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Autore: Hyperviolet Pixie    30/09/2011    2 recensioni
"Cinque anni erano troppo pochi per fare magie, diciassette troppi per credere di poter migliorare qualcosa grazie ad esse."
Due piccoli momenti nella vita di Pansy in cui felicità ed infelicità sembrano coincidere.
Affetta da Shipping compulsivo, partecipo all'iniziativa del forum « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Pansy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
- Questa storia fa parte della serie 'Thumbs up for CoS!'
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Titolo: Love like winter
Pairing: Snitch and Bitch – Draco/Pansy
Rating: verde
Contoparole: 643
Avvertimenti: flash-fic
Genere: sentimentale, credo xD
Sommario: 
Cinque anni erano troppo pochi per fare magie, diciassette troppi per credere di poter migliorare qualcosa grazie ad esse.  
Note: scritta per la sfida indetta da Demetra333 sull’ “I 
 Shipping e per questo non sono responsabile delle mie azioni (o forse un po' sì? D:). Il prompt era: “Non siamo mai così felici o infelici come immaginiamo”. Diciamo che ci ho un po’ girato attorno x’D
Spero solo che le piaccia u.u
Fatemi sapere,
Un bacio,
Fay <3

Love like winter


"Balleremo d'inverno, sotto la neve,
così non si vedranno le mie lacrime di gioia
."

Lilyblack,Hopelessness



Cinque anni erano troppo pochi per fare magie, diciassette troppi per credere di poter migliorare qualcosa grazie ad esse. Pansy pensava fosse triste non riuscire più a vivere rifugiandosi nei sogni come faceva da bambina attendendo il momento in cui avrebbe compiuto undici anni. Era bello vivere nell’attesa di poter emulare i suoi genitori e poter veder realizzati tutti i suoi desideri grazie ad un solo e piccolo colpo di bacchetta.
Il tempo e l’esperienza però le avevano insegnato che la magia non era spontanea e conosciuta a priori: avrebbe dovuto coltivarla, impegnarsi a sviluppare quel potere latente presente fin dalla sua nascita. Solo così avrebbe potuto esaudire i suoi desideri di felicità.
Ma si sa che la magia non è così semplice come i professori vogliono farci credere.
« Expecto Patronum! » gridò con la voce arrochita dallo sforzo. Una vaga opalescenza brillò per un attimo attorno alla punta della sua bacchetta. Con un verso di frustrazione, Pansy si lasciò cadere sul pavimento della Sala Comune, stanca e sfinita dalle continue prove. Erano passati ormai tre giorni dall’ultima lezione di Difesa contro le Arti Oscure in cui i Carrow li avevano costretti a studiare i Patronus e a saperne fare uno. Quello era l’unico argomento del programma che non avevano toccato per un solo motivo: un buon soldato doveva comunicare e il modo migliore per farlo era attraverso i Patronus quindi era necessario che tutti gli allievi della prestigiosa Casa di Serpeverde imparassero a produrne uno corporeo.
Per quanto ci avesse provato, Pansy però non ci era ancora riuscita.
Guardò Draco, pallido ed emaciato più del solito. Quella guerra li stava logorando tutti, lui più di chiunque altro.
Provò per l’ultima volta ad evocare un Patronus, ma non ci riuscì. La felicità oramai era un concetto troppo lontano da raggiungere.

 

*

 

Forse c'era stato un periodo della sua vita in cui poteva dichiararsi veramente felice. Non una felicità effimera, passeggera e instabile, di quelle che un attimo sono lì e l'attimo successivo vengono spazzate via dal vento, impertinente, delle nuove emozioni.
Erano passati troppi anni dall'ultima volta in cui aveva messo piede nella residenza dei Malfoy. Anni malinconici, lontana da chi aveva sempre amato ed ammirato.
Non seppe cosa l'aveva condotta di nuovo in quel posto che in passato le aveva riservato solo timidi batticuori e che ora la straziava dall'interno. Doveva essere masochista, pensò Pansy, tenendo con una mano guantata un angolo della lunga gonna del vestito per non inciamparci.
Alla fine ce l’aveva fatta. L'aveva visto da lontano. La schiena eretta, i gomiti appoggiati alla balaustra e l'immancabile espressione di tedio che gli si dipingeva sul volto affilato in quelle occasioni. I balli non sarebbero mai piaciuti a Draco.
« Una falce per i tuoi pensieri » interruppe il corso delle riflessioni del ragazzo, ormai divenuto un giovane uomo. Negli anni trascorsi dalla fine della scuola si erano visti solamente poche volte, di sfuggita a quelle feste. Le mancavano da morire i momenti passati con lui a scuola, seduti a studiare davanti al caminetto della Sala Comune quando l’unica preoccupazione era di non prendere l’ennesima S in Trasfigurazione.
Lui si girò a fissarla, per niente stupito della sua presenza.
« Uno zellino per un bacio e un galeone se mi dici che mi ami ».
“Allora morirai povero.”, pensò al modo in cui avrebbe voluto soffocarlo di baci. Gli allungò la mano in un chiaro invito ad iniziare le danze con lei.
Lui non si fece pregare.
Ballavano, sospesi nel buio della notte. La bambola e il burattino.
La neve cadeva leggera sul prato della magione di Draco, traslucida nel nero della notte.
Una musica, a tratti ipnotica, li costringeva a continuare la loro danza. Draco era ancora un pessimo ballerino.
Il petto le doleva tanto il cuore le batteva all’impazzata.
Forse in quel momento almeno un po’ era felice. 

Crack, fanon o canon? Slash, Het, Threesome? GOD SAVE THE SHIP!
I ♥ Shipping è un'idea del « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest, « since 01.06.08 »

   
 
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