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Autore: Yoney    01/10/2011    3 recensioni
"Il primo grande amore di Benkei fu Hizune ma sfortunatamente la ragazza dovette sposare un altro uomo.
Quando Benkei lo scoprì come reagì?"

C'erano tre risposte possibili: Si arrabbiò, si rallegrò, si mise a piangere.
Heiji era convintissimo che un indovinello del genere non l'avrebbe mai toccato, neanche da lontano. Perché tanto la bambina di cui era stato sempre innamorato era lì, vicino a lui, non se ne sarebbe mai andata perché gli voleva bene.
Attento giovane detective di Osaka, perché l'ottusità può fare male.
E spesso far finta che i sentimenti che proviamo non esistono potrebbe portarci a dire e a fare cose sbagliate.
Infondo la pazienza delle donne non è eterna..
E se Kazuha si stancasse di aspettarti? Tu come reagiresti?
Ti arrabbieresti, ti rallegreresti o ti metteresti a piangere?
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Heiji Hattori, Kazuha Toyama, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ele No Sekai!
Hei hei! Eccomi tornata dopo un bel po' di tempo, chiedo venia! ç-ç
Comunque, questo capitolo è venuto troppo corto per i miei gusti ma vabbè vabbè, in compenso amo l'immagine che ho messo e la canzone iniziale e centrale.
Si chiama
Silky Heart di Yui Horie. E' la seconda Opening dell'anime Toradora! se vi interessa.. Penso sia davvero azzeccatissima per questo capitolo, quindi, se vi va, ascoltatela mentre leggete, a me ha aiutato molto per entrare nel vivo della storia. ^^
Beh, ora vi lascio al capitolo, ci si vede a fondo pagina!
Un bacio

 

III Capitolo
- Una volta e poi basta -
Ma allora perché aveva quella voglia pazzesca di farlo di nuovo?


Kazuhei's POV
Genere: Romantico, Malinconico
A tratti introspettivo.
Raiting: Sempre verde.
Avvertimenti: Nessuno, ma spero di rispettare il genere malinconico
che mi sono ripromessa di far risaltare in questo capitolo.
Couple: HeijixKazuha, ovvio. u.ù

Dedicato a te, che non sarai mai mio.




 

"Sarebbe più semplice se ti dicessi che ti amo e basta,
Ma quando tu appari davanti a me
La mia personalità si risveglia ed interferisce."


 

Era un qualcosa di impossibile quello che stava accadendo.
Qualcosa di incredibilmente e dannatamente impossibile.
E di assurdo. Si, di decisamente assurdo.
Dopo tutte le di pippe mentali che Heiji si era fatto quella notte per cacciarsi dalla testa quella dannata immagine del corpo di Kazuha, nudo, sul suo letto che cosa andava a fare quella stupida?
Lo baciava. Cazzo.
Heiji Hattori, sdraiato sul suo letto e con le braccia dietro alla testa, guardò il soffitto cercando di riordinare le idee.
Kazuha lo aveva baciato. Lo aveva baciato, in lacrime.
Kazuha Toyama, la sua più cara amica, la persona che conosceva da sempre, quella che aveva giurato di proteggere ad ogni costo da tutto e da tutti(*), la bambina del suo primo amore l'aveva baciato.

La bambina di cui mi ero innamorato..
Non era possibile. Non era assolutamente possibile.
Che cosa significava quel gesto? Perché l'aveva fatto?
Che davvero Kazuha di lui fosse..
No e poi no, era una cosa del tutto impensabile!
Eppoi se fosse stato così per lui sarebbe stato solo un problema. Lei era praticamente sua sorella, sorella, e i fratelli non si innamorano delle proprie sorelline.

Ma allora perché aveva quella voglia pazzesca di farlo di nuovo?
Perché quelle labbra gli erano parse così buone, accoglienti e morbide, tanto da sentire di volere restare lì a baciarla per sempre?
Lui non avrebbe dovuto provare certe cose, no? E allora perché le aveva provate? E perché, poi, era scappato?


