«Mamma mi passi l'aceto, devo metterlo nell'insalata»
«Certo amore!»
Splash!
«Jo, ma quanto ne hai messo?»
«Mamma, a me piace così!»
«Papà vieni a mangiare è pronto!»
«Arrivo.»
Era uno di quei giorni normali, quelli.
«Mamma, ho finito, vado a fare i compiti, Ah! Tra poco viene Beth a studiare teoria di storia, ok?»
«Va bene, senti, noi dobbiamo andare a fare un po' di spesa, torniamo verso le 9 di sera, preparati la cena da sola!»
«Va bene mamma, ci vediamo stasera, e non fate tardi!»
«No, amore, torneremo subito, ti voglio bene, a dopo.»
«Anche io ti voglio bene.»
Mi diede un bacio sulla guancia e partirono.
Arrivò Beth, facemmo i compiti e se ne andò a casa.
Erano le 9 ed un quarto, i miei non erano ancora di ritorno, mi sembrava molto strano, provai a chiamarli al cellulare ma erano spenti entrambi. Aspettai mezz'ora stando su facebook e leggendo due capitoli di libri, erano le 9 e 30 quando ricevetti una chiamata da una cabina telefonica, un numero sconosciuto.
«Pronto.»
«Pronto, sono Allison, la tua vicina, sei tu, Jo?»
«Ehi Allison, sì, sono io. Cosa c'è?»
«Senti, vieni immediatamente al negozio di videogiochi nel centro. I tuoi genitori sono in pericolo.»
Presi immediatamente il primo tram che trovai, arrivai al negozio, c'era stato un'incidente stradale, c'era molto traffico.
Corsi da Allison e la vidi tenere in mano il piccolo corpo di mia madre, non credevo ai miei occhi, il mio cuore iniziò a battere a mille, andai da lei e mi misi ad urlare.
«Cosa è successo?»
«Mamma, papà!»
«Mamma, papà!»
«Vi prego, non lo fate, non morite! Vi prego!
Il sangue scorreva tra l'asfalto ed il marciapiede.
I vetri della vetrina del negozio erano in mille pezzi sparsi sulla strada. Era un'incubo.
L'ambulanza arrivò 2 minuti dopo.
Mio padre era morto, mia madre mi sussurrò in fin di vita:
«Non preoccuparti, io, io, sarò sempre con te, ti amo, mi strinse la mano nonostante il dolore, chiuse gli occhi e riuscì ad accennare un piccolo sorriso.»
«No mamma no! No!»
Allison guardava con occhi pieni di lacrime la scena, mi prese da terra e mi abbracciò fino ad asfissiarmi.
In quel momento volevo morire, morire con loro, ma non era giusto. Non potevo, loro non avrebbero voluto ma in quel momento lo volevo davvero.
Mi misi nell'ambulanza, arrivati nell'ospedale li trasportarono con la barella, dovetti aspettare in sala d'attesa, mi chiamò Beth seppe quanto successo perché il padre passava di lì e rimase bloccato nel traffico. Mi raggiunse lì, aspettammo un'ora
Stringevo forte la mano a Beth, e speravo che tutto questo fosse solo un'incubo ma non lo era.
Poi arrivò un medico, che disse le parole che non avrei mai voluto ascoltare in vita mia.
«Mi dispiace tanto.»
«No, non è vero. Non è vero! Lo dica! Stanno bene!»
Tremavo, non mi rendevo conto di aver già visto i loro visi spegnersi davanti a me. Non volevo.
Le ultime parole di mia madre ed il suo ultimo sorriso mi frullavano per la testa. Come avrei potuto fare senza di loro?
Mi chiusi in me stessa, solo io, io ed il buio più assoluto.