericolata
e sciocca. In una parola: arrogante. E a Felix piace, perché in
effetti fa tutto quello che lui si aspetta e desidera. Non deve usare
la forza fisica per manipolarla, per attirarla, ed è proprio questa
la cosa più divertente. Bella Cullen si lascia battere lasciando che
lui usi armi deboli come le provocazioni. Dopotutto, è per questo
che si trova lì con lui: pure e semplici provocazioni. Chissà se
suo marito le dirà cosa ha visto nella sua mente.
Tiene il
mento alto per guardarlo e scopre i denti, impercettibilmente. E'
solo un sorriso mascherato, velenoso.
“Il
Boss era curioso di incontrare tua figlia
un'altra volta. Non mi sembra che lei non fosse contenta, no? Magari
la prossima volta verrà per restare.” il sorriso di Felix si
allarga quando lo sguardo di Bella diventa scuro e i denti affilati
mordono le labbra piene. Una scia di veleno scivola via e Bella la fa
sparire, rapida.
“Non
credo. A Renesmee piace la sua vita.”
In
realtà, la sua frase suona più come un “A Renesmee piace la
vita”, ma Felix non si sofferma a commentare. Preferisce godersi lo
sguardo sicuro della donna che vacilla un po' sotto il suo ghigno
altrettanto spavaldo.
“Non
si sa mai.” ribatte Felix. “E penso che tuo marito si sia
allontanato abbastanza, quelle due parole puoi dirmele, ora.”
Ora
sembra più pallida, come se fosse possibile, e la sua sicurezza
vacilla per una frazione di secondo, il tempo che le serve per
mettere di nuovo le distanze fra loro. Felix ridacchia.
“L'ultima
volta l'occasione che aspettavi non si è presentata.” ovviamente
si sta riferendo alla battaglia che i Volturi hanno perso qualche
tempo prima, ma Felix non tiene rancori così a lungo come Aro e
Caius, perciò ha già smesso di pensarci. Perché lui crede nelle
occasioni e le parole di Bella non sono che previsioni senza
fondamento, leggere come l'aria e inutili. “E non lo farà.”
“Vuol
dire che ti unirai a noi, prima?” domanda la Guardia, palesemente
divertita da quella sicurezza. Se c'è una cosa che ha imparato e che
non si è mai rivelata errata nel corso dei secoli, è che non c'è
mai abbastanza sicurezza, soprattutto quando si è così arroganti. I
Volturi stessi hanno sperimentato la verità di quelle parole a loro
scapito.
Bella
ha vinto le sue battaglie fino a quel giorno, ma la fortuna gira e le
occasioni non mancano mai.
“No.”
risponde.
La
sua voce, tanto è intensa e profonda, riecheggia tra le pareti di
pietra.
E'
proprio un no con i fiocchi, pensa Felix.
“Peccato.
Al Signor Aro farebbe davvero piacere.”
A
lui basterebbe una cosa, un'occasione, e gli andrebbe benissimo.
Qualunque sia la parte del campo in cui lei si trovi; preferirebbe
quello opposto, in ogni caso.
“Ora,
se permetti, raggiungo la mia famiglia.” sibila freddamente Bella.
Felix
le fa un inchino e arriva a guardarla direttamente negli occhi. Rosso
e ambra che si sfidano, immobili, e aspettano il momento giusto per
attaccare.
Peccato,
pensa Felix, che dovrà attendere ancora molto tempo perché quel
momento arrivi. Non vede l'ora di potersi scatenare in un
combattimento come si deve; gli dispiace solo che non potrà bere il
suo sangue, che non potrà sentire le sue umane grida di dolore e
paura, che non riuscirà a sentire la sua calda vita scorrere via tra
le mani fredde. Ma non sarebbe un combattimento, altrimenti. Solo una
caccia. Per quello c'è Demetri.
Si
accontenterà di quegli occhi, del veleno e dell'attesa.
Tuttavia
non è quello il momento né il luogo, e loro lo sanno bene.
“Divertiti,
Bella.”
Bella
non ricambia l'augurio e si lascia alle spalle quel silenzioso e
ordinato campo di battaglia.
E'
solo una guerra mascherata.
Per ora.
Precisazioni:
§
Mi è sempre parso stupido e improbabile che Nessie riuscisse a
sparaflashare tutti con la sua bellezza e il suo essere così
adorabile.
Insomma, ho voluto ridurre tutta quell'essenza alla Mary Sue che
sprigiona tutte le volte che mette piede da qualche parte.
§
Cit: “Sembra solo che Edward abbia visto
la Terra Promessa” Non so se
si è capito, spero di sì, ma qui Bella si è privata dello Scudo
per mostrare i suoi pensieri e le sue intenzioni a Edward.
§ Ah, ovviamente Flavia è un
OC che ho inventato per sostituire Gianna. Farà di nuovo la sua
comparsa in futuro.
Note:
Confesso. Shippo la Felix/Bella in silenzio.
Shippavo
in silenzio, anzi. Ormai è cosa pubblica XD Mi piacciono, non ci
posso fare niente. Il crack chiama e Alexiel risponde. Ovviamente non
li shippo in senso romantico, che farebbe pure ridere.
Bene. Spero
che anche questo capitolo – sempre più lungo degli altri – vi
sia piaciuto <3
Per ora ho in
corso due flashfiction, una su Renata e l'altra su Jane, perciò non
so quale pubblicherò prima. Magari mi blocco e ne scrivo una su
Demetri, non si può mai sapere XD Aspettatevi una sorpresa, quindi.
Baci,
Alexiel.