-Che cosa.. Cosa significa questo, Kazuha?-
Chiese Heiji esitante quando, dopo un lungo silenzio post evento interrotto solo dai piccoli singhiozzi di Kazuha, prese il coraggio per parlare.
-Tu.. Se volevi zittirmi c'erano mille altri modi. Potevi sceglierne uno di quelli! Insomma, questo.. Cioè, queste cose dovresti farle solo con le persone che ami davvero..-
E si era zittito, imbarazzato, non sapendo bene cosa dire, cosa fare..
Kazuha lo aveva baciato. Non ci credeva.
E quella stessa Kazuha se ne stava lì immobile, occhi sgranati, indecisa se mettersi a piangere o a urlare.
Alla fine aveva abbassato la testa e, con un sospiro, aveva sussurrato -Si, hai ragione..-
Erano rimasti in un silenzio tesissimo fino al ritorno di Conan e Ran, e quest'ultima, seppur parecchio confusa, li aveva liberati.
E così i due si erano allontanati, ad occhi chini e senza dire una parola.
Heiji era salito in camera sua e Kazuha era tornata a casa e tutti e due si erano buttati sul letto sfiniti, uno a pensare, l'altra a piangere.

"Tu..Se volevi zittirmi c'erano mille altri modi. Potevi sceglierne uno di quelli!"

Si certo, ahah, complimenti grande investigatore.
Kazuha cercò inutilmente di asciugarsi le lacrime che stavano macchiando il cuscino di mascara ormai da un po', ma più le asciugava più le sembrava che queste aumentassero così lasciò il cuscino al suo destino.
Si, Se volevi zittirmi, davvero complimenti Heiji, sei un grande attore.
Come se non se ne fosse accorta, lei, che lui stava fingendo.
Certo, in fatto di sentimenti lui era stupido come pochi, ma non così stupido, diamine.
L'aveva capito benissimo che lei l'aveva baciato perché lo voleva (più di ogni altra cosa al mondo, in effetti) e semplicemente aveva fatto ciò che Kazuha si aspettava facesse:
L'aveva respinta.
Ovvio, perché lei era la sua sorellina, lui le voleva bene, certo, ma non nel modo che chiedeva lei.
A Kazuha parve, per l'ennesima volta in quella serata, di morire, mentre le lacrime continuavano ad essere inarrestabili. L'aveva baciato, aveva baciato Heiji.
Era una cretina. Perché diamine l'aveva fatto? Il loro rapporto non sarebbe più stato lo stesso..
Era solo che in quel momento le era sembrato tutto così terribilmente confus, e lui non accennava a smettere di scusarsi.. E lei non resistesa più, non voleva più sentirlo parlare a vanvera, non voleva più nascondegli quello che provava, pensò che un bacio sarebbe stato il modo più veloce e indolore per farglielo capire.
Indolore, già, eppure aveva fatto male. Male da morire.
Ed anche per questo aveva una terribile voglia di rifarlo, sempre sempre.
Di averlo sempre lì, vicino a lei, sotto qualsiasi figura lui volesse assumere.
Ma non era giusto. Lui non doveva più far parte della sua vita.
Lei doveva andare avanti. E si addormentò con questo pensiero.
La mattina dopo la ragazza si svegliò sentendo le urla dei genitori.
-Ma ha solo 17 anni, non puoi neanche pensare ad una cosa del genere!-
Gridò la signora Toyama dalla cucina, probabilmente rivolta verso suo padre, così camminando piano per non farsi sentire uscì dalla sua stanza e si diresse verso il luogo in cui erano i suoi genitori, per ascoltare.
-Questo lo so, che ti credi, ma è l'unica soluzione! Comunque sia glie ne parlerò e le chiederò se è daccordo.-
-Parlarmi di che cosa?- Chiese Kazuha entrando nella stanza e guardando confusa i genitori.
Loro all'inizio non volevano parlare ed avrebbero voluto aspettare, ma alla fine le preghiere di Kazuha li convinsero e il signor Toyama raccontò tutto alla figlia che ascoltò, attenta, fino all'ultima parola.
Si, avrebbe dovuto dimenticarlo, ormai Heiji per lei non era niente d'importante e doveva assolutamente andare avanti.
Kazuha, dopo qualche minuto di riflessione a capo chino, annuì e guardò i genitori.
-Va bene- Disse sorridendo -Lo faccio.-
Entrambi i genitori restarono a bocca aperta leggermente preoccupati e cercarono, la signora Toyama, di dissuaderla e, il signor Toyama, di capire il perché di questa scelta.
Ma Kazuha continuava a sorridere per tranquillizzarli. Si, doveva andare avanti.
-Tranquilli, io credo che potrebbe aiutarmi.- Disse piano -Quindi va bene, dopodomani sposerò Yusaku Kurokawa.-

 

"Suki to ieba kantan nanoni,
Kimi ga mae ni kichauto..
Kyara ga sobie watashi no koto wo jamashiteru."

