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Autore: Bloodlily    29/09/2011    2 recensioni
I nostri eroi galleggiano in mezzo al mare senza cibo... Una vera tragedia, soprattutto per il capitano! E quando approdano a Starvig Island... già il nome non è molto rassicurante...[to starve, in inglese, vuol dire "morire di fame" nda] Per (s)fortuna pare ci sia qualcuno disposto ad aiutarli... sì, ma quale prezzo?
Dopo molto tempo, la sto postando di nuovo da capo, infatti sono avvenuti cambiamenti piuttosto radicali ^^' Auguro una buona lettura a tutti! Bloodlily
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ist Chapter: Fame

 

 

La Going Merry solcava tranquilla le acque della Rotta Maggiore.

Rufy continuava a piagnucolare dietro a Sanji, lamentandosi della sua affamata condizione, ed il povero cuoco non sapeva davvero più come levarselo di torno. Erano settimane che non incontravano un'isola su cui fare rifornimento, e Sanji ormai non nascondeva più la sua preoccupazione, razionando il cibo e tentando di difenderlo dai continui e famelici attacchi, con particolari proteste da parte del capitano e del cecchino.

- Se proprio hai fame, datti da fare a pescare qualcosa! - gli urlò dietro ad un certo punto, voltandosi e fermandosi improvvisamente davanti al suo seccatore. Rufy non riuscì a arrestarsi in tempo, andando così a sbattere contro Sanji per poi cadere a terra con un tonfo. Sembrò pensare qualche attimo sulle parole appena pronunciate dal cuoco, quando il volto gli si illuminò all'improvviso.

- Hai ragione!! - e senza aspettare risposta da parte del nakama, si fiondò sul ponte, lasciandosi dietro un rassegnato Sanji ad accendersi una sigaretta.

- Di cosa mi stupisco ancora... - mormorò infine il biondo, scuotendo la testa.

I suoi occhi si posarono su quella piatta distesa azzurra. Soffiando dalla bocca il fumo bianco, tornò lentamente sui suoi pensieri, accigliandosi un poco. Non iniziavano solo a mancare le provviste e l'acqua potabile, oltre a quello in quel tratto di mare pareva non esserci nulla da pescare. Ed era un gran bel problema.

Nel frattempo il ragazzo di gomma era sotto l'albero maestro, un sorriso che gli attraversava il volto da parte a parte.

- Usoooooooop!! -

- Aaaaaargh! - preso alla sprovvista, intento com'era a scrutare l'orizzonte, per poco Usop non cadde giù dalla coffa. Per lo spavento, il cecchino si ritrovò attaccato come un koala all'albero maestro.

- Rufy, ma sei impazzito? Mi hai fatto prendere un colpo, accidenti a te! -

- Vedi qualcosa all'orizzonte? - chiese il capitano, come se l'altro non avesse detto nulla.

- Ma che razza di domande sono, se avessi visto qualcosa ve lo avrei già detto! - gli brontolò di rimando, tornando a guardare il mare.

- Fa' vedere anche a me! -

Ritrovandoselo davanti all'improvviso, Usop si prese un altro colpo, cadendo all'indietro e sbattendo la testa.

- Ma allora vuoi proprio farmi morire di pauraaaaa? -

- Perché, ti sei spaventato? - Rufy lo guardò con aria curiosa, piegando la testa di lato.

- C-chi? Io spaventato? Ah ah ah ah ah!! Io sono il Capitano Usop, il pirata più coraggioso che abbia mai solcato la Rotta Maggiore! -

Impegnato com'era nel suo discorso, non si accorse nemmeno che Rufy lo stava completamente ignorando, anzi, era intento ad osservare il mare con il cannocchiale alla ricerca di qualcosa di commestibile.

- Rufy, smettila di sbavare, stai allagando tutto qui! Ridammi quel cannocchiale!-

Disturbato da tutto quel baccano, a prua Zoro aprì di malavoglia un occhio, inclinando la testa verso l'alto per osservare i due litiganti. Era appena stato svegliato, ed la cosa lo irritava parecchio.

- Ma è mai possibile che ci deve sempre essere tutto 'sto casino ogni volta che mi metto a dormire? - brontolò.

Per tutta risposta, giusto quando richiuse gli occhi, il cannocchiale gli finì in testa, dove si gonfiò subito un bel bernoccolo.

- Adesso vi faccio vedere io!! -

In meno di un attimo era già sulla coffa, a dare una lezione di buone maniere a quei due imbranati.

Sanji non sembrava essere disturbato da tutta quella confusione, continuando a tenere lo sguardo fisso sul mare, troppo preso nel cercare una possibile soluzione al problema cibo. Le sue riflessioni però furono sviate su una sensazione di bagnato sulla mano sinistra. Ci mise qualche secondo per mettere a fuoco quel pensiero, per poi volgere il suo sguardo verso il basso. Rufy, sgattaloiato via dalla coffa lasciando Usop al suo destino, stava masticando la sua mano, seduto a terra accanto a lui. Aprì leggermente la bocca, non accorgendosi della sigaretta che scivolò dalle sue labbra.

Rimase ad osservare il suo capitano, che continuava imperterrito a masticare. Solo dopo riuscì a riprendersi.

- R-Rufy... cosa... diavolo stai facendo?? - proferì infine con una calma innaturale ed inquietante, una vena pulsante molto ben visibile sopra l'occhio destro.

- Hè ghuoho - rispose Rufy senza smettere di ruminare, per niente intimorito dall'aria minacciosa del suo cuoco.