 

Heiji continuava a passeggiare senza una meta precisa per le stradine di Osaka.
Cercava di pensare, ci provava davvero, ma in quel momento la sua mente era completamente vuota.
L'unica cosa che riusciva a ricordare era il calore delle mani di Kazuha, sul suo petto, quando l'aveva afferrato per la maglia, e la morbidezza della sua bocca quando.. Beh, quando l'aveva baciato.
Heiji si sfiorò distrattamente le labbra, avevano ancora il sapore di Kazuha.
Arrossì, comunque non era una cosa importante, lei l'aveva fatto per tutt'altro motivo, quindi non aveva senso stare lì a farsi problemi.
Senza accorgersene era arrivato in un parco non molto lontano da casa sua, si ricordò che da bambini lui e Kazuha andavano spesso a giocare lì perché quando era primavera ed i ciliegi erano in fiore c'era sempre un'atmosfera bellissima.
A Kazuha quell'immagine dei petali di ciliegio che volteggiavano nell'aria piaceva moltissimo, ed anche a lui. Gli era sempre piaciuta.
Quel giorno che Heiji Hattori tornò lì, dopo anni, più grande e con molti più pensieri per la testa era primavera inoltrata e nell'aria c'era quella bella atmosfera romantica che tanto piaceva alla sua amica d'infanzia.
La sua..
-Heiji Hattori, che sorpresa!-
Heiji si girò di scatto e si ritrovò davanti lui, il pompato biondo di nome Kurokawa.
-Oh, beh, già..- Borbottò irritato, quel tipo non gli piaceva per niente.
Quello, in tutta risposta, sorrise -Ah, hai visto che bello questo posto? Mi piacciono moltissimo i ciliegi in fiore, creano un'atmosfera magica..-
Poi, sorridendo se possibile ancora di più, guardò il giovane detective di Osaka con uno sguardo strano. -Sai, una volta da piccolo sono venuto qui con Kazuha-chan, è stato bellissimo.-
Allora quello voleva proprio essere menato.
Heiji non seppe davvero cosa lo trattenne dal metter mano alla spada e decapitare lì sul posto il pompato, forse fu giusto un po' di sale in zucca, abbozzò e borbottò, con una vena che gli pulsava più che mai sulla fronte. Una vena parecchio pericolosa:
-Si, anche io, un sacco di volte.-
Tra i due calò un silenzio tesissimo, interrotto solo dai rumori di sottofondo del parco, così Heiji era pronto per salutare cortesemente e andarsene ma quello lo precedette.
-Beh, ti chiedo scusa, ora devo proprio andare. Comunque ci vedremo di certo dopodomani, no? Dato che sei tanto amico di Kazuha-chan..-
La vena di Heiji ricominciò a pulsare pericolosamente, Kazuha-chan di qua, Kazuha-chan di là.. Come si permetteva quell'idiota di chiamarla per nome?
Inoltre, che storia era quella? Perché mai avrebbe dovuto riincontrarlo così presto?
Notando la sua faccia confusa il ventenne sorrise. -Come, non te l'hanno detto?- Gli chiese -Sai, il signor Toyama mi ha chiamato giusto pochi minuti fa per confermarmelo, non sai come sono stato felice! So che è perfetta..-
Perfetta? Chi, cosa?
Se parlava di Kazuha no, per lui, perfetta non lo era per niente.
Ma comunque, perfetta per cosa?
-Quindi, dicevo, verrai al nostro matrimonio, si?-

Matrimonio..
-Che cosa hai detto?- sibilò Heiji afferrando il ragazzo per la maglietta. Fortunatamente (O sfortunatamente) non aveva una katana a portata di mano, altrimenti quel giovane futuro poliziotto avrebbe fatto davvero una brutta fine.
Yusaku se lo scrollò di dosso, aggrottando le ciglia. -Si, ma come, davvero Kazuha non te l'ha ancora detto?- Disse, abbozzando un sorrisetto di sfida -Spero non ti dispiaccia, io e lei ci sposeremo dopodomani.-
Yusaku ebbe appena il tempo di finire la frase che il giovane detective dell'ovest era sparito, letteralmente volatilizzato, lasciando alle sue spalle una nuvola di polvere.
-Cavoli- Borbottò sorridendo Yusaku -Che ragazzo impulsivo.-
Intanto Heiji correva per il parco, schivando piccioni, ragazzini che giocavano a palla e biciclette.
Stupida, Kazuha era una stupida. Cosa diamine era quella quella storia del matrimonio?
Quel tizio neanche lo conosceva, inoltre era ancora minorenne! E poi, come poteva anche solo passarle di mente di sposare così di punto in bianco un tizio del genere?
Che cosa cavolo era successo? Non poteva essere vero, Kazuha non si sarebbe sposata, era troppo assurdo.
Heiji attraversò velocemente il cancello di casa Toyama e si fiondò sulla porta, bussando incessantemente e rischiando di romperla.
-Kazuha, Kazuha ci sei, vero? Aprimi perfavore!-
Per un po' il ragazzo non ricevette risposta ma alla fine la porta si spalancò mostrando il volto della furiosa, e bellissima diamine, Kazuha.
-Che cosa vuoi, Heiji?- Sibilò. Ahi, era decisamente arrabbiata, brutto segno.
Lui la fissò, intensamente, aspettando di rivedere la sua Kazuha, quella che lo prendeva ingiro, con qui litigava per scherzo, che si imbarazzava e che lo faceva sempre ridere.
Aspettava e aspettava, ma in quello sguardo di ghiaccio Kazuha non c'era.
Quello sguardo non conteneva solo rabbia, c'era anche tanta stanchezza, delusione, tristezza e rassegnazione. C'erano tutti i brutti sentimenti che non avrebbe mai voluto che Kazuha provasse.
Quella volta lei li stava provando tutti insieme, e per colpa sua.
Heiji avrebbe voluto prendersi a pugni.
-Allora, Heiji?- Disse lei appoggiandosi allo stipite della porta -Sai, ho parecchio da fare..-
Kazuha, Kazuha, Kazuha, che cavolo di fine aveva fatto? Chi era quella lì davanti a lui?
Heiji abbassò la testa e strinse i pugni -E' vero?- Sussurrò stupendo un po' la giovane -Che cos'è questa storia, Kazuha? Dimmi che quel cretino mi ha preso ingiro.-
La ragazza lo guardava, con gli occhi leggermente sgranati, sembrava essere tornata.. Poi quell'espressione di sfida e sdegno che non apparteneva per niente alla sua amica ricomparve sul suo volto insieme a un tono sprezzante.
-Ahah, perché, te ne importa forse qualcosa?-
Che cosa stava dicendo, quella stupida? Che cosa stava facendo?
-Ovvio che si!- Sbraitò Heiji, stringedo i pugni fino a farsi male -Sei la mia più cara amica, non puoi sposare un uomo che non conosci per niente!-
-Lo conosco sin da bambina, in realtà.- Ribatté lei, alzando un sopracciglio.
-E allora?- Continuò ad urlare lui, alzando finalmente la testa e guardando Kazuha in faccia -Non lo vedi da secoli e sei ancora minorenne! Come può anche solo passarti di mente di sposarti con un tizio che neanche ti piace?-
Aspetta, lui però che cosa ne sapeva? Che neanche ti piace, e se invece non fosse stato così? Se a lei, in realtà, quel tipo piaceva molto? Se a quel tipo voleva più bene che a lui?
E se quel tipo era, effettivamente, per lei più importante di lui, Heiji, il suo semplice amico d'infanzia?
Heiji riabbassò la testa, senza sapere cosa dire, e Kazuha sorrise. Era uno di quei sorrisi che si fanno quando si sa di avere ragione, come quelli che sfoderava Heiji quando spiegava la dinamica del caso che aveva appena risolto. Solo che, a differenza di quello di Heiji, il sorriso di Kazuha aveva una risonante nota di malinconia.
-Esatto, Heiji, proprio così. Sai, Yusaku mi vuole bene ed ha bisogno di me.-

Ed io? Io che ho bisogno di te più di tutti?
-Inoltre è molto buono ed io sento che con lui potrei essere davvero felice.-

Che cosa dici? Che cosa cavolo dici? Non è lui che ti rende allegra ogni giorno, che ti fa ridere, che ha giurato di proteggerti, che ti starà sempre accanto. Quello sono io, non lo capisci? Io ti voglio molto più bene di lui.
-E' vero, sono minorenne e non lo conosco da molto, ma mi sembra già una vita. Una vita è tanto tempo, Heiji.- Kazuha sfoderò quel suo sorriso triste, quello che la faceva sembrare sull'orlo delle lacrime.