- Ho capito che hai fame... - la venuzza iniziò a pulsare di più, - Ho capito che non riesci a trovare altro da mangiare... - anche la voce divenne pericolosa, - Ma ti sembra il caso di metterti a mangiare i tuoi nakama? - gli urlò infine, scaraventandolo con un potente calcio lontano da sé (e soprattutto dalla sua mano).

Il corpo di Rufy si schiantò contro dei barili, che finirono in mille pezzi.

Dopo qualche attimo Rufy riemerse dalla polvere, come se nulla fosse successo, spolverando il suo cappello di paglia prima di rimetterselo in testa. Sbuffò sonoramente, guardando di traverso il cuoco.

- Non è colpa mia se hai un odore così invitante e il tuo sapore è così buono... il profumo della tua pelle è come quello dei biscotti che prepari - iniziò a dire con espressione imbronciata, per poi interrompersi.

- Biscotti... - aggiunse infine con aria sognante, riprendendo a sbavare, lo sguardo focalizzato in un punto imprecisato nel vuoto.

Sanji preferì sorvolare sulle ambigue dichiarazioni del suo capitano, passandosi una mano (quella non masticata) sulla faccia. In punta di piedi, iniziò con cautela a dirigersi verso la cucina, approfittando della disattenzione di Rufy, sperando vivamente di non ritrovarselo addosso un'altra volta.

Invano.

Appena Rufy lo notò svignarsela verso la cucina, si rialzò velocemente per seguirlo a ruota, un unico pensiero fisso espresso ad alta voce.

- La cucina!! Si mangiaaaaaa!! -

Con grandissimo sollievo del biondo cuoco, Rufy venne intercettato da un pugno ben assestato di Nami, che lo costrinse a terra a lamentarsi, con entrambe le mani sul bernoccolo. La navigatrice sbuffò sonoramente, osservando con un sopracciglio alzato le botti distrutte.

- Aaah, Nami-chan, sei fantastica, sei ancora più bella quando tiri pugni in testa a Rufy - Sanji era già lì con gli occhi a forma di cuore accanto alla bella navigatrice, tutto preso a farle i complimenti e a trottolarle intorno.

Nami guardò il cuoco, mantenendo la sua espressione accigliata.

- Come siamo messi con le provviste? - gli chiese, assestando un altro pugno al capitano per impedirgli di alzarsi.

- Ehi, perché lo hai fatto? - protestò il ragazzo di gomma.

- Perché mi andava, qualcosa in contrario Rufy? -

- No, nessun problema - replicò con un sorriso il capitano, che pareva volesse rimanere seduto a terra, osservando dal basso il volto di Sanji nuovamente rannuvolato.

- Purtroppo non molto bene, mia adorata Nami-chan - prese a dire il cuoco improvvisamente serio, accendendosi un'altra sigaretta.

- Se non troviamo al più presto un'isola su cui fare rifornimento, direi che se riesco a difendere il cibo da questo essere... - ed in un moto di stizza, un suo calcio calò sulla testa di Rufy, anche se non troppo forte, - riusciremo a tirare al massimo altri due, forse tre giorni. Inoltre è da un po' che cerchiamo inutilmente di pescare qualcosa. E' come se qui non ci fossero pesci, anche se non riesco a capire il motiv... -

Chomp.

- Bischotti... - un sognante Rufy aveva ripreso a masticare la mano di un cuoco davvero molto arrabbiato.

- Mi hai stancato, capitano da strapazzo, adesso basta!! -

Nami restò a guardarli senza fare nulla, spostandosi solo per evitare di essere colpita dall'impeto dei due. Sapeva benissimo che questa volta non bastava dare un pugno in testa a tutti i membri della ciurma per farli stare calmi. Preferiva che si sfogassero battibeccando tra di loro. Almeno per un po' avrebbero dimenticato di essere affamati.

- State solo attenti a non danneggiare la nave - mormorò stancamente, controllando che il Log Pose indicasse ancora la giusta direzione.

- Ehi, ciurma, c'è da correggere la rotta di novanta gradi a dritta! Sapete cosa fare, perciò muovetevi! -

Quella frase fece interrompere istantaneamente tutti i litigi e combattimenti in corso sulla nave.

- Subito Nami-chan!! E' impossibile resisterti quando dai gli ordini in modo così autoritario, sei così affascinante! -

Sanji fu il primo a muoversi, mentre Chopper, nella sua forma del Heavy Point, raggiunse il timone, correggendo la rotta.

Una volta imboccata nuovamente la direzione giusta, un silenzio interrotto solo da brontolii di stomaco tornò a regnare su quella imbarcazione di solito così allegra. Anche Rufy pareva aver perso il suo entusiasmo, steso a pancia in giù sulla polena, la lingua penzolante e gli occhi socchiusi.

Nami guardò Chopper sparire velocemente sottocoperta, tornato nelle dimensioni normali.

Gli unici a non essere affetti in nessun modo da quella carestia forzata sembravano essere Chopper e Robin. Uno rimaneva sempre nella camerata maschile a preparare le sue Rumble Ball, con la scusa che faceva troppo caldo per rimanere in coperta. L'altra, invece, leggeva tranquilla come se nulla fosse, seduta sulla sdraio a poppa.

La navigatrice scosse la testa al pensiero di quei due.

- Beati loro... - sospirò, alzando gli occhi per scrutare il cielo.

Il clima si era stabilizzato, a quanto pareva la prossima isola su cui sarebbero sbarcati sarebbe stata un'isola estiva.

Un lieve sorriso si abbozzò sulle sue labbra.

Non potevano passare ancora troppi giorni prima dello sbarco.

  
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