No, non è così. Conosci me da una vita, non lui. Lui lo conosci da qualche giorno, sono io quello che è sempre stato al tuo fianco, io!
-E tu mi farai da testimone, vero Heiji?-

Avrei dovuto urlarti di no. Avrei dovuto imprecare, prendere a pugni il muro e tuo padre che permetteva una cosa del genere.
Avrei dovuto, avrei voluto diamine, afferrarti per le spalle e risvegliarti da quel sogno, facendoti capire che non era giusto quello che stavi facendo.
Avrei dovuto ma non lo feci.
Perché infondo infondo non era affar mio, no?
Quello era il tuo passo importante, la tua decisione, e nessuno avrebbe dovuto decidere della tua vita a parte te stessa.

E se tu avevi deciso di trascorrerla senza di me andava bene.
Davvero. Io sarei di certo sopravvissuto.
In qualche modo.


 

_________________________________



Note esplicative:
*: Heiji si riferisce sempre all'episodio "L'isola della sirena". Dopo l'evento di cui vi ho parlato nel primo capitolo (Ricordate? Heiji cade da una rupa e Kazu lo salva con una mossa strafiga) lui dice di aver finalmente capito quanto le vuole bene e di voler proteggerla per sempre, o una cosa del genere..
Peccato che non ha ancora capito che il bene che le vuole lui è più forte di un semplice desiderio di proteggerla. :3


ele No Sekai! - Again!
Heilà, minna!
Come va, come state? Tutto bene?
Oggi è stata una giornata bellissima, finalmente sono andata al Romics! Non vedevo l'ora! *^*
Mi sono vestita da
Ciel versione donna e mi hanno fatto un sacco di foto, è stato bellissimo!
Ho comprato un sacco di roba! Un enorme pupazzo di Ciel, il suo anello, la colonna sonora di
Kingdom Hearts, il calendario di Kuroshitsuji, la collana giratempo, la borsa con su stampato un bellissimo e dolcissimo Elle, il portafoglio di Kid (**) e, soprattutto, udite udite.. I quattro numeri di Kaito Kid!
*_____*
Finalmente posso iniziare a scrivere la fanfic che volevo su Kid, ora sono ben informata. Eheh. U.U
Beh, tranquilli, non abbandonerò questa ff (Ci mancherebbe), comunque con questo terzo capitolo siamo arrivati a metà.
Eggià, mancano due o tre capitoli, dipende da quanto li farò lunghi..
Consiglio! Secondo voi sono meglio due capitoli lunghi lunghi o tre più o meno medi?
Si vedrà, si vedrà, intanto già so cosa mettere nel prossimo..
Eheh, questa volta io lo so cosa succederà. Ohohoh.
Bene, credo di aver esaurito gli argomenti, quindi vi lascio, sempre che ci sia ancora qualcuno.. C'è? C'è nessuno?
Obbè, io spero proprio di si, e spero anche moltissimo che il capitolo vi sia piaciuto nonostante sia stato,
diamine, me ne sono accorta praticamente solo ora
, parecchio noioso. ^^'
Scusate, eh, la prossima volta cercherò di essere più divertente. Promesso. u.ù
Come piccolo regalo per il ritardo.. Anticipazione scritta ora di sana pianta ma che di sicuro ci sarà nel prossimo cap:


Il bambino sospirò -Sai di essere un idiota, vero?-
La figura moribonda di Heiji nascosta sotto le coperte si girò per dargli le spalle e fissò il muro -Si, lo so.- Borbottò.
Nessuna incazzatura, nessun insulto, nessun "prenderlo per la collottola e scuoterlo peggio di un pupazzo". Assolutamente niente di niente.
Shinichi Kudo miniatura aggrottò le sopracciglia, quel ragazzo era davvero messo male.


Ohohoh, lascio tutto il resto in sospeso.. Tutto nella prossima puntata cari!
Au revoir minna! (Misto di lingue incomprensibile)
Vostra devotissima

ele!

   
 